Arrigo Sacchi “bacchetta” gli azzurri di Benitez

arrigo-sacchi-tuttacronacaE’ stato Il Mattino ad intervistare Arrigo Sacchi, che nell’occasione ha tenuto una sorta di lezione tattica evidenziando gli errori che il Napoli ha commesso nelle ultime tre gare, con particolare riferimento al match contro il Borussia, che potrebbe rivelarsi fatale per gli azzurri di Benitez.

Il Napoli non è quello di due mesi fa. Non riconosco la squadra di inizio stagione, gli azzurri hanno bisogno di invertire la rotta prima che questa strada diventi senza uscita. Mercoledì sera ci sono delle cose che hanno funzionato ma tante altre non sono andate nel verso giusto. L’avvio mi è piaciuto, nessun timore reverenziale, grande compattezza in campo, possesso palla e giusta mentalità. Ma tutto è durato appena dieci minuti: dopo il rigore non s’è più vista la stessa squadra.

Quello di cui avrebbe bisogno il Napoli, secondo l’ex ct della nazionale italiana, sarebbero maggiori cure da parte dell’allenatore al reparto difensivo:

Ho visto giocatori in grande difficoltà nell’interpretazione della zona, non so se è una questione di posizionamento sbagliato ma è evidente che si tratta di errori gravi che si ripetono frequentemente. Forse parliamo di giocatori che non sono adatti al tipo di gioco che ha in mente Benitez. È la fase difensiva che mi lascia molto perplesso.

Ma non solo: serve lavorare sull’atteggiamento da tenere di fronte alle ripartenze degli avversari, con gli esterni che dovrebbero farsi trovare più puntualmente in linea con la difesa. Ma anche gli attaccanti non sono esenti da colpe:

La seconda rete subìta è pazzesca, in quattro corrono dietro il portatore di palla e nessuno segue l’inserimento del centrocampista tedesco che poi va a segnare. Interpretare male la fase difensiva non significa che a sbagliare sono soltanto i quattro difensori, la fase passiva inizia dagli attaccanti. I due esterni alti rientravano poco e male lasciando scoperta la difesa, Pandev che è rimasto sempre davanti, più di lui ha difeso addirittura Higuain.

Una dura critica, Sacchi l’ha riservata a Lorenzo Insigne:

Insigne va a sprazzi, è come se giocasse con il freno a mano tirato. Lo consideravo il giovane più interessante del nostro campionato, ha perso inventiva e linearità, non so cosa gli stia accadendo.

Se anche le parole sono dure, non sorprendono: già in estate il giudizio complessivo di Sacchi sul club azzurro non era stato particolarmente entusiasta, ritenendo che il Napoli fosse uscito indebolito dalla cessione di Cavani.

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Chiellini e “la partita della vita”

chiellini-tuttacronacaI bianconeri ieri, allo Juventus Stadium, hanno fatto un importante passo in avanti in Champions League, battendo il Copenaghen, per tre reti a una, ma uno scoglio maggiore è all’orizzonte: il Galatasaray di Roberto Mancini. E’ il difensore Giorgio Chiellini a parlare del prossimo match definendolo “la partita della vita”: “Tra quindici giorni giocheremo la partita della vita – le parole del difensore toscano riportate da juventus.com – Potevamo portare a casa più punti nelle altre partite, ora ci giocheremo tutto in Turchia. Oggi abbiamo fatto una buona prova ma niente di eccezionale, anche perché, loro ci hanno limitato e non c’è stato il tiro al bersaglio dell’andata. Dietro però non abbiamo concesso nulla, anche se abbiamo subito gol su palla inattiva, in una situazione nella quale i danesi sono pericolosi perché possono far valere la loro fisicità. In ogni caso siamo stati bravi a rialzarci subito”.

Tripletta di Vidal! La Juve infligge tre reti… e ne subisce una dall’ex!

vidal-tuttacronacaPartita in cui si gioca tutto questa per la Juve, con i giocatori che ne son ben consapevoli. Vincere è indispensabile per avere una speranza di passare il girone, nonostante al momento sia il fanalino di coda del gruppo B. Per raggiungere lo scopo, Conte schiera un 3-5-2 con Buffon; Bonucci, Caceres, Chiellini; Padoin, Vidal, Pirlo, Pogba, Asamoah; Tevez, Llorente: un team che, stando alle previsioni di Gianluca Vialli ai microfoni di Sky, dovrebbe battere i danesi per 4 reti a 0. Il Copenaghen risponde con un 4-4-1-1 che vede in campo Wiland; Jacobsen, Mellberg,  Sigurdsson, Bengtsson; Gislason, Claudemir, Delaney, Bolanos; Jorgensen; Toutouh.

juve-copenaghen-tuttacronacaNei primi minuti del match è subito la Juve a pressare, con i giocatori che provano qualche tiro in porta in maniera non convincente ma continuando con il gioco di pressing. Al 9′, quando i danesi riescono a conquistare la sfera, provano immediatamente ad abbassare il ritmo, ma devono stare attenti alla pressione effettuata dai bianconeri. Al 10′ Tevez di prima e al volo ha tirato in porta di piatto e la palla è stata deviata, ma l’arbitro non ha concesso il corner. Attorno alla metà del primo tempo ancora non ci sono state grandi azioni ma si capisce che i bianconeri sono determinati a conquistare tre, fondamentali, punti. Al 28′, arriva la svolta: fallo di mano in area di Jacobsen che viene ammonito ed è rigore per la Juventus. Vidal dal dischetto non sbaglia: 1-0!

