La Cina vuole controllare anche la natura ed ecco quindi pronto un piano nazionale per intervenire sul meteo e cambiarlo secondo le diverse esigenze. La «pioggia artificiale» è un progetto sul quale gli scienziati lavorano da decenni e ci sono già stati molti esperimenti, ma su scala locale. Questa volta la Cina vuole applicarlo su quasi tutto il suo immenso territorio e ha già stanziato somme importanti: 1,1 miliardi di yuan (circa 130 milioni di euro) per costruire un primo sistema di intervento nel Nordest, al quale seguiranno altri sei nelle altrettante regioni climatiche nelle quali è stato suddiviso il Paese.
Quello che sembra essere fantascienza oggi è già stato messo in atto per aiutare i contadini del centro sud. Con un metodo chiamato la «semina delle nuvole»: sono state disperse in cielo sostanze capaci di coagulare le molecole d’acqua trasformandole in gocce di pioggia sufficientemente pesanti da cadere al suolo. Per farlo sono stati usati i cannoni che hanno sparato a luglio 15.987 colpi di artiglieria e 727 razzi. Sono entrati in azione anche aerei per bombardare le nuvole con lo ioduro d’argento. Costo dell’offensiva di luglio 25 milioni di euro.
Come funziona?
Quali sono i rischi?
Lo ioduro d’argento è una sostanza tossica. Gli scienziati cinesi studiano come sostituirlo, ma intanto minimizzano: un proiettile della pioggia contiene solo un grammo di ioduro d’argento e un razzo tra 8 e 15. Un aereo invece bombarda con dosi da 300 grammi. Insomma quello che alla fine si ha è una pioggia tossica, magari non letale, ma sicuramente inquinante. Forse sarebbe meglio non dichiarare guerra alla natura!