All’Europarlamento momenti di tensione, un turco minaccia di uccidersi

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E’ Marco Zatterin, giornalista de La Stampa, a lanciare un twitter con la seguente notizia:

“Un turco minaccia di uccidersi davanti europarlamento. Bxl. Coltello alla gola. Ingresso bloccato. Cause per ora ignote. In corso”

Attimi di tensione quindi davanti all’Europarlamento soprattutto nei giorni in cui si stava discutendo per l’unione bancaia che però sembra ormai allontanarsi definitivamente, mentre sono sempre più vicine altre stangate che si ripercuoteranno con ogni probabilità sugli stati più deboli dell’Europa come Portogallo, Grecia, Spagna e Italia.

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Allarme rosso, rischio rivoluzione in Francia?

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E’ l'”ultima sintesi confidenziale datata 25 ottobre”, elaborata dai prefetti, a spaventare e allarmare i vertici governativi su una possibile rivoluzione, almeno a quanto riferisce il quotidiano Libero. La tensione sociale è in forte e rapida ascesa.  Il documento riservato di cui Libero è entrato in possesso, che viene elaborato ogni mese dalla segreteria generale del ministero dell’Interno, su quanto viene segnalato dalle prefetture francesi e indirizzato alle più alte cariche istituzionali, prima fra tutte l’Eliseo, non lascerebbe molti dubbi.

Scrive Leonardo Piccini su Libero:

“Il documento classificato riguarda tutto ciò che potrebbe accadere nei 101 Dipartimenti di Francia, i cui territori per estensione, corrispondono grosso modo alle province italiane. La sintesi precedente era datata 27 settembre e metteva in guardia il governo centrale dalle clamorose proteste contro il fisco scoppiate prima in Bretagna, e poi propagatesi nel volgere di sole due settimane in altri Dipartimenti francesi. Oggi, il documento è ancor più allarmante ed esplicito, vi si legge infatti: «Tutti i prefetti segnalano un clima di forte esasperazione, di rabbia, di vera e propria collera sociale pronta a scoppiare alla prima occasione »; «basta infatti una scintilla e la ribellione potrebbe scoppiare in modo clamoroso e interessare tutto il territorio nazionale, assumendo le sembianze di una vera e propria rivolta fiscale a carattere nazionale…».

Il documento, in particolare, cita sette Dipartimenti come i più esposti a questo rischio, indicando in particolare i territori dell’Alta Savoia e della Loira-Atlantique come casi emblematici: «Proteste clamorose, che potrebbero assumere le caratteristiche di aperta contestazione, di ribellione che partendo da uno o più Dipartimenti, potrebbe poi finire con il federarne altri e minacciare così le istituzioni locali…». Il documento prosegue mettendo in luce i motivi di tanto malcontento popolare: «Si tratta di una protesta originata da un clima di vero e proprio dolore sociale, di una sofferenza diffusa, che potrebbe presto esprimersi in modo “eruttivo” e perciò incontrollato… magari attraverso una sequenza di atti collettivi più o meno spontanei ma di certo non organizzati… con il pretesto di manifestazioni o di mobilitazioni sindacali per esprimersi poi in una sequenza di azioni violente».

Secondo la nota elaborata dai prefetti francesi, si tratta «di atti di collera collettiva, che si esprimono in modo spontaneo perché non elaborati all’interno di movimenti sociali e collettivi ben strutturati e radicati (come i partiti politici o i sindacati) », in particolare come indicato dalle note dei prefetti di Calvados, di Lozère, e di l’Orne. Secondo questa sintesi «si tratta di rivendicazioni che vengono portate sempre più al di fuori di quello che è il quadro sindacale, attraverso azioni radicali e clamorose come scioperi della fame, blocchi stradali di lunga durata, perturbazioni e minaccia all’or – dine pubblico come avvenuto recentemente durante grandi manifestazioni culturali o a carattere sportive». (…)

Nella seconda parte del loro rapporto segreto alle più alte cariche dello Stato, i prefetti mettono nero su bianco: «La giornata nazionale di mobilitazione del 22 ottobre scorso contro l’ecotassa ha dimostrato che il malcontento sociale non ha più solo carattere locale e non si limita più solo alla Bretagna…», e citano 23 Dipartimenti da l’Ain a la Somme, in cui «agricoltori, imprenditori, muratori, trasportatori e studenti si sono mobiliati in modo collettivo e spontaneo, coinvolgendo territori e settori un tempo refrattari alla protesta sociale».”

