Si scontra con uno squalo: va a farsi una birra prima di andare all’ospedale

James-Grant-tuttacronacaIl medico 24enne James Grant, pescatore subacqueo neozelandese, è reduce dall’incontro scontro con uno squalo. Il fatto è avvenuto lo scorso sabato quando, a Colac Bay, a sud dell’Isola Meridionale, stava pescando con la fiocina. Il giovane è stato attaccato da quello che crede sia stato uno squalo manzo nasolargo, una specie che cresce fino a tre metri. Il medico si trovava in circa due metri di acqua torbida quando ha percepito un gran dolore alla gamba. Inizialmente, ha spiegato a Radio New Zeland, credeva si trattasse di uno scherzo: “Mi sono girato per vedere cosa fosse e mi è preso un colpo”, racconta, spiegando di non aver visto l’animale e di non avere idea di quanto potesse essere grande, ma calcola che avesse una mascella di 20 centimetri.

Riuscito a liberarsi dallo squalo colpendolo, mentre gli amici che erano con lui non si accorgevano di nulla, James ha raggiunto la spiaggia dove ha suturato le ferite con il kit di pronto soccorso. “È una fortuna che avessi una muta così spessa, e sono fortunato ad avere ancora tutte e due le gambe”, ha aggiunto. Alla fine, gli amici si sono resi conto di quanto accaduto. Cos’hanno fatto a quel punto? Lo hanno portato al pub, sentendosi in dovere di offrirgli una birra. Al locale al giovane sono state anche fornite delle fasce per non farlo sanguinare sul tappeto. Dopo di che, il 24enne è stato accompagnato in ospedale, per nulla spaventato. “Quando mi tolgono i punti torno in acqua”, ha assicurato.

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Guardare il mondo con gli occhi di un predatore: “The confession of a shark”

squalo-tuttacronacaManca poco ormai: il 18 gennaio, alle 18.30, verrà inaugurata la mostra “The confession of a shark”, il progetto fotografico di Emilio Barillaro. Presso Visiva – la città dell’immagine, il nuovo spazio romano dedicato all’arte, sarà possibile visionare questo racconto per immagini che ripercorre, con foto scattate sott’acqua e un approccio spontaneo, la storia di uno squalo e di come sceglie la sua preda ideale. l’ideatore del progetto, classe 1980, è un fotografo di strada, principalmente un autodidatta e attraverso anche la partecipazione a diversi workshop è entrato a far parte del collettivo italiano di street photography, SPontanea. “La confessione di uno squalo” è stato uno dei 100 semifinalisti del Leica Photographers Award 2013. A curare la mostra l’artista performativa MaraM.

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C’è pupazzo e pupazzo di neve… poi c’è lo squalo!

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C’è pupazzo e pupazzo di neve e davvero non ci stupiamo più di nulla dopo aver visto migliaia di foto divertenti. Quando iniziano i fiocchi la creatività si mette al lavoro e spesso genera vere e proprie forme d’arte, di divertimento e di passatempo. Quello che però non ci si aspetterebbe di vedere è uno squalo di neve alto quasi 5 metri in un cortile a New Brighton, nel Minnesota. Naturalmente l’attrazione è stata presa d’assalto da alcuni ragazzi che hanno “cavalcato” lo squalo di neve!

I ragazzini che fanno surf con uno squalo… a loro insaputa!

squalo-tuttacronacaIl figlio 12enne, Quinn, è intento a surfare tra le onde in compagnia di un amico e la madre scatta una foto ai due ragazzini. Solo in seguito, osservando l’immagine, June Emerson si è accorta che nelle acque di Manhattan Beach, negli Stati Uniti, si trovava anche uno squalo, proprio a pochi metri dai due giovani surfer. La madre ha spiegato alla Abc di non aver notato la presenza dell’animale al momento dello scatto”Non avrei mai pensato che ci fosse anche uno squalo in acqua, ai ragazzi ho detto che si trattava di un delfino”. ha spiegato poi la donna. Molti altri surfisti e bagnanti del luogo hanno confermato che in zona ci sono stati molti avvistamenti di squali negli ultimi tempi.

