Il riscaldamento globale, tra gli altri effetti, ha avuto anche quello di risvegliare un virus che ha dormito per 30mila anni sotto i permafrost, i terreni ghiacciati della Siberia. Si tratta del Pithovirus sibericum, com’è stato ribattezzato, un virus gigante, il più grande mai conosciuto fino ad oggi ed è profondamente diverso da quelli tradizionali. I ricercatori reputano che potrebbe non trattarsi di un caso isolato: non è da escludersi infatti che, a causa del progressivo scioglimento dei ghiacci dell’Artico, possano scongelarsi altri virus giganti pericolosi per l’uomo o per gli animali. L’allarme è stato lanciato da un gruppo di ricercatori francesi e russi guidato da Jean-Michel Claverie del Centro Nazionale della Ricerca Scientifica (Cnrs) di Marsiglia e pubblicato dalla rivista dell’Accademia delle Scienze Americana (Pnas). Negli ultimi dieci anni si sono scoperti diversi virus giganti nascosti sotto il terreno permanentemente ghiacciato e appartenenti alle famiglie Megaviridae e Pandoravirus. Virus che hanno molte caratteristiche genetiche simili tra loro ma sono di diversa grandezza. Sempre secondo i ricercatori il Phitoirus sibericum, che proviene dalle regioni circumpolari, racchiude le caratteristiche di entrambe le classi ed ha una grandezza ancora maggiore. Non si conoscono ancora i suoi effetti ma forse potrebbe rappresentare una minaccia per la salute dell’uomo o degli animali.

Ha del miracoloso quanto successo nella cittadina russa di Omsk, in Siberia: una madre 27enne si trovava sotto il temporale in compagnia della figlia di appena 6 anni quando sono state colpite da un fulmine. Entrambe si sono salvate e, soccorse, sono state ricoverate immediatamente in ospedale con ustioni di primo e secondo grado.