Scordatevi il classico campeggio: ora le tende sono a 5 stelle

campeggio-lusso-tuttacronacaE’ stata la nascente casa di design sudcoreana Archiworkshop a progettare delle tende da campeggio a 5 stelle che sono contemporaneamente a basso impatto ambientale e glamour. Si tratta di tende realizzate con materiali ecologici, impermeabili e ignifughi, che, grazie alle loro forme a “vermicello” e a “nocciolina” si  adattano a tutti i tipi di terreno e a tutte le stagioni. Ancora, è possibile allungarle e restringerle a piacimento senza alterare gli interni. A questi ultimi è stata dedicata una particolare attenzione, che li rende curati e ricercati quanto quelli una vera e propria casa di lusso. Un prodotto per una tendenza, quella del “campeggio glamour”, che sta prendendo piede in tutto il mondo.

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Roma sotto assedio: bombe carta davanti al Ministero delle Infrastruttre

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Dopo il Ministero del Tesoro, tocca al Ministero delle Infrastrutture. Roma è sotto assedio e le forze dell’ordine sono intervenute in diversi punti nevralgici della città cercando di arginare la situazione che di momento in momento è sempre più esplosiva.

unicredit-boncompagni-tuttacronaca

Alcuni manifestanti incappucciati hanno sfondato la vetrina dell’agenzia Unicredit di via Boncompagni, armati di spranghe e transenne. La vetrina è stata presa anche a sassate, come testimonia l’immagine. Al passaggio dei contestatori diversi i cassonetti dati alle fiamme in via Goito e in via quintino Sella. Cassonetti incendiati anche in via Boncompagni.

Preso d’assalto anche il Ministero dello Sviluppo Economico.

Allestite decine di tende di fronte al ministero delle Infrastrutture a piazzale di Porta Pia. Come avevano annunciato gli organizzatori del corteo romano hanno occupato la strada antistante l’edificio, presidiato dalle forze dell’ordine. Davanti agli agenti, impassibili dietro caschi e scudi, i manifestanti hanno srotolato lo striscione di apertura del corteo.

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Scoppia il caso delle tende di Lampedusa

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Sono state chieste le tende per cercare di dare un riparo ai 400 migranti che dormono a cielo aperto non avendo più posto nei centri di prima accoglienza. Il disagio si sente da Lampedusa a  Porto Empedocle, da Salina Grande al centro di Milo a Trapani. L’immagine è sempre la stessa: i panni sulla rete e i materassi sulle aree all’aperto. Eppure le tende ci sarebbero, sono ammassate nei magazzini della protezione civile. In giro si dice che mancano le autorizzazioni: problemi di sicurezza? Certificazioni anti-incendio? Burocrazia lenta?

Intanto c’è chi come Jacopo Fo, figlio del premio Nobel, si dice disponibile a mandare in Sicilia 100 tende ma il sindaco Giusy Nicolini non ha accolto il dono di Fo.

“Ho pensato di mandare giù cento tende da campeggio  –  racconta Jacopo  –  dopo aver visto le immagini di disperati che dormono su cartoni e stracci, i vestiti appesi a una rete e la pioggia che bagna tutto. Ho telefonato alla sindaca di Lampedusa. La risposta è stata: “Non dipende da noi”. Ho chiamato in prefettura, mi hanno invitato a inviare un fax”. Inutile ogni tentativo di contattare il prefetto di Agrigento: non risponde mai”.

Come mai non dipende dal sindaco? Eppure dovrebbe rientrare nelle sue competenze…

Ma i segnali positivi sono mancati anche dallo Stato centrale come racconta La Repubblica:

Durante la conferenza stampa del presidente del Consiglio, Enrico Letta, e del presidente della Commissione europea, José Barroso, a Lampedusa, un cronista ha chiesto perché non si montassero quelle quattro tende subito disponibili. C’è stato molto imbarazzo: Letta ha passato il microfono al ministro Angelino Alfano. Lui l’ha presa alla lontana, spiegando che era stato bandito l’appalto per la ricostruzione della parte del centro di accoglienza distrutta da un incendio un paio d’anni fa. Cosa c’entri con le tende non è dato sapere. Il ministro ha preferito rassicurare che parte dei 30 milioni stanziati dall’Europa andranno ai comuni agrigentini che hanno offerto i loro cimiteri per seppellire le vittime.

La tenda per le catastrofi la progetta Ikea.

Rifugio-IKEA-per-emergenze-abitative-tuttacronaca

Reinventarsi una casa dopo la catastrofe non è facile. A dare una mano ci pensa Ikea, con Ikea Foundation,  la fondazione dedicata ai progetti di aiuto e di assistenza fondata dalla nota catena di megastore dell’arredamento, che ha progettato un nuovo tipo di tenda per i profughi. Ogni anno, milioni persone nel mondo perdono la propria abitazione a causa di calamità naturali o di guerre e così possono trovare sollievo attraverso la tenda componibile,  costituita da pannelli rigidi e pannelli solari sul tetto per generare elettricità. La struttura costa di più delle normali tende, ma ha una durata maggiore, rendendo quindi il costo competitivo rispetto ad esse: attualmente, le tende sono già in uso in Libano e in Iraq. L’ennesimo business o un aiuto concreto?

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