Pesca “miracolosa” nel Golfo di Napoli? La bufala dello squalo

 

squalo_portici-tuttacronacaIl popolo della rete è impazzito davanti all’incredibile notizia: un grosso esemplare di squalo sarebbe finito nella rete di un peschereccio all’opera nel golfo di Napoli e sarebbe poi stato portato sul molo del porto del Granatello a Portici divenando così un’attrazione per le persone della zona.  Qualche anziano è subito corso al banco del lotto per giocare i numeri: 17, il pesce, 69, la pesca in mare e 72, la meraviglia. Peccato che l’immagine del “mostro” condivisa con gran clamore sui social in realtà mostrasse, come sapevano bene i pescatori vesuviani, che si trattava di un comune pesce pavone. Come ha spiegato al Corriere il maresciallo Ferrara della Capitaneria di porto: “Comune, almeno, per lo specchio d’acqua di fronte al vulcano preso dall’entusiasmo qualcuno deve aver postato su Facebook la foto e la cosa ha fatto subito il giro del web. In realtà però quello non era uno squalo bensì un pesce pavone, nonostante le dimensioni e commercializzabile”. Il pesce pavone, lungo circa due metri, presenta alcune somiglianze con lo squalo ma, oltre a essere meno pericoloso, denota molte differenze: la coda più larga (da cui il nome pavone) e la pinna triangolare. E soprattutto il fatto di poter essere facilmente venduto e mangiato senza infrangere alcuna legge. Continua Ferrara: “Ogni due o tre mesi vengono pescati esemplari come questo. Non c’è niente di preoccupante o straordinario se non il giro rapidissimo della bufala sul web”.

Salviamo gli squali: il flash-mob sulla spiaggia di Hong Kong

squalo-hongkong-tuttacronacaSalvami e Rispetto. Sono queste le scritte apparse accanto a uno “squalo-umano” apparso sulla spiaggia di Hong Kong. A dar vita al flash mob un migliaio di bambini, accompagnati dai loro insegnanti, all’interno della campagna che ha lo scopo di sensibilizzare sulla conservazione delle specie marine. In particolare, i bambini che hanno dato vita all’immaggine di uno squalo con la pinna tagliata che poi si ricompone, hanno fatto riferimento a tutti gli animali che vengono uccisi per la prelibata zuppa di pinne di pescecane.

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L’italiana che salva uno squalo, infilandogli il braccio in bocca

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E’ un’italiana,  conosciuta nel mondo come “la donna che ipnotizza gli squali”, la sub che per salvare la vita a uno squalo, dopo averlo ipnotizzato, ha introdotto il suo braccio fra le sue fauci per rimuovere un uncino che stava per soffocarlo. Cristina Zenato, 42enne, cresciuta nel mezzo della foresta pluviale del Congo, è stata immortalata in un filmato che dimostra il suo grande amore per gli squali.

Dà alla luce i piccoli e muore. Storia di squali a Panama City

panama-city-squalo-mamma-baby-figli-tuttacronaca

Uno squalo martello in difficoltà aiutato da decine di bagnanti. Prima cercano di riportarlo al largo, poi lo portano a riva quando capiscono che l’animale non sta bene. Sul bagnasciuga nascono i piccoli squali che istintivamente prendono il mare. La mamma però resta esanime sulla spiaggia, nonostante i soccorsi muore poche ore dopo. Questa la storia che commuove oggi Panama City.

