1938 anno importante per il giovane Orson Welles e non per quella celebre birichinata dell’invasione extraterrestre che poi lo rese celebre, ma oggi lo ricordiamo quell’anno per un esperimento cinematografico, creduto perso, che invece è stato ritrovato e sarà presentato il 9 ottobre alla prossima edizione di “Le giornate del cinema muto” di Pordenone. Un esperimento cinematografico che si colloca che tra i ben noti otto minuti di The Hearts of Age e Citizen Kane, quindi tra un esperimento giovanile e il film considerato un modello assoluto di cinema.
Questo ritrovamento è davvero speciale. “Too Much Johnson” fu girato come sfondo e raccordo delle diverse scene di una pièce che nell’estate del 1938 mise in scena con gli amici di sempre ( tra cui Joseph Cotten , John Houseman, e sua moglie Virginia Nicholson ), e che fu un clamoroso disastro. Tanto che l’opera che nelle intenzioni di Welles doveva venir presentata a Broadway rimase invece tra le mura del teatrino di Stoney Creek, vicino a New Haven, in Connecticut.
Di cosa parla la storia di “ Too Much Johnson”?
Racconta la storia di un gentile avventuriero,Augustus Billing, interpretato da Joseph Cotten che veste un cappello di paglia e un colletto ben stirato e finisce per ritrovarsi A Cuba in un sacco di guai. La pièce era opera di William Gillette, celebre per aver interpretato sulla scena il personaggio di Sherlock Holmes, ed era una sorta di imitazione di Labiche. Welles pensò che fosse una buona idea raccontare per immagini quello che la pièce di Gillette raccontava a parole: e quindi girò una sorta di introduzione visiva , alla maniera di Mack Sennet, di Harol Lloyd e nella tradizione della slapstick comedy, riassumendo per immagini quello che il testo originale raccontava a parole, un cappello per ogni atto.
La lavorazione fu molto avventurosa perchè, all’epoca in quel gruppo, nessuno aveva una grande esperienza di cinema e il tempo era poco. Il teatro dove Too Much Johnson doveva andare in scena non consentiva la proiezione cinematografica. La Paramount rivendicò i suoi diritti sul girato, per avere prodotto nel 1920 una sua versione della commedia, e minacciò di rivalersi se Too Much Johnson fosse arrivato a Broadway. La pièce andò dunque in scena senza le parti cinematografiche, e non funzionò, per presto entrare nel dimenticatoio assieme alla partitura che il futuro scrittore Paul Bowles aveva scritto per l’occasione: Musica per una farsa, con Tromba, clarinetto, piano e percussioni, tra cui una bottiglia del latte e un campanello ….
Ora questa bizzarra eredità del grande Orson ragazzo, dimenticata, recuperata dopo anni da Welles che voleva riutilizzarla, creduta perduta nell’incendio che devastò la sua casa madrilena nel 1971, è stata ritrovata dal cineclub Cinemazero di Pordenone. A recuperare questo materiale che si credeva perduto è stato un ragazzo di Pordenone, Mario Catto, che, con felice intuizione, ha ritrovato i preziosi materiali di Welles nelle scatole che una ditta di trasporti locale intendeva eliminare, e si è sentito confermare da Cito Giorgini, un grande esperto wellesiano, che si trattava proprio di Too Much Johnson. La copia del film, affidata alla Camera Ottica di Gorizia prima e alla cineteca del Friuli poi, è stata restaurata dalla George Eastman House con il contributo della National Film Preservation Foundation. Insomma, è il ritrovamento di un anello mancante nella storia di Orson Welles regista di cinema. “E’ stato filmando queste sequenze che Welles si innamorò del cinema, di girare un film e delle grandi possibilità del montaggio “scrive Simon Callow, l’attore inglese che è anche il biografo di Welles.