“Mi dà fastidio al seno”: non indossa la cintura di sicurezza

cintura-sicurezza-tuttacronacaEra il 24 febbraio e la polizia del Lincolnshire, in Gran Bretagna, fermava una donna che sì, indossava la cintura di sicurezza ma non nel modo corretto. La cintura era infatti agganciata ma passata sotto il suo braccio. La motivazione addotta dall’automobilista sarebbe stata: “La cintura di sicurezza mi dà fastidio al seno“. La polizia, davanti alla giustificazione, le ha spiegato che agganciata in quel modo è come se non la portasse, anzi può causare maggiori danni in caso di incidente. Per questa volta la donna ha dovuto subire un semplice richiamo e una ramanzina.

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Seno d’artista!

Marcey Hawk-tuttacronaca

C’è chi disegna con i piedi, chi mette in mano il pennello al proprio cane e chi invece come  Marcey Hawk , sfrutta il corpo per dipingere. L’artista americana infatti ha scelto il suo seno, che usa come un pennello, per creare le sue opere astratte. La tecnica non è difficile, basta riempire i seni di colore e poi imprimerli su una tela. Le sue opere vanno dalle 300 alle 500 sterline e hanno attratto l’attenzione anche di clienti eccellenti come Hugh Hefner, patron di Playboy e Russell Brand. Molti dei proventi della Hawk vanno in beneficenzae  in particolare per la ricerca a sostegno della lotta dei tumori al seno. Ultimamente l’artista californiana ha rilasciato un’intervista al Daily Mail  affermando che la tecnica più in voga attualmente è quella del Tittie Twerk, che prevede il riempimento di colore della tela in modo casuale, modellata dai seni quando è ancora bagnata: “La mia arte è destinata ad essere intima, erotica, esplorativa e unica, con un pizzico di fantasia”, dice Marcey.

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Il video dell’esultanza della sexy tifosa dopo un gol!

supporter-brasile-tuttacronacaIl Bahia, in trasferta a casa del Cruzeiro, passava in vantaggio al 37° della ripresa grazie a una rete di Anderson Talisca, facendo impazzire i propri tifosi. Che nell’esultanza non si accorgono neanche delle conseguenze delle loro azioni… come una ragazza che bacia la maglia della squadra del cuore…

I manichini con i tumori, così si protesta nella Terra dei Fuochi

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Sono fatti con bottiglie di plastica e parti annerite all’altezza del seno, dello stomaco e dei polmoni, i manichini con i tumori che sono stati installati per protesta la scorsa notte nelle piazze di alcuni Comuni tra le provincie di Napoli e Caserta. Le opere, realizzate da Giovanni Pirozzi, sono una chiara protesta verso il degrado ambientale e l’aumento di cancro nella zona ormai tristemente denominata come Terra dei Fuochi. Per realizzare queste opere sono servite 5 mila bottiglie di plastica e tra i tanti manichini figurano anche tre neonati colpiti dalle neoplasie.

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Putin contestato a suon di… seni!

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“Fuck dictator” scritto sul petto e una protesta in stile Femen ha accolto la visita del presidente Vladimir Putin alla fiera internazionale di Hannover lasciando di sasso anche la Merkel!

Il presidente russo non è apparso turbato dalla protesta e ha dichiarato: “Mi è piaciuta, darà più visibilità alla fiera di Hannover. Non ci vedo niente di male. Sarebbe meglio non disturbare l’ordine pubblico però, e una discussione politica è possibile solo se si è vestiti”, ha dichiarato alla conferenza stampa a cui ha partecipato anche la Merkel.

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Jihad a seno nudo… Femen per Amina

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Da Milano a Kiev in Russia, le femen si coalizzano per salvare Amina, la ragazza tunisina che rischia la lapidazione perchè si è fotografata a seno nudo. Continua, quindi, la Topless Jihad di Femen. Sono state tre ragazze che hanno iniziato le proteste davanti al consolato tunisino in in viale Marche a Milano. Poi la risposta di Kiev davanti alla moschea con lo slogan ‘Amina libera’ tatuato sul corpo.

Topless jihad… l’ultima provocazione delle Femen!

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Le Femen lanciano una mobilitazione internazionale per la liberazione di Amina Tyler, la giovane attivista tunisina che osò postare su Facebook una sua foto a seno nudo sfidando apertamente il costume del suo Paese, di certo non abituato a vedere donne che si denudano in pubblico. Le attiviste ucraine hanno deciso di chiamare la protesta con un nome che non mancherà di suscitare reazioni di rabbia nel mondo musulmano – “Topless jihad”, ovvero guerra santa in topless – e invitano a manifestare in tutto il mondo davanti alle ambasciate della Tunisia.

