Gelato tarocco: prodotto in Grecia e spacciato per toscano

gelato-tarocco-tuttacronacaAppena ieri si era parlato dell'”olio tarocco” venduto a Londra da Harrods, che veniva spacciato per estravergine d’oliva toscano. Oggi a venir spacciato per toscano è il gelato. Sono state le fiamme gialle, in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, a sequestrare quarantamila gelati, in 2.200 confezioni, arrivati al porto di Ancona trasportati da un autoarticolato con targa bulgara sbarcato da una motonave proveniente dalla Grecia e condotto da un greco. A richiamare l’attenzione della Guardia di Finanza la dicitura riportata sulle confezioni, «La Verra gelateria toscana»: un errore ortografico che non è passato inosservato e che ha permesso di scoprire che i gelati erano stati prodotti interamente in Grecia. Un caso di ricorso all'”italian sounding”, insomma, per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con quelli italiani. Una volta immessi sul mercato, i gelati, destinati a un’azienda toscana amministrata da un italiano, avrebbero consentito un illecito guadagno di oltre 50mila euro. Segnalato alla locale autorità giudiziaria il responsabile dell’illecita importazione che dovrà rispondere dell’accusa di introduzione nel territorio di articoli merceologici con segni mendaci.

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Casa di appuntamenti scoperta grazie alle mogli: “ci vanno i nostri mariti”

casa-appuntamento-prostituzione-firenze-tuttacronacaI carabinieri hanno scoperto una casa di appuntamenti che si trovava in un condominio a Vaggio nel comune di Reggello, in provincia di Firenza, grazie ad alcune donne che si sono rivolte ai militari poichè l’appartamento era frequentato anche dai loro mariti. L’appartamento sequestrato era stato affittato da un nigeriano 39enne finito in manette per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione: faceva infatti prostituire due sue connazionali. Ogni giorno andava in un ufficio postale della zona per versare l’incasso su una carta prepagata.Stando a quanto emerso, alcune donne residenti nei paesi vicini si sarebbero rivolte ai carabinieri di Reggello, ai quali hanno denunciato quanto accadeva nella casa e confessando di temere che tra i clienti ci fossero anche i loro mariti. I militari hanno anche ricevuto svariate segnalazioni da parte famiglie di Vaggio, infastidite dal continuo via vai dall’appartamento, in uno stabile vicino a una scuola elementare.

Maxi sequestro da 270 mln a un imprenditore accusato di truffa

Guardia-di-Finanza-tuttacronacaI finanzieri hanno posto sotto sequestro, a Roma, il patrimonio di un imprenditore accusato di appropriazione indebita, truffa in danno di enti pubblici, bancarotta fraudolenta e riciclaggio-reimpiego di capitali illeciti. L’uomo è indiziato di aver organizzato “un sodalizio criminale dedito all’appropriazione indebita, alla truffa in danno di enti pubblici, alla bancarotta fraudolenta, al riciclaggio/reimpiego di capitali illeciti, al trasferimento fraudolento di valori ed alla perpetrazione di reati tributari”. Tra i beni sequestrati società, conti correnti, centinaia tra fabbricati e terreni, 32 motoveicoli e 2 yacht di oltre 20 metri. Il tutto per circa 270 milioni di euro. L’ingente patrimonio da 270 milioni di euro è riconducibile a un noto imprenditore, emigrato formalmente in Spagna. Le indagini sono svolte dal nucleo di polizia tributaria di Roma, sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica.

L’India e la violenza sulle donne: 20enne vittima di doppio stupro

stupro-india-tuttacronacaTragica vigilia di Natale per una 20enne indiana che, il 24 dicembre, aveva accompagnato un’amica che doveva incontrare il fidanzato nella zona di Karaikal dell’ex colonia francese di Pondicherry in Tamil Nadu (India meridionale). Lasciati i due alla loro intimità, è stata aggredita all’improvviso da un gruppo di tre uomini: la giovane è stata portata in un luogo appartato e qui stuprata da uno di loro. Tornata libera, una seconda banda l’ha trascinata in un edificio abbandonato dove in sei hanno abusato di lei. Secondo alcuni media la polizia sarebbe intervenuta in ritardo ma ha comunque arrestato 11 delle 15 persone coinvolte nello stupro. La giovane si trova ora ricoverata in gravi condizioni in ospedale.

26mila tacchini sequestrati: infrazioni alle norme igienico-sanitarie

tacchino silvestris-tuttacronacaIn provincia di Treviso sono è stato sequestrato un allevamento che ospitava 26mila tacchini da carne oltre alcuni quintali di mangime ad uso zootecnico. I carabinieri hanno accertato gravi irregolarità, come fabbricati vecchi e sporchi con pareti e soffitti non lavabili. Visti gli illeciti riscontrati dai militari, oltre al provvedimento di chiusura sono state accertate violazioni amministrative. A seguito delle gravi inadeguatezze, inoltre, rilevate, il Nas ha richiesto l’intervento del sindaco e del servizio veterinario della locale Azienda sanitaria per l’adozione delle prescrizioni necessarie per il ripristino dei previsti requisiti.

“Devi saper tutto”: rispondere con una poesia alla violenza dei Forconi

libreria-forconi-tuttacronacaIeri l’assalto da parte di alcuni manifestanti appartenenti al Movimento dei Forconi, oggi la risposta. Alla libreria Ubik di Savona, martedì alcuni manifestanti erano entrati intimando di chiudere l’esercizio e di bruciare i libri: “Un gruppetto di loro si è fermato sulla soglia. Ci hanno urlato ‘Chiudete la libreria, bruciamo i libri'”. La risposta non ha tardato ad arrivare, via facebook,dove hanno preso una posizione netta.  Questo il post pubblicato accompagnato da una foto del rogo del 1933 ad opera dei nazisti, accompagnata da una poesia di Bertold Brecht.   libreria-forconi2-tuttacronacaAlcuni manifestanti della protesta dei “Forconi” un’ora fa sono entrati alla libreria Ubik di Savona, urlando davanti ai clienti “Chiudete la libreria !! Bruciate i libri!!”  E’ seguito un battibecco verbale, davanti anche a Andrea Chiovelli giornalista di Savonanews e alla tv dell’Università.  La frase “Bruciate i libri!!” fa venire i brividi. Riporta a periodi bui della storia.  Speriamo che la protesta si affranchi da chi pare la stia strumentalizzando e orientando in modo violento e quasi eversivo, in stile fascista.  Ai ragazzi che sono entrati urlando questa frase, regaliamo la foto dell’ultimo rogo del 1933, e una poesia di Brecht…  Meditate… 

DEVI SAPERE TUTTO 

Impara bambino a scuola
impara uomo in carcere
impara donna in cucina
frequenta la scuola,
senza tetto
procurati sapere
tu che hai freddo
affamato, impugna il libro
è come un’arma.
Non temere di fare domande
verifica le cose che leggi
ciò che non sai di tua scienza
in realtà non lo sai. 
(Bertold Brecht)

Forconi shock: “Bruciate i libri!”

forconi-savona-tuttacronacaE’ ArticoloTre che riporta il messaggio lanciato da alcuni manifestanti del Movimento dei Forconi a Savona. Entrati nella libreria Ubik della città ligure, avrebbero intimato: “Chiudete la libreria! Bruciate i libri!” Ieri le proteste avevano visto la città invasa dai manifestanti, tanto che si era creato anche un fronte politico e civile fortemente ostile ai “forconi”. Da qui la decisione di introdursi nell’esercizio e quella frase che è stata recepita dalla popolazione come un insulto. Lo stesso proprietario, Stefano Milano, ha spiegato come vi sia stato “un battibecco verbale, davanti anche a un giornalista di Savonanews e alla tv dell’Università”. L’uomo ha aggiunto che “La frase ‘Bruciate i libri!!’ fa venire i brividi”. La vicenda ha fatto il giro del web, dove molti paragonano l’accaduto al rogo dei libri voluto da Hitler nel 1933.