 

Tensione a Roma: i lavoratori della Metro C sul piede di guerra

metro-roma-tuttacronacaLavoratori in sciopero e protesta sui Fori Imperiali. Cantieri della metro C chiusi oggi a Roma, mentre camion, betoniere e gru sono stati parcheggiati nella strada che collega piazza Venezia al Colosseo. In piazza sono scesi tanto i sindacati quanto le imprese affidatarie e i lavoratori della Metro C, tutti a chiedere al Campidoglio che vengano sbloccati 253 mln di euro. Non è la prima volta che accade: già ad agosto era stata organizzata una protesta simile, bloccando via dei Fori imperiali mandando in tilt il traffico del centro storico. “Entro l’11 novembre doveva essere sbloccata la prima tranche, di 166 milioni di euro, che sarebbe servita per pagare gli stipendi arretrati – spiega il portavoce delle imprese affidatarie Nicola Franco – Oggi è il 12 e non è arrivato nulla. Perchè? Com’è possibile che il Campidoglio non rispetti un accordo preso? Se fossi il sindaco mi sarei già dimesso…”.

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Tensione a La Repubblica, contro i tagli i giornalisti si mobilitano

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Tensione tra azienda e dipendenti così dal Comitato di Redazione di Repubblica arriva lo stato di agitazione per il piano irricevibile di contenimento dei costi e l’intenzione del Gruppo L’Espresso di proclamare lo stato di crisi ex lege 416/81, che presupporrebbe l’uscita dal giornale di 81 colleghi nei prossimi due anni. Domani venerdì 20 settembre ci sarà un’assemblea con tutti i giornalisti di Repubblica.

Lazio-Legia Warszawa, è tensione all’Olimpico, scontri con la polizia

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I tifosi del Legia Warszawa radunati ai tornelli del settore distinti sud dello stadio Olimpico hanno tentato di sfondare gli ingressi lanciando anche qualche torcia di segnalamento all’indirizzo di forze dell’ordine e steward. Immediata risposta degli agenti con una leggera carica che ha riportato la situazione alla normalità. Al momento si segnala un solo tifoso leggermente contuso e nessun agente ferito, mentre sono tre gli ospiti fermati.

Attesa di tensione per la SENTENZA. Il video di pro e contro Berlusconi.

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Mentre i giudici della Corte di Cassazione sono riuniti per decidere, fuori dal Palazzaccio sale la tensione. Oltre i giornalisti in attesa della sentenza ci sono infatti i sostenitori e gli oppositori di  Berlusconi che si stanno scontrando verbalmente. A sfilare con degli striscioni, la mattina del 30 luglio c’era anche il popolo viola con lo striscione “nessuno è più uguale degli altri”.

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Confermeranno o no a sentenza in Corte di Appello a Milano dove Silvio Berlusconi è stato condannato a 4 anni di reclusione e 5 di interdizione dai pubblici uffici per la compravendita dei diritti Mediaset sul calcio?

Roberta Lombardi e la spia del Movimento…

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Roberta Lombardi fursiosa, a dir poco. Stando a quanto riporta Europa, il caprogruppo alla Camera del M5S avrebbe scritto questa mail ai deputati in vista della riunione di giovedì: “Volevo scrivervi per condividere con voi l’assedio a cui siamo sottoposti, ma grazie allo stronzo/i che fanno uscire tutto quello che ci scriviamo o diciamo sui giornali, mi è passata la poesia. Grazie per averci tolto anche la possibilità di parlarci in libertà. Sei una m***a, chiunque tu sia”. E Beppe Grillo non è più tenero: “Chi si è candidato per il M5S al Parlamento e vuole un accordo con il Pdmenoelle scordandosi degli impegni elettorali e della sua funzione di portavoce per realizzare il nostro programma, è pregato di avviarsi alla porta”. Poi arriva un consiglio che suona minaccioso: “E’ meglio buttarsi nel vuoto da soli che essere spinti. C’è più controllo”. La tensione all’intedno del gruppo pentastellato si taglia con il coltello e alla prossima riunione di deputati e senatori il tema all’ordine del giorno sarà il risultato elettorale, con interventi che potrebbero essere tesi a ridiscutere di strategia politica e di prospettive per i “dissidenti”. E se il deputato Luigi Di Maio attacca su Facebook il collega Tommaso Currò, una delle anime “critiche” del Gruppo, accusandolo di essere “chiaramente in malafede”, (“C’è chi proprio a questo gruppo non vuole bene (spero restino pochi)”, scrive Di Maio), altri, sempre compresi nel gruppo dei parlamentari che scalpitano, negano però che ci sia la volontà di andarsene. Lo tsunami si è formato ne casa 5 stelle?

