E’ stato Il Mattino ad intervistare Arrigo Sacchi, che nell’occasione ha tenuto una sorta di lezione tattica evidenziando gli errori che il Napoli ha commesso nelle ultime tre gare, con particolare riferimento al match contro il Borussia, che potrebbe rivelarsi fatale per gli azzurri di Benitez.
Il Napoli non è quello di due mesi fa. Non riconosco la squadra di inizio stagione, gli azzurri hanno bisogno di invertire la rotta prima che questa strada diventi senza uscita. Mercoledì sera ci sono delle cose che hanno funzionato ma tante altre non sono andate nel verso giusto. L’avvio mi è piaciuto, nessun timore reverenziale, grande compattezza in campo, possesso palla e giusta mentalità. Ma tutto è durato appena dieci minuti: dopo il rigore non s’è più vista la stessa squadra.
Quello di cui avrebbe bisogno il Napoli, secondo l’ex ct della nazionale italiana, sarebbero maggiori cure da parte dell’allenatore al reparto difensivo:
Ho visto giocatori in grande difficoltà nell’interpretazione della zona, non so se è una questione di posizionamento sbagliato ma è evidente che si tratta di errori gravi che si ripetono frequentemente. Forse parliamo di giocatori che non sono adatti al tipo di gioco che ha in mente Benitez. È la fase difensiva che mi lascia molto perplesso.
Ma non solo: serve lavorare sull’atteggiamento da tenere di fronte alle ripartenze degli avversari, con gli esterni che dovrebbero farsi trovare più puntualmente in linea con la difesa. Ma anche gli attaccanti non sono esenti da colpe:
La seconda rete subìta è pazzesca, in quattro corrono dietro il portatore di palla e nessuno segue l’inserimento del centrocampista tedesco che poi va a segnare. Interpretare male la fase difensiva non significa che a sbagliare sono soltanto i quattro difensori, la fase passiva inizia dagli attaccanti. I due esterni alti rientravano poco e male lasciando scoperta la difesa, Pandev che è rimasto sempre davanti, più di lui ha difeso addirittura Higuain.
Una dura critica, Sacchi l’ha riservata a Lorenzo Insigne:
Insigne va a sprazzi, è come se giocasse con il freno a mano tirato. Lo consideravo il giovane più interessante del nostro campionato, ha perso inventiva e linearità, non so cosa gli stia accadendo.
Se anche le parole sono dure, non sorprendono: già in estate il giudizio complessivo di Sacchi sul club azzurro non era stato particolarmente entusiasta, ritenendo che il Napoli fosse uscito indebolito dalla cessione di Cavani.