Parla con il Corriere della Sera la 33enne salvadoregna Suor Roxana Rodriguez, la religiosa saltata agli onori della cronaca per aver partorito un bimbo all’Ospedale San Camillo De Lellis di Rieti. “Come mi sento? Ormai più mamma che suora, questo mi pare evidente”. E prosegue: “Non ha saputo resistere alle tentazioni, come ha detto suor Erminia Pusceddu, la sua Superiora. E riferendosi al suo figlioletto dice: “L’ho chiamato Francesco in onore del nostro bel Papa sudamericano”. Come spiega il quotidiano:
Donatella Proietti e il parrocco di San Michele, don Benedetto Falcetti, insieme a lei nelle ultime ore, hanno ricostruito con cura gli eventi: “Tutto è successo in Salvador, tra marzo e aprile dell’anno scorso, quando Roxana tornò a casa per rinnovare il suo passaporto – racconta don Benedetto, direttore della Caritas diocesana – Come lo possiamo definire? Un revival il ritorno di fiamma di un’amicizia giovanile…”
Certo, se il papà di Francesco è in Salvador, presto si dovrebbe far vivo con mamma e figlio: “Io di sicuro mi prenderò cura del mio bambino, perché è un dono di Dio – annuncia contenta la religiosa di El Salvador – mi preoccupa molto però tutto il clamore che si è sollevato. Non solo in Italia, anche nel mio Paese si sta parlando tanto di questa storia e adesso ho quasi paura di tornarci, anche se a Rieti, malgrado il grande affetto della gente difficilmente ci resterò”.
“Ringrazio tutte le mamme, i papà, le nonne e pure le infermiere di questo reparto – si commuove – in un baleno, dopo la nascita di Francesco, mi hanno regalato pannolini, tutine, bavaglini e cuffiette, visto che io non ero minimamente preparata. Hanno anche organizzato una colletta per quando uscirò dal convento e non avrò più mezzi per vivere”.