Finale di Coppa Italia… tra minacce e la musica di Psy. Ecco le formazioni!

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E’ alta la tensione all’Olimpico in attesa del fischio d’inizio della finale di Coppa Italia. Un derby su cui da ieri pendono le ombre delle minacce: “Dovete perdere”, il messaggio recapitato a quattro biancocelesti direttamente sul loro cellulari. Allo stadio pronti a schierarsi oltre 2.000 agenti per garantire il servizio d’ordine, con l’ausilio di 1.200 steward. Strade chiuse dalle 13, mentre i cancelli apriranno alle 14.30. Fondamentale la vittoria per entrambe le squadre: serve riabilitarsi di una stagione deludente su entrambi i fronti – sia pur partendo da pressuposti diversi, senza considerare che regalerebbe l’approdo in Europe League. Ma il match potrebbe decretare anche cambi in panchina e possibili cessioni eccellenti. Tra i giallorossi, Marquinhos, Lamela e Osvaldo sono pezzi pregiati e corteggiati in tutta Europa ma, in caso di approdo in Europe League, sarebbe difficile vederli partire tutti. Dal canto suo Petkovic non dovrebbe essere messo in discussione, ma una batosta oggi potrebbe mettere in forse la panchina anche per il tecnico che comunque avrà bisogno di rinnovare l’attacco, senza contare gli innesti di qualità negli altri reparti. Ad essere certe, al momento, sono le formazioni di oggi: per la Roma in campo Lobont, Marquinhos, Burdisso, Castan, Balzaretti; De Rossi, Bradley; Lamela, Totti, Marquinho; Osvaldo. A contrapporli, nelle fila laziali, Marchetti, Konko, Biava, Cana, Radu; Lulic, Hernanes, Ledesma, Onazi, Candreva; Klose.

Ma lo spettacolo inizierà prima del fischio d’inizio, con TIM che porta in Italia, per la prima volta, Psy, che si esibirà con i suoi brani musicali “Gentlemen” e “Gangnam Style”. A introdurre la performance, Carolina Di Domenico.

I giapponesi hanno paura, schierano i patriot!

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Le batterie di Patriot sono pronte. Tokio ha schierato la difesa anti-missili in tre differenti zone: nel distretto centrale di Ichigaya e nelle zone periferiche di Asaka e Narashigo. La Corea del Nord non è più solo una provocazione, sembra essere una vera minaccia da contrastare con qualsiasi mezzo. L ‘annuncio di oggi è in contraddizione con quanto aveva detto lo stesso Suga ieri riguardo al fatto che il governo non avrebbe reso noto il dispiegamento di difesa missilistica per non mostrare la propria strategia alla Corea del Nord. Ora dopo ora sono sempre di più gli Stati che cercano misure di difesa e allarmano i proprio eserciti. La guerra nucleare sarà scongiurata o il mondo dovrà essere dilaniato per incapacità diplomatica  e mania di protagonismo di un trentenne con manie di onnipotenza?

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Cipro riaprono le banche… lesi i diritti di tutti i cittadini!

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Dopo quasi due settimane di chiusura, domani le banche di Cipro riaprono i battenti al pubblico nel tentativo di tornare lentamente alla normalità dopo un blocco cominciato lo scorso 16 marzo. Gli sportelli degli istituti di credito – secondo quanto annunciato in serata dalla Banca Centrale – torneranno ad essere operativi da mezzogiorno fino alle 18. I risparmiatori dovranno però fare i conti con rigide misure restrittive per il movimento dei propri soldi, prese apposta per evitare una fuga di capitali all’estero dopo il pesante prelievo forzoso (si parla del 40%) che verrà applicato su tutti i depositi oltre i 100.000 euro custoditi nella Bank of Cyprus, nella Laiki Bank e nella Hellenic Bank, rispettivamente il primo, il secondo e il terzo istituto di credito dell’isola. Il prelievo è stato imposto a Cipro dall’Eurogruppo nell’ambito dell’accordo raggiunto a Bruxelles nella notte tra sabato e domenica per il piano di salvataggio del sistema bancario cipriota. Le misure di controllo sui capitali nelle banche dureranno una settimana e includeranno anche limiti per l’uso delle carte di credito all’estero (5.000 euro al mese) e il trasferimento all’estero di contanti (3.000 euro), inoltre si potrà prelevare in contanti un massimo di 300 euro al giorno sia con carta di credito che con assegni. Chi deve recarsi all’estero non potrà portare con sè più di 1.000 euro in contanti e, in caso si abbiano titoli di Stato in scadenza, l’intestatario potrà prelevare solo il 10% dell’importo complessivo.

