Chi lo ha detto che le Filippine e in particolare l’arcipelago delle Visayas, formato da sei isole tra cui Cebu e Bohol sono conosciute solo per le spiagge paradisiache? Proprio in questa zona sorgono le “colline di cioccolato”. Si tratta di 101 colline di scisto, spesso verdeggianti ma a volte più scure, come il giorno in cui un americano le ha paragonate a cupole di cioccolato. Queste collinette rotondeggianti, come delle grosse gobbe di cammello, una accanto all’altra, alte circa 120 metri, sembrerebbero il prodotto del sollevamento e di una successiva erosione di antichi depositi coralliferi.
L’estate sta per finire ma dare l’arrivederci alle vacanze non è mai semplice, soprattutto se ancora non si ha avuto il tempo per godersi un po’ di meritato relax, magari scoprendo anche posti nuovi ma senza rinunciare ai comfort… Il Transcantábrico Gran Lujo, spettacolare hotel su rotaie a 5 stelle, è il treno più antico della Spagna ed è considerato uno dei cinque treni migliori al mondo. Composto da sette carrozze letto, quattro con saloni e una con cucina, è caratterizzato nelle zone comuni da ampie vetrate attraverso le quali ammirare le bellezze delle terre spagnole, dalla Castilla alla Galicia, dalle Asturie alla Cantabria, ai Paesi Baschi. E per appagare tutti i sensi, è possibile degustare la più selezionata gastronomia della zona percorsa mentre la notte si può ascoltare della buona musica dal vivo. Nelle 14 suites, singole o matrimoniali, tutti i dettagli sono ricercati ed eleganti e ci si può godere degli attimi di relax grazie alle saune di vapore e il bagno con la doccia idromassaggio.
Il Trancantábrico, da cui deriva questa nuova versione che ha fatto la sua apparizione nel 2011, ha iniziato a viaggiare su rotaie nel 1983, diventando il primo treno turistico spagnolo e percorrendo la stessa strada dello storico Ferrocarril de La Robla, che trasportava il carbone da León a Bizkaia.
Il viaggio, della durata di 8 giorni e 7 notti, permette di conoscere la zona nord della Spagna, costeggiando il Mar Cantábrico, viaggiando tra Santiago de Compostela e San Sebastián in una vera crociera su rotaie per godersi la cultura, l’arte e il paesaggio di queste zone, scoprendo ogni giorno mete diverse in un vero e proprio viaggio nel tempo. Dalle grotte di Altamira e la città medievale al museo Guggenheim, dalla spiaggia de las Catedrales alla cattedrale di Santiago de Compostela al Pico de Europa. E’ il caso di dire… tutti in carrozza!
Banchi di meduse Cassiopea, scientificamente chiamata Cotylorhiza tuberculata, hanno invaso la Riviera del Conero, nelle Marche. Questa specie, che può raggiungere i 35 cm di diamentro, è innocua per l’uomo (le sue punture non vengono avvertite) ed affascinante, grazie ai suoi colori vivaci: l’ombrella gialla, verdastra o beige e tante piccole appendici di colore bianco e viola. E’ la Guardia Costiera ad averne avvistate tantissime, così com’era accaduto nei giorni scorsi lungo la costa pesarese e più sud, verso Porto Recanati e Civitanova Marche. Dalla Capitaneria di porto di Ancona spiegano: ”Si tratta di una specie relativamente abbondante durante il periodo primaverile ed estivo in Adriatico e nel Mar Egeo ma che è presente in tutto il Mediterraneo, sia in mare aperto che lungo le coste”. Poco urticante, la Cassiopea si nutre delle microalghe presenti nei propri tessuti e di organismi microscopici e “ospita” pesci piccoli come le ricciole e i sugarelli, che appena nati trovano riparo fra le sue espansioni. Gli uomini della Guardia Costiera hanno sottolineato: ”La medusa Cassiopea è un meraviglioso abitante del nostro mare, dal ruolo ecologico estremamente importante e del tutto innocua per l’uomo, pertanto da rispettare e non danneggiare”.