Protesta dei forconi, terzo giorno: l’appello della Boldrini ai politici

forconi-tuttacronacaSono stati annunciati presidi e blocchi stradali a Torino, all’alba del terzo giorno della protesta dei Forconi, quando nel capoluogo piemontese la polizia ha provveduto a sgomberare il presidio di piazza Derna. I manifestanti sono attivi anche in Veneto, dove per il momento il traffico è regolare. Le zone maggiormente interessate della manifestazione sono quelle dei caselli autostradali della A4 di Soave (Verona), Montecchio (Vicenza) e Vicenza Ovest. Nel frattempo, parlando di quanto sta accadendo, il presidente della Camera, Laura Boldrini, ha lanciato il suo appello, chiedendo alla politica di dare risposte ai manifestanti: “Non ci devono colpire le proteste, perché si tratta di persone messe a dura prova. La protesta non deve essere ignorata, ma va ascoltata. Fare polemiche di palazzo non serve, la gente è stanca. Quello che proprio non va fatto, e ce lo insegna Mandela, è seminare odio”.

La protesta dei Forconi: 8 manifestanti denunciati a Torino

protesta_forconi_agenti_torino_tuttacronacaSono otto i manifestanti denunciati per disordini durante le manifestazioni dei “forconi” a Torino. Quattro di loro per interruzione di pubblico servizio mentre altri quattro per violenza privata.  Il contingente delle forze dell’ordine che sta operando nel capoluogo piemontese, inoltre, verrà rafforzato. Lo ha detto il prefetto della città, Paola Basilone, al termine del Comitato Ordine Pubblico e Sicurezza convocato per fare il punto sulle manifestazioni dei forconi degli ultimi giorni. “Abbiamo richiesto – dice – rinforzi congrui”. “Contrastare questo tipo di manifestazioni, uniche nel loro genere perchè basate su azioni sporadiche e presidi improvvisi in diversi punti, è complesso”, spiega il prefetto Basilone. “Per questo motivo – aggiunge – abbiamo richiesto rinforzi congrui a contrastare queste difficoltà”. E il sindaco Piero Fassino rivolge un appello: “E’ legittimo protestare ma non lo è impedire la vita di una città scaricando i disagi sui cittadini”.

Dai cortei alle schegge sciolte: le manifestazioni spontanee a Torino

forconi-tuttacronacaMariano Ferro, uno dei leader del Movimento dei Forconi, parlando della “marcia su Roma” aveva spiegato che “non è il momento“, aggiungendo: “Bisogna vivere qualche altro giorno di passione e far salire l’adrenalina degli italiani”. Nel frattempo, a Torino sono ripresi i cortei a cui hanno preso parte anche un migliaio di studenti che per tutta la mattina hanno intonato l’inno di Mameli di fronte al Palazzo della giunta regionale di Roberto Cota. Il gruppo, podo dopo le 11, si è sciolto e le persone hanno iniziato a spostarsi per le vie del centro. A questo punto, è difficile contare cortei e presidi, come conferma anche Andrea Zunino, portavoce del Coordinamento 9 dicembre: “Noi abbiamo dato il La ma adesso le manifestazioni non sono più organizzate dal Coordinamento 9 dicembre. Questa notte siamo stati convocati dai capi della Questura. Ci hanno detto che ieri si sono verificati troppi episodi di delinquenza di strada. Se oggi avessimo continuato ci avrebbero dato la responsabilità di tutto quanto avrebbe potuto succedere. È stata una sorta di ricatto, ma non lo dico in senso polemico, perché rispetto il lavoro che hanno fatto ieri. All’alba siamo quindi passati nei presidi per avvisare lasciando però le persone libere di scegliere se e come continuare a manifestare. Anche ieri d’altronde gli autotrasportatori che sono intervenuti qui a Torino, quando hanno visto che erano in pochi, hanno deciso da soli di spostarsi per unirsi ai colleghi che protestavano a Genova”. Azioni eclatanti in vista della fiducia di Letta? “Dal Comitato 9 dicembre no. Dal nostro punto di vista questo è un governo illegittimo. Con dei giuristi stiamo studiando per capire se esistono strumenti conformi alla Costituzione per destabilirlo. Senza ricorrere ad azioni militati: intenzione che non abbiamo mai avuto e che invece qualcuno ci ha attribuito”.

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Forconi: “marcia su Roma” in stand-by

forconi-tuttacronacaSono iniziate ieri le proteste del Movimento dei Forconi e mentre proseguono uno dei leader, Mariano Ferro, smentisce al momento l’ipotesi di una manifestazione nazionale nella Capitale, affermando che “Non è il momento della ‘marcia su Roma’”. E spiega: “Bisogna vivere qualche altro giorno di passione e far salire l’adrenalina degli italiani”. Per quel che riguarda la guerriglia di ieri, Ferro l’ha attribuita a “quattro scalmanati, la stragrande maggioranza era pacifica”. Le manifestazioni dovrebbero durare cinque giorni, ma sarà importante attendere di vedere cosa accadrà domani, quando si voterà per la fiducia al governo guidato da Enrico Letta: “Se i politici non andranno a casa e domani sarà votata la fiducia al governo Letta, ci sarà un’azione eclatante non violenta a Roma e forse in altre città: non ci arrendiamo” ha detto Danilo Calvani, uno dei coordinatori del movimento “9 dicembre”.

Protesta dei Forconi: a Torino si va avanti

Forconi-tuttacronacaLa protesta dei Forconi prosegue e nel Torinese i presidi del movimento proseguono. Nel capoluogo sono ancora presenti i blocchi di piazza Derna e piazza Pitagora, nella zona nord e sud della città.  Piccoli presidi si sono formati, lungo la tangenziale che oggi è interamente percorribile, fuori dallo svincolo Collegno-Pianezza, sulla circonvallazione di Avigliana e su quella di Pinerolo, con disagi per il traffico. Si tratta di trattori e camion che viaggiano a passo d’uomo. Ma anche a Imperia la protesta continua, con i manifestanti che hanno bloccato lo svincolo di Imperia Est dell’Autostrada dei Fiori, come nel pomeriggio di lunedì. Dei blocchi sono stati segnalati anche in vari punti della città ligure. Per quel che riguarda Savona, questa mattina le forze dell’ordine hanno allontanato i manifestanti che bloccavano il traffico sulla via Aurelia, nei pressi della Torretta. “La manifestazione ha superato i limiti della libertà di protesta – ha detto il prefetto savonese, Gerardina Basilicata – interferendo con la vita dei cittadini. E’ durata troppo a lungo e ha avuto forme intollerabili”. A Genova, infine, i manifestanti si stanno concentrando in zona Corvetto ed è possibile che un nuovo corteo sfili nelle vie della città.