Trovato uno squalo morto in metro a New York

-1squalo-newyork-metro-tuttacronacaUn ragazzo, Huan d. Cano, ha trovato uno squalo morto in un vagone della metro di New York, nel Queens e, prima che il conduttore del convoglio obbligasse i passeggeri a scendere, ne ha approfittato per scattare una foto all’animale con sigaretta, lattina di RedBull e tessera della metropolitana. Ha poi spiegato: “Ho visto la squalo quando sono salito e ho pensato che non era possibile, sembrava morto da un paio di ore. Probabilmente qualcuno lo ha portato nella metropolitana già morto o in fin di vita. Questa è la ‘Shark Week'”. La Metropolitan Transportation Authority (Mta) ha confermato la notizia spiegando anche che, effettuato il ritrovamento, il conducente ha chiuso il vagone al pubblico e raggiunta l’ultima fermata, un ispettore ha prelevato l’animale e riaperto il vagone. Uno dei passeggeri ha raccontato: “Sono salito a bordo e ho sentito un fetore terribile, Non era il tipico odore di rifiuti o di urina, era puzza di pesce, così ho guardato in basso e ho visto lo squalo”. Mentre un altro ha aggiunto: “Mi sposto in metropolitana da oltre 15 anni ma questa è la cosa più strana che abbia mai visto. E ho davvero visto di tutto”. Al momento gli esperti sono al lavoro per tenare di capire come il cadavere dello squalo sia arrivato sul treno della metropolitana.

Arriva il Maggiolino sottomarino per spiare gli squali

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Lo ha costruito Volkswagen e ha voluto dare la forma di un Maggiolino Cabrio a questo mezzo capace di muoversi sui fondali lisci dell’oceano, grazie all’elica posteriore mossa da aria compressa. La Beetle Shark Cage Cabrio, che si è avvalsa anche della consulenza del biologo marino Luke Tipple, è la seconda vettura sub costruita dalla Volkswagen.

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Nel 2012 era stata lanciata un’altra versione interamente progettata con tubi metallici, una specie di “gabbia” pensata per ospitare due subacquei durante le immersioni. Tra le novità più degne di nota ci sono gli specchietti retrovisori che segnalano con una scritta gli oggetti che sono troppo vicini alla vettura. Tecnologia e innovazione per consentire di spiare gli squali in sicurezza.  Quel pazzo pazzo maggiolino continua sempre a stupirci!

Vita dura per gli squali… arrivano le mute invisibili per difendere i surfisti

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Dopo studi scientifici, effettuati all’Istituto degli Oceani dell’Università dell’Australia Occidentale,  arrivano le mute che renderanno il surfista “invisibile” allo squalo. Si è infatti scoperto che gli squali sono daltonici e la muta Elude è disegnata proprio per mimetizzare il surfista tra le onde. Al contrario la muta Diverter porta vivide strisce bianche e blu scuro, che riproducono segni naturali di avvertimento, metteranno in fuga il predatore. Gli squali infatti riconoscono i segnali lanciati da alcune specie che riconoscono come “nocive” e si allontanano velocemente. Come ha spiegato il professor Shaun Collin,responsabile del progetto: «Noi abbiamo copiato la tecnologia della natura, basata su strisce di forte contrasto. Chi indossa la muta sarà ben visibile, e l’idea è quella che lo squalo lo vedrà come cibo sgradito e continuerà per la sua strada». Le mute sono ora sottoposte a sperimentazioni con squali tigre e grandi squali bianchi, sia in mari australiani sia in Sudafrica, ma non ancora con soggetti umani.

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Terrore in mare: ragazza francese uccisa da uno squalo vicino a riva

