“Non lasciate che vi rubino i sogni. …

seguire-cuore-tuttacronaca… Seguite il vostro cuore, accada quel che accada.”

-Jack Canfield-

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“Le illusioni cadono una dopo l’altra come le bucce di un frutto, …

illusioni-tuttacronaca… e il frutto è l’esperienza. Ha un sapore amaro; ma ha qualcosa di aspro che fortifica.”

-Gérard de Nerval- (Angélique, 1854)

Cosa sognano i bambini? Fantastiche avventure!

bimbo-sogna-tuttacronacaQuante fantastiche avventure possono vivere i bambini mentre sognano! E’ quello che traspare dal progetto Wengenn in Wonderland, di Queenie Liao. L’artista e fotografa cinese si è posta la stessa domanda di milioni di madri: cosa sogna il mio bambino? E ha deciso di rispondere tramite le immagini, creandogli attorno mondi colorati utilizzando vestiti, lenzuola e giocattoli. Ecco allora che il piccolo vive, a sua insaputa, avventure fantastiche, tutto per merito della sovrapposizione delle sue foto a questi set. La stessa Queenie spiega: “Questo è il mio angioletto Wengenn. Lui ama dormire, sognare e immaginare, come anche la sua mamma. Ecco uno scorcio del suo mondo fantastico…”.

“Credi alla forza dei tuoi sogni…

sogni-citazione-tuttacronaca

 …e loro diventeranno realtà.”

 – Sergio Bambarén – (Onda Perfetta )

Se la tua vita non ti permette di giocare, ballare, vivere ogni giorno… cambia vita!

balliamo-tuttacronaca“Se la tua vita non ti permette di giocare, ballare, vivere ogni giorno… cambia vita”. Termina con questo consiglio un video che sta spopolando in rete, con quasi un milione di visite in 20 giorni Dailymotion. Il cortometraggio, ¿Bailamos?, vuole ricordarci di prestar sempre attenzione ai bimbi, i veri grandi saggi di casa: sono loro a ricordarci di godere di ogni momento, facendo quello che ci piace e senza troppe preoccupazioni. Il video s’incentra su un dialogo tra la piccola Malena, che sogna un futuro da ballerina, e suo padre, che le consiglia di studiare materie come l’inglese e l’informatica, di modo da iniziare fin da subito a costruirsi un futuro. L’uomo spiega alla piccola che è importante arrivare un giorno ad avere una carriera che dia sicurezza, soddisfazione e assicuri il futuro, permettendo, una volta anziani, di arrivare anche alla pensione. Ovviamente, visto il momento che stiamo vivendo sia in Italia che all’estero, appena il padre parla di “trovar lavoro”, “avere una sicurezza economica” e “assicurarsi una pensione”, arriva il contrappunto di risate. “Il proposito di questo video è di ricordare ai genitori immersi in una dinamica culturale di lavoro e consumo, che i bambini son bambini e che devono giocare e godere la loro infanzia e dovere degli adulti è di appoggiarli nelle loro mete e nei loro sogni e… giocare con loro. L’ossessione di assicurare loro il meglio, ci può rendere ciechi e farci dimenticare le cose che danno un senso alla nostra vita. Un atteggiamento che trasferiamo poi su di loro”, spiega la descrizione del video di JAF Producciones. Nel preseguo del video, dopo che il padre ha convinto la piccola a mettere da parte il suo sogno di diventare ballerina a favore di una carriera solida, è Malena a porre però delle domande al padre, del tenore: sei soddisfatto, sei contento, stai bene vivendo in questo modo, mettendo da parte i tuoi sogni? Il genitore risponde con dei sì forzati… salvo poi “ravvedersi”… e invitare la figlia a ballare!

Si fa presto a dire “cervelli in fuga”… ma quanti finiscono a pulire bagni?

