Scoperte altre 60 opere del Tesoro di Hitler

tesoro-hitler-2-tuttacronacaLo scorso novembre veniva scoperto, in un appartamento di Monaco di Baviera, il Tesoro di Hitler: 1500 le opere ritrovate che si riteneva potessero essere andate perdute o distrutte sotto i bombardamenti, invece erano state confiscate dai nazisti durante il Terzo Reich. Ora si scopre per il ttesoro del gerarca nazista era più consistente del previsto: nella casa di Salisburgo di Cornelius Gurlitt, l’81enne che aveva nascosto a Monaco oltre 1.500 capolavori razziati all’epoca del nazionalsocialismo, sono state trovate altre 60 opere d’arte. Tra queste ci sono dipinti di Claude Monet, Pablo Picasso e Pierre-Auguste Renoir. Le nuove opere scoperte, come spiega il portavoce del collezionista Stephan Holzinger, sono già state messe al sicuro. Gurlitt, che si trova in custodia dalla fine del 2013, è il figlio di un noto mercante d’arte di Dresda, attivo nel Terzo Reich, Hildebrandt Gurlitt, morto nel 1956.

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Ecco uno dei quadri del Tesoro di Hitler!

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Fra i quadri del cosiddetto ”tesoro di Hitler” figurano anche alcune opere sconosciute dei pittori Marc Chagall e Otto Dix. Lo ha riferito Meike Hoffmann, un esperto d’arte che sta collaborando alle indagini sul ritrovamento dei quadri trafugati dai nazisti prima e dopo la Seconda Guerra Mondiale. Secondo Hoffmann, il quadro di Chagall ritrae una scena allegorica dipinta a meta’ degli anni venti e ”possiede un alto valore artistico e storico”. Il quadro di Dix e’ invece un autoritratto realizzato nel 1919.

Scoperte 1500 opere d’arte a Monaco di Baviera, il tesoro di Hitler!

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Sono 1500 le opere ritrovate che si riteneva potessero essere andate perdute o distrutte sotto i bombardamenti, invece erano state confiscate dai nazisti durante il Terzo Reich e ora sono state ritrovate in un appartamento di Monaca di Baviera. I quadri giacevano dietro un muro di barattoli di fagioli e frutta nel decrepito appartamento di solitario Cornelius Gurlitt, 80 anni e figlio del gallerista Hildebrand Gurlitt nel sobborgo di Schwabing. L’uomo per tutta la vita aveva celato il suo tesoro, probabilmente acquistato dal padre negli anni ’30 e ’40. I sospetti alle forze dell’ordine arrivarono all’inizio del 2011,  quando l’uomo fu fermato alla dogana e fu scoperto con molto denaro che trasferiva in Svizzera. Ora si ritiene che l’uomo alcune opere era riuscito a piazzarle sul mercato e i soldi li trasferiva fuori dalla Germania.

Tra le opere ritrovate ci sono veri e propri capolavori di  artisti come Pablo Picasso, Henri Matisse, Marc Chagall, Emil Nolde, PaulKlee, Franz Marc, Max Beckmann, Oskar Kokoschka, Ernst Ludwig Kirchner, Max Liebermann, Ernst Barlach oltre che di Albrecht Dürer. Secondo i nazisti queste opere erano arte degenerata che andava distrutta.

 

I repubblicani aprono la porta ad Obama: gli Usa di nuovo in marcia?

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Corsa contro il tempo per gli Usa di evitare la “bomba atomica del default”. Secondo il Tesoro, infatti, il 17 ottobre gli Usa raggiungeranno il tetto imposto per legge all’indebitamento (16.700 miliardi di dollari) e non saranno più in grado di rispettare i propri impegni finanziari. I Repubblicani hanno però formalizzato a Barack Obama la richiesta di innalzare il tetto del debito in modo temporaneo, per sei settimane. In tal caso, la data fatidica slitterebbe al 22 novembre.

E’ solo una soluzione tampone, che non risolverebbe certo i problemi del Tesoro, ma rimanderebbe il problema.