Forconi in strada: disagi tra Bari e Foggia

forconi-tuttacronacaAnche a Bari si chiedono le dimissioni dei rappresentanti di governo. Qui gli esponenti del Movimento dei Forconi hanno bloccato il traffico sulla tangenziale di Bari, tra le uscite di Poggiofranco e Carrassi, dove i mezzi pesanti non possono passare mentre le vetture procedono con notevoli rallentamenti. Lo stesso accade sulla statale 231 in agro di Corato, in provincia di Bari. La protesta ha visto un gruppo di manifestanti radunarsi in piazza Libertà, davanti alla Prefettura, per dare vita ad un corteo, che è partito alle 10 per attraversare le strade del centro cittadino. In giornata, ad Andria i forconi hanno bloccato la linea ferroviaria che va da Barletta a Bari e viceversa mentre sulla provinciale 231, ex Ss98, al km 35+100 all’altezza di Corato, in direzione sud, una decina di mezzi pesanti è stata parcheggiata in un’area di servizio, dove si sono radunati circa 200 manifestanti. Come spiega il Corriere, la zona è presidiata dalle forze dell’ordine; il traffico è scorrevole e vengono utilizzate le complanari anche per i mezzi di soccorso. A Conversano, in piazza Castello, si è svolto un presidio pacifico al quale hanno partecipato circa 1.500 persone, con un corteo che ha percorso via Di Vittorio. Problemi anche in provincia di Foggiam dove sulla statale 16 c’è stato un blocco totale dei mezzi pesanti al km 670, con rallentamenti alla circolazione delle auto. Una quarantina di autotrasportatori si è concentrata in una piazzola di sosta, nei pressi di una stazione di servizio tra Foggia e San Severo. In mattinata, verso le 5, un centinaio di autotrasportatori aveva manifestato anche sulla statale 613 Lecce-Brindisi in direzione nord, rallentando e a tratti bloccando il traffico veicolare in prossimità dello svincolo per Surbo. Una protesta che si inserisce in quella nazionale ma che non era stata autorizzata, facendo subito scattare l’intervento delle forze dell’ordine.

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Guerriglia urbana a Torino: anche gli ultrà a fianco dei Forconi

Forconi-Torino-tuttacronacaCirca un’ora di violenti scontri, sfociati in guerriglia urbana, si sono registrati in piazza Castello, a Torino, davanti alla sede della Regione Piemonte. Qui un migliaio di persone, al grido “Rivoluzione”, hanno insultato a più riprese anche il presidente della Regione Cota. I media riportano che anche gli ultrà di Torino e Juve, del gruppo Drughi, si sono uniti alla protesta. LE frange estremiste dei tifosi, incappucciate e con caschi, hanno forzato alcuni blocchi delle forze dell’ordine per raggiungere la piazza. Stando alle ricostruizioni fornite dal Corriere, gli ultrà avrebbero raggiunto Piazza Castello dopo aver hanno tirato bombe carte ad altezza uomo alle forze dell’ordine che stavano presidiando l’ingresso della Regione. I carabinieri hanno riposto con i lacrimogeni in attesa dei rinforzi. Giunti a destinazione, gli ultrà hanno rimosso delle barriere che proteggevano delle pietre destinate a dei lavori di pavimentazione impiegandole per erigere delle barricate. Circa 400 persone sono stati coinvolte nei tafferugli, lanciando pietre, bastoni e molotov. Come riporta il Messaggero, inoltre, è stata “colpita anche la postazione mobile di Sky, distrutta a calci dai manifestanti. Non solo: un fotografo, che collabora con l’ANSA, è stato aggredito. E’ stato circondato da alcuni giovani incappucciati, probabilmente aderenti ai gruppi ultras della Juve denominati “Drughi”, uno di loro lo ha costretto ad abbassare la testa mentre un’altro gli ha sfilato la camera. Gli aggressori sono quindi fuggiti. È di 14 feriti tra le forze dell’ordine il bilancio dei tafferugli. In particolare – riferisce la Questura – negli scontri in cui sono state lanciate pietre, mattoni e corpi contundenti di vario genere, nonchè usati bastoni ed esplosi grossi petardi sono stati feriti un vice questore aggiunto della Polizia di Stato di Torino e 8 operatori, in forza ai reparti mobili della polizia di Bologna e Padova, nonchè 5 carabinieri. Tre auto di servizio della polizia sono rimaste danneggiate dai lanci di pietre e altri oggetti che hanno rotto parabrezza, finestrini, fanali.”

I forconi a Genova bloccano Brignole!

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Disagi per il traffico ferroviario ligure. Bloccata la circolazione dei treni sulla Genova-Ventimiglia a causa dell’occupazione dei binari degli esponenti dei Forconi che, poco dopo le 14 hanno occupato i binari della stazione Brignole, la seconda più importante della città, immediatamente a ridosso del centro. Occupati dal movimento anche la stazione di Imperia e il tratto di ferrovia tra Diano Marina e Arma di Taggia.

 

Forconi a Torino: “sequestrati” i clienti di un supermercato e negozi chiusi

occupata-porta-nuova-tuttacronacaOggi è il giorno della protesta dei Forconi e i maggiori disagi si stanno vivendo a Torino, dove due cortei hanno occupato i binari delle principali stazioni ferroviarie cittadine dopo essere partiti da piazza Castello, luogo in cui stavano manifestando. Il traffico è in tilt. Ma non solo. Molti sono i disagi anche per i negozianti e per gli stessi cittadini. Come spiega TorinoToday:

Una trentina di clienti di un supermercato della catena Carrefour sono rimasti ‘sequestrati’ per alcuni minuti dalla protesta dei forconi nel popoloso quartiere di Santa Rita. Davanti agli ingressi alcuni manifestati presidiano e ordinano di chiudere. Il punto vendita ha poi fatto uscire i clienti, spento le luci e chiuso le porte.  Saracinesche abbassate in tutti gli altri negozi tranne un’edicola, che è stata fatta chiudere. I forconi si sono poi allontanati dopo l’arrivo di due auto dei carabinieri. I manifestanti, una trentina in tutto, hanno paralizzato uno dei più importanti incroci del quartiere, bloccando il traffico e deviando decine di bus dei trasporti pubblici. A parte qualche battibecco, non ci sono stati incidenti.

