Incendio ad Idaho City: un pezzo di Storia degli Usa ridotto in cenere

Le fiamme divampate ad Idaho City alle 2.45 della notte del 5 maggio, le 10.45 di mattina in Italia, hanno distrutto alcuni edifici storici della piccola città dell’Idaho, a circa 58 km dalla capitale, Boise. Forse per noi italiani è difficile comprendere quanta storia possa cancellare il fuoco se si parla di una città fondata nel 1862, ma in una Nazione che sente di non avere un passato, il XIX secolo appartiene a un tempo remoto. Quello che è andato in fumo la scorsa notte, in questa cittadina storica, sono alcuni degli edifici catalogati nei registro dei siti d’interesse nazionale. E con loro tutte le memorie che erano conservate tra quelle travi di legno. Le cinque attività completamente distrutte sono il locale Calamity Jayne’s, da dove si sono propagate le fiamme, il Sarsaparilla Ice Cream Parlor, un negozio di fiori, uno di antichità e un negozio di foto d’epoca, tutti collegati sotto un unico tetto. L’incendio ha riportato in vita vecchi ricordi: l’intera città era stata infatti devastata dal fuoco prima nel 1865 e poi nel 1867. Passando a tempi più recenti, nel 2004 era stato divorato dal fuoco il ristorante Donna’s Place, che sorge dall’altro lato della strada rispetto agli edifici bruciati nella notte. Il locale, ricostruito, ha subito la stessa sorte nel 2010. Skyp Meyers, proprietario dell’attività assieme alla moglie Donna, nelle scorse ore non ha potuto far altro che ricordare la tragedia che li aveva colpiti dimostrando di continuare ad avere speranza nel futuro. “Spero che possano ricostruire e fare la stessa cosa che abbiamo fatto noi, tornare ed essere come la fenice, rinascere dalla cenere ed essere ancora forti”.

Idaho City, con le sue strutture di legno, con la polvere delle sue strade, con le sue lapidi sbrecciate nel vecchio cimitero, ti porta a rivivere tempi lontani, tempi in cui ancora esisteva un Sogno Americano, quello che in tanti hanno potuto realizzare con il loro sudore e la loro determinazione. Ora, nel 2015, quel Sogno sembra non esistere più ma la voglia di continuare a lottare persiste ancora e la si respira in questi piccoli centri. E’ qui che, quando i turisti ripongono le macchine fotografiche e riprendono la strada, gli abitanti del luogo camminano tra i fantasmi dei loro antenati e li aiutano a rivivere trovando in loro la forza per combattere ogni giorno contro le avversità, contro la povertà, contro l’apatia che impedirebbe loro di continuare a cercare il loro Sogno. Forse non quello Americano, ma quello Personale.

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The Brick Chronicle: i 12 più grandi omicidi degli Usa in Lego

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L’idea è alquanto bizzarra eppure gli ordini in Amazon stanno avendo successo. The Brick Chronicle ideato da Brendan Powell Smith ricostruisce con i mattoncini 12 grandi attentati ai presidenti americani che sono entrati nella storia mondiale. Da quello di Lincoln a quello JFK con meticolosa attenzione ai particolari, tutto prende vita attraverso il Lego diventando così anche un utile strumento a scopo didattico.

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Le incredibili gaffe a L’Eredità: Hitler nominato cancelliere nel 1979???

eredità-conti-tuttacronacaServe un ripasso di storia ai concorrenti de L’Eredità, il quiz condotto da Carlo Conti su Rai 1? La domanda, visto quanto accaduto lo scorso giovedì, vuole essere retorica, visto che alla domanda “In quale anno Adolf Hitler viene nominato cancelliere” uno risponde 1948, il secondo 1964, il terzo adirittura 1979: tutti hanno evitato la risposta giusta, 1933. Non va molto meglio in seguito, quando alla domanda “In quale anno Benito Mussolini riceve a Palazzo Venezia il poeta americano Ezra Pound”, il concorrente risponde “1964”. “Io farei un ripassino di storia – osserva ironicamente Conti – ma leggero, eh”.