Il seno lo paga lo Stato. Ora è pronta per una nuova vita!

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Il sogno di Josie Cunningham, 22enne inglese che per lavoro fa televendite, è quello di assomigliare alla procace modella Katie Price. L’unico (non marginale) problema era la taglia di seno, troppo piccola per un’aspirante indossatrice di intimo. Per la giovane la cosa era diventata traumatica. Si è rivolta al medico, il quale ha elaborato la seguente diagnosi: grave stress emotivo. Unica cura: un seno nuovo di zecca, pagato dalla sanità pubblica.

Il problema di Josie è stato ritenuto più psichico che estetico e, quindi, la trasformazione da piatta a formosa l’hanno pagata i contribuenti inglesi. Lei, evidentemente soddisfatta, al “Sun” ha dichiarato: “Le mie tette nuove hanno cambiato la mia vita”. “I medici – ha spiegato – hanno detto che non avevano mai visto nulla di simile e mi hanno creduto quando sono scoppiata a piangere. L’essere piatta stava rovinando la mia vita. Ora, invece, non vedo l’ora di fare servizi fotografici in topless e costume da bagno e diventare la nuova Katie Price”.

Contro il tumore… reggiseni in aria!

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Le donne francesi in piazza per la lotta contro il tumore al seno all’insegna del “Pink Bra Bazaar”, lanciano reggiseni al cielo sulla Esplanade des Droits de l’Homme, davanti alla Torre Eiffel, e mettono in scena uno striptease. Le foto fanno il giro del mondo!

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“Non ho più il seno” così si confessa Monica!

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“Non ho più il mio seno”, Monica Bellucci ci scherza su, ma sembra che il decolleté che ha fatto impazzire gli italiani sia scomparso dopo che l’attrice ha perso peso allattando le due figlie Deva e Leonie. A “Grazia” l’attrice, inoltre, confessa: “Quando Vincent torna capisco che lo amo. Quando non ci vediamo da tempo e magari gli do un appuntamento al ristorante capisco che è uno che mi piace, se non lo conoscessi chiederei in giro ‘Chi è?’…”. L’amore per le figlie, avute dopo i quarant’anni, è immenso, tanto che Monica si dedica a loro notte e giorno, e anche quando ha dovuto scegliere di allattarle non si è tirata indietro: “Ormai non ho più seno, ho allattato Deva fino a nove mesi, Leonie fino a un anno. Allora sì che l’avevo…”.

Amina, la Femen tunisina che ora rischia la lapidazione!

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Il movimento attivista Femen, di origine ucraina e noto per le manifestazioni pacifiche a seno nudo, lo scorso lunedì ha debuttato in Tunisia. Il volto e il corpo della protesta sono quelli di Amina, una ragazza di 19 anni che ha voluto portare la protesta nel suo paese per la “liberazione” delle donne.
“Scoprii dell’esistenza di Femen lo scorso luglio e mi piacque il messaggio di cambiamento radicale che trasmetteva”, ha raccontato Amina a Ettounsiya Tv. “Se avessi postato una foto di me in t-shirt non avrei suscitato nessuna reazione, invece io voglio che il messaggio sia chiaro: il corpo è mio e non appartiene a nessun altro, né a mio padre, né a mio marito, né a mio fratello”, conclude Amina.
Alla determinazione di Amina si oppongono, però, le ire di chi non comprende la sua protesta. Persino una sua zia ha pubblicato un video su Youtube in cui si dissocia dal comportamento della giovane, e mentre sui social network i pareri sono discordanti, oggi un predicatore islamico, Adel Almi, è arrivato persino a chiederne la lapidazione. La ragazza dovrebbe “ricevere dieci frustate e poi va lapidata finché morte non sopraggiunga”.

FEMEN IRANIANE A STOCCOLMA, la lotta contro il velo si fa a seno nudo!

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Attiviste del Partito comunista iraniano e dell’Organizzazione contro la violenza sulle donne in Iran hanno protestato in topless per le vie di Stoccolma contro la pratica del velo islamico integrale, lo hijab. La dimostrazione era dedicata alla Giornata Internazionale della Donna che si celebra come ogni anno l’8 marzo.

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