Corte di Cassazione ha dato ragione a una ragazza nigeriana che il ministero dell’Interno invece avrebbe voluto rimpatriare. Secondo i giudici della Suprema Corte “E’ certo, in diritto, che la costrizione di una donna a un matrimonio forzato costituisce grave violazione della sua dignità”. La giovane nigeriana, fuggita dai parenti che le volevano imporre di sposare un uomo di 72 anni e di lasciare il fidanzato, stava per essere rimpatriata dal ministero dell’Interno perché “avrebbe dovuto denunciare” tutto alla polizia del suo Paese che “con ogni probabilità” avrebbe perseguito i colpevoli. La Corte di Appello di Trieste prima di negare la protezione alla giovane avrebbe dovuto informarsi bene sulla situazione sociale e politica della Nigeria perché l’accoglienza deve essere accordata anche quando la violenza denunciata non proviene dalle autorità statuali ma da soggetti privati, come i familiari, ed inoltre occorre verificare se, in concreto, le istituzioni di quel Paese sono in grado di assistere e proteggere chi si sottrae a un matrimonio sgradito.