Before they pass away: un viaggio per tribù sconosciute

beforetheypassaway-tuttacronacaTramite al suo progetto fotografico Before They Pass Away, il fotografo Jimmy Nelson riesce a restituire un’anima a varie tribù indigene sparse nel mondo, anche a coloro che credono che la macchina fotografica la catturi portandola via. Nelson ha invece immortalato le tradizioni di coloro che ancora resistono alla globalizzazione, rendendo immortali cerimonie e artefatti di quasi una trentina di culture a rischio di estinzione. Il britannico, che ha compiuto 13 viaggi duranti i quali ha attraversato 44 Paesi, svela l’invisibile quotidianità di oltre 15 milioni di persone nel Pianeta. E’ così possibile scoprire i trucchi, le maschere e le parrucche che i Kalam utilizzano per initimidire i loro nemici a Papua, il regno degli Huaorani nella foresta dell’Amazzonia o anche i balli e i canti rituali dei Banna, nel sud dell’Etiopia. Racconta Nelson: “Ricordo di aver viaggiato da quando ho l’uso della ragione. Con queste immagini voglio preservare per le prossime generazioni la bellezza e la purezza di un modo di vivere che nasce dall’onestà”. Uno delgi insegnamenti del suo catalogo è che ancora è possibile vivere in armonia con la Natura.

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La scoperta inaspettata: l’Arena di Verona è più “vecchia” del Colosseo

arena-di-verona-tuttacronacaIeri, 27 novembre, il Soprintendente ai Beni Archeologici del Veneto Vincenzo Tinè ha effettuato un sopralluogo che ha avuto un esito inaspettato: l’analisi di reperti trovati in uno scavo, un sesterzio di bronzo dell’epoca di Claudio, che consente di datare la costruzione dell’anfiteatro attorno al 41-42 d.C., indicherebbe che, probabilmente, la sua costruzione sarebbe antecedente a quella del Colosseo. Finanziata dal Comune di Verona, la Soprintendenza ha effettuato un’indagine archeologica che rientra nelle operazioni preliminari per il rifacimento degli impianti tecnologici dell’anfiteatro negli arcovoli 58 e 60. Il vicesindaco della città veneta, Stefano Casali, ha spiegato che “Lo scavo ha messo in luce depositi stratificati ancora ben conservati e leggibili, in grado di illustrare una pluralità di vicende di grande interesse con reperti di straordinaria importanza per conoscere le fasi edilizie del monumento e datarne con precisione il periodo di costruzione. Di fatto siamo di fronte a ritrovamenti straordinari, che nessuno si aspettava”. Tinè ha quindi aggiunto: “L’analisi dei reperti ritrovati rappresenta un’opportunità unica per conoscere le fasi edilizie del monumento e le sue vicende con approccio scientifico: il rinvenimento di un sesterzio di bronzo dell’epoca dell’imperatore Claudio, consente di datare la costruzione dell’Arena intorno agli anni 41-42 d.C., confermandone l’antecedenza rispetto al Colosseo, costruito dalla dinastia dei Flavi”. Come spiega l’Ansa:

La campagna di scavi archeologici attualmente in corso ha aperto un doppio fronte di studi che riguardano da una parte, attraverso il palinsesto stratigrafico, la fruizione dell’Arena in età medioevale e risorgimentale, dall’altra il momento costruttivo dell’anfiteatro stesso. Tra i reperti rinvenuti, oltre alla moneta in bronzo, anche oggetti di uso quotidiano come il manico di un ventaglio, i resti di un pettine in osso, una piccola anfora usata per i rituali augurali in occasione dell’avvio di un cantiere, riconducibile alla prima metà del primo secolo d.C.

Le acque ingoiano un trabocco, cancellati 300 anni di storia

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Non ha retto all’irruenza delle onde ed è scomparso nelle acque il trabocco – un’antica macchina da pesca tipica delle coste abruzzesi – conosciuto col nome “Mucchiola”, nel comune di Ortona (Chieti), era uno dei più antichi impianti di pesca tradizionale della Costa dei trabocchi, risalente a circa 300 anni fa. Un vero simbolo che è stato ingoiato per sempre dalle mareggiate. Ora sono visibili solo due pali di legno che affiorano dall’acqua.

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“Dona il tuo profilo”: quando i social network lottano per i diritti