Al 32′ arriva un secondo giallo per i danesi: Sigurdsson fa fallo su Llorente. Cinque minuti e Vidal cerca la doppietta: tiro in porta da fuori area sul secondo palo, ma Wiland riesce a bloccare il pallone. Al minuto successivo, Pirlo spreca una punizione battendo direttamente in mano al portiere avversario mentre al 41′ è Pogba che sfiora il raddoppio: tiro sul primo palo ma la sfera non entra. Negli ultimi minuti i bianconeri non cedono, ma il raddoppio non arriva: le squadre tornano agli spogliatoi con i padroni di casa in vantaggio.

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Alla ripresa i danesi si rendono subito pericolosi approfittando di un po’ di confusione nell’area bianconera con Sigurdsson che arriva a due passi da Buffon. I bianconeri non impiegano molto a rispondere, ma  Tevez spara alto sopra la traversa mentre i tentativi di consecutivi di Llorente e Asamoah vengono intercettati dalla difesa del Copenaghen, che si motra più aggressivo in questi primi frangenti. Al 9′ ci riprova Vidal servito da Llorente, ma il cileno è in fuorigioco. All’11 pareggia il Copenaghen proprio con l’ex bianconero (stagione 2008-09) Mellberg, oggi 36enne: va in rete con un’azione da centravanti, girandosi nell’area affollata e insaccando alle spalle di Buffon. 1-1 ma il giocatore non esulta.

4 minuti e proprio il realizzatore del gol del pareggio viene ammonito per una vistosa trattenuta che regala un rigore per la Juve. Ancora una volta Vidal si presenta sul dischetto e per la seconda volta non sbaglia: 2-1!

Al 16′ nel Copenaghen entra Kristensen per Bolanos mentre due minuti dopo Pirlo serve Pogba sulla sinistra, il francese controlla la palla e crossa sul primo palo, Vidal di testa devia in porta siglando la sua personale tripletta! 3-1!

Tre minuti e prima sostituzione tra le fila bianconere: Marchisio entra al posto di Padoin. Al 24′ Jorgensen pericoloso nell’area della Juve, ne consegue un corner battuto da Jacobsen, ma i bianconeri spazzano via. Poco dopo, le squadre restano con il gioco bloccato a centrocampo. Al 31′ seconda sostituzione per i danesi: entra Amankwaa al posto di Thomas Delaney. A 10 dal termine nuovi cambi, uno per formazione. Per il Copenaghen esce Toutouh che lascia il posto a Pourie mentre per la Juve Tevez cede il campo a Vucinic. Atri due minuti e Ogbonna sostituisce Vidal: potrà giocarsela anche contro i turchi del Galatasaray perché non è stato ammonito in questa partita (era diffidato). Negli ultimi minuti gli 11 di Conte continuano a pressare e a cercare la rete, anche se senza successo. I bianconeri hanno comunque raggiunto il loro obiettivo di conquistare i tre punti e finalmente hanno rotto la maledizione che non li vedeva vincere dal marzo di quest’anno. Bisognerà tuttavia attendere per esultare per una rete di Tevez in Champios. Nel frattempo il Galatasaray ha ceduto di nuovo al Real Madrid. Per i bianconeri la strada verso la qualificazione è in discesa.

Juve-Copenaghen: “Non ci sarà un domani”

juve-copenaghen-tuttacronacaVincere, a tutti i costi. E’ obbligatorio per i bianconeri questa sera se voglio restare in corsa per la Champions. Tre punti per avere poi due risultati a disposizione a Istanbul in occasione dell’ultima partita di questa fase a gironi contro il Galatasaray di Mancini, oggi impegnato contro il Real Madrid di Ancelotti. Conte è stato chiaro: “Non ci sarà un domani”. L’ultimo successo juventino in Champions risale al 6 marzo, quando vinse per 2-0 in casa con il Celtic agli ottavi, per poi essere eliminata ai quarti con due sconfitte dal Bayern Monaco. Al momento il club è all’ultimo posto del girone B, a soli tre punti, ma va messo in conto che sta vivendo un momento d’oro: cinque vittorie consecutive in campionato senza subire neanche una rete e portandosi in vetta alla classifica. Scopo quindi è riuscire a incantare in Champions come riesce a fare con le sfide italiane. Del resto anche il Copenaghen sta vivendo una fase positiva: quattro vittorie in cinque partite uscendo così dalla zona retrocessione del proprio campionato. Per quel che riguarda  i precedenti, arridono alla Juve che non ha mai perso contro i danesi. Per quel che riguarda gli uomini che Conte schiererà di certezze ce ne sono due: Carlos Tevez e il rinato Fernando Llorente, coppia sinonimo di spettacolo nelle ultime partite. L’argentino non segna in Europa da 19 partite, con l’ultima rete che risale ai quarti di finale della Champions 2008-2009 (2-2 del suo Manchester United con il Porto) e non vince una partita dal 17 marzo 2011 (era al Manchester City che vinse per 1-0 contro la Dinamo Kiev in Europa League). Per quel che riguarda El Rey Leon, è diventato, dopo un difficile rodaggio, una garanzia per la squadra, sia che segni sia che manovri la squadra. Per quel che riguarda la difesa, infortunato Barzagli, la scelta restano tra Caceres e Ogbonna. Nel caso opti per il primo, in centrocampo si potrebbe trovare Padoin mentre se Ogbonna scendesse in difesa lo accompagnerebbero Bonucci e Chiellini mentre al centro si troverebbero Caceres, Vidal, Pirlo, Pogba e Asamoah. Ma l’incognita è anche quella se il diffidato Vidal giocherà o meno: in caso venisse ammonito, infatti, perderebbe proprio il match contro il Galatasaray. Conte potrebbe quindi decidere per  Marchisio nel reparto centrale, allargando Pogba sulla destra.