Escursione sul Monte Bianco… con sorpresa! Alpinista trova un tesoro

tesoro-montebianco-tuttacronacaStava effettuando un’escursione sul Monte Bianco un giovane alpinista quando si è imbattutto in una cassettina metallica con la scritta “Made in India” al cui interno ha trovato delle pietre preziose. Si pensa che lo scrigno possa essere appartenuto a uno dei passeggeri di un aereo indiano che si schiantò contro la montagna. Due sono i velivoli indiani che finirono contro il Monte Bianco lo scorso secolo. Nel 1950 la catastrofe si abbattè sul volo in cui viaggiava la principessa di Malabar e nello schianto persero la vita 58 persone. Il 24 gennaio del ’66 cadde sul ghiacciaio un boeing 707 dell’Air India diretto da Bombay a New York: il bilancio fu di 117 morti. Secondo una prima stima i gioielli trovati dal giovanee valgono tra i 130mila e i 246mila euro e un comandante della gendarmeria ha spiegato che “nel caso non si riesca a ritrovare il legittimo proprietario, le gemme potranno essere consegnate al giovane alpinista”.

Quel principe di 2600 anni fa e il tesoro di Tarquinia

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I resti di un principe di 2600 anni fa ritrovati nella necropoli etrusca della Doganaccia a Tarquinia sono stati rinvenuti dagli archeologi  dell’Università di Torino e della Soprintendenza per i Beni archeologici dell’Etruria meridionale. Accanto alle ossa del principe, nella tomba del VI sec. a.C. sono stati rinvenuti anche alcuni oggetti in oro e un unguentario ancora appeso al chiodo. Quest’ultima scoperta, di una rarità sconvolgente per gli esperti, ha fatto battezzare il ritrovamento come “Tomba dell’Aryballos sospeso”. Davvero

“La camera della tomba a tumulo – dice Alessandro Mandolesi, docente di Etruscologia e antichità italiche all’università di Torino, che ha seguito in prima persona gli scavi – e’ intatta. Si tratta di una famiglia di rango, poiché si trova al fianco del tumulo principale. Quando abbiamo rimosso il lastrone che la copriva abbiamo trovato una deposizione, ma forse ce n’e’ una seconda: ci stiamo ancora lavorando”.

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All’interno, ceramiche etrusco-corinzie a impasto, oggetti di ornamento, fibule, suppellettili. “Ma la grande sorpresa e’ stata l’integrità del monumento”. Quella attuale e’ la sesta campagna di scavi condotta insieme alla Soprintendenza dal 2008. “In seguito – continua Mandolesi – saranno effettuati lavori di valorizzazione grazie al progetto ‘Via dei principi’, promosso dalla Regione Lazio”. La tomba potrebbe riservare altre sorprese. All’interno tutto lascia presupporre la presenza di altri resti umani. “Le deposizioni – spiega la soprintendente Russo – forse sono due, perché ci sono due banchine, una più larga l’altra più stretta. Probabilmente si tratta di una coppia, anche considerando gli oggetti: la punta di una lancia in ferro e’ maschile, le fibule, altri oggetti e un cofanetto sono invece femminili”. Il tumulo è adiacente a quello della regina, “quindi e’ chiara la volontà di far risaltare il legame, anche se questo è più tardo.

Soddisfatto anche il sindaco di Tarquinia, Mauro Mazzola. “Ancora una volta una grande scoperta a Tarquinia – commenta – nella via dei principi alla Doganaccia. Siamo orgogliosi, continueremo a sostenere i lavori: per noi questo ritrovamento e’ fonte di sviluppo turistico, culturale ed economico”.