francese-uccisa-squalo-tuttacronacaSi trovava in vacanza all’isola francese nell’oceano indiano Reunion una ragazza di 15 anni che è stata uccisa da uno squalo a pochi metri dalla riva, meno di cinque stando a quanto ha affermato Gina Hoarau, direttrice del dipartimento di sicurezza pubblica di Saint-Paul. E’ il secondo attacco mortale di uno squalo dall’inizio del 2013: l’8 maggio un turista di 36 anni, in viaggio di nozze, è stato ucciso mentre faceva surf. E’ stata la prefettura a comunicare la notizia: “Intorno alle 14,15, una bagnante equipaggiata di maschera e boccaglio è stata vittima dell’attacco di uno squalo a pochi metri dalla riva, nei pressi del cimitero marino di Saint-Paul”. La Hoarau ha spiegato che “Una parte del suo corpo è stata portata via dallo squalo. Pompieri, bagnini e un elicottero della gendarmeria, hanno cominciato le ricerche”. Ha poi concluso: “Le condizioni di questo attacco sono sorprendenti. Non pensavamo che uno squalo potesse venire così vicino alla costa”. Le autorità dell’isola, che sorge non lontano dal Madagascar, avevano invitato già l’anno scorso nuotatori, velisti, surfisti a segnalare prontamente ogni avvistamento di squali, per collaborare a realizzare una “cartografia” della presenza dei predatori marini. All’epoca, fu anche autorizzata la loro caccia, provocando l’ira delle associazioni ambientaliste tra cui la Fondazione Brigitte Bardot.

Il ragazzo che libera lo squalo a mani nude

squalo-combattimento-tuttacronacaNelle Isole Keys, in Florida, si voleva riemttere in libertà un piccolo squalo preso all’amo durante una battuta di caccia. Per riuscire nell’intento, un ragazzo si tuffa in acqua e, a mani nude, riesce a liberarlo sotto gli occhi degli amici che filmano l’evento.

Ucciso da uno squalo: muore così un 41enne nel nord-est brasiliano

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La morte che arriva dal mare: un uomo di 41 anni stava nuotando poche decine di metri al largo della spiaggia di Paiva, a Cabo de Santo Agostinho, sul litorale sud dello Stato brasiliano di Pernambuco, quando è stato attaccato da uno squalo. Il decesso è stato confermato giovedì a conclusione della perizia dell’Istituto di medicina legale di Recife. “L’esame mostra che la causa del decesso è stata l’attacco di un animale di grandi dimensioni”, ha affermato la presidente del Comitato statale di monitoraggio di incidenti con squali (Cemit), Rosangela Lessa. Stando agli esperti, l’attacco, il primo nel 2013, si è verificato in una zona considerata “non a rischio”. Sale così a 58 il numero di vittime di questo tipo di incidenti nella regione turistica del nord-est brasiliano.

Lo squalo a due teste…

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Un ritrovamente assolutamente eccezionale è avvenuto nel Golfo del Messico, a largo delle Florida Keys. Un pescatore ha catturato uno squalo contenente due feti vivi di cui uno con due teste. L’esemplare è stato subito consegnato alla Michigan State University per analisi più approfondite.
“Di per sé, dal punto di vista scientifico, questo singolo ritrovamento non ci dice nulla sulla salute della popolazione della specie o degli oceani; si tratta di un fenomeno raro, osservato per la prima volta – precisa C. Michael Wagner, portavoce della Michigan State University, che aggiunge – Eppure, il suo ritrovamento solleva una serie di interrogativi proprio su quelle questioni”.

La nascita di uno squalo! FOTO!

squalo nascita

La regola numero uno di un fotoreporter dovrebbe essere quella di limitarsi a osservare e “catturare” cosa gli avviene intorno e non parteciparvi. Una regola che però non sempre può essere rispettata: come è capitato a questo reporter “embedded” all’unità di ricerca sugli squali dell’Università di Miami, diventato suo malgrado “ostetrica” di uno squalo.

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Abitare lo squalo!

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L’architettura biomorfa non è tramontata. Il design lanciato da Bruce Goff e Paolo Soleri reso popolare negli Stati Uniti nel 1970 è vivo e vegeto a sud del confine. In Vista del Valle, ai margini di Città del Messico, la casa del design  Javier Senosiain Aguilar, è un esempio di architettura organica che convoglia uomo, natura e tecnologia. L’interno è “primitivo”, grotte formate da superfici curve che partono dal pavimento per arrivare al soffitto. I mobili sono integrati nell’architettura per avere il massimo contatto tra struttura e design.

 

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