C’era un tempo in cui si affermava con orgoglio che gli italiani avevano il senso della moda… E sembra proprio il caso di parlare di “c’era una volta”, visto quello che imperversa sulle nostre spiagge. Sembra proprio che in estate, liberi anche dai codici d’abbigliamento, in molti riescono a dare il peggio di sè. Fuori dai confini del Belpaese sembra non essere sfuggita questa “tendenza cafonal” in cui riescono immancabilmente a spiccare gli emuli dei protagonisti di Grande Fratello quando non direttamente dei Tronisti. I must diventano allora occhiali che coprono mezzo viso, catene il più pesanti possibili e abbronzature feroci perchè “quando si torna a casa si deve vedere bene che sono stato al mare”. Senza parlare di sopracciglia ad ali di gabbiano per lui e per lei, pinocchietti nel guardaroba maschile e tacchi 12 sulla sabbia per le vere addicted. In alternativa, via libera a infradito e ciabatte ortopediche, possibilmente il più fluo possibile. A raccontare tutto questo anche la firma di Le Monde Marc Beaugé, che ha preso Capri come suo osservatorio: “Quando si arriva sull’isola ci si ritrova con una folla di turisti vestiti con canottine terribili, l’infradito, occhiali paurosi, jeans slavati, costumi dalle terribili e improbabili fantasie floreali e tatuaggi degni di guerrieri maori”. Fernanda Speranza, commissario dell’Azienda di soggiorno e turismo di Capri, ha tirato in ballo “i dati positivi di presenze di turisti stranieri” che “vanno in controtendenza con quanto dichiarato dal giornalista di Le Monde”. Ma nessuno mette in dubbio che l’Italia sia un Paese bellissimo, il giornalista parla piuttosto di chi popola le località turistiche. Ma sono gli stessi media a veicolare un concetto di moda che poi viene ripreso e riproposto sulle nostre spaggie. Tre esempi? L’estate 2013 è stata all’insegna del costume fluo, visibile a distanza e che ha catturato anche Ilary Blasi, Antonella Mosetti & Co., che non si sono fatte pregare e hanno sfoggiato i loro microcostumini dai colori di un giubbotto catarifrangente, avvinati a immancabili occhiali specchiati e braccialetti, ovviamente flou. E sempre in tema di costumi femminili, dopo anni di ferretti e push-up, quest’estate era quanto meno doveroso sfoggiare il bikini a fascia, che tutto fa, tranne valorizzare le forme femminili: le fashioniste giurano che tutto ciò sia estremamente elegante. Dulcis in fundo, e in pieno stile cow-girl, sempre a fascia ma… con frangia incorporata!
Rifiuti di ogni genere e tipo quelli rinvenuti sulle spiagge del versante orientale della provincia di Taranto dopo il bivacco di Ferragosto. Uno spettacolo desolante in cui si registra anche il danneggiamento delle dune. Un assalto in massa di bagnanti che si sono accampati ovunque, violando a volte anche la legge pur di trascorrere la vigilia e il Ferragosto in spiaggia con esiti devastanti per l’ambiente. Senza rispetto e con molta inciviltà le spiagge, patrimonio pubblico, sono state “violentate” da quanti hanno deciso di passare la notte a pochi metri dal mare. Non sono neppure mancati episodi di violenza dovuti all’alcol che ormai è diventato un must nelle notti estive in spiaggia.
L’episodio più grave di violenza si è registrato in zona Chidro, con un uomo arrestato, due poliziotti feriti e altri contusi. Ma una rissa è scoppiata anche nei pressi dall’altra parte della litoranea manduriana, che si è conclusa con un altro ferito, che è stato poi trasportato in ospedale. Tanto lavoro, quindi, anche per i sanitari del 118 in servizio nella notte, e ancor di più per gli operai del servizio di igiene pubblica, ai quali è toccato il compito di ripulire i 18 chilometri di spiaggia (rimuovendo quintali di rifiuti), nella giornata di ieri.