Perchè i cittadini di Cipro non si appellano alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo? Ledere il patrimonio di un cittadini con queste pesanti sanzioni significa mettere in ginocchio le prossime generazioni, significa umiliarlo e torturarlo psicologicamente, significa ledere i diritti fondamentali di ogni uomo. E’ una vergogna per il genere umano quello che è stato fatto ai ciprioti

Nella notte Anastasiades strappa l’accordo alla troika!

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Dopo le parole dure di ieri sera del Presidente cipriota Anastasiades che aveva senza timore accusato la troika di non voler trovare un accordo e aveva denunciato l’ostruzionismo dichiarando: “Volete costringermi alle dimissioni? Vi propongo una cosa e la rigettate, ve ne propongo un’altra e la rigettate, che volete che faccia? Se volete le mie dimissioni, ditelo”,  durante la notte l’Eurogruppo ha dato l’ok al piano di salvataggio di Cipro. Cosa prevede l’accordo?

La Laiki Bank sarà chiusa attraverso un processo controllato e i suoi asset finiranno in una ‘good bank’ e in una ‘bad bank’. Per i depositi sotto i 100mila euro scatterà la garanzia europea, quindi saranno salvi. Inoltre, non ci sarà alcuna tassa o prelievo sui depositi, ma un’altra forma di ‘bail-in’: si congelano cioé i depositi sopra i 100mila euro, che verranno poi convertiti probabilmente con obbligazioni dello Stato.

“L’accordo raggiunto mette fine alle incertezze su Cipro e sulla zona euro”, ha detto il presidente dell’eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, spiegando che “l’intesa evita la tassa e ristruttura profondamente il settore bancario di Cipro”. “Il programma contiene un approccio deciso per affrontare gli squilibri del settore finanziario. Ci sarà un’appropriata riduzione, con il settore bancario che raggiungerà la media europea nel 2018. Inoltre, Cipro s’impegna ad un programma di consolidamento dei conti, riforme e privatizzazioni”, ha detto Dijsselbloem. Le misure previste dall’accordo si limiteranno solo alle due banche maggiormente problematiche, cioé Laiki e Bank of Cyprus. La Laiki sarà risolta subito, in una bad bank e in una good bank, e quindi scomparirà. Gli asset buoni finiranno nella Bank of Cyprus, così come la liquidità d’emergenza della Bce (Ela), che deve essere restituita. Tutte le altre non saranno toccate. I depositi sotto i 100mila euro della Laiki saranno garantiti, quelli sopra i 100mila subiranno delle perdite che saranno decise durante il processo di liquidazione. Anche la Bank of Cyprus subirà delle perdite, ma non sarà l’Eurogruppo a stabilirlo, bensì lo farà nelle prossime settimane la troika, assieme alle autorità cipriote.

Il direttore del Fmi Christine Lagarde raccomanderà al Fmi di partecipare al piano di salvataggio di Cipro: lo ha detto Lagarde al termine dell’eurogruppo, spiegando come l’intesa raggiunta sia “buona”, perché “protegge i depositi sotto i 100mila euro, limita le misure alle due banche maggiormente problematiche e divide il peso tra Ue e Cipro in modo equo”.

L’accordo per il salvataggio di Cipro mette di buonumore le Borse europee e in rialzo appaiono anche i futures americani. In evidenza Vodafone (+2,3%) dopo le indiscrezioni su contatti per la cessione della sua quota nella joint venture con Verizon Communications per 135 miliardi di dollari. Bene Londra (+0,64%), Parigi (+1,4%), Francoforte (+1,07%) e Madrid (+1%). Milano (+0,6%) decelera ma si mantiene in linea con gli altri listini.