1actionaid-profilo-twitter-facebook-povertà-tuttacronacaL’organizzazione internazionale indipendente ActionAid da oltre 40 anni è impegnata al fianco delle comunità del Sud del mondo. Scopo: garantire le migliori condizioni di vita e il rispetto dei diritti fondamentali. Ora lancia una nuova iniziativa: Dona il tuo profilo. Basta scegliere uno dei protagonisti delle storie di povertà ed esclusione sociale e donargli il proprio profilo Facebook o Twitter inserendo una sua foto e raccontando la sua esperienza. Scegliendo i protagonisti, si scopre che non si deve per forza guardare lontano. Si può condividere la storia di Ajamira, “per dar voce ai diritti delle donne indiane”, quella di Emelyne, “per dar voce al diritto allo studio di tutti i bambini”, oppure quella di Abel, “per dar voce al diritto alle terre di tutti”. Ma c’è anche la scuola G. Rodari de L’Aquila, “per dar voce al diritto ad avere un futuro dei giovani de L’Aquila”. Sul sito si legge: “Puoi iniziare da qui, semplicemente donando il tuo profilo, un’azione che non ti costa nulla ma che darà voce a persone coraggiose come Emelyne, Abel, Ajmira e tutta la scuola G. Rodari de L’Aquila. E se vuoi continuare ad aiutarci potrai: diventare un attivista, fare una adozione a distanza, sostenere uno dei nostri progetti, donare il tuo 5×1000”.

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Neffa vs Emma via Twitter: scoppia la polemica in rete?

neffa-emma-twitter5-tuttacronacaDal 21 giugno il brano Dimentico tutto di Emma Marrone, secondo singolo estratto dall’album Schiena e oro nelle vendite digitali, ha iniziato a girare per le radio. Ma il brano della cantante lanciata da Maria de Filippi grazie alla trasmissione Amici (nella quale è anche apparsa in veste di coach durante la scorsa edizione), scritto e composto da Nesli e Niccolò Bolchi, e scandito dalla batteria di Mylious Johnson, sembra non essere stato gradito da Neffa, che oggi ha cinguettato in rete:

neffa-emma-twitter3-tuttacronacaNeffa fa riferimento a una frase del ritornello: “la storia non è la memoria, ma la parola”. Dopo le reazioni dei fan della Marrone, il cantante ha aggiunto:

neffa-emma-twitter4-tuttacronaca Pronta la reazione della diretta interessata, che fa riferimento a un brano presente nell’album del 2010, A me piace così, mai uscito come singolo:

neffa-emma-twitter2-tuttacronacaCon un ultimo cinguettio del cantautore si è, almeno per ora, chiuso il botta e risposta tra i due artisti:

neffa-emma-twitter1-tuttacronacaIl verdetto? Spetterà alla rete!

Buon compleanno blue jeans!

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Sono il simbolo di una quotidianità comoda, pratica e dalle mille sfaccettature i blue jeans. riempiono gli armadi e per la loro duttilità si prestano ad ogni occasione… o quasi! Ma quello che oggi è tra i capi più sfruttati ha percorso un lungo viaggio prima di arrivare fino a noi nella sua attuale forma. Le prime testimonianze risalgono al XV sec, quando la città di Chiri (Torino) produceva un tipo di fustagno di colore blu che poi esportava attraverso il porto di Genova, dove veniva utilizzato nel confezionamento dei sacchi per le vele e per coprire le merci del porto. Ecco allora una prima possibilità di etimologia:  il francese bleu de Gênes ovvero blu di Genova. Altra possibilità, che ci riporta al termine denim, dei pantaloni da lavoro venivano realizzati in tela di Nîmes (de nimes e poi denim) di color indaco poi utlizzati dai marinai della città italiana. Ma un altro antenato del tessuto potrebbe essere il bordatto ligure, anch’esso particolarmente resistente e per questo adatto ad indumenti lavorativi. Ma se il termine jeans era già noto nel 1567, bisogna attendere il 20 maggio 1873 per avere i famosi pantaloni a cinque tasche. Già venti anni prima Levi Strauss aveva aperto a San Francisco un negozio in cui vendeva oggetti utili ai lavoratori ed ai cercatori d’oro. Dopo un primo tentativo di confezionare grembiuli da lavoro con tessuti per le tende, ripiegò sul denim. Anche Jacob Davis, un sarto, utilizzava questo tessuto: dall’incontro tra i due, con l’aggiunta dei rivetti, nacque il famoso jeans denim.

Da allora, nulla potè arrestare la sua ascesa: negli anni Venti il jeans diventa il simbolo dell’abbigliamento western  per poi rappresentare il tempo libero nel decennio sucessivo. Negli anni Cinquanta conquista il mondo dei giovani e diventa il simbolo di contro cultura, di contestazione e diventa una divisa per gli aderenti ai movimenti per i diritti civili. Nel ventennio successivo spazio alla creatività: si passa dai jeans “classici” dei contestatori del ’68 alla “creatività” hippy: le grandi zampe di elefante, i jeans sfrangiati e dipinti. E’ Daniel Friedman, nel libro Histoire du blue jeans, a sintetizzare le proprietà fondamentali che fanno del pantalone in denim un mito: “Esso invecchia integrando in sé il cambiamento dell’età, impregnandolo di avventura, della vita di chi lo indossa. Ogni lavaggio è una pagina girata, il tempo vi scrive la sua memoria su un fondo sempre più pallido, la decolorazione dovuta al lavaggio traduce l’avvenimento vissuto fino alla saturazione finale…” E quando dobbiamo separarci, a malincuore, dal nostro paio preferito, quello che ha la capacità di farci sentire a nostro agio sempre e comunque, solo un pensiero ci aiuta a “superare la malinconia”: c’è un nuovo paio, pronto per noi, che ci accompagnerà nel nuovo capitolo!

