Caterina Bortolussi e Francesca Rosset, entrambe poco più che trentenni, sono arrivate in Nigeria alcuni anni fa e proprio nella capitale del Paese, Lagos, hanno creato il loro marchio di abbigliamento: Kinabuti. Come loro spiegano: “pensiamo di essere al posto giusto nel momento giusto”. La società risponde alla domanda di prodotti di “lusso” che sta sorgendo in alcune fasce di una popolazione che sta vivendo una progressiva crescita del benessere: la Nigeria è infatti uno dei paesi africani più ricchi di petrolio e il suo Pil aumenta al ritmo del 7-8% annuo. Qui ci si rivolge non solo ai prodotti importati dall’estero, ma anche a quelli realizzati in loro, che consentono di rispondere in modo più rapido ed efficace alle richieste della clientela valorizzando contemporaneamente le capacità artigianali del territorio. Si creano inoltre nuovi posti di lavoro e infatti l’azienda delle due italiane ha finanziato un programma di formazione che si rivolge a giovani donne che vivono nelle aree più degradate del paese.
Da qui sono uscite 21 ragazze che ora, a un anno e mezzo dall’avvio del progetto, lavorano stabilmente come modelle professioniste: le loro storie sono state raccontate dal regista svedese Marcus Wemer Hed nel docu-film “In our ghetto”.
15 donne della comunità di Rumolumeni, nel delta del Niger, stanno inoltre seguendo un corso di cucito e confezione per imparare a tagliare e cucire gli abiti secondo i canoni internazionali. Caterina racconta: “Ci sono i talenti, la voglia di fare ma non le competenze. Mancano le scuole di formazione, un sistema distributivo definito e una supply chain sicura”. E poi ci sono i problemi logistici, tipici di un paese in via di sviluppo (“le strade non funzionano, manca l’elettricità”).
Anche per questo i quantitativi prodotti attualmente da Kinabuti sono ancora limitati, ma – promettono le due socie – “non appena riusciamo ad aumentare la produzione, puntiamo ad esportare i nostri abiti anche in altri paesi”.
Facebook punta sempre più sulle immagini: foto anche nei commenti!
E’ El Pais a presentare la new entry in Facebook: la possibilità di commentare le fotografie e gli stessi commenti di altri amici utilizzando una nuova feature che permette di usare le immagini al posto delle parole. Ma oggi è stata annunciata anche la feature relativa ai video su Instagram. Insomma, sembra proprio che il social blu voglia puntare sulle immagini. A progettare l’iterazione è stato un gruppo di dipendenti di Facebook e, con tutta probabilità, questa nuova funzione arriverà presto sui nostri schermi. La novità sarà facilmente visibile: nella sezione commenti, a destra, sarà presente un’icona a forma di fotocamera schiacciando la quale si aprirà una finestra di dialogo nella quale si indicherà il percorso dell’immagine da caricare. Riguardo l’utilità della funzione, la spiega lo stesso leader della squadra di sviluppatori, Bob Baldwin: “Un’immagine è in grado di raccontare una storia molto più che una parola o anche un discorso. Se sono insieme ad un amico posso mostrargli una fotografia dal mio cellulare. Con Facebook invece avrei dovuto porre un link. Ora invece posso caricare direttamente la stessa nell’area commenti nella speranza che le conversazioni con gli amici possano essere in futuro più accattivanti ed espressive”.
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Pubblicato da tdy22 in giugno 20, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/06/20/facebook-punta-sempre-piu-sulle-immagini-foto-anche-nei-commenti/