Il Milan ritrova la via per la vittoria: spazzato il Celtic 3-0!

celtic-milan-tuttacronacaTorna in campo il Milan e questa sera è importante mostri di avere ancora molto da dare nel rettangolo di gioco. In questa edizione della Champions i rossoneri non hanno brillato ma sono riusciti a nascondere dignitosamente tutti problemi emersi in campionato. La squadra di Allegri è attualmente seconda in classifica nel Girone H, con cinque punti, dietro al Barcellona ormai imprendibile (10) e davanti ad Ajax (4) e Celtic (3). L’impegno di stasera, tuttavia, non è di quelli semplici, con il Celtic che diventa sempre ostico quando gioca in casa. Per gli scozzesi, Lennon schiera un 4-2-3-1 con Forster; Lustig, Van Dijk, Ambrose, Izaguirre; Mulgrew, Kayal; Forrest, Commons, Boerrigter; Samaras. Risponde Allegri con lo stesso modulo, i giocatori in campo sono Abbiati; Abate, Zapata, Bonera, Emanuelson; de Jong, Montolivo, Poli; Kakà, Birsa; Balotelli.

celtic-milanBalotelli si mostra subito determinato ma i primi a sfiorare il gol sono gli scozzesi: Kayal si trova il pallone tra i piedi davanti ad Abbiati, dopo un tiro di un compagno, ma Zapata riesce a salvare in maniera provvidenziale. Al 12′ è però il Milan a passare in vantaggio grazoe a Kakà che arriva di testa, dopo essersi portato indisturbato a centro area, su un calcio d’angolo dalla destra. Forster è battuto, 1-0 per i rossoneri!

Il Celtic prova a reagire ma non riesce ad impensierire mentre al 26′ il brasiliano ha un’altra possibilità: va via in velocità in contropiede e serve Balotelli su lato destro dell’area scozzese, l’attaccante della Nazionale tira forte di destro, ma il pallone termina alto! Mentre i rossoneri si fanno sempre più pericolosi, al 31′ arriva il primo cambio tra le fila del Celtic: Ledley prende il posto di Kayal in campo. Sei minuti e Mulgrew spreca una buona occasione, anche se abbastanza casuale, tirando addosso ad Abbiati, il Milan deve stare più attento in difesa. Al 39′ annullato il gol di Balotelli: fuorigioco millimetrico per lui. Il primo tempo a Glasgow termina dopo due minuti di recupero e i rossoneri tornano agli spogliatoi in vantaggio grazie alla rete di Kakà, il migliore in campo.

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Alla ripresa, subito pericoloso il Celtic con una punizione a favore. Batte Mulgrew ma la sfera viene deviata dalla barriera, poi palla scodellata in area dove van Dijk spara addosso ad Abbiati da due passi. Due minuti ed è però il Milan a raddoppiare, sempre approfittando di un calcio d’angolo: calcia Nocerino in area di rigore, la sfera arriva a Zapata che da un metro non può sbagliare, 2-0 per il Milan!

Due minuti ancora e rete anche per il Celtic che però viene annullata: fuorigioco netto di van Diyk al momento del cross. All’11’ cartellino giallo per Commons per fallo su de Jong. Tre minuti e Balotelli a sua volta trova il gol. Montolivo Verticalizza e trova il compagno sul filo del fuorigioco, pronto a entrare in area di rigore e battere Forster con un diagonale destro, 3-0 per il Milan!

Al 18′ ci prova Forrest ad accorciare le distanze ma il suo diagonale scheggia il palo della porta difesa da Abbiati. Subito dopo ammoniti nel giro di due minuti due scozzesi, van Dijk e Izaguirre. Bruttisimo il fallo di quest’ultimo su Balotelli, entrata a forbice. Al 26′ cambio tra le fila rossonere: entra Constant ed esce Birsa. A 10′ dal termine cambio per il Celtic, fuori Forrest e dentro Rogic, poco dopo sostituzione anche per Allegri: tra lgi applausi esce Kakà che cede il posto a Robinho. Il Celtic prova ad avanzare ma non è coordinato in attacco e trova una difesa pronta a placcarlo. Dopo tre minuti di recupero, il popolo rossonero può finalmente esultare. Ammirevoli i tifosi scozzesi che hanno inneggiato la loro squadra fino alla fine!

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Ancora giornata no per il Napoli: il Borussia lo travolge

borussia-napoli_tuttacronacaServe vincere al Napoli di Benitez, reduce da due match non brillanti in campionato. La squadra di Benitez ha vinto tre delle quattro partite giocate fino ad ora in Champions League, ma paradossalmente deve ancora sudarsi la qualificazione. Fondamentale non perdere contro il Borussia, certo, e un pareggio potrebbe comunque bastare. Se dovesse perdere, tuttavia, si giocherà l’ultima chance contro l’Arsenal nell’ultimo impegno di questi gironi. Benitez schera un 4-2-3-1 con Reina; Maggio, Albiol, Fernandez, Armero; Behrami, Dzemaili; Callejon, Dzemaili, Mertens; Higuain. Risponde Klopp mandando in campo, con lo stesso modulo, Weidenfeller; Grosskreutz, Sokratis, Bender, Durm; Kehl, Sahin; Blaszczykowski, Mkhitaryan, Reus; Lewandowski.

borussia-napoliAl 9′ di gioco, a causa di una trattenuta di Fernandez su Lewandowski, viene concesso il rigore al Borussia mentre viene ammonito anche Higuain per proteste. Giallo anche per l’autore del fallo. Marco Reus dalla bandierina non sbaglia: 1-0!

