Il video del cane-soldato prigioniero di guerra

taliban-captive-dog-tuttacronacaSono stati dei combattenti talebani che, via Twitter, hanno diffuso il filmato che mostra un cane catturato lo scorso dicembre durante un conflitto nella provincia afghana di Laghman. L’animale, spiegano, sarebbe appartenuto ai soldati occidentali. Si tratta di Colonel, un cane di razza malinois, un pastore belga, coperto con un giubbotto dotato di alcuni dispositivi militari, in particolare di una torcia, una telecamera e un congegno Gps. Nel video, dove ringraziano il loro dio per il successo ottenuto con le armi in pugno, il cane è mostrato come un bottino di guerra mentre l’animale sembra più confuso che spaventato dai ruoi rapitori, tanto da arrivare a scodinzolare senza mostrare agitazione particolare. Zabiullah Mujahid, uno dei portavoce dei talebani, ha spiegato che le immagini, diffuse questa settimana, sono state registrate nel distretto Alin Nigar a fine dicembre e che il cane catturato era dotato di sofisticati congegni elettronici. “I mujahidin hanno valorosamente fatto dura resistenza contro le truppe per ore”, ha poi affermato. E “il cane era di grande importanza per gli americani”, ha aggiunto. Stando a quanto riporta il Washington Post, tuttavia, Colonel non sarebbe un cane Usa: apparteneva ad un’unità dell’esercito britannico.

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I talebani uccidono un volontario: fuga dei vaccinatori dalla zona

talebani-uccidono-vaccinatore-tuttacronacaIl Pakistan è, insieme ad Afghanistan e Nigeria, uno degli unici tre paesi al mondo a non aver ancora debellato la polio e proprio per questo ci sono diversi volontari impegnati nei programmi di vaccinazione. Nella Khyber Agency, territorio tribale nel nordovest del Pakistan, tuttavia,  nelle ultime ore i volontari hanno abbandonato in massa l’impegno. La decisione è stata presa dopo che, sabato, uno di loro è stato ucciso dai talebani. Lo riferisce Geo Tv.

Malala all’Onu: “Non sarò ridotta al silenzio dai talebani”

malala-onu-tuttacronacaHa festeggiato i suoi 16 anni all’Onu, con un discorso che è il primo pubblico da quando i talebani tentarono di ucciderla sparandole alla testa mentre tornava a casa da scuola lo scorso ottobre, Malala Yousafzai. “Un bambino, un insegnante, un libro, una penna possono cambiare il mondo. L’istruzione è la sola soluzione”. Ha affermato, per poi proseguire: “Mi hanno sparato, hanno sparato anche alle mie amiche. Credevano che quel proiettile ci avrebbe zittito. Ma hanno fallito. Dal silenzio, migliaia di voci si sono sollevate. Quello che hanno ottenuto? La debolezza, la paura, l’impotenza sono morte. La forza, il potere, il coraggio sono emersi”. Malala, nell’occasione, ha anche consegnato al segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon una petizione per il diritto all’istruzione lanciata che lei stessa ha lanciato e la quale ha già ottenuto 4 milioni di firme. “Io sono la stessa Malala, le mie ambizioni sono le stesse, i miei sogni sono gli stessi. Non odio nessuno. Sono qui per parlare per il diritto all’istruzione. Voglio che anche i figli e le figlie dei talebani siano istruiti e se mi trovassi con una pistola in mano di fronte al talebano che mi ha sparato non lo ucciderei. Questa è la compassione che ho imparato da Maometto, da Gesù Cristo e da Buddha, da Martin Luther King, da Nelson Mandela e da Mohammed Ali Jinnah”.

Il discorso della giovane è inizito “nel nome di Dio” e più tardi ha sottolineato che il vero Islam non è quello dei talebani: “il loro Dio è una piccola conservatrice che manda le donne all’inferno se studiano», ha spiegato, «perché loro usano l’Islam per i propri obiettivi personali”. Malala ha anche sottolineato il diritto all’struzione: «Non chiedo agli uomini di lottare per loro, ma dico alle mie sorelle di essere coraggiose, di combattere per se stesse”. Il suo appello è stato poi per i leader mondiali, affinchè cambino la propria politica, in favore della pace e della tolleranza. Gli estremisti, ha spiegato, dovunque nel mondo “hanno paura dei libri e delle penne, hanno paura della forza delle voci delle donne. Questa è la ragione per cui 14 studentesse sono state uccise a Quetta e le insegnanti nel nord del Pakistan”. E nonostante fosse il suo compleanno, nonostante centinaia di ragazzi accorsi per ascoltarla le abbiano cantato “Happy Birthday”, Malala ha sottolineato: “Ricordate una cosa, questo Malala Day non è il mio giorno. Oggi è un giorno dedicato ad ogni donna, ad ogni bambino, ad ogni ragazza che ha alzato la voce per difendere i suoi diritti. Ci sono centinaia di attivisti sociali che non solo parlano ma combattono per la pace, l’istruzione, l’uguaglianza. Molti danno la vita, moltissimi sono stati feriti. Io sono solo una di loro”.

