L’era Bertone finisce e con lui anche una parte della storia della Chiesa è stata archiviata Forse Papa Francesco è il vero rottamatore o forse c’era solo bisogno di un avvicendamento per dar nuova linfa all’istituzione. Dopo 7 anni Tarcisio Bertone, segretario di Stato uscente, parlando coi giornalisti a Siracusa ha detto:
«Ho dato sempre tutto ma certamente ho avuto i miei difetti, se dovessi ripensare adesso a certi momenti agirei diversamente. Però questo non vuol dire che non si sia cercato di servire la Chiesa».
E poi ha aggiunto:
«Il bilancio di questi sette anni lo vedo positivo. Naturalmente ci sono stati tanti problemi, specialmente negli ultimi due anni, mi hanno rovesciato addosso accuse… Un intreccio di corvi e vipere… Però questo non dovrebbe offuscare quello che ritengo sia un bilancio positivo».
Il cardinal Bertone ha poi voluto sottolineare:
«A volte ci sono dei bilanci viziati un po’ dai pregiudizi. Un bilancio onesto non può non tener conto del fatto che il segretario di Stato è il primo collaboratore del Papa, un esecutore leale e fedele dei compiti che gli vengono affidati. Cosa che ho fatto e farò. Il segretario di Stato lavora in equipe, si lavora in cinque ed è un bel gruppo che lavora molto unito».
Il prossimo 15 ottobre avverrà il passaggio di consegne: Pietro Parolin, attuale nunzio in Venezuela, prenderà il posto di Tarcisio Bertone assurgendo a segretario di Stato. In seguito alla nomina arrivata da Papa Francesco, Parolin ha espresso la sua “profonda e affettuosa gratitudine” al Pontefice per aver riposto in lui una “immeritata fiducia”, manifestandogli “rinnovata volontà e totale disponibilità a collaborare con Lui”. Giorgio Napolitano ha inviato un messaggio di auguri al nuovo segretario di Stato, un italiano, facendo riferimento ai suoi precedenti incarichi: “Nei lunghi anni trascorsi alla Segreteria di Stato, unanimemente apprezzata è stata la Sua costante attenzione per le relazioni fra lo Stato italiano e la Santa Sede ed il Suo impegno affinchè il rapporto di esemplare concordia e armoniosa convivenza esistente fra le due sponde del Tevere potesse ancor più consolidarsi, nel rispetto dell’indipendenza e della sovranitá di cui ciascuna delle due parti è, nel proprio ordine titolare. Sono certo che grazie alla Sua presenza al vertice della Segreteria di Stato, le nostre relazioni continueranno ad arricchirsi di nuovi contenuti e la nostra collaborazione a difesa della pace e della giustizia nei diversi scenari internazionali potrá ulteriormente consolidarsi”. Il Papa ha inoltre confermato negli incarichi il sostituto alla segreteria di stato mons. Angelo Becciu, il segretario per i rapporti con gli stati, mons.Dominique Mamberti, il prefetto della casa pontificia, mons. Georg Gaenswein, l’assessore per gli Affari generali mons. Peter Wells e il sottosegretario per i rapporti con gli stati, Antoine Camilleri.
Ma chi è il nuovo segretario di Stato? L’arcivescovo veneto monsignor Pietro Parolin è uno stimato diplomatico di lungo corso. Originario di Schiavon, dove è nato il 17 gennaio 1955, ordinato prete nella diocesi di Vicenza il 27 aprile del 1980, Parolin si è poi dedicato agli studi alla pontificia università Gregoriana (dove si è laureato in diritto canonico) e il primo luglio del 1986 è entrato nel servizio diplomatico della Santa Sede. Dal 1986 al 1989 ha prestato la sua opera in Nigeria e in Messico dal 1989 al 1992 per poi rientrare a Roma nella seconda sezione della Segreteria di stato, quella che appunto si occupa dei rapporti con gli stati. Era il 30 novembre 2002 quando è stato nominato sotto-segretario della sezione per i rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato da Papa Giovanni Paolo. Parolin si è occupato in particolare delle relazioni tra la Santa Sede e i Paesi orientali curando soprattutto i dossier riguardanti la Cina e il Vietnam. Il suo impegno ha riguardato anche su un altro fronte, quello dei negoziati tra Israele e Santa sede che, dopo aver allacciato relazioni diplomatiche nel 1992, sono ancora impegnati nella definizione delle questioni giuridiche e fiscali.Benedetto XVI l’ha promosso, il 17 agosto 2009, arcivescovo (sede titolare di Acquapendente) e gli viene affidata la delicata e prestigiosa nunziatura di Caracas nel Venezuela di Hugo Chavez, dove la sua azione diplomatica ha favorito la riconciliazione tra stato e chiesa dopo un lungo periodo di tensioni. Il 12 settembre 2009 Parolin ha ricevuto l’ordinazione episcopale direttamente dalle mani di papa Ratzinger nella basilica di San Pietro. Il nuovo segretario di Stato, legato da vecchia conoscenza a Papa Francesco, conosce l’inglese, il francese e lo spagnolo ed è una personalità molto apprezzata in curia a cui vengono riconosciute capacità e sensibilità anche dal punto di vista umano e pastorale. E