Ultimo tentativo per salvare Cipro… ma basterà?

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Il presidente cipriota Nikos Anastasiades si gioca l’ultima carta in una serie di incontri per salvare l’isola. A Bruxelles colloqui con il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, con il presidente della Commissione Jose Manuel Barroso – che hanno annullato la loro presenza al vertice Ue-Giappone di domani a Tokyo nella speranza di arrivare ad un’intesa – con il direttore dell’Fmi Christine Lagarde e con il governatore della Bce Mario Draghi, in pratica i massimi esponenti della troika, Ue, Bce e Fmi.

Si lavora su un piano di salvataggio che prevede fondamentalmente un prelievo forzoso del 20% sui depositi bancari di oltre 100mila euro custoditi nella Banca di Cipro e del 4% su quelli per lo stesso ammontare in altre banche. Le misure devono essere varate entro lunedì: termine oltre il quale la Bce non garantirà più liquidità al Paese.

La posta si alza e Cipro fa marcia indietro. Cade accordo con la Troika?

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L’annunciato accordo fra il governo di Cipro e la troika (Ue, Bce e Fmi) per il salvataggio dell’isola sarebbe a rischio. Lo ha riferito l’agenzia ufficiale cipriota Cna, come riportano le tv locali. Le difficoltà sarebbero cominciate a causa delle sempre più alte richieste avanzate dalla rappresentante del Fmi.

Mosca rifiuta il prestito a Cipro e la Germania esulta!

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Michalis Sarris, ministro delle finanze cipriota, ha lasciato oggi Mosca, dove ha negoziato per due giorni un aiuto russo senza che finora sia stato annunciato alcun accordo. Sarris ha chiesto una estensione di 5 anni di un prestito russo di 2,5 miliardi di euro, con una riduzione del tasso di interesse, e proposto investimenti nel settore bancario ed energetico in cambio di un sostegno finanziario per risolvere la crisi dell’isola.

Mosca non è interessata alle proposte di Cipro, ha detto il ministro delle finanze russo Anton Siluanov annunciando che il negoziato è finito. Una decisione temuta e che ora potrebbe spingere Cipro nel baratro della bancarotta.

La questione di Cipro non può essere risolta solo dai contribuenti dell’Eurozona, i creditori delle banche di Cipro devono condividere il peso del salvataggio. Lo ha detto il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, in un’intervista al quotidiano greco Ta Nea. Il ministro delle finanze tedesco ha aggiunto che l’eurozona è pronta ad aiutare Cipro, ma l’isola deve impegnarsi a risolvere il problema alla radice. Aiuti sì, ma con strangolamento dei cittadini. La Germania nella crisi finanziaria sta creando il suo “impero” sulla pelle di coloro che, oltre ad aver avuto politici corrotti e collusi che hanno sperperato il denaro pubblico, ora si trovano a dover fare i conti con l’egemonia dell’Eu sempre più targata dalla politica della Merkel a tutela dei tedeschi anche sui cadaveri dei greci, ciprioti, spagnoli e forse italiani!

Tafferugli a Cipro… dopo l’annuncio della fusione delle banche sale la tensione!

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Sale la tensione a Cipro: davanti alla sede del Parlamento di Nicosia si registrano tafferugli tra manifestanti e polizia. I media locali riferiscono che a protestare sono soprattutto dipendenti della Laiki Bank (Banca Popolare). I disordini sono sorti dopo le voci circolate sulla possibile chiusura dell’istituto di credito in seguito ad una fusione con la maggiore Bank of Cyprus. La Banca Centrale del Paese ha però smentito categoricamente la chiusura.

Usa cerca diplomazia per allentare la tensione con la Corea del Nord!

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Il portavoce della casa Bianca, John Earnst, commentando quelle che sono considerate le ultime provocazioni del regime di Pyongyang, ha affermato con durezza: “Le minacce della Corea del Nord non aiutano a migliorare la situazione. Sono controproducenti”.

ALTA TENSIONE TRA COREA DEL NORD E USA!!! GUERRA NUCLEARE?