Il Napoli risponde rapidamente e dopo soli due minuti arriva il cross di Callejon, non ci arriva nessuno, alla fine tira Armero ma la conclusione viene ribattuta.  Altri due minuti e il Borussia sfiora il raddoppio con Lewandowski che da buona posizione non inquadra la porta. Al 18′ ci pensa Reina a salvare lo specchio azzurro, deviando in angolo la punizione battuta da Reus. Gli uomini di Benitez cercano il pareggio ma Pandev, pur sfruttando un’indecisione della difesa, tenta un tiro strozzato che Weidenfeller blocca a terra. Al 27′ problemi per Bender, al centrocampista sanguina il naso ed è costretto a stare fuori dal campo, lasciando i compagni in dieci rientrando poco dopo. Al 29′ Bender scivola e ne approfitta Callejon che va fino in fondo e poi trova il diagonale ma colpisce il palo. Tira anche Behrami ma para Weidenfeller. Reina è molto impegnato a fermare le incursioni degli uomini di Klopp, salvnado in questo modo la partita. Al 36′ giallo anche per Albiol per un intervento durissimo su Mkhitaryan a centrocampo mentre al 38′ la stessa sorte tocca a Kehl e a Pandev. Al 42′, pasticciano ancora i tedeschi in difesa. Grosskreutz perde un brutto pallone in area, Pandev trova lo spazio per il tiro, la palla va di poco al lato senza che Higuain riesca a deviarla. Negli ultimi minuti sono gli uomini di Koll ad attaccare, ma senza esito. Il primo tempo termina sull’1-0 per i padroni di casa.

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Nei primi minuti della ripresa, torna a rendersi pericoloso il Borussia che tuttavia non riesce a giungere a conclusione. Al 13′ ennesima occasione sprecata per i tedeschi: Mkhitaryan si divora un gol, avrebbe potuta passarla ma decide di fare tutto da solo e alla fine non riesce a superare Reina. Higuain non riesce a battere Weidenfeller e i tedeschi ne approfittano per ripartire, Reus si invola sulla sinistra e serve Blaszczykowski che supera Reina con un tunnel: raddoppiano i tedeschi! 2-0.

Benitez tenta di correre ai ripari approfittando delle sostituzioni: entrano Inler e Insigne, escono Dzemaili e Callejon. Al 24′ cambio anche tra le fila del Borussia: esce l’autore del 2-0 Blaszczykowski, entra Aubameyang. Al 26′ gli azzurri accorciano le distanze: il Borussia perde palla nella propria tre quarti, Higuain serve Insigne che indovina il diagonale che beffa Weidenfeller. 2-1!

Cinque minuti dopo arriva l’ultima sostituzione per Benitez: Zapata al posto di Pandev ma al 32′ il Borussia torna a ferire: Aubameyang servito da Lewandowski beffa Reina con un tocco da sotto. 3-1!

Cinque minuti più tardi cambio per i tedeschi: esce Reus, autore del primo gol su rigore, ed entra Piszczek. Nonostante il vantaggio, il Borussia non demorde e continua a farsi pericoloso fino agli ultimi minuti di gioco. A un minuto dal termine, Klopp effettua l’ultimo cambio: Schieber prende il posto di Lewandowski. Al primo di recupero, tiro di Insigne ma si distende Weidenfeller. Altri due minuti e arriva il triplo fischio: il Napoli è tenuto a battere l’Arsenal con tre gol di scarto se vuole continuare a sognare la Champions.

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La Juve ringrazia il Copenaghen e si prepara alle nuove sfide

juventus_real_madrid_tuttacronacaIl Copenaghen, quella che si pensava essere la squadra-Cenerentola del giro, ha battuto il Galatasaray dando nuova speranza agli uomini di Conte che, nonostate si siano fermati al pareggio, possono ancora mirare alla qualificazione. Il tecnico bianconero è comunque soddisfatto del 2-2 rimediato contro il Real Madrid: “Abbiamo giocato alla pari contro una squadra galattica costruita per vincere tutto, Champions compresa”. La conferma arriva proprio dallo scontro contro i madrileni: “Questo risultato è più importante del 3-0 dell’anno scorso sul Chelsea  perché questo Real è molto più forte di quella squadra. Usciamo da questa partita con grande convinzione e con il futuro della Champions nelle nostre mani”. La Juve ha dimostrato non solo di essere tornate in piena forma, ma di avere un carattere forte, tanto da non cedere neanche quando in svantaggio, sotto di una rete: “Una botta che avrebbe buttato giù un toro, invece i miei ragazzi hanno dimostrato di avere carattere e orgoglio. E complimenti ai tifosi, che ci hanno sempre spinto, durante tutta la partita”. Conte ha poi analizzato la parte tecnica del match: “Alla Juve do un voto molto alto, non può essere altrimenti. Penso che la squadra abbia disputato una grandissima partita: il primo tempo è stato perfetto sotto tutti i punti di vista, sia nell’organizzazione, in quello che avevamo preparato, sia nella qualità delle giocate e nell’intensità. Poi è inevitabile che nella ripresa, dopo che nel primo tempo avevamo portato dei ritmi fortissimi, qualcosa calasse. E quando calano ritmo e intensità contro calciatori come quelli del Real, è normale che rischi di pagare dazio, soprattutto se la palla nelle ripartenze capita a gente come Ronaldo e Bale, giusto per fare due nomi”. Ma i bianconeri non hanno mollato: “C’è stata grande voglia e determinazione di ribaltare di nuovo la partita. Penso che Casillas sia stato il migliore in campo per il Real Madrid, noi abbiamo fatto molto bene”.  La fiducia nel futuro deriva dal fatto di essere stati in grado di tener testa contro una squadra che è costata oltre trecento milioni di euro, tre volte quanto sono stati pagati gli undici titolari di Conte. “La squadra, come già era successo a Madrid, ha dimostrato di potersela comunque giocare E dopo un anno di esperienza sono convinto che se dovessimo passare il girone eliminatorio, questa Juve può dire la sua in Champions”. Il tecnico ha quindi concluso: “In campo, tramite organizzazione, intensità e voglia dobbiamo sopperire a qualche gap tecnico, e non potrebbe essere altrimenti rispetto a squadre come il Real Madrid e il Bayern Monaco, solo per dirne due. Avversari che sono forti e avvantaggiate da aspetti economici e di mercato: ma poi c’è il campo, che dev’essere quello che deve parlare per noi”.