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Se adori il mistero… conosci Adam Kadmon

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E’ il protagonista di uno dei momenti più attesi di “Mistero”. Adesso Adam Kadmon con i suoi racconti su complotti e servizi segreti arriva anche in edicola. “Mistero – I complotti di Adam Kadmon” è un box composto da libro e dvd dove l’uomo di cui non si conosce il volto racconta segreti mai trattati in televisione.

Attraverso i venti video presenti, Kadmon ripercorre la storia mondiale mostrandola sotto una nuova prospettiva, perché molti degli eventi passati sono stati condizionati dall’attività di gruppi di potere occulto.
Nel libro, ricco di immagini inedite, anche un’intervista esclusiva ad Adam, che affronta argomenti mai trattati prima in televisione, spiegando le ragioni del suo desiderio di divulgare le teorie complottistiche di respiro internazionale. Dal 2 aprile il cofanetto sarà disponibile anche in libreria.

Ciascun giorno è farsi un giro nella storia – JIM MORRISON

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E’ morto un grande ladro!

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E’ morto a 81 anni Bruce Reynolds considerato con Ronnie Biggs la mente della ‘grande rapina’ al treno del 1963, l’assalto ad un convoglio portavalori a Glasgow, Scozia, rimasto ‘leggendario’ nella storia del crimine anche per il bottino: 2,5 milioni di sterline (oggi sarebbero 47 milioni di euro). Ad annunciarne la scomparsa e’ stato il figlio Nick, a quasi 50 anni da quell’8 agosto 1963 in cui una banda di 15 uomini mise a segno uno dei colpi più noti della ‘epopea’ criminale moderna.

LE FOTO INEDITE A COLORI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE

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La maggior parte delle foto della Seconda Guerra mondiale sono in bianco e nero. Ma alcune, rare, sono state scattate a colori, ordinate dal governo americano.

Gli Stati Uniti volevano rappresentare lo sforzo della guerra e la mobilitazione americana. Si vedono donne che lavoravano nelle officine mentre gli uomini partivano per la guerra.

Dal fotografo Alfred T. Palmer, nei due anni dal 1941 al 1943, sono state scattate 1600 foto.

Tutte le 1600 foto sono disponibili qui.

Domenica a base di arance, preparatevi alla battaglia di Ivrea!

Il carnevale esplode a Ivrea e domani ci sarà la “Battaglia delle arance”, uno dei rituali più antichi e tipici del carnevale italiano. L’episodio da cui tutto prende le mosse è un episodio realmente accaduto: il popolo della città, affamata da un signore dispotico ed esoso, si ribellò dopo il tentativo del signore di esercitare lo ius primae noctis su una giovane e graziosa Mugnaia. La ragazza si ribellò, mettendosi alla testa di una rivolta popolare.  La Vezzosa Mugnaia diventa così l’eroina della festa: al suo fianco c’è il Generale con il suo Stato Maggiore, con gli Ufficiali e le graziose Vivandiere, incaricati di vegliare sul corretto svolgimento della festa.

carnevale di ivrea

 

CLAMOROSO BLOOPERS PER SPIELBERG E IL SUO LINCOLN!

Steven Spielberg non conosce la storia e sbaglia. Nel film Lincoln, nominato a 12 premi Oscar, viene enunciato che i parlamentari del Connecticut, ben 150 anni fa, si opposero all’abolizione della schiavitù. Nella realtà invece votarono a favore del celebre 13/o emendamento che abolì la schiavitù.

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Da una lettera del 1804 si scopre che l’ammiraglio Nelson soffriva il mal di mare

Presidenziali Usa 2012 – Cap 36 – Romney contorsionista?

Bill Clinton ha sempre avuto delle battute taglienti e oggi ne ha coniata una che resterà nella storia delle Presidenziali Usa 2012:

”Mitt Romney potrebbe essere assunto come contorsionista al Cirque du Soleil”

Chissà se lo vedremo mai così:

 

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