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Sanzioni e ancora per la Corea del Nord da parte delle Nazioni Unite. Pyongyang ha visto minare le attività commerciali e bancarie del Paese dopo che il Consiglio di Sicurezza Onu, appoggiato da Usa e Cina ha approvato una risoluzione che stringe ancor di più l’assedio internazionale contro la Corea del Nord. Pyongyang ha minacciato un attacco militare preventivo con armi nucleari leggere e piccole che andrebbero a colpire obiettivi strategici nei confronti di Usa e Corea del Sud.  Inoltre il leader coreano ha detto di ritenere nullo l’armistizio del 1953 stipulato alla fine della Guerra di Corea: quindi Washington e Seul verranno trasformate presto in un “mare di fiamme”. Da due mesi gli americani si stanno addestrando con i sudcoreani per essere pronti in caso di guerra.  Immediate le reazioni statunitensi Susan Rice ha dichiarato «La forza, ampiezza e severità di queste sanzioni alzerà il costo per la Corea del Nord del suo programma nucleare illegale. Le sanzioni si faranno sentire».

Nel dibattito è intervenuto anche l’ambasciatore cinese, Li Baodong:«Siamo un Paese di princìpi e intendiamo proteggere la pace e stabilità nella penisola», ha aggiunto Li sottoscrivendo la risoluzione. La Rice ha anche messo in guardia Pyongyang dalla sua strategia di continue minacce: «Non otterrà nulla».
La risoluzione del Consiglio di Sicurezza, la quarta ormai adottata finora senza esito contro il regime nordcoreano, è stata messa in moto formalmente dagli esperimenti atomici sotterranei condotti da Pyongyang il 12 febbraio scorso. Nel dettaglio le sanzioni approvate metteranno al bando transazioni finanziarie, rafforzeranno i poteri di ispezione internazionale dei cargo diretti verso il Paese e amplieranno l’elenco dei prodotti soggetti al divieto d’importazione. Verranno inoltre imposte nuove restrizioni ai diplomatici nordcoreani e ai viaggi di esponenti del regime. Un provvedimento mette al bando anche la vendita al Paese di generi di lusso destinati alla sua élite, dalle grandi auto a yacht e gioielli.

FORMAZIONI UFFICIALI DI JUVE E NAPOLI. RESTA ALTA LA TENSIONE

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Dopo il lancio di uova, i cori contro Claudio Marchisio e Antonio Conte e i due petardi fatti esplodere stanotte davanti all’hotel che ospita il ritiro bianconero, costantemente sorvegliato dagli agenti inviati dalla Questura, la Juventus sta trascorrendo in totale tranquillità le ore che precedono la partita-scudetto. Terminata la rifinitura e dopo un breve riposo pomeridiano, i giocatori stanno affinando la concentrazione in vista del fischio d’inizio. A breve il pullman della squadra partirà da corso Vittorio Emanuele per poi dirigersi verso Fuorigrotta. Al momento, davanti all’albergo stazionano gruppi di tifosi juventini che inneggiano ai loro beniamini in attesa della loro uscita, mentre alcuni sostenitori napoletani fanno semplicemente sentire la loro passione anti-bianconera, senza particolari problemi. Davanti al San Paolo si sono già creati piccoli capannelli di tifosi azzurri: la zona è naturalmente off limits. Queste le formazioni ufficiali:

NAPOLI (3-5-2): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Britos; Maggio, Behrami, Inler, Hamsik, Zuniga; Pandev, Cavani.
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Marchisio, Pirlo, Vidal, Peluso; Vucinic, Giovinco.

Assalto al bus della Juventus!

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In serata assalto di gruppi di ultras del Napoli al bus che trasportava la Juventus dall’albergo fino allo stadio San Paolo. Giunti in viale Augusto, a poche centinaia di metri dell’impianto sportivo, decine di tifosi hanno lanciato bottiglie, pietre e uova contro il pullman juventino. Il bus era scortato dalla polizia che è intervenuta per allontanare i tifosi. Gli agenti del IV Reparto mobile hanno anche sparato dei candelotti lacrimogeni per disperdere i dimostranti.

Alta tensione e massima allerta a Napoli: alle 20.45 il big match!

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L’accoglienza riservata ai giocatori della Juventus dai tifosi napoletani non è stata esattamente british. Arrivata in hotel, la squadra di Conte ha trovato circa 300 tifosi del Napoli pronti a intonare cori di scherno. La questura ha disposto un presidio fuori dall’albergo dei bienconeri per tutelare la loro privacy. La tensione è alta, anzi altissima e si temono scontri. Massima allerta a Napoli!

La partita sarà seguita in 197 Paesi!

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