Sulle spiagge pensiamo a proteggere la pelle dai raggi del sole ma così facendo stiamo modificando l’ecosistema marino. E’ quanto emerso da uno studio condotto sulle spiagge di Mallorca da parte dei ricercatori del CSIC, che hanno analizzato le acque di tre spiagge dell’isola, tra cui Palmira e Santa Ponça, note per il turismo di massa. Il terzo luogo è invece una spiaggia difficilmente raggiungibile e per questo poco frequentata. Per queste sue caratteristiche è stata utilizzata per fare la comparazione. Nelle acque antistanti le prime si sono riscontrate alte concentrazioni di sostante contenute nelle creme solari, come il benzofenone, la metilbenciledina, composti organici, chimici, biossido di titanio e biossido di zinco. Antonio Tovar del CSIC sostiene che la loro presenza danneggi il fitoplancton mettendone in pericolo lo sviluppo. A farne maggiormente le spese sarebbe una microalga, la Chaetoceros gracile, alla base della catena alimentare del mediterraneo: è lei che permette ai pesci piccoli di nutrirsi. Senza, questi non solo morirebbero, ma negherebbero a loro volta il nutrimento per i pesci più grandi, condannandoli alla stessa sorte.
Forse ancora non sarà l’estate calda degli altri anni, ma il sole quando esce gioca brutti scherzi. La follia e moda pericolosa ora si consuma a Livorno con il tuffo dal Ponte della Calafuria: un volo di 12 metri tra gli scogli dopo un’arrampicata in bilico sulle travi. La notizia la riporta Il Tirreno attraverso le parole di Marco, un ragazzo al secondo anno di legge:
“…Sì, c’è anche chi azzarda il volo dell’angelo: venti metri nel cielo, tra le rocce, per centrare con la precisione di un cecchino il bersaglio di uno specchio d’acqua largo forse cinque metri e profondo poco più di due. “In quel caso sì che si alza la standing ovation di tutta l’insenatura”, puntualizza Marco.”
“Ritrovarsi lassù però dev’essere tutt’altro che piacevole. E anche arrivarci è rischiosissimo. Con l’agilità di una scimmia bisogna arrampicarsi sulle travi del viadotto. Sotto c’è la scogliera, basta un piede messo male, un giramento di testa, un angolo scivoloso e si piomba giù, senza airbag. Il nostro uomo però sale spedito. Metro dopo metro, piegato come un australopiteco, arriva in zona lancio. Qualcuno, ci spiegano, si tuffa anche all’interno delle travi, proprio sotto il ponte, in uno spazio così ristretto che deve per forza andar giù a candela per non schiantarsi nel molo.”
Quando lo vieteremo? Quando ci saranno controlli sulle spiagge? Poi piangeremo ai funerali dell’ennesimo ragazzo che in un’estate torrida ha trovato la morte per una “ragazzata”?
Non tutti partiranno per le vacanze quest’anno e delle famiglie che hanno programmato di trascorrere qualche giorno fuori il 58% ha preventivato un budget inferiore ai mille euro. Tra questi, il 18% pensa di spendere addirittura meno di 500 euro. E’ quando emerge da un’analisi di Coldiretti, che evidenzia anche come meno di 2 famiglie su 2, pari al 64%, si concederanno almeno un giorno di relax fuori casa. Sempre stando all’indagine, il 27% delle famiglie spenderà tra i mille e i duemila euro mentre solo il 6% sopra i duemila. L’8%, infine, ha preferito non rispondere. Vacanze low cost insomma, risparmiando sulla durata e la distanza delle destinazioni, mentre altri, il 18%, hanno optato per la bassa stagione. Un modo per tagliere è poi il limitare i divertimenti, che si tratti di cinema, parchi gioco o discoteche, ma c’è anche un 25% che sceglie di risparmiare sull’alloggio. Ma il cibo resta “sacro”: solo l’11% opta per rinunciare all’acquisto di prodotti tipici e il 10% eviterà di mangiare fuori. In compenso, ritorna la tradizione del pic-nic in spiaggia. Altro taglio alla spesa verrà fatto evitando l’acquisto di souvenir per i quali, nel caso, in molti opteranno per prodotti agroalimentari. Ma l’estate 2013 non sarà solo crisi e tagli: le nostre spiagge regalano ancora tanti sorrisi. Non ci credete! La pagina Facebook Foto imbarazzanti spiagge – Italia 2013 ci offre tutto il “meglio” di quello in cui ci si può imbattere durante una giornata al mare!