Bellissima partita, ma non basta! Juve-Real Madrid 2-2

juve-realmadrid-tuttacronacaForti della vittoria ritrovata in campionato nelle ultime tre giornate, la Juve ha un unico obiettivo: battere il Real per rimanere in corsa per la Champions, soprattutto dopo la discussa sconfitta al Bernabeu. E Carlo Ancelotti questo lo sa e si è preparato ad affrontare una sifda allo Juventus Stadium che si presenta infuocata. Antonio Conte per l’occasione torna a sfoderare i recenti acquistia Tevez e Llorente, con Marchisio a completare il tridente. Il modulo è il 4-3-3 composto da Buffon; Caceres, Barzagli, Bonucci, Asamoah; Vidal, Pirlo, Pogba; Marchisio, Llorente, Tevez. Il Real, in formazione 4-3-3, vede in campo Casillas; Sergio Ramos, Varane, Pepe, Marcelo; Khedira, Xabi Alonso, Modric; Bale, Benzema, C. Ronaldo.

juve-realLa Juve parte subito all’attacco e al 5′ arriva il primo tiro in porta: ci prova Pogba ma la palla finisce lontanissima, fuori di circa due metri. Dopo 4 minuti è il Real ad avanzare con Ronaldo che va via sulla destra e tira da posizione difficilissima. La diagonale esce di poco ma comunque Buffon era sulla traiettoria. Sfiora il gol anche Llorente al 12′ e subito dopo riparte il Real ed è Bale a liberarsi per il tiro ma Buffon blocca. Altri cinque minuti ed è ancora avanti Pogba: cross in area di rigore con l’esterno, deviazione di Pepe che per poco non combina la frittata, si salvano Casillas e la difesa madrilena. Poco dopo ci provano anche Vidal e Pirlo, ma senza esito. Al 28′ ancora un’ottima occasione per i bianconeri: assist di Tevez che serve Marchisio che ci prova di testa ma Casillas devia miracolosamente di piede. Fatica un po’ il Real che comunque riesce ad avvicinarsi all’area dei torinesi al 33′ con Bale che non inquadra lo specchio. Al 35′ primo giallo del match: ammonito Modric per un brutto fallo su Pogba. Tre minuti e sono ancora gli uomini di Conte ad avvicinarsi al gol: tiro pericoloso dalla distanza di Vidal, respinge Casillas sui piedi di Tevez, ma l’argentino cerca un improbabile passaggio in area di rigore. Al 40′ Varane falloso su Pogba in area. Webb concede il rigore e Vidal dal dischetto non sbaglia: 1-0!

Il Real reagisce immediatamente. Al 44′ Ronaldo in area di rigore manda alle stelle il pallone dopo un cross basso di Modric mentre arriva la seconda ammonizione: Pirlo per fallo su Xabi Alonso. Dopo solo un minuto di recupero le squadre tornano agli spogliatoi. La Juve è passata in vantaggio grazie a un rigore, ma il risultato è più che meritato.

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Solo sette minuti nella ripresa e il Real agguanta il pareggio: Caceres sbaglia un retropassaggio, Benzema recupera palla e serve Ronaldo in area che non si lascia sfuggire l’occasione: 1-1!

Non mollano i bianconeri e al 13′ arriva un cross basso di Pogba, Marchisio devia prima sotto porta trovando la parata di Casillas, poi prova il destro al volo ma viene bloccato sulla linea da Varane. Passa in vantaggio il Real al 15′: Ronaldo serve Bale che entra in area di rigore e fulmina Buffon: 1-2!

Ma gli uomini di Conte non si lasciano intimidire: cinque minuti e Caceres fa partire un cross dalla destra, la sfera arriva a Llorente che di testaanticipa Varane e batte Casillas: 2-2!

Al 26′ primo cambio per Ancellotti: esce Xabi Alonso ed entra Illarramendi. Un minuto e cartellino giallo a colpire Bonucci che ha atterrato Ramos al limite dell’area di rigore. Raèide sostituzioni: per il Real escono Bale e Benzema ed entrano Di Maria e Rodríguez. Tra le fila bianconere Tevez cede il posto a Quagliarella che dopo due minuti si presenta già davanti a Casillas che non tentenna e ne ferma la corsa. Poco dopo Giovinco sostituisce Llorente. Dopo tre minuti di recupero, arriva il triplo fischio. La partita è stata di quelle da ricordare, ma non possono certo dirsi soddisfatti del risultato i bianconeri. La Champions si fa sempre più ardua.

