Se ci sono settori che non conoscono ancora la crisi in Italia sono gli smartphone, tablet, computer portatili o fissi, ma ben presto anche l’hi tech potrebbe risentire della nuova tassa che sta per abbattersi sui dispositivi eletronici. Come se in Italia non ci fossero già abbastanza tributi da pagare allo Stato, ora arriva anche quello della Siae che sostiene che che bisogna pagare “in cambio della possibilità di effettuare una copia personale di registrazioni, tutelate dal diritto d’autore”. Dunque per fare una copia di contenuti audio-video di cui siamo già legittimi proprietari. Per esempio per portare la compilation di Cd e Dvd su un secondo dispositivo personale come un lettore Mp3, smartphone o tablet. Naturalmente vale anche per un programma Tv, un cartone animato e un filmato (anche di YouTube) che riversiamo su un hard disk esterno. I più colpiti saranno i giovani che sono la fascia che maggiormente utilizza tali dispositivi e non sarà per nulla leggera: 5,20 euro per i nuovi smartphone e tablet che acquisteremo in futuro, fino a toccare 40 euro per i decoder con memoria interna da 400 GB. Se l’imposta voluta dalla Siae per ottenere un ‘equo compenso’ entrasse in vigore gli introiti arriverebbero a 200 milioni di euro, considerati gli utenti dei device e le stime d’acquisto per il 2014. Una cifra esorbitante che tuttavia andrebbe a penalizzare mettendoli fuori mercato molti apparecchi.
La Gran Bretagna vorrebbe dire basta all’immigrazione e uno dei deterrenti al vaglio del governo Cameron potrebbe essere il deposito di 3000 sterline (circa 3500 euro) per poter ottenere il visto d’ingresso. In particolare la misura riguarderà 7 paesi tra cui India e Nigeria. I soldi chiesti all’ingresso nel Regno Unito saranno una garanzia per lo Stato affinché diminuiscano gli abusi, in particolare si vuole tendere a contrastare gli irregolari presenti sul territorio inglese che usufruiscono dei servizi pubblici facendo lievitare i costi.
L’idea è quella di non restituire la somma a chi viola il periodo di permanenza per studio o per turismo, diminuendo così drasticamente anche l’afflusso di coloro che non possono permettersi una tale somma da depositare nelle casse dello stato britannico.
La proposta fortemente voluta dal ministro degli Interni, Theresa May che da sempre punta a una selezione dei migranti, si scontra con chi invece parla già di una ritorsione ai danni degli immigrati e auspica un ritiro immediato del progetto di legge.
Una misura simile era stata proposta in Canada, ma era stata giudicata illegale perchè si rivelò essere una forma di discriminazione contro gli immigrati.