benja-serra-tuttacronaca“Mi chiamo Benjamin Serra, ho due lauree e un master e pulisco WC”. Inizia così un post apparso in Facebook e che è rapidamente diventato virale in Twitter. La Spagna non vive una situazione più rosea dell’Italia e anche da quella terra molti giovani migrano, in cerca di opportunità. E si fa presto a parlare di cervelli in fuga, ma non sempre si riesce a metter radici in un Paese straniero. Anche questo significa partire: andare verso l’ignoto. E il 25enne di Valencia ha deciso così di condividere la sua esperienza. Una laurea in Giornalismo, un’altra in Pubblicità e Pubbliche Relazioni, entrambe con Premio Extraordinario Fin de Carrera en ambas, un master in Community Management e ora… “barista” a Londra. Prosegue il post: “No, non è uno scherzo. Lo faccio per poter pagare l’affitto dell’appartamento a Londra. Lavoro in una famosa catena di caffè nel Regno Unito da maggio. E dopo 5 mesi lavorandoci oggi, per la prima volta, mi sono visto da fuori. Mi sono visto mentre pulivo i bagni. Il mio pensiero è stato: “Sono Premio Extraordinario de Fin de carrera e pulisco la M***A degli altri in un Paese che non è il mio”. Ok, faccio anche caffè, sparecchio le tavole e lavo le tazze. E non mi vergogno di farlo. Pulire è un lavoro molto dignitoso. Quello che mi fa vergognare è che devo farlo perchè nessuno mi ha dato un’opportunità in Spagna. Ci sono molti altri spagnoli nella mia sitauzione, soprattutto a Londra. “Siete una piaga”, mi hanno detto qui una volta. E non inganniamoci. Non siamo giovani di ventura arrivati qui per imparare la lingua e vivere nuove esperienza. Siamo IMMIGRATI.” Benjamin racconta di essere molto orgoglioso e che ad alcuni inglesi che lo guardano dall’alto al basso perchè fa il “barista” verrebbe voglia di mostrare i suoi attestati di laurea e il suo master ma sa anche che “davvero non servirebbe a nulla”. Sembra infatti che questi titoli ora servano solo per pulire i bagni. “Un vero peccato”. E Conclude: “Io credevo di meritarmi qualcosa di meglio dopo tanto impegno nello studio. Sembra proprio che mi sia sbagliato”. Il ragazzo, all’Huffington Post, ha spiegato che non si aspettava che il suo post avesse una così grande ripercussione. L’ha scritto venerdì, rientrato a casa “stanco e arrabbiato con la vita”. E così, dopo una chiacchierata via Skype con la famiglia, è arrivato lo sfogo in Facebook.Benjamin è arrivato a Londra nell’ottobre del 2012, con un contratto a tempo determinato al termine del quale ha trovato quel lavoro per mantenersi. Non si meraviglia neanche che a Londra gli spagnoli siano visti come una “piaga”: “Perchè ci considerino tali, significa che qui siamo davvero in tanti”. Dà anche un consiglio ai politici: che si rendano conto della sitauzione perchè lui è solo un esempio ma son fin troppi i giovani in una simile situazione. E che dire dei giovani italiani che nel nostro Paese non vedono un futuro e si vedono costretti a fare quello hanno fatto tanti italiani nei secoli scorsi? Emigrare in cerca di un’opportunità? Tutti partono con un sogno, qualcuno ce la fa. Però i sogni di quanti altri s’infrangono contro la realtà estera dove, pur essendo europeii in uno Stato europeo, vengono visti come “piaga”? Perchè è anche vero che i giovani italiani che non si possono permettere di studiare all’estero (già sono molti che attualmente non lo possono fare neanche in Italia) arrivano con in mano diplomi e lauree italiane, magari con una conoscenza scarsa della lingua, senza quella preparazione che altri Stati riescono ad assicurare. E allora la fortuna è trovare almeno un posto dove ti facciano pulire i bagni…
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La notte dei desideri: per una stella che s’incendia, c’è un sogno che s’avvera!

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Non è una notte come tutte le altre: San Lorenzo, le stelle cadenti e i sogni da realizzare. Un cocktail che si rinnova ogni anno e che regala emozioni a tutti i fortunati che, naso all’insù, hanno ancora voglia di credere nei loro desideri. 

C’è sempre una certa trepidazione nel mese d’agosto e non solo per le ferie, ma per quello strano fenomeno delle stelle cadenti che sembra concentrarsi proprio nel mese più caldo. Che poi a ben vedere lo si aspetta con entusiasmo e si spera di poter esprimere più desideri possibili, ma  in fondo quel che si cela dietro questa tradizione è assai contraddittorio e inquietante. Già solo pensare che noi esprimiamo un desiderio quando una meteora, cioè un frammento di un corpo celeste, s’incendia venendo a contatto con l’atmosfera terrestre, non è certo molto razionale! Poi oggi l’apparizione della stella cadente  è associata a un sentimento di lieto stupore, che deriva più dallo spettacolo che ci passa davanti agli occhi e dalla recente attribuzione di lieto evento che le abbiamo dato. Ma se si fa un salto nel passato ci si scontrerà con una credenza ben diversa da quella odierna. Nell’antichità le apparizioni di meteore, così come quelle di comete e di altri fenomeni passeggeri che sembravano alterare l’immutabilità del cielo, erano considerate segni infausti. Nelle antiche mitologie orientali, in quelle greche e latine, le stelle cadenti erano lacrime di divinità che piangevano a causa di disastri già avvenuti o annunciati.   