Natale “tarocco”: la Guardia di Finanza e il maxi sequestro di giocattoli falsi

giocattoli-disney-tuttacronacaLa Guardia di Finanza di Roma ha sequestrato oltre 4 milioni di giocattoli contraffatti e denunciato 14 imprenditori (dieci cinesi, tre magrebini e uno libico) all’interno dell’operazione “Natale”. Nella lista della merce sequestrata compaiono 56mila giocattoli Disney taroccati, 567mila cosmetici nocivi per la salute pubblica, 4.700 anelli con falsi marchi e 440mila addobbi natalizi a rischio incendio. Sono stati circa 120 i militari impegnati nella maxi operazione, impegnati nel battere a tappeto le aree storicamente strategiche della filiera distributiva della merce contraffatta, accedendo in numerosi capannoni adibiti a siti di smistamento.

Tesoro Inca sequestrato a La Spezia: stava per partire per Miami

vasi-tuttacronacaE’ il quotidiano La Nazione a rivelare che a La Spezia, in un container, è stato rinvenuto un tesoro Inca destinato a Miami. Una volta scoperto, tale tesoro composto da da 70 tra anfore, statuette e piccoli manufatti di età precolombiana, è stato sequestrato dagli agenti della dogana e della Guardia di Finanza. Il tutto era custodito da un imprenditore siciliano, denunciato con la moglie e un’altra persona, sono stati sequestrati. Per il pm Tiziana Lottini si tratta di contrabbando e ricettazione.

Ancora “pane tossico”: sequestrati 9 forni a Napoli e provincia

pane-tossico-tuttacronacaAncora “pane tossico” in Campania, tra Napoli e provincia. Dopo il blitz dello scorso ottobre durante il quale i carabinieri del comando provinciale di Napoli hanno sequestrato 17 forni e depositi di prodotti, oltre a 3,2 tonnellate di pane “illegale”, ora sono stati sequestrati altri 9 forni e diversi quintali di pane. Ancora una volta, si trattava di forni abusivi con condizioni igieniche precarie e scarti di rifiuti. “E noi li ringraziamo – commenta il presidente dei panificatori campani dell’Unipan, Mimmo Filosa -. Il pane tossico della camorra avvelena più del cibo contaminato della Terra dei fuochi”. Il leader degli ecorottamatori campani Verdi, Francesco Emilio Borrelli, aggiunge: “Questo pane avvelena di più perché lo mangiamo tutti e tutti i giorni e rischia di generare tumori. Ed è prodotto in condizioni igieniche allucinanti”. Filosa e Borrelli sottolineano ancora: “Infatti viene cotto in forni con scarti di rifiuti legnosi, legno verniciato e pieno di chiodi, addirittura in alcuni casi anche con quello delle bare. Come per tutti i legnami trattati, compresi i gusci di nocciola, le sostanze tossiche delle tinture presenti sul legno, con il calore si sciolgono e si trasformano in resine che si depositano sulle pareti del forno. Poi con le altissime temperature di cottura, la resina velenosa e cancerogena si scioglie nuovamente e viene assorbita da pane, pizze e dolci e finisce nelle nostre tavole per poi essere mangiata generando in diversi casi gravi malattie anche di carattere tumorale”. “Mentre le coltivazioni tossiche nell’area della Terra dei fuochi – concludono – per fortuna rappresentano una minima parte del mercato ortofrutticolo regionale, la criminalità gestisce la produzione e la vendita di circa il 50 per cento del pane in provincia di Napoli con una posizione di quasi monopolio il sabato e la domenica. Attualmente sono circa 1500 i forni abusivi presenti sul napoletano che i carabinieri gradualmente stanno smantellando”.

“Non perdonerò mai”. Parla la madre a cui volevano rapire il figlio di 8 mesi

bimbo-metro-tuttacronacaE’ di ieri la notizia di un tentato rapimento nella stazione della metro di Ponte Mammolo, a Roma: una nomade ha tentato di sottrarre il piccolo Giuseppe alla madre, la 36enne Giovanna Crielesi, che al Messaggero così racconta quegli attimi di paura mentre stava tornando a casa dopo aver portato il piccolo a trovare il suo papà, che fa ” il pizzettaio in un ristorante in centro e spesso rimane a dormire a Roma”. “Ho deciso di cambiare Giuseppe prima di affrontare il viaggio verso Vicovaro: sono andata nella sala d’attesa della stazione e l’ho adagiato su una panchina, lo avevo fatto già tante altre volte. Avevo visto quella donna entrando in stazione, mi fissava, non mi piaceva. Ho iniziato a cambiare Giuseppe e all’improvviso l’ho visto scivolare via sulla panchina: quella donna gli ha afferrato un piedino, un calzino si è tolto, sono stati istanti di terrore. Mi ha strappato via mio figlio con forza, sono riuscita a riprenderlo mentre lei continuava a strattonarlo”. La donna non aveva visto la nomade avvicinarsi, “ho visto soltanto un braccio che si allungava e che trascinava via Giuseppe per un piedino. Ho reagito d’istinto, ho ripreso Giuseppe, mi sentivo svenire e ho sentito gridare: erano due ragazzine che avevano visto tutto e sono intervenute”. Grazie alle due 16enni, che hanno fermato la rapinatrice, e all’intervento dei carabinieri, Giovanna è potuta tornare a stringere Giuseppe. “Vorrei fare un appello: incontrare le due ragazze per abbracciarle, sono state degli angeli. Stavo male e non ho potuto ringraziarle”. Riguardo all’idea di perdonare la bulgara che ha provato a sottrarle il figlio, dice che non la perdonerà mai: “non voglio più sapere niente di lei, non voglio neanche vederla, né conoscere i motivi di quel gesto. Le forze dell’ordine mi hanno detto che alle 13.30 sempre nella stazione di Ponte Mammolo aveva provato a prendere un altro bambino che stava su un passeggino. Sa cosa si prova a vedere il proprio figlio portato via? Lo sa? Ci si sente morire, ho ancora gli incubi”. Per quel che riguarda il piccolo, “Ha paura, ogni tanto piange, lo devo prendere in braccio per farlo tranquillizzare. Spero possa dimenticare tutto molto presto. Pensi sempre che non possa succedere a te”. E conclude parlando di quello che prova lei: “Provo rabbia, paura, non riesco a smettere di piangere: devo scuotere la testa per smettere di vedere lo sguardo di quella donna. E voglio dire a tutte le mamme di stare attente, di non distrarsi neanche per un secondo, di non lasciare mai i propri bimbi. È un’esperienza orribile: nessuno merita di perdere il proprio figlio”.

La nomade che tenta di rapire un bebè nella stazione della metro

rapimento-bebè-tuttacronacaNella stazione della metropolitana di Ponte Mammolo, nella periferia di Roma, una nomade bulgara avrebbe cercato di rapire un bimbo di appena otto mesi in pieno giorno, portandolo via alla madre che lo stava cambiando su una panchina della sala d’attesa in attesa della metro. Come riporta il Messaggero, la 25enne avrebbe trascinato via il piccolo correndo verso l’uscita venendo però fermata da alcuni ragazzi presenti allertati dalle richieste d’aiuto della madre. A quel punto sono intervenuti anche gli addetti della sicurezza che hanno chiamato i carabinieri. Sono anche stati prestati i primi soccorsi alla madre del bambino, in stato di shock. La nomade è stata arrestata con l’accusa di tentato sequestro di persona.