La lunga linea di Tangentopoli: ritrovato il bottino di Poggiolini

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Dove era quel bottino di Poggiolini, del re mida della sanità? Ovvio, nel posto più sicuro: un  caveau della Banca d’Italia. Ma chi lo ricordava più? Chi ancora si ricorda di Duilio Poggiolini e di Francesco De Lorenzo? Era il 1994 e sulle prime pagine dei quotidiani Poggiolini e de Lorenzo erano il simbolo di quel sistema politico che stava franando, quello di Tangentopoli, quello della P2 di cui Poggiolini era membro  e ancora oggi insignito dell’onorificenza di grande ufficiale. Ma chi era Poggiolini? Il direttore del servizio farmaceutico del ministero e d’accordo con il ministro decideva i prezzi dei farmaci. Così gli italiani, costretti dalla malattia in alcuni casi anche a indebitarsi, non facevano altro che arricchire Sua Sanità, come veniva chiamato lo stesso Poggiolini. Nella cassaforte c’erano lingotti d’oro per un valore stimabile attorno ai 200 miliardi di lire. A cui vanno aggiunti gli altri 100 scovati in 6 conti correnti. Oltre ai lingotti dalla cassaforte saltarono fuori monete antiche, Ecu, medaglie, sterline, rubli, dollari, pesos, fermacarte, accendini, penne, timbri, persino biglietti da visita, tutto esclusivamente d’ oro. Oro massiccio. E pensare che la moglie aveva appena detto agli inquirenti: “Ve la apro volentieri, ma non troverete niente”.

Il carcere come politico ne fece poco  sette mesi. Poi venne trasferito agli arresti domiciliari. Nonostante i 45 capi d’accusa contestati (dalle tangenti, ameno 40 episodi, al sangue infetto), sparì l’associazione per delinquere e la sentenza definitiva lo condannò a 4 anni e mezzo. Alla fine ulteriori due anni vennero cancellati dall’indulto, il resto della pena la scontò prestando opera ai servizi sociali.

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Ma se Poggiolini era una figura “ambigua” era spalleggiato bene da Francesco De Lorenzo, il quale quando fu condannato  per tangenti in via definitiva a cinque anni di carcere. Andò a consegnarsi e disse: “Mi ritengo un prigioniero politico”. Potremmo quindi oggi parlare degli strani corsi e ricorsi storici di Vico?

De Lorenzo veniva da una vita accademica di tutto rispetto, studi in Italia e negli Stati Uniti, riconoscimenti internazionali in campo scientifico, ma anche soprannominato il viceré di Napoli: per un decennio almeno fu lui a comandare. Non c’erano sindaci né assessori. C’era De Lorenzo, che aveva iniziato la sua carriera politica come consigliere comunale. Nella vicenda Mani Pulite entrò in maniera prepotente. Venne arrestato la prima volta con cento capi d’imputazione contestati. Tra lui e Poggiolini stabilirono un singolare record: 145 capi d’imputazione in due. Ma mentre Poggiolini ha ammesso le sue responsabilità, De Lorenzo ha sempre negato ogni addebito. L’ennesimo martire della giustizia italiana?

Per il momento sono stati recuperati 26 milioni di euro che con ogni probabilità torneranno nelle casse dello Stato… ma quanti sono i bottini ancora nascosti?

 

 

Miccoli è del Lecce, i tifosi devono rassegnarsi!

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Si dovranno rassegnare i tifosi leccesi, Miccoli è stato acquistato dalla squadra pugliese. L’accordo siglato con Savino Tesoro durerà un anno. La conferma ufficiale è arrivata dalla squadra stessa che con un comunicato stampa  ha dichiarato:

“L’U.S. Lecce comunica, con estrema soddisfazione, di aver raggiunto l’accordo per l’acquisizione del diritto alle prestazioni sportive del calciatore Fabrizio Miccoli. L’attaccante di San Donato, dopo essersi svincolato dal Palermo, ha scelto, tra diverse opzioni, di indossare la maglia giallorossa, verso la quale ha da sempre dimostrato grande attaccamento ed amore. Il contratto verrà formalizzato nella giornata di mercoledì”.

Nuova manovra? Gli italiani saranno ancora tartassati in autunno?