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Per la Juve si avvicina la sfida con il Real: “Possiamo fargli male”

marchisio-tuttacronacaMancano tre giorni al match in casa contro il Real Madrid valido per la quarta giornata della fase a gironi di Champions League e Marchisio sprona i suoi: “Con il Real Madrid dovremo giocare come se fosse l’ultima partita del girone, i calcoli si possono fare solo alla fine, non prima. Dobbiamo pensare alla partita di andata, dove abbiamo visto che possibilità per fargli male ci sono. Al Bernabeu è successo non solo nel primo tempo, ma anche nella ripresa quando avevamo un uomo in meno. Nel complesso abbiamo fatto ottima partita per attenzione, gioco e organizzazione”. Del resto i bianconeri arrivano da tre successi in campionato e sembrano essere rientrati in fase positiva. Proprio per l’accavallarsi degli impegni il tecnico Conte ha fatto rifiatare tutti i suoi: “Era necessario, viste le tante gare ravvicinate, ma la squadra ha risposto bene e anche ieri sono arrivati tre punti d’oro”. Parlando del campionato, non si può non pensare alla Roma: “Nessuno si aspettava una partenza così forte. La rosa è importante e oltre al record italiano potrà fare anche quello europeo. Ci sono giocatori che non erano più tenuti in considerazione, ma grazie al lavoro dell’allenatore stanno facendo benissimo. Noi non dobbiamo mollare ed essere pronti ad approfittare di eventuali errori. Noi siamo sereni, la squadra ha risposto sempre bene e sta facendo un ottimo campionato. Quando si ha davanti una squadra come la Roma che non ha ancora sbagliato nulla, tutto passa in secondo piano, ma un inizio di stagione del genere ce lo si augura ogni anno”.

C’era tutto! Il video che mostra il fallo da rigore su Vidal

fallo-su-vidal-tuttacronacaIn un primo momento, seguendo la diretta, sembrava che quella brutta caduta di Arturo Vidal nell’area di rigore del Real Madrid potesse essere colpa di una zolla di terreno che il giocatore aveva zappato mettendo male il piede. Poi però non si capiva come mai il bianconero continuasse a indicare gli avversari e se la prendesse con loro. Ma basta osservare il replay per accorgersi come Illaramendi abbia toccato inizialmente il piede del cileno, scoordinandolo al momento del tiro in porta.

Fermate quell’arbitro! Anche Nesta e Materazzi vs Grafe durante Real-Juve

Cristiano-Ronaldo-pantomima-tuttacronacaGaleotto fu l’arbitro che regalò la partita al Real Madrid… A dir poco infelice, per usare un eufemismo, l’arbitraggio visto ieri sera al Bernabeu in occasione della sfida tra i padroni di casa del Real Madrid e gli uomini di Conte. I bianconeri sono usciti sconfitti per 2 reti a 1 ma è difficile non notare come gli spagnoli abbiano avuto un “uomo in più”. E non solo perchè tra le fila juvetine è stato espulso Chiellini. Come ad ogni appuntamento importante, il popolo della rete era pronto a commentare la partita e in molti hanno festeggiato l’espulsione del difensore, con gli anti-Juve riuniti sotto la bandiera del “ben gli sta, in Italia randella impunemente”. Ma questa è Europa e il tedesco Grafe ha preso degli abbagli clamorosi. E se anche l’ex milanista Alessandro Nesta, che ha recentemente annunciato il ritiro dal campo, twitta contro di lui, che il cartellino rosso fosse fuori luogo è evidente.

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E ancora:nesta2Ma se vogliamo la definitiva conferma, anche Marco Materazzi ha detto la sua:

materazziAmmettiamo che il rigore fischiato su Sergio Ramos ci potesse essere: in Italia c’è una maggior tolleranza per simili trattenute ma, appunto, la sfida era europea. La certezza che Ramos non “se lo sia cercato” mettendo il braccio attono alla vita di Chiellini non la possiamo avere, ma concediamo il rigore… Più difficile chiudere entrambi gli occhi per quel che riguarda tutti i falli fischiati ai bianconeri, con Ronaldo e Marcelo che più che una partita di calcio hanno messo in scena una gara a chi riuscisse a tuffarsi di più e meglio. L’ha vinta il portoghese, per la sceneggiata da premio che gli vale l’espulsione di Chiellini. Ma quanto meritata dal bianconero? Sicuramente ha aperto cercando di tagliarli la corsa, il braccio è un po’ alto. Vada per il fallo, ma il rosso non s’è mai sentito, anche perchè la chiara occasione gol non c’era e stavano rientrando anche altri difensori. Insomma, Grafe vede una gomitata che nessun altro, neppure il guardialinee, nota. Sarebbe stato impossibile del resto: non c’era! Ma appunto, si è voluto premiare l’interpretazione di Ronaldo. A questo punto non meraviglia neanche che non sia stato riconosciuto il rigore su Vidal dopo che Illaramendi l’ha toccato sul piede in corsa, sbilanciandolo e facendogli scalciare male il terreno di gioco. Non sarà un fallo violento, ma l’azione era da gol e quindi c’era danno procurato. Insomma, il linciaggio mediatico ci sta tutto e chapeau agli spagnoli se hanno il coraggio di festeggiare una simile vittoria.