Il suo forno aveva i sigilli: li toglie e riprende a sfornare pane

pane-abusivo-tuttacronacaIl suo era uno dei tanti forni sequestrati la scorsa domenica, ed era la seconda volta che incappava in una simile misura, ma  V.G., 50 anni, di Casandrino, nel Napoletano, ha riaperto il suo esercizio e si è rimesso al lavoro. I carabinieri, accortisi di quanto accaduto, sono intervenuti in via Annunziata, in pieno centro storico, ed hanno provveduto a chiudere nuovamente il forno e sequestrato 120 kg di pane già sfornato, oltre a una cinquantina di chili d’impasto. I militari hanno riscontrato le stesse pessime condizioni igienico-sanitarie della volta precedente, con tante pedane di legno, impregnate di vernice e altre sostanze oleose.  Questa volta per titolare è scattata la denuncia oltre che per panificazione abusiva, anche per violazione di sigilli e, in quanto custode giudiziario, anche per violazione degli obblighi della custodia.

Ma quale rapimento solo fuga d’amore!

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E’ finita nel migliore dei modi quello che era iniziato come un presunto arresto e invece si è rivelata una fuga d’amore. Marina Dorotea Di Peri l’aveva inscenato per non rivelare al marito che aveva l’amante, così il finto rapimento si era consumato sotto gli occhi del figlio, il quale allarmato aveva chiamato i carabinieri. immediatamente un elicottero si era alzato in volo e aveva individuato il veicolo a Palermo.  Alla coppia, fuggita con l’aiuto di un terzo complice, non è rimasto che confessare. “Non ho alcuna intenzione di tornare a casa”, ha detto la donna, confessando anche al marito di essersi innamorata di un altro.

Donna rapita nel Palermitano… s’indaga sul mistero

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Si teme che si possa essere trattato di un sequestro di persona per la donna di 45 anni, Marina Dorotea Di Peri, che è scomparsa a Villabate, nel Palermitano, e che secondo diversi testimoni sarebbe stata fatta salire con la forza su un furgone bianco. I carabinieri temono che i sequestratori nelle prossime ore possano mettersi in contatto con i famigliari per chiedere un riscatto.

Pane “illegale”: sequestrate 2.3 tonnellate nel Napoletano

pane-napoli-tuttacronacaI carabinieri del comando provinciale di Napoli hanno sequestrato 17 forni e depositi di prodotti, oltre a 3,2 tonnellate di pane “illegale”, nel corso di un blitz contro la panificazione illegale e a tutela della sicurezza alimentare. In alcuni forni è anche stata rinvenuta legna verniciata e con chiodi. Nel mirino dei carabinieri sono finiti i venditori abusivi che, soprattutto la domenica, commerciano lungo le strade, i negozi di alimentari e anche i supermercati. Una cinquantina sono state le persone denunciate per inosservanza alle discipline inerenti all’igiene e alla produzione e commercializzazione dei prodotti. Ma molte sono state anche le sanzioni amministrative comminate che, finora, ammontano a circa 40mila euro. Per quel che riguarda i forni sequestrati, abusivi e in condizioni igeniche pessime, si trovano a Frattamaggiore, Arzano, Pomigliano d’Arco, Sant’Anastasia, Acerra, Brusciano, Castello di Cisterna, Giugliano in Campania, Villaricca, Sant’Antimo, Somma Vesuviana e Torre Annunziata. A Napoli, in quartiere della sanità, è stato invece scoperto un deposito abusivo: qui le pagnotte venivano conservate infrangendo le norme igenico sanitarie. Il pane era destinato a clienti ignari, tra cui anche alcuni ristoratori della zona. Secondo quanto emerso da un’indagine della Coldiretti, che ha utilizzato come base l’attività svolta svolta dai carabinieri dei Nas dal 2007 al 2013, a causa della crisi sono aumentate le frodi alimentari con un incremento del 170% del valore di cibi e bevande sequestrate perché adulterate, contraffate o falsificate. Nei primi nove mesi del 2013 sono stati sequestrati beni e prodotti per un valore di 335,5 milioni di euro soprattutto con riferimento a prodotti base dell’alimentazione come carne (24%), farine pane e pasta (16%), latte e derivati (9%), vino e alcolici (8%), ma anche in misura rilevante alla ristorazione (20%).

Muore l’inventore della stracciatella, lutto nella gastronomia

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La gastronomia è in lutto per la morte del ristoratore Enrico Panattoni, avvenuta nella notte a Bergamo. Panattoni, 85 anni, nato a Lucca, ebbe l’intuizione di inventare uno dei gusti di gelato poi divenuti un classico in tutto il mondo: la stracciatella.

Panattoni si era trasferito a Bergamo dal 1946 e nel ’53 aveva aperto nella città alta il bar storico “La Marianna”. Nove anni più tardi aveva rilevato la gestione del ristorante “Il Pianone”. Qui Panattoni tentò l’esperimento: un gelato alla crema, bianchissimo, con scaglie di cioccolato fondente. Lo chiamò stracciatella, nome che prese in prestito da una minestra romana all’uovo. Immediato fu il successo di questo gusto e lui divenne noto nel mondo grazie a quest’invenzione rivoluzionaria che aveva saputo unire la crema, gusto neutro  e amato da tutti con la cioccolata altra grande passione mondiale a livello gastronomico.

Una vita quella di Panattoni tra successo e dramma. 40 anni fa infatti a Panattoni seuqestrarono il figlio Mirko e fu il primo caso di rapimento di un bambino in Italia. Il sequestro durò 18 giorni e gli autori non furono mai trovati. Oggi Mirko ha rilevato l’attività di famiglia.

Sequestra la ex e la minaccia con un coltello: voleva la password di Facebook

gelosia-facebook-password-tuttacronacaIl 50enne Marco Orto Ricciari è stato denunciato per lesioni dall’ex convivente che, mentre si trovava fuori in compagnia di amici, sarebbe stata costretta e seguirlo in un locale da ballo e poi obbligata ad andare a casa sua, dove l’uomo l’avrebbe minacciata con un coltello  e percossa per farsi consegnare sia il cellulare che la password di Facebook. In seguito, Ricciari, accecato dalla gelosia, avrebbe tentato la riappacificazione. La mattina succesiva la donna è riuscita a tornare a casa e poi è ricorsa alle cure del pronto soccorso, dov’è stata dichiarata guaribile in 15 giorni.  Solo qualche giorno prima , il 26 settembre,la donna aveva presentato alla polizia una richiesta di ammonimento nei confronti dell’uomo per ripetute violenze psicologiche e fisiche che l’avrebbero costretta a far già ricorso alle cure ospedaliere. Ora l’uomo è stato arrestato e dovrà rispondere di lesioni, sequestro di persona, minaccia a mano armata e tentata violenza sessuale. Il fatto è accaduto a Catania.