Da quando si possono scattare foto con i telefonini sicuramente in molti avranno iniziato a far attenzione a non essere sorpresi in situazioni imbarazzanti, ciò non toglie però che la spiaggia resti un ottimo luogo dove scovare immagini divertenti o improbabili. Su Facebook è anche nata una pagina umoristica apposita, “Foto imbarazzanti spiagge – Italia 2013”. Ovviamente sta riscuotendo enorme successo… e dire che l’estate è appena arrivata!
Stava facendo il bagno nell’Adriatico, a Rosolina, in provincia di Rovigo, la 53enne Mara Ferro, quando è affogata nelle acque antistanti la spiaggia libera Capo Nord. I carabinieri stanno ora vagliando le cause della morte, dopo essere accorsi sul posto appena scattato l’allarme. La donna, un’insegnante, era la cognata dell’assessore regionale veneto all’Economia, Isi Coppola.
Si sono riversati all’aperto questo week-end, il primo realmente estivo, gli italiani. Ma se caldo e sole equivalgono a spiagge e tuffi in mare, l’innalzamento delle temperature ha portato anche non pochi disagi e due persone sono morte. A Villareia di Cepagatti, nel Pescarese, un pensionato di 67 anni è deceduto mentre andava in bicicletta, a causa di un malore provocato dall’afa. Anche il 63enne Vincenzo Romito è rimasto vittima del caldo improvviso. Originario di Torre del Greco, in provincia di Napoli, ma residente a Termoli, è morto mentre faceva footing vicino alla spiaggia. Ma oltre agli italiani, che si sono suddivisi tra mare e montagne, anche molti stranieri hanno scelto il Belpaese, recandosi nelle città d’arte. Per ora, sembra anche scongiurato il “caro-spiaggia”, con le tariffe di lettini e ombrelloni in discesa e tanti sconti, promozioni e offerte. Ma visto il grande viavai, non potevano mancare le code di rito: il traffico intenso è stato registrato sulle varie vie d’accesso al mare.
L’iniziativa è della Fondazione Melanoma e cerca di prevenire il rischio di tumore alla pelle spesso causato dal sole. Basta indossare un braccialetto ed esporsi ai raggi solari fin quando questo non cambi colore avvertendo che il nostro corpo ha già assorbito la quantità massima di raggi solari. Il braccialetto sarà distribuito gratuitamente in 3000 esemplari nelle scuole elementari della Campagna e sulle spiagge, ma è possibile farne richiesta sul sito della Fondazione. Ogni anno sono circa 7000 i casi di melanoma di cui 700 solo in Campania. Circa 1500 persone ne sono vittima ogni anno e il fenomeno è aumentato in 60 anni di quasi 7 volte. Ma il dato che più preoccupa è il calo dell’età media, il 20% delle nuove diagnosi è in pazienti tra i 15 e i 39 anni. I fattori di maggior rischio sono i raggi solari e una costante abbronzatura determinata dalle lampade: ”L’eccessiva esposizione al sole da giovani – spiega il presidente della fondazione, Paolo Ascierto – triplica la possibilità di sviluppare tumori da adulti. E’ fondamentale la prevenzione, ma guai a pensare che bastano le creme solari. Bisogna evitare il sole nelle ore più calde e con questo braccialetto sarà possibile capire quando è il momento di andare a prendere un po’ di fresco a casa o in pineta”.
E sì la nota spiaggia dei conigli di Lampedusa è stata decretata la spiaggia più bella del mondo. Il riconoscimento viene da Tripadvisor Travelers Choice Beaches Awards 2013. Un luogo incontaminato, grazie alla riserva naturale dove ogni anno a primavera le tartarughe Caretta Caretta depositano le uova nella parte orientale della spiaggia.
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