Lo scorso 2 febbraio moriva l’attore premio Oscar Philip Seymour Hoffman, il cui cadavere fu trovato nel suo appartamento newyorkese, a Manhattan. Ora l’autopsia ha confermato la morte per overdose: Hoffman aveva assunto eroina, cocaina, benzodiazepine e anfetamine. Gli esami hanno evidenziato la presenza di droghe e sonniferi e secondo i medici si sarebbe trattato di una overdose accidentale.
Tutti gli articoli con tag Spike Lee
La morte di Philip Seymour Hoffman: l’autopsia conferma l’overdose
Pubblicato da tdy22 in febbraio 28, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/02/28/la-morte-di-philip-seymour-hoffman-lautopsia-conferma-loverdose/
Il sogno di Spike Lee? Brooklyn “ripulita” da bianchi e hipster
Spike Lee è il regista che racconta le periferie newyorkesi, narra la violenza, la droga e difficili rapporti che s’instaurano tra razze e culture diverse. La sua macchina da presa si aggira tra i quartieri più difficili e se coltiva un “sogno” è che la sua Brooklyn sia libera tanto da hipster che da bianchi. Anni fa il quartiere era un ghetto dove si trovavano italo e afroamericani che ora hanno ceduto il posto agli artisti. Insomma, è come se questa novella cittadina avesse raso al suolo il suo personale set. Alessandra Baldini scrive per l’Ansa:
in una tirata infarcita di parolacce, Spike Lee ha denunciato la metamorfosi del suo quartiere, invaso da coppie “hipster” che, per sua stessa ammissione, hanno cambiato la zona in meglio, tra pulizia, buone scuole, maggiore sicurezza nelle strade. Il regista è cresciuto a Fort Greene. I suoi genitori vivono lì e Lee mantiene un ufficio nella zona.
Ma non è più lo stesso quartiere della sua infanzia e Spike non ha fatto mistero di quel che pensa durante una conferenza organizzata per il mese della storia afro-americana al Pratt Institute di Brooklyn.
La “gentrificazione” ha ucciso tradizioni e abitudini dei suoi originari abitanti di colore: “È la sindrome Cristoforo Colombo. Non avete scoperto un bel niente. Noi eravamo qui prima di voi!”.
Esempi di come l’influsso di coppie hipster dal Lower East Side hanno cambiato la zona, non sempre a suo avviso in meglio, Spike ne ha dati a bizzeffe: “Per 40 anni c’è stato un gruppo che suonava i tamburi a Mount Morris Park, poi i residenti hanno protestato e i musicisti sono stati sfrattati”.
Per non parlare di quel che è successo suo padre, “grande musicista jazz”: 46 anni fa ha comprato una casa. “L’anno scorso sono arrivato nuovi f**** vicini e hanno chiamato la polizia per farlo smettere di suonare. Che poi non suona neanche la chitarra elettrica”.
Lee si è lamentato del fatto che la mattina il parco di Fort Greene “assomiglia adesso al Westminster Dog Show, il concorso newyorchese per i cani più belli d’America”, e che “i f***** hipster hanno complottato per cambiare i nomi di quartieri come il South Bronx (SoBro) o Bushwick, (East Williamsburg)”.
Lo stesso Spike ha ammesso che per molti versi il cambiamento ha smosso le cose in meglio. “Ma perché deve essere un afflusso di newyorchesi bianchi nel South Bronx, Harlem, Bedford Stuyvesant, Crown Heights perché le cose migliorino? Quando ci vivevo io, non raccoglievano la spazzatura ogni giorno, non c’era la polizia. Vedi mamme bianche che spingono i passeggini alle tre del mattino sulla 125esima strada: questo deve dirvi qualcosa”.
Polemico con il regista D.K. Smith, nero di Brooklyn e il direttore di una start up, che aveva aperto il dibattito a Pratt senza poi poter aggiungere neanche una parola: “Sono stanco di neri che si lamentano perché sono neri. Ecco un caso dove ci sono vantaggi: per la prima volta – ha detto alla Cnn – decine di migliaia se non centinaia di migliaia di persone di colore possono partecipare alla creazione della ricchezza in America”.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 27, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/02/27/il-sogno-di-spike-lee-brooklyn-ripulita-da-bianchi-e-hipster/
La gaffe di Valentino: la borsa di Amy Adams e i funerali di Hoffman
L’attrice Amy Adams con una borsa da 2.500 dollari creata dalla maison Valentino. E’ quello che appare in due foto promozionali che la casa di alta moda ha allegato a una mail inviata alla stampa. Peccato solo che le foto in questione siano state scattata al funerale dell’attore Philip Seymour Hoffman, che con la Adams aveva recitato in “The Master”. Grande lo sdegno dei tabloid americani e non solo, che hanno dedicato al fatto titoli cubitali. La maison Valentino si è affrettata a scusarsi dicendo di non sapere dove fossero state scattate le foto.”Siamo profondamente dispiaciuti per aver diffuso le foto ai media segnalando la borsa Valentino. Non sapevamo che erano state scattate alla veglia e il nostro è stato un errore innocente”. Il New York Post aveva pubblicato la foto della Adams sulla sua prima pagina di oggi con la didascalia a caratteri cubitali “Dead Carpet”.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 9, 2014
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Addio Philip: i funerali dell’attore di Capote
Si sono celebrati ieri, in forma privata, come richiesto dalla famiglia, i funerali dell’attore premio oscar Philip Seymour Hoffman, morto la scorsa domenica a causa di un’overdose fatale. L’ultimo saluto è stato dato, da parenti e amici, nella Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola. Tra i presenti anche diversi protagonisti dello star system: da Meryl Streep a Cate Blanchett, da Ethan Hawke a Spike Lee, a Joaquin Phoenix. A congedarsi da Hoffman anche il drammaturgo David Bar Katz, che trovò il corpo dell’attore il giorno della sua morte.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 8, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/02/08/addio-philip-i-funerali-dellattore-di-capote/
Poesie e racconti: i colori della fantasia
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