Gli astrologi cinesi, che nei loro annali hanno registrato le apparizioni di stelle cadenti e comete fin dal sesto secolo avanti Cristo, non avevano dubbi che a temere il peggio dovessero essere i governanti. Il cielo sembrava piangere lacrime di fuoco in occasione di crisi di governo, battaglie o assedi avvenuti in coincidenza con quelli che oggi sappiamo essere sciami meteorici ricorrenti.

Anche tra l’ottobre e il novembre del 902 dopo Cristo, riferiscono le antiche cronache, l’invasione della Sicilia e della Calabria da parte dei saraceni e le stragi che ne seguirono furono seguite da un abbondante pianto divino. Oggi è accertato che si trattò di una pioggia particolarmente fitta di stelle cadenti dello sciame delle Leonidi, visibile ogni anno a novembre.

Anche la tradizione cristiana ha ereditato il concetto della pioggia di stelle cadenti come pianto celeste. Secondo la leggenda, il diacono San Lorenzo fu arrostito vivo su una graticola di ferro dai romani il 10 agosto del 258 dopo Cristo. Da allora, ogni anno, le sue lacrime infuocate continuano a diffondersi nel cielo come scintille. Giovanni Pascoli, nella sua poesia ‘X Agosto’ ha consolidato questa credenza popolare, associandola all’uccisione del padre Ruggero, avvenuta la notte del 10 agosto 1867:

San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla…

Tuttavia, la tradizione popolare cristiana ha voluto introdurre un elemento positivo. Oggi, quanti ammirano quelle scintille e ricordano il sacrificio di San Lorenzo, possono chiedere una grazia, esprimere un desiderio.

Nonostante i presagi negativi, nonostante la graticola di San Lorenzo e le lacrime del cielo, a noi quella notte ci è consentito ancora di sognare. E allora perché non farlo, come propone Slow Drive con una bella passeggiata sul lago di Garda, dove saranno offerti emozionanti itinerari a bordo di spider vintage per inoltrarsi nelle stradine più oscure è meglio esposte allo spettacolo delle Perseidi?

Per i più tecnologici invece c’è la proposta dell’Istituto nazionale di astrofisica che propone l’appuntamento “Un tweet chiamato desiderio”, 140 caratteri per condividere stelle cadenti e desiderio sull’hashtag #stellacadente. In barba alla scaramanzia, ovviamente, che vieta di svelare i propri sogni, ma forse, una condivisione, magari anonima in forma anonima, nascosti dietro a un nickname, è concessa.

“I fiumi scorrono ma presto si prosciugano/

sogno-citazione-tuttacronaca

Abbiamo bisogno di nuovi sogni stanotte.”

-U2- (In God’s Country, in The Joshua Tree, 1987)

“Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni”

futuro

Eleanor Roosevelt

Pezzi di sogni… di Ben Hein!

Abile disegnatore e amante della fotografia, il belga Ben Hein ha unito da tempo queste due passioni per dare vita a una serie di “scatti”, chiamati “Pencil vs. Camera”, in cui le sue illustrazioni, tenute in punta di dita dall’autore davanti all’obbiettivo della sua fotocamera, aprono squarci di fantasia sulla realtà.

Hein ha iniziato il tutto nel 2011, sovrapponendo a paesaggi e persone dei “semplici” disegni a matita. Ora la sua tecnica si è evoluta e prevede anche l’utilizzo del colore su carta nera, una combinazione che conferisce al suo lavoro un aspetto cinematografico. “E’ un progetto eccitante perché è come se potessi condividere “pezzi di sogni” con il resto del mondo attraverso l’illusione e il surrealismo” dice lui. “Mi piace concentrarmi sulla vita delle persone, sui ritratti, sulla natura e sugli animali”.

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