Sabato, a Roma, Simone Di Stefano, era stato arrestato dalla Digos con l’accusa di furto pluriaggravato per aver tentato di rimuovere la bandiera dell’Unione europea davanti alla sede Ue. Il vicepresidente di Casapound è stato ora condannato a tre mesi di reclusione e al pagamento di una multa di cento euro. Il giudice ha convalidato l’arresto disponendo la sua scarcerazione e stabilendo l’obbligo di firma bisettimanale. Dopo la condanna, mentre lasciava piazzale Clodio, Di Stefano ha commentato che la bandiera dell’Unione Europea “non ha assolutamente alcun valore spirituale perché rappresenta una costruzione tecnico-finanziaria che si basa sullo schiavismo dei popoli europei”. Domenico Di Tullio, il suo legale, ha detto: “Quello di Simone Di Stefano è un atto dimostrativo legato al movimento 9 dicembre dei Forconi”. Ha quindi spiegato: “Il giudice ha riconosciuto nella sua sentenza alcune attenuanti compresa quella del risarcimento in quanto la bandiera della Ue è stata restituita circa venti minuti dopo il blitz”.
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Tre mesi di reclusione per il vicepresidente di Casapound
Pubblicato da tdy22 in dicembre 16, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/16/tre-mesi-di-reclusione-per-il-vicepresidente-di-casapound/
La settimana nera di Roma: la città in tilt
E’ iniziato alle 8.30 lo sciopero dei mezzi, che durerà quattro ore, degli autisti dell’Atac e quello indetto al Cotral dalle segreterie regionali Filt-Cgil, Fit-cisl, Uil e Ugl Trasporti, Faisa Cisal e Sul Ct per il rinnovo del contratto scaduto nel 2007. Disagio quindi per la mobilità con la Capitale che deve fare i conti anche con le altre manifestazioni che si svolgeranno in città. Le difficoltà per la circolazione, infatti, proseguiranno domani e mercoledì, giorni nei quali la cittadinanza dovrà fare i conti con le targhe alterne. Ancora, ci sono i presidi e le manifestazioni. I militanti di Casapound si sono dati appuntamento per stamattina, alle 9, a piazzale Clodio, per chiedere la scarcerazione del loro vicepresidente, Simone Di Stefano, finito in manette sabato scorso dopo avere tentato di sostituire la bandiera europea con il tricolore nella sede della rappresentanza Ue in via IV novembre “Amare la nazione non è reato. Simone Libero”, è scritto sull’annuncio pubblicato sui social network, che in poco tempo si è diffuso a macchia d’olio. La notte scorsa uno striscione per la scarcerazione di Di Stefano è comparso anche nel presidio dei forconi a piazzale dei Partigiani. Ma non solo: mercoleì la protesta dei forconi arriverà a piazza del Popolo e già di parla di 40mila persone. Il prefetto Giuseppe Pecoraro, definisce inopportuno un accampamento nella piazza ma ritiene sarebbe invece possibile pensare ad un presidio ad oltranza “su altre piazze dove in genere si svolgono varie manifestazioni”. Come ad esempio piazza San Giovanni o in piazza Porta Pia. Un deciso no alla tendopoli in piazza del Popolo arriva anche dal sindaco Ignazio Marino. Oggi i forconi romani saranno di nuovo in Campidoglio, dovranno scegliere tra un’altra piazza, oppure insistere su piazza del Popolo e concludere la manifestazione la sera stessa. Il prefetto è ottimista, dice: “Troveremo una soluzione, è Natale, per i commercianti un’occasione importante”. Ma se intanto in casa degli stessi manifestanti il movimento si spacca, l’allerta resta alta per le forze dell’ordine, soprattutto per la possibilità di infiltrazioni. La Questura ha negato per mercoledì il corteo ai centri sociali in occasione della giornata per i migranti, ma loro dicono che sfileranno da piazza dell’Esquilino fino a Palazzo Valentini. “Mi auguro che ci sia un accordo” dice il Prefetto.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 16, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/16/la-settimana-nera-di-roma-la-citta-in-tilt/
In manette Simone Di Stefano, il vicepresidente di Casapound
La Digos ha arrestato, con l’accusa di furto pluriaggravato, Simone Di Stefano. Il vicepresidente di Casapound, durante un blitz a Roma davanti alla sede Ue in occasione della rivolta dei Forconi, ha tentato di rimuovere la bandiera dell’Unione europea. Il vicepresidente ha infatti preso parte a un blitz davanti alla sede Ue di via IV Novembre nella Capitale e, armato di una scala, ha tentato di sostituire al bandiera dell’Ue con un Tricolore. Sia la scala che l’auto utilizzata per trasportarla sono state sequestrate dalla polizia. Per lo stesso blitz, a cui hanno preso parte un centinaio di manifestanti, sono stati denunciati dalla Digos dieci appartenenti a Casapound per concorso nel furto aggravato della bandiera dell’Unione Europea, resistenza a pubblico ufficiale e manifestazione non autorizzata.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 14, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/14/in-manette-simone-di-stefano-il-vicepresidente-di-casapound/
Aggredito il leader di Casapound a Roma, è candidato a sindaco!
Simone Di Stefano, il leader di Casapound e candidato sindaco a Roma è stato aggredito ieri a picconate. Sono stati gli stessi attivisti a denunciare l’accaduto, postando anche alcune foto su Facebook:
Questo il racconto tratto dal Corriere della Sera:
Prima dell’incontro con alcuni cittadini del quartiere Di Stefano è salito su un’auto guidata da un collaboratore ma all’improvviso la vettura è stata circondata da una quindicina di persone armate di piccone e bastoni — alcune delle quali a volto coperto e con i caschi — che hanno sfondato i finestrini e lanciato oggetti. Di Stefano è rimasto leggermente ferito al volto dalle schegge di vetro mentre l’autista è stato colpito al volto e a un braccio. I due sono stati accompagnati in ospedale e giudicati guaribili con prognosi di qualche giorno. Più tardi, sempre secondo polizia e carabinieri, un gruppo di ragazzi — anche loro armati di spranghe e catene — hanno assaltato il centro civico del Pd di via Amantea, a poche centinaia di metri, e il centro sociale «Uscita 23» ospitato dallo stesso edificio. In entrambi i casi sono stati danneggiati gli arredi interni, rovesciati sedie e tavolini.
Due episodi gravissimi in poche ore… Dove era la polizia a impedire questi gesti? Roma è una città abbandonata a se stessa? Questa è la sicurezza che il sindaco Gianni Alemanno ci aveva promesso?
Pubblicato da tdy22 in Maggio 18, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/05/18/aggredito-il-leader-di-casapound-a-roma-e-candidato-a-sindaco/
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