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E’ Stefano Feltri a lanciare l’allarme dalle pagine de “Il Fatto Quotidiano” su cui ipotizza la possibilità di una nuova manovra finanziaria in autunno:

Il report rivelato dal Fatto Quotidiano, nel quale si sostiene che l’Italia rischia di dover ristrutturare il debito pubblico nei prossimi sei mesi, è stato preso molto sul serio, al ministero del Tesoro lo stanno studiando da giorni. La dimostrazione che l’analisi di Guglielmi è fondata sta nei numeri. Mentre il governo litigava su Iva e Imu, venerdì sui mercati succedeva questo: il Btp decennale emesso il 2 maggio 2003 con una cedola del 4,25 per cento e scadenza il primo agosto 2013 pagava un rendimento di 74 punti base. Cioè prestando alla Repubblica Italiana soldi per un mese circa si incassa lo 0,74 per cento di interesse. Un Bot a sei mesi emesso il 31 gennaio 2013 con scadenza il 31 luglio, quindi un giorno prima del Btp, pagava invece un rendimento di 48 punti base, cioè 26 punti in meno del Btp. Rispetto al Bot, il Btp rende il 50 per cento in più.

Cosa succederà?

Quando c’è uno squilibrio di questo tipo, il mercato di solito tende a chiudere “l’arbitraggio”, cioè vende Bot e compra Btp finché la differenza non si annulla. Se il mercato tollera l’inefficienza ci deve essere una ragione. La spiegazione è che c’è una differenza nascosta tra Btp e Bot. I Btp sono prestiti a lungo termine, i Bot a breve. Quando un Paese dichiara un default, anche parziale, e chiede di rinegoziare le condizioni sul suo debito, di solito i prestiti a lungo termine sono coinvolti mentre quelli a breve, usati dalle banche come collaterali (cioè garanzie) per le loro operazioni quotidiane, restano al sicuro.

Anche perché per discutere la ristrutturazione di un debito pubblico ci vogliono tempi lunghi, almeno un anno, e quindi i prestiti a breve nel frattempo vengono tutti rimborsati. Morale: o c’è una spiegazione di questo fenomeno che è sfuggita ad Antonio Guglielmi e al suo team di analisti, oppure il mercato sta “prezzando” il rischio di una ristrutturazione del debito pubblico italiano nei prossimi mesi. Questo non significa che il default è certo, ovviamente, ma che gli investitori si stanno cautelando chiedendo rendimenti più elevati per pareggiare il rischio. Al Tesoro ne sono consapevoli.

I tesori sommersi e dimenticati: oggetti preziosi trovati per caso!

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Lingotti d’oro, dipinti di Pablo Picasso e Salvador Dalì, fedi e anelli di fidanzamento. Sono alcuni tra gli oggetti di valore ritrovati nei posti più curiosi. Per esempio in mezzo a un bosco o dentro al water. In un automobile appena comprata o in mezzo alle pagine di un libro. In una soffitta o in un mercato delle pulci. O il vomito di balena ritrovato da un bambino di 8 anni sulla spiaggia

Ad esempio un vaso cinese di almeno mille anni fa, comprato per pochi dollari e ritrovato in un garage nello stato di New York è stato valutato 2,2 milioni di dollari in un’asta. Fortuna o occhio attento? nella maggior parte dei casi si tratta semplicemente di ignorare il vero valore di ciò che si possiede o di essersi dimenticati completamente dove si era lasciato l’oggetto di valore! Ma diffidate… molte sono anche leggende metropolitane!

Missione Btp riuscita! Tesoro colloca tutti i buoni a tasso minimo del 2010

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Il Tesoro ha un tesoro!

7300 aziende di cui 6000 dirette, immobili pubblici per un valore di 340 mld. Sono già pronti 350 immobili da collocare sul mercato libero con una previsione di introiti pari a 1,2 mld.

I fondi della vendita andranno in fondi immobiliari!

Ci dobbiamo preparare ad altro SUDORE E SANGUE?  Sacrifici necessari per il finanziamento ai partiti e alla riduzione delle prestazioni del SSN?

BENVENUTI IN ITALIA!

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Tesoro colloca 6,5 mld di Bot 12 mesi: tasso 1,456, record minimo da marzo

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