Il fratello di Lamela rapito a Buenos Aires

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Il fratello diciottenne di Erik Lamela, l’attaccante argentino che poche settimane fa è stato ceduto dalla Roma al Tottenham Hotspur, è stato vittima di un sequestro lampo nella periferia di Buenos Aires, informano i media locali citando fonti della sicurezza. Il fratello di Lamela sarebbe stato fermato da uomini armati nella località di Vicente Lopez, a nord della capitale argentina, tenuto prigioniero per qualche ore nella baraccopoli di Villa Rana e liberato dopo che la sua famiglia ha pagato un riscatto di 5 mila pesos, poco più di 650 euro. Fonti della polizia citate dai media argentini sostengono che probabilmente il fratello di Lamela è stato scelto dai sequestratori non a causa della sua parentela con il giocatore, ma piuttosto perché era al volante di un suv Bmw.

Nas al lavoro in Veneto: sequestrate 13 vasche per la fish pedicure

fish-pedicure-tuttacronacaNas di Treviso al lavoro nei centri estetici del Veneto. In tre strutture del veneziano hanno sequestrato 13 acquari con i pesci esotici della specie “Garra Rufa”, utilizzati per la “fish pedicure”, pratica estetica tradizionale nei Paesi asiatici ma non ammessa in Italia. Nel corso di una serie di controlli tra le province di Treviso, Venezia e Belluno, sono stati sequestrati anche sette centri estetici, cinque dei quali gestiti da cittadini cinesi, perchè privi delle prescritte autorizzazioni e condotte da personale non abilitato. Delle 12 strutture sottoposte a controlli, in ben 11 sono state riscontrate irregolarità, come in 2 centri dove sono stati sottoposti a sequestro 4 locali abusivamente utilizzati come cabine estetiche e 5 apparecchiature “solarium” non autorizzate. Complessivamente, ai contravventori sono state elevate sanzioni amministrative per un ammontare di oltre 14 mila euro. Il valore delle attività sequestrate è pari a circa un milione e 500 mila euro.

Stagione finita per il Cocoricò di Riccione? Chiuso fino al 14 settembre

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Sembra che la stagione estiva si chiuda domani nella nota discoteca riminese, il Cocoricò, dove la Questura di Rimini ha imposto uno stop di tre settimane per spaccio di droga dentro e fuori il locale, a cui si somma la segnalazione dei carabinieri per un presunto episodio di stupro ai danni di una turista milanese.

Attenti al succo d’arancia! Sequestrate 510 tonnellate di succhi

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Nell’ambito di un’indagine contro la contraffazione del succo di arancia nazionale,   il personale del Comando Provinciale di Reggio Calabria e del Nucleo Agroalimentare Forestale (NAF) di Roma del Corpo forestale dello Stato, ha sequestrato 510 tonnellate di concentrati di succhi di frutta, stoccati all’interno di un’azienda operante nella Piana di Gioia Tauro, avente un volume di affari medio annuo di oltre 10 milioni di euro. Quest’operazione ha una rilevanza particolare se si tiene conto che  la Calabria ricopre un ruolo strategico per la coltivazione di agrumi e per la successiva trasformazione e commercializzazione nel panorama economico nazionale ed internazionale dei succhi e derivati.

 Sono state sequestrate circa 60 tonnellate di concentrato di succo d’arancia e di derivati dalla polpa di arancia (cellule di arancia) di origine estera che, senza subire trasformazioni sostanziali, venivano riesportati come prodotto di origine italiana. Inoltre nei locali dell’azienda sono state rinvenute circa 450 tonnellate di concentrati di succhi di frutta, prive di chiare indicazioni sul contenuto, in pessime condizioni di conservazione a causa del mancato stoccaggio nelle apposite celle frigorifere e, per la maggior parte, lasciate all’aperto, esposte agli agenti atmosferici.

Operazione “Ferie in sicurezza”: sequestrate 540 tonnellate di cibo scaduto

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Sono circa 540 le tonnellate di cibo scaduto sequestrate di Nas nell’operazione ‘Ferie in sicurezza’, per garantire la sicurezza alimentare anche in vacanza. Dopo 3400 ispezioni effettuate, su tutto il territorio nazionale, a bar, gelaterie, ristoranti, stabilimenti balneari, etc… sono state rilevate in media irregolarità almeno nel 30% delle strutture.per un totale di 1700 violazioni alle normative nazionali e comunitarie per un ammontare di sanzioni amministrative pari a 1 milione e 300 mila euro. Segnalate anche 1100 persone alle  Autorità Giudiziarie, Amministrative e Sanitarie. 

In particolare i controlli dei Nas si sono concentrati sul settore ittico, qui sono state sequestrate circa 344 tonnellate di pesce e molluschi. Ma se il pesce che spesso viene servito o venduto ai turisti è di pessima qualità, non migliora certo la situazione per altri prodotti. Sequestrati, infatti, 96 tonnellate di alimenti di varia natura tra cui gelati, dolci, miele, carne, formaggi, prodotti da forno, frutta, verdura, bibite e bevande di ignota provenienza, in pessime condizioni igienico-sanitarie, stoccati in ambienti non adeguati, con date di scadenza superate anche da diversi anni. Sono state accertate irregolarità igienico-sanitarie e documentali talmente gravi da rendere necessaria l’adozione di provvedimenti di sequestro o chiusura immediata di 27 ristoranti, 5 bar/gelaterie e 7 panetterie.

 

Partite gratis in streaming? Sequestro preventivo per il sito pirata Rojadirecta

rojadirecta-sequestro-tuttacronacaSequestro preventivo disposto dal gip di Milano Andrea Ghinetti per il sito pirata spagnolo Rojadirecta, dedicato alla trasmissione delle partite di calcio in streaming. Era stata la Procura a richiederlo, dopo gli esposti di Rti e della Lega Calcio. Presentato ricordo al Tribunale del Riesame dai legali del sito, gli avvocati Fulvio Sarzana, Giuseppe Vaciago e Giovanni Maria Riccio, per chiedere il dissequestro. Nel provvedimento per il reato di violazione della legge sui diritti di autore il gip spiega che “la diffusione telematica” da parte “del portale Rojadirecta” delle “trasmissioni sportive su cui la Lega Nazionale Giocatori Professionisti di calcio vanta i diritti di privativa” esula dai “confini dell’uso strettamente personale”. Inoltre il sito ha “provata finalità lucrativa”, per via delle “inserzioni pubblicitarie”. Quindi “l’oscuramento del sito, mediante il ricordato strumento dell’ordine di inibitoria ai fornitori di connettività, si pone come unico e necessario strumento di contrasto”. L’avvocato Sarzana ha dichiarato che ”è prematuro fare, allo stato degli atti, una valutazione in ordine all’azione della magistratura, in attesa della decisione dei giudici del Riesame”. In ogni caso, spiega, “non può non ravvisarsi come sia la Corte d’Appello di Madrid che un autorevole Corte statunitense abbiano già stabilito la legittimità dell’attività di Rojadirecta”.

