Una stanzetta quasi insignificante al Nazareno: 2 metri per 1,5. In precedenza appartenuta a un funzionario del coordinamento e poi assegnata a Pier Luigi Bersani. Mentre l’Italia precipita sui dati dell’industria, mentre il rapporto Pil debito pubblico rischia di sforare il 3%, mentre viene proposto un anticipo di Service Tax per camuffare la seconda rata dell’Imu, mentre c’è bufera in Telecom e l’Ansaldo sta per passare ai coreani e mentre si perdono posti di lavoro ogni giorno, al Pd si litiga per la stanzetta di Bersani.
I colleghi dell’ex segretario avrebbero alzato il problema e la vicenda sarebbe diventata di dominio pubblico dopo la Velina Rossa di Pasquale Laurito.
”Si è perso – scrive il giornalista – ogni ritegno e si ha la sensazione che non esista più rispetto per chi ha lavorato per il partito. Gli uomini possono essere criticati per le loro scelte, ma quando si arriva ad essere maleducati e a polemizzare perfino sulla stanza che spetta ad un ex segretario di partito, c’è davvero da allarmarsi. Evidentemente ci sono già i gerarchetti pronti a compiacere il nuovo ducetto”.
C’è chi imputa la polemica ai renziani (tanto ormai se piove la colpa è sempre e comunque del sindaco di Firenze e dei suoi sostenitori), ma è pur vero che la critica c’è stata e poco importa chi l’abbia sollevata. Quello che sorprende, ma neppure, purtroppo, stupisce è che per l’ennesima volta si litighi per tavoli,poltrone e stanze. Così è costretto a intervenire anche il tesoriere del Pd Antonio Misiani:”Tra le tante, troppe polemiche inutili nel Pd, quella sulla stanza di Bersani è la più stupida e assurda. Il Pd è e rimarrà la casa di tutti, a partire da coloro che si sono assunti la responsabilità di guidarlo dalla sua nascita”.
Bersani si è ben guardato dall’entrare nella poco nobile querelle. Dovrà però trovarsi una sistemazione dal momento che neppure al gruppo di Montecitorio dispone di una stanza privata.
Forse c’è ancora da smacchiare il giaguaro.