Piovono polemiche su H&M da quando, la settimana scorsa, il marchio ha diffuso il suo catalogo dov’era messa in risalto la sezione taglie forti. Le modelle che indossavano i capi, tuttavia, erano molto più esili rispetto a quelle che normalmente vengono definite “plus-size”.
La notizia è stata riportata dall’Huffington Post. che ha spiegato anche come gli utenti non abbiano apprezato le immagini e il fatto sia rimbalzato in rete e in Twitter sono apparsi commenti del tipo “Dovreste vergonarvi a definire queste come taglie forti” e “Non c’è da stupirsi che le ragazze pensino di dover apparire in un certo modo”. In Svezia, sede del marchio, l’avvocato Emma Igelström ha sottolineato: “H&M deve assurmersi le proprie responsabilità. É lo sponsor per la squadra olimpica svedese e chiamando ‘taglie forti’ queste ragazze rafforza l’idea che le donne ideali sono super – magre”. H&M ha rilasciato una dichiarazione in risposta alle critiche sostenedo che tutte le modelle della sezione “taglie forti” indossavano almeno una 44, lo standard per l’abbigliamento plus–size. Tuttavia, un rappresentante dell’azienda ha detto che il tutto è soggetto a libera interpretazione, visto che le modelle presenti nella sezione avrebbero potuto facilmente indossare una taglia M.
Sono diverse le persone che si sono espresse contro l’uso del termine “taglie forti”, tra le quali anche Tyra Banks e qualche agenzia di moda ha provato a correre ai ripari mescolando modelle “magre” e “taglie forti” ma sembra che, nonostante tutto, in molti ancora classifichino il mondo in due categorie. L’esperimento, infatti, non ha avuto un grande successo. Nonostante, alla base, ci sia un’unica realtà: sono modelle.