Tentato sequestro all’aeroporto di Fiumicino

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Probabilmente era uno squilibrato il 30enne centrafricano che oggi ha tentato di rapire un bambino di due anni all’aeroporto di Fiumicino. Il bimbo, era il figlio di una coppia di americani che stava per imbarcarsi su un volo per Philadelphia. Il 30enne è stato però prontamente fermato dagli agenti della  “Squadra laser” della polizia di frontiera. Ora è stato ricoverato all’ospedale “Grassi” di Ostia e viene piantonato, si cercherà di capire nelle prossime ore le motivazioni che hanno spinto l’uomo a tentare un sequestro.

Tre ore da ostaggi dei banditi: accade a una donna e ai suoi due figli

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In una villetta di Ariano Irpino, in provincia di Avellino, tre banditi hanno tenuto in ostaggio, per tre ore, la moglie e i due figli di un imprenditore edile. I rapinatori sono poi fuggiti portando con sè gioielli e denaro in contante per un valore di quasi diecimila euro. Ora si è aperta la battuta di caccia ai ladri mentre gli investigatori del locale commissariato, insieme alla squadra anticrimine della Questura di Avellino, stanno passando al setaccio, fotogramma per fotogramma, le registrazioni delle telecamere di sorveglianza.

Sequestrati i beni a Verdini e Parisi… sono 12 milioni euro

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Sequestro preventivo dei beni per un valore di 12 milioni di euro alla società Settemari che ha tra i principali soci i deputati del Pdl Denis Verdini e Massimo Parisi. Il provvedimento è stato eseguito per ordine della Procura di Firenze. L’accusa è di indebita percezione di fondi per l’editoria.

18 mesi per far risorgere la Città della Scienza!

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”L’obiettivo e’ ambizioso: ricostruire la Citta’ della Scienza in 18 mesi”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione e della ricerca scientifica Francesco Profumo a Napoli per un sopralluogo a Citta’ della Scienza, l’attrattore culturale andato in fiamme lunedi’ scorso. Il governatore Caldoro: nessuna delocalizzazione, sara’ ricostruita a Bagnoli.

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Le fiamme della città della scienza arrivano fino a Santo Domingo!

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«Quelle fiamme le ho viste, anche se ero al telefono da Santo Domingo, dove mi trovo. E mi  hanno fatto davvero male». Il cantautore Edoardo Bennato rappresenta l’anima di Bagnoli, ex quartiere operaio dell’Italsider, che da anni sembra abbandonato ad un destino beffardo. Un amico gli ha descritto nottetempo lo scempio del rogo.
Città della Scienza rasa al suolo da chi non vuole il riscatto di Napoli?
«Ma stavolta il popolo deve ribellarsi, deve gridare la propria indignazione, ricostruire con le proprie mani».
Nelle sue canzoni la voglia di cambiare non manca…
«Combatto l’immobilismo, l’indifferenza. La cultura è l’unica arma, l’unica speranza».
Il brano ”Per noi” è stato interamente girato a Città della Scienza. Solo un caso?
«Nient’affatto. Quella location era fantastica, raccontava un’altra Napoli. Forse un’altra Italia. Il testo dice: “Per noi, volenti o nolenti, che anche in questo momento ci stiamo muovendo…“. Ecco, ora bisogna muoversi, dire di no a chi disegna sempre il solito destino».
Che differenza c’è tra la Bagnoli delle prime canzoni di Bennato e quella che ieri ha assistito al rogo?
«Quasi nessuna. Forse con l’Italsider c’era almeno il lavoro. Malsano, ma lavoro. Bagnoli resta una terra di nessuno».
Eppure sul web c’è già un video amatoriale con le fiamme ed una sua canzone: “Dint ’a sta città nun se salva nisciun”…
«Era una denuncia per scuotere le coscienze. Ci salveremo solo con la cultura».

QUESTE PAROLE ARRIVANO MENTRE E’ SEMPRE PIU’ CHIARO CHE IL ROGO E’ D’ORIGINE DOLOSA!!!

“Napoli è sotto attacco”, così De Magistris. Fondi dall’Ue?

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Sotto attacco o meglio sotto ricatto! Nelle mani della criminalità che spaventa, in mano di quella criminalità a cui sono stati rotti determinati equilibri, in mano di quelle cosche che minano il cuore di una città per affermarsi a livello nazionale. Non è solo Napoli sotto attacco, è il Paese che viene ricattato.

Con la Città della scienza di Napoli va in cenere non solo quella che l’Eurispes ha riconosciuto nel 2010 come una delle cento eccellenze italiane, ma anche un’idea che si proponeva come un vero e proprio modello per la società della conoscenza. Un’idea diventata una realtà che negli anni ha avuto l’apprezzamento di tanti: è stata insignita nel 2005 del titolo di miglior museo scientifico europeo, premiata dall’Unione europea nel 2006 col Premio Descartes per la comunicazione scientifica e nel 2007 come migliore incubatore di nuova impresa. Il fronte del fuoco che, col passare delle ore si pensa sempre più di origine dolosa e che si è esteso per oltre un centinaio di metri, è stato spento da decine di pompieri dopo ore di lavoro. Città della scienza era stata realizzata nell’area ex Italsider negli anni Novanta, su iniziativa di Vittorio Silvestrini e per volontà di Antonio Bassolino, sul modello de La Villette di Parigi. Era il volto migliore della nuova Bagnoli e il più grande attrattore di  turismo scientifico del nostro paese: un luogo di incontro per insegnanti, studenti, famiglie, i bambini, tanti che amano l’avventura scientifica e hanno sete di conoscenza. Il progetto iniziale della Città della scienza, visitata ogni anno da circa 350mila persone, era stato avanzato agli inizi degli anni Novanta. Il 23 novembre del 2001, poi, l’inaugurazione del museo interattivo vero e proprio. Il polo scientifico era stato realizzato nel quartiere Bagnoli, l’ ex area industriale che ha ospitato per decenni l’Italsider. La struttura era ospitata in gran parte nella più antica fabbrica della zona, la ex vetreria LeFevre, i cui ex padiglioni industriali risalgono ai primi dell’ottocento e sono stati restituiti all’antico splendore da una fine operazione di restauro, tornando in vita per dare l’input al progetto di recupero dell’area.

Dopo una fase di sperimentazione cominciata nel 1987 con programmi di attività temporanee da un’idea di Vittorio Silvestrini, nacque la prima edizione di Futuro Remoto, che si svolse alla Mostra d’Oltremare. A seguito del grande successo riscosso dall’89 al ‘92, che si svolse all’Osservatorio astronomico di Capodimonte, fu costituita e riconosciuta la Fondazione Idis. Nell’operazione, Silvestrini coinvolse Vincenzo Lipardi, giovanissimo laureato in filosofia, socio di una cooperativa editoriale, la Cuen, attiva nelle pubblicazioni per il Politecnico. La vicinanza agli aspetti politici e sociali della grande crisi industriale che si stava consumando in quegli anni negli stabilimenti dell’ Italsider di Bagnoli portò Silvestrini e Lipardi a immaginare fin dall’inizio la realizzazione di un vero e proprio Science Centre nell’area, favorendo la riconversione della zona in un polo high-tech che arginasse al tempo stesso l’emorragia di posti di lavoro nello storico quartiere operaio. L’Italsider, la grande fabbrica siderurgica che alla fine degli anni Ottanta era ancora attiva ma che di lì a poco sarebbe stata chiusa. L’obiettivo di Silvestrini era ridare un progetto alla quinta città industriale e alla prima città deindustrializzata d’Italia: Napoli. Era giunto il momento, in quegli anni, di dare un nuovo modello produttivo alla città, fondato sulla conoscenza, un modello che dovesse appartenere a tutti e che per tutti dovesse essere un’opportunità.