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Turisti uccisi in Pakistan… paura ad alta quota.

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Attacco notturno in Pakistan dove un commando ha ucciso dieci stranieri (di nazionalità cinese, ucraina e russa) che stavano trascorrendo le ferie presso un hotel della regione del Kashmir, nella regione che i pakistani chiamano Gilgit-Baltistan. Gli uomini armati sono fuggiti prima dell’arrivo della polizia. Secondo le fonti locali «l’incidente è avvenuto subito dopo la mezzanotte, quando sconosciuti terroristi hanno fatto irruzione nell’hotel sparando ai turisti che vi si trovavano». Un atto di terrorismo in piena regola, che getta ancora una volta il panico in Pakistan. L’attacco è poi stato rivendicato dai talebani e in particolare dal movimento estremista islamico Jandullah. Il portavoce del movimento, Ahmed Marwat, ha detto: «Abbiamo realizzato l’attacco perchè i turisti erano degli infedeli e nemici dei musulmani». Ancora un atto di intolleranza nei confronti dei turisti che ogni anno vanno in vacanza in Pakistan per scalare le vette più alte del mondo. Un danno anche economico all’industria alberghiera che sempre più spesso subisce atti di terrorismo che allontanano i clienti da uno dei luoghi che potrebbe davvero essere un paradiso per alpinisti e appassionati di trekking.

 

E’ morta Barbara De Anna, la funzionaria ferita a Kabul

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E’ morta questa mattina la quarantenne toscana Barbara De Anna, la funzionaria italiana che il 25 maggio scorso era rimasta gravemente ustionata in un attacco talebano a Kaburl. La funzionaria dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (IOM), che in precedenza aveva lavorato anche con Onu e Nato, era arrivata a Kabul nel 2011. Il 25 maggio, rimasta coinvolta nell’attentato, aveva riportato ustioni di secondo grado sul 90% del corpo. Curata in un primo momento nell’ospedale di Emergency a Kabul, era stata trasportata in quello per essere infine trasferita  in Germania, nel centro per grandi ustionati dell’ospedale di Ludwigshafen. Ma tutte le cure sono risultate inutili.

Obama… aiutaci tu! Le Femen “accolgono” il presidente Usa a Berlino

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Il presidente americano Barak Obama si è recato oggi a Berlino dove ha citato il discorso di Reagan alla Porta di Brandeburgo: “Dobbiamo fare in modo di far sparire altri muri che ci sono nel mondo”. Aggiungendo: “E’ meraviglioso essere di nuovo a Berlino – ha poi detto Obama ringraziando la sua ospite – e sono contento dell’invito della cancelliera dopo i 50 anni dalla visita di Kennedy”. Da parte sua la Merkel conferma l’impegno della Germania per il successo del trattato di libero commercio riservando però una bacchettata a Obama: “Apprezziamo il lavoro degli Usa sulla sicurezza, ma c’è una questione di proporzionalità”. Il presidente Usa ha inoltre affermato: “Ho deciso che noi possiamo garantire la sicurezza degli Usa anche se riduciamo i nostri armamenti atomici strategici fino a un terzo”. Il discorso è quindi deviato sugli sforzi per la pace in Afghanistan, in Siria e in Medio Oriente: gli afghani, ha spiegato riferendosi ai colloqui con i talebani, hanno bisogno di parlare con gli afghani per rompere il ciclo di violenze, e quindi “spero che i colloqui di pace proseguano nonostante le difficoltà”. Riguardo i problemi sorti con Kabul, che oggi ha annunciato lo stop ai negoziati sull’accordo sulla sicurezza, ha sottolineato che “sapevamo che ci sarebbero state tensioni, non è una sorpresa: siamo nel mezzo di una guerra”, con morti da entrambe le parti. A conferma delle tensioni, è arrivata la dichiarazione del presidente Karzai: “Non ci uniremo ai negoziati in Qatar se non avverranno nell’ambito di un processo guidato dagli stessi afghani”. Per quel che riguarda la Siria, l’appello è affinchè termini “lo spargimento di sangue: siamo uniti nel desiderio di trovare una soluzione nella trattativa”. Ha quindi sottolineato come “tutti i Paesi del G8, Russia inclusa, hanno sostenuto la necessità di creare un governo di transizione con pieni poteri”, dichiarando che è vero che la Casa Bianca ha “le prove dell’uso di armi chimiche da parte del governo di Assad”, anche se sarebbero “esagerate” le voci di un pronto intervento. Riguardo Guantanamo, Obama ha confermato che vorrebbe ancora chiuderlo “ma ovviamente è stato più difficile delle aspettative”. Ma il presidente non si è sottratto neanche in merito alla questione datagate, riguardo la quale ha sottolineato che “gli Usa non frugano nelle email dei cittadini”, ma il governo ha mantenuto un “equilibrio appropriato” tra le esigenze dell’intelligence e i diritti civili.
Ma all’arrivo a Berlino c’è stato anche un “fuoriprogramma”, un blitz organizzato da due Femen al passaggio del convoglio del presidente. Le ragazze, a seno nudo, hanno mostrato le scritte “Obama help” e “Free our sister” lanciandosi verso l’auto ma venendo bloccate dalla polizia che, con violenza, hanno fermato la prima ragazza buttandola a terra sull’asfalto e ammanettandola. Una volta fermata anche la secondo, entrambe sono state fatte salire sulla camionetta della polizia.

