Un incidente davvero increscioso quello che è accaduto in una quinta elementare della scuola paritaria “Farina”, gestita dalle suore dorotee in centro a Vicenza. Sulla lavagna interattiva invece di essere messo in onda un concerto è apparso un film porno con una mega orgia. La colpa secondo la direzione sarebbe di una maestra laica che ha inserito la chiavetta usb sbagliata. Le suore poi si sono scusate con le famiglie dei 29 bambini che compongono la classe, ma alcuni genitori non hanno voluto “perdonare” l’errore e si sarebbero già recati da un legale. La maestra poi, si sarebbe giustificata, dicendo che quella chiavetta con la musica era stata prestata dalla mamma di un alunno e che lei non avrebbe mai immaginato di trovarci sopra un film per adulti.
Che gli italiani siano stanchi della politica ci è apparso abbastanza evidente questa settimana: stanno arrivando i primi nomi dei possibili candidati al Colle ma, dopo i numerosi suicidi a causa della crisi, la fiducia residua sembra essere sfumata del tutto. Come aspettarsi qualche reazione diversa? Del resto l’unica proposta che abbia un senso è arrivata oggi da Crimi, che ha proposto la realizzazione di un microfondo: i suoi colleghi recepiranno il messaggio? Forse no, se consideriamo che, nell’arco di poche ore, Monti ha accusato sindacati e industrie di essere tra le cause principali della crisi che ci attanaglia. Quello che un po’ ci “preoccupa” è il fatto che l’articolo più visionato di questa settimana sia stato un pezzo riferito alla gogna mediatica che ha colpito Nicolas Vaporidis dopo una sua dichiarazione in facebook sulle scie chimiche. Quello che abbiamo riscontrato, lungi dall’entrare nel dibattito pro/contro, è che in molti si comportano esattamente come i politici che tanto disprezzano: attacchi gratuiti, offese e derisioni. Anche se solo a parole (ma forse che a volte le parole non feriscono più di una lama affilata?) in molti “danno contro”, con termini più o meno ironici, nascosti dietro uno schermo e magari protetti da un nome di fantasia, forti delle loro verità. Non vogliamo mettere in discussione teorie scientifiche, però ci crea perplessità questo modo di esprimersi sterile, in totale assenza di ricerca di dialogo: non è quello che chiediamo a chi ci governa? Ok che l’esempio dovrebbe arrivare dall’alto, però, e se provassimo a ribaltare la situazione? Il sospetto è: vero che probabilmente la disoccupazione crea anche molto tempo libero, ma se c’è una considerazione sotto zero di una persona, chi ce lo fa fare di trascorrere anche solo 1 minuto per visionare la sua pagina in Facebbok? Fortunatamente, nella classifica degli articoli più visionati, al secondo posto si piazza un articolo “gioioso”, che forse indica che c’è ancora voglia di positività e che l’arrivo di Papa Francesco ci permette di guardare con occhi diversi la Chiesa, o, per meglio dire, alcuini suoi esponenti. Ecco allora che in molti sono stati contagiati dall’entusiasmo della versione nostrana di Sister Act: il flash mob organizzato da frati e suore a Cagliari. Nel caso ve lo siate perso… riecco a voi il video!
Domani si riparte con una nuova settimana e probabilmente uno degli eventi più attesi è la sentenza che arriverà nell’aula di tribunale dove si è dibattuto il caso della morte della giovane Sarah Scazzi: in questi giorni hanno tenuto banco gli avvocati difensori della cugina Sabrina, con un’arringa volta a smontare le teorie dell’accusa, basate più sulle parole che non su prove effettive. Aspettando quello che il futuro ha in serbo per noi.. abbiamo deciso che il modo migliore per salutare questi sette giorni è un video che vuole essere “catartico”: facciamoci quattro risate per una volta, invece che roderci il fegato o sbottare con il malcapitato di turno! Ecco a voi un video in cui Zach Prewitt ha raccolto i migliori temper tantrum (ossia gli scatti d’ira, violenza e pianto che caratterizzano in genere i bambini sotto i cinque anni) del cinema!
Flash mob a Cagliari animati da frati francescani e suore. Il gruppo, accompagnato anche dai ragazzi che frequentano i centri francescani, si è dato appuntamento a Marina Piccola e in piazza Yenne per cantare, ballare e promuovere incontri religiosi. “Andiamo dove sono i giovani per far conoscere loro il Signore”, dicono i frati.
Intonano canti nell’attesa di vedere la prossima fumata per l’elezione del nuovo Pontefice. Un gruppo sorridente di suore confessa di aver ‘saltato’ le loro lezioni all’Università Lumsa di Roma per essere qui in piazza San Pietro e assistere di persona ad un momento che loro definiscono davvero speciale. “Per me è la prima volta che assisto alle fumate in San Pietro”, dice suor Marie Reine, dell’Ordine delle Ancelle del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante. “Vengo dal Togo – continua – e sono a Roma da soli sei mesi. Sono davvero emozionata e sono sicura che il Papa che il Signore ci manderà sarà quello giusto”.
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