L’assunto su cui si basava il ragionamento dello scienziato partiva dalla convinzione che la principale materia prima dello sviluppo fosse il sapere scientifico.

Ora è bruciato non solo un polo scientifico, ma l’idea stessa che vi era dietro. Sono andate  in cenere le esposizioni storiche come Futuro Remoto, l’ Officina dei piccoli, grande spazio dedicato ai bambini, il Planetario e tanti altri progetti. Praticamente l’intero centro, a eccezione del Teatro delle Nuvole, un corpo separato che ospitava rappresentazioni che coniugavano teatro e scienza.

L’Ue ha appena fatto sapere che prenderà in considerazione l’idea di cofinanziare la ricostruzione… Se ci fosse davvero un’Unione Europea, una cooperazione fra popoli che mirano a un obiettivo comune che dovrebbe essere quello del benessere dei cittadini senza distinzione, di razza, religione, sesso… allora ci doveva già essere una riunione straordinaria e stanziare un fondo di ricostruzione. MA L’UNIONE EUROPEA E’ SOLO UN OLIGARCHIA TESA A SOTTOMETTERE I PAESI IN DIFFICOLTA’ E A SPECULARE SULLE POPOLAZIONI STRANGOLATE DAI GOVERNI!

Va in fumo la città della scienza, la Procura dispone il sequestro

citta -scienza- bagnoli- fiamme- seuqestro

Un vastissimo incendio ha praticamente distrutto, nella notte, la “Città della Scienza”, il museo interattivo considerato tra i gioielli culturali di Napoli oltre che uno dei suoi più validi attrattori turistici, con una media di 350mila visitatori l’anno. Ancora ignote le cause: unica certezza è che all’interno della struttura non c’erano persone, grazie anche alla chiusura settimanale del lunedì.I danni sono ingentissimi: sopravvivono solo i muri perimetrali, l’interno dei padiglioni è devastato. Il fronte del fuoco è lungo più di un centinaio di metri, e dal rogo si è alzata una colonna di fumo visibile da buona parte della città. Dei numerosi padiglioni che componevano lo “science center”, solo uno è stato risparmiato dalle fiamme: l’area distrutta è stimata in 10-12mila metri quadrati, praticamente l’intero centro, a eccezione del “teatro delle Nuvole”, un corpo separato che ospitava rappresentazioni.

Arriva ora il sequestro dell’area per cercare di capire l’origine del rogo (probabilmente doloso e di stampo camorristico) al cuore di quello che era il fiore all’occhiello di Bagnoli. E’ andato in fumo un progetto di riqualificazione che era un gioiello per l’intera città. Un esempio di recupero di uan delle aree più martoriate di Napoli.

SCANDALO ITALIANO: L’ILVA CHIEDE LA CIGS! Il RICATTO CONTINUA

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Seimilacinquecento cassa integrati per il gruppo Ilva. E’ questa la richiesta dell’azienda. Si tratta di cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione nell’ambito della procedura per la bonifica degli impianti. La cassa dovrebbe iniziare il 3 marzo e avere durata di 24 mesi. Il piano di ristrutturazione aziendale presentato oggi prevede anche la chiusura di alcune linee, in particolare l’altoforno 1 che è già chiuso, e l’altoforno 5.

«Non sono previsti esuberi almeno secondo quanto dichiara l’azienda e sono previsti investimenti per la bonifica», spiega Rocco Palombella, segretario generale della Uilm. «Si parla in particolare di due miliardi e mezzo di euro di investimenti». La cassa interesserebbe 6417 addetti nello stabilimento di Taranto su 6507, il totale della richiesta. Altri addetti andranno in cassa negli impianti di Novi Ligure e Pratica di Mare.

«Sono numeri drammatici. Adesso si aprirà la trattativa sindacali per attenuare la cifra per la rotazione, la formazione e eventuali contratti di solidarietà. Sono numeri che prevedono per due anni lacrime e sangue, ma è anche vero che investimenti per la bonifica significano che l’Ilva non chiuderà e quindi tra due anni ci sarà nuovo lavoro», dice Palombella. In questi due anni la produzione, che a regime ammontava a 30mila tonnellate giorno, e che attualmente è a 18mila tonnellate giorno con la chiusura dell’ altoforno 1. Con la chiusura dell’altoforno 5 passerà a diecimila tonnellate giorno.

Via libera alle merci dell’Ilva, ma l’incasso rimarrà vincolato!

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La Procura della Repubblica di Taranto ha dato oggi ordine di esecuzione ai quattro custodi giudiziari dei beni sequestrati all’Ilva per procedere alla vendita dei prodotti finiti e semilavorati sotto sigilli dal 26 novembre scorso e giacenti sulle banchine dell’area portuale, cosi’ come disposto con ordinanza dal gip Patrizia Todisco il 14 febbraio scorso. Il ‘controvalore’ dei prodotti, il denaro incassato dalla vendita, restera’ sotto sequestro, sempre per disposizione del gip.

L’Usb (Unione sindacale di base) ha proclamato uno sciopero a oltranza dei lavoratori dello stabilimento di Taranto a partire da oggi e sino a quando non sara’ revocato l’accordo Ilva-sindacati del 10 novembre 2010 relativo alla riorganizzazione del lavoro nel reparto Movimento ferroviario, dove il 30 ottobre scorso e’ morto il locomotorista Claudio Marsella.

Sequestrati 4 immobili del deceduto boss ‘ndrangheta Iamonte

I locali erano in uno agli eredi del boss. Il sequestro è stato deciso sulla base della sproporzione tra i redditi dichiarati da Iamonte e il valore dei beni.

Nebbia fitta sul caso Calevo!

La procura ammette che non sa se sia ancora in vita e non ha ipotesi sui sequestratori, potrebbero essere 3 o 4 di cui non è sicura la nazionalità.

nebbia

Primo contatto! Rapimento Calevo, i rapitori si sono palesati, ma nessun riscatto

La polizia amplia le indagine all’estero per il rapimento di Andrea Calevo, l’imprenditore di Lerici, La Spezia, rapito l’altra notte nella sua villa da tre o quattro uomini armati, e qualcuno dei suoi parenti.

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Perde consistenza l’ipotesi del rapimento di Calevo: nessuna richiesta di riscatto

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Tornano i sequestri ! Rapito a Lerici il figlio di un imprenditore.

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3 tonnellate di marijuana sequestrate nel Salernitano

 

Nella notte i carabinieri di Castellammare di Stabia hanno arrestato 16 persone legate ad una piantagione di cannabis.

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