Cade la Juve al Bernabeu: 2-1 per il Real Madrid

realmadrid-juve-tuttacronacaL’arbitro tedesco Grafe dirige il match al Bernabeu che vede schierate in campo Real Madrid e Juventus: due squadre legate da un rapporto forte, visto che sulla panchina spagnola siede Ancelotti, in passato allenatore dei bianconeri (subentrò a Marcello Lippi) e di Antonio Conte. Per quel che riguarda i precedenti, l’ultima vittoria della Juve al Bernabeu risale al 2008: 2-0 grazie a una doppietta di Alex Del Piero. Dei quattordici precedenti, nove sono relativi alla Champions League e gli ultimi tre sono stati vinti tutti dalla Juventus. Nessun incontro tra le due squadre è terminato in pareggio.

realIl Real scende in campo con un modulo 4-3-3 con Casillas; Arbeloa, Varane, Sergio Ramos, Marcelo; Benzema,  Illarramendi, Khedira, Modric; Di Maria, Cristiano Ronaldo. Conte ha scelto lo stesso schieramento, inedito per lui, mandando in campo Buffon; Barzagli, Chiellini, Caceres, Ogbonna; Vidal, Pirlo, Pogba; Marchisio; Tevez, Llorente.

juveParte subito all’attacco la Juventus con Marchisio che tenta il tiro già al 2′: Casillas si tuffa e para. Passano solo due minuti e Di Maria serve Ronaldo che si decentra e tira di destro battendo Buffon: 1-0!

Gli uomini di Ancelotti gestiscono l’incontro e al 9′ arriva un fallo di Chiellini su Ronaldo che fa guadagnare agli spagnoli una punizione: batte Di Maria, ma Pogba di testa allontana dall’area juventina. Al 13′ Llorente, su cross di Pogba, prova a colpire di testa: Casillas lo anticipa. Due minuti di gioco e la Juve guadagna a sua volta una punizione: batte Pirlo da 31 metri che passa a un compagno che poi perde palla, Tevez tenta il tiro da lontano, ma non inquadra bene la porta. Ancora un minuto e Caceres fa partire un cross che Sergio Ramos mette in calcio d’angolo. Continuano a provarci i bianconeri: al 17′ passaggio di Pogba, Llorente di testa fa da sponda, la palla arriva a Tevez ma ancora una volta è presente Casillas che anticipa. Ancora un minuto e arriva il primo cartellino giallo: Illarramendi falloso su Tevez. L’argentino ci prova ancora 2 minuti dopo, ma spara sopra la traversa. Al 22′ arriva il pareggio: Pogba colpisce di testa, Casillas respinge, arriva Llorente che colpisce al volo: 1-1!

Al 27′ Chiellini falloso su Sergio Ramos regala un rigore al Real: Ronaldo da dischetto non sbaglia: 2-1! Nel frattempo Vidal viene ammonito per proteste.

Al 32′ è Pirlo a cercare il gol, ma non inquadra la porta. Al minuto successivo ci prova Tevez, ma Marchisio è in fuorigioco. Tre minuti e Pirlo commette fallo su Khedira: punizione per gli spagnoli ma la porta è distante.  Al minuto successivo Ronaldo torna all’attacco: palla centrale facile per Buffon e fallo su Chiellini. Torna a farsi pericoloso poco dopo: fuori per un soffio. Non ci sono grandi emozioni negli ultimi minuti del primo tempo. Grafe concede due minuti di recupero prima di mandare le squadre negli spogliatoi con i padroni di casa in vantaggio grazie a un rigore. Nel frattempo Vidal ha accusato dolore alla gamba destra a seguito di uno scontro con un avversario.

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Alla ripresa partono subito all’attaco i bianconeri ma al 3′ arriva una doccia fredda: Chiellini colpisce con una gomitata Ronaldo che esagera con la sceneggiata: cartellino rosso per il difensore che assolutamente non se lo meritava. Subito dopo il portoghese batte la punizione che s’infrange contro la barriera. L’espulsione obbliga a una sostituzione Conte: esce l’autore del gol Llorente con Bonucci. I bianconeri appaiono demoralizzati e Vidal inizia ad essere eccessivamente falloso. Al 13′ altra sostituzione tra le fila bianconere: il pubblico del Bernabeu si alza in piedi per salutare Pirlo. In campo entra Asamoah. Due minuti e Benzema sbaglia clamorosamente a due passi da Buffon: prende la palla di stinco e non riesce a deviarla in rete su assist di un compagno. Sospiro di sollievo per la Juve. Al 17′ Vidal litiga con una zolla di campo che lo fa cadere in area: se la prende con i difensori, ma non c’era fallo. Quattro minuti e primo cambio per Ancelotti: esce Benzema ed entra Bale. Poco dopo arriva anche la terza sostituzione per Conte che schiera Giovinco al posto di Ogbonna: il giocatore costringe subito Casillas a respingere in corner. Al 25′ Khedira falloso su Asamoah, ma l’arbitro non fischia e al minuto successivo arriva il secondo cambio per gli spagnoli: Isco entra al posto di Illarramend. Ancora un minuto e Buffon riesce a parare Khedira che tenta il pallonetto davanti allo specchio. Subito Giovinco guadagna una punizione: alta sopra la traversa. Al 31′ prova a dir la sua Bale che trova l’esterno della rete. Poco dopo arrivano due cartellini gialli: colpiscono Caceres per proteste e Modric per fallo: regala una punizione ma Giovinco la fa infrangere contro la barriera. Al 34′ entra Morata per Di Maria che esce tra gli applausi. Al minuto successivo ancora impegnato Buffon: para un sinistro di Morata. Quattro minuti ancora ed è Giovinco a sprecare la palla: tentenna e Sergio Ramos ne approfitta per impossessarsi della sfera. Poco dopo è Marchisio che, a corto d’ossigeno, non arriva sul passaggio di Pogba. Ci prova ancora Morata: alta sopra la traversa. A due minuti dal termine dei minuti regolamentari, ammonito Sergio Ramos: fallo su Asamoah. Ancora un minuto e arriva un fallo di mano di Vidal: il bianconero arriva scomposto sulla palla e si fa anche male a una gamba. Dopo tre minuti di recupero arriva il triplo fischio: la vittoria se l’aggiudica il Real Madrid, ma i bianconeri meritavano di più. Furioso Ancelotti e anche il pubblico che ha fischiato gli spagnoli durante il recupero: hanno fatto melina. C’è molto da recriminare: il rigore non era chiaro e Ronaldo ha mostrato appieno la sua scarsa conoscenza del concetto di “atteggiamento sportivo” che è valso l’espulsione di Chiellini.

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Buffon tra i pali al Bernabeu: torna a farci sognare ancora Gigi!

buffon-gianluigi-buffon-tuttacronacaLa Juve sfida la squadra del suo ex allenatore, Ancelotti, questa sera al Bernabeu e per l’occasione Antonio Conte potrebbe rivoluzionare il suo modulo, schierando una difesa a quattro, provata ieri sul campo dell’Atletico Madrid. Il tecnico ha schierato Caceres, finalmente recuperato, e Chiellini nel ruolo di terzini con Barzagli e Bonucci al centro. Marchisio, spostato qualche metro più avanti, dovrebbe giocare alle spalle del tandem offensivo che anche in questo caso sarà composto da Tevez e Llorente. Queste le probabili formazioni:

Real Madrid (4-3-3) Casillas; Carvajal, Pepe, Varane, Marcelo; Khedira, Illarramendi, Modric; Di Maria, Benzema, Cristiano Ronaldo.

Juventus (4-3-1-2) Buffon; Caceres, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Vidal, Pirlo, Pogba; Marchisio; Tevez, Llorente.

Buffon in porta dunque. E una riflessione sul portierone bianconero e Nazionale forse è opportuno farla. Perchè se è vero che in molti lo considerano il portiere più forte di tutti i tempi e meritevole del Pallone d’Oro è il miglior estremo difensore della Juve dai tempi di Tacconi, ultimamente i suoi errori sono molti. A volte clamorosi, altre meno, ma che comunque saltano agli occhi rispetto ai suoi standard. Se ne parla a causa di quei 10 minuti di caos avuti durante la sfida contro la Fiorentina. Una sconfitta non totalmente attribuibile a Buffon, certo, ma esimerlo completamente non fa bene, in primis, al club. E forse neanche agli azzurri di Prandelli, visto che il ct ha già assicurato la sua presenza ai Mondiali di Brasile. Al Franchi, il gol di Rossi, quello del pareggio, era angolato, ma non eccessivamente, e l’errore di valutazione sulla traiettoria di tiro era evidente. Ai tifosi juventini non può non essere tornato alla memoria il gol di Salas a Van der Sar: all’epoca ci fu chi si chiese se l’olandese non soffrisse di qualche disturbo alla vista.

Il fatto è che Buffon in squadra è sempre stata una certezza per i suoi compagni: lui a spronare, lui a rimproverare gli errori, lui a salvare l’insalvabile. Ora, contro Lazio e Chievo, ha respinto male due volte, servendo palla agli avversari che non c’hanno pensato due volte a buttarla in rete. Petkovic sembrava quasi aver preparato la partita proprio per sfruttare questo punto debole della Vecchia Signora. A far guadagnare i tre punti ci hanno pensato poi gli attaccanti, ma tant’è: gli errori restano. E non è solo questo: il fatto è che a fronte dei gol subiti non ci sono effettive parate, se consideriamo come eccezione la punizione battuta da Matri. Insomma, gli avversari possono segnare. Lo si è visto in campionato, lo si è visto con la Nazionale. E questo è il cruccio di Conte e del club, che comunque sia non ha nessuno all’altezza di Buffon (o quello che era fino a poco tempo fa). In fin dei conti Storari ha un anno più di lui, Leali, attualmente in prestito allo Spezia, è il miglior prospetto in circolazione: ma è in grado di ereditare una maglia così pesante? Quella che attualmente indossa il campione del mondo 2006? Del resto nessuno vorrebbe mai veder messo da parte proprio il portiere che tanto ha regalato alla sua squadra e ai suoi tifosi. Quelli che lui ha amato talmente da preferire retrocedere in B, piuttosto che spezzare un simile, fruttuoso matrimonio. Il popolo bianconero lo adora, sarebbe impossibile il contrario. Per la squadra è un faro. Ora sta per tornare in campo, in una partita che vale se non tutto, quasi. I suoi pali questa sera, al Bernabeu, devono restare inviolati. Come dev’essere l’ammirazione per lui. Quindi c’è solo una speranza: che faccia quello che ha sempre dimostrato di essere in grado di fare. Che reagisca alle critiche e cancelli ogni dubbio. Buffon è sempre stato un campione in questo: nel mettere tutti a tacere e far scattare le ovazioni. Oggi è il giorno perfetto per farlo.

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