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Attentato suicida a Kabul: almeno 16 le vittime

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Almeno 16 morti e diversi feriti: è questo il bilancio di un attacco suicida che ha avuto luogo vicino al quartier generale della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf), a pochi metri dall’ingresso dell’ambasciata americana a Kabul.A rivendicare la strage i talebani il cui portavoce, Zabihullah Mujahid, ha dichiarato che l’obiettivo erano i giudici e il personale della Corte. Stando ai talebani, nell’esplosione sarebbero state ‘uccise 50 persone fra giudici e personale della Corte”.

E’ Barbara De Anna la funzionaria ferita ieri a Kabul

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La funzionaria italiana dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) rimasta gravemente ferita nell’attacco dei talebani ieri a Kabul, è Barbara De Anna, 40enne fiorentina, con una lunga esperienza all’Onu, in Afghanistan dal 2010 . La donna, che è stata Investita dall’esplosione di una granata, ha riportato ustioni di secondo grado sul 90% del corpo e restano gravi le sue condizioni. De Anna, trasportata all’ospedale militare di Baghram dopo esser stata curata nell’ospedale di Emergency, è ora  in attesa di poter essere trasferita all’ospedale americano di Ramstein, in Germania. Nello stesso attacco, sono morte  sette persone, tra cui quattro membri del commando. “Si tratta di quattro assalitori dotati di armi pesanti e leggere. Uno di loro si è fatto saltare in aria davanti al portone dell’Oim, gli altri tre sono entrati nel complesso”, ha spiegato il portavoce del ministero, Seddiq Seddiqi, in conferenza stampa. I tre cecchini si sarebbero spostati da un edificio all’altro prima di trovare la morte dopo sette ore di scontri armati. Le altre tre vittime sono “un poliziotto e due civili adulti”, ha precisato Seddiqi. Diciassette persone, sette straniere e dieci di nazionalità afgana, sono rimaste ferite, tra le quali anche la signora De Anna. L’azione è stata rivendicata dai talebani.

Operazione da film per sventare un attentato alla Bank of America!

California: Matthew Aaron Llaneza, 28 anni, voleva  provocare un’ondata di repressione e una guerra civile, ma si è fidato di un agente dell’Fbi che si fingeva collegato con i talebani. L’agente lo ha aiutato a caricare una bomba – che era preventivamente stata fatta disinnescare a insaputa di Matthew Aaron Llaneza –  su un auto. Ma quando l’uomo ha provato ha innescare l’esplosione è stato arrestato.

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E tocca a Karzai difendere il Principe Harry!

Karzai amico della famiglia reale inglese e amico particolare del Principe Charles ha così commentato la frase di Harry che paragonava la guerra a un videogioco: “Il principe Harry e’ giovane, dobbiamo perdonare i giovani quando commettono degli errori”.

E DIAMO UN ELICOTTERO DA GUERRA IN MANO A UN PRINCIPE CHE CREDE DI ESSERE IN UN VIDEOGIOCO 3D?

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Si schianta drone in afghanistan, talebani esultano abbattimento velivolo

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Trovati 2 canadesi dispersi tra le vittime del sito petrolifero algerino

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Finito l’attacco a Kabul: 8 vittime

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Vedi l’articolo precedente.

Kabul nella spirale della violenza. 3 attacchi kamikaze e talebani contro sede polizia!

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Operatrice sociale afghana rapita e poi uccisa da talebani

“Se Usa si ritira il conflitto cessa” così i talebani afghani aprono alla pace

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I talebani fanno la strage di fine anno! Uccisi 21 soldati pakistani

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Il Principe nel mirino! Non è un film: Harry è minacciato dai talebani

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Afghanistan: Talebani colpiscono ancora! Avvelenati 4 poliziotti da colleghi

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Natale di guerra in Pakistan: 4 vittime in conflitto a fuoco

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Talebani minacciano di colpire obbiettivi indiani per vendicare l’esecuzione di Kasab

 

Talebani rivendicano attentato in Pakistan contro processione sciita. 23 per ora i morti.

 

Kabul: 6 impiccati. Talebani: “Erano prigionieri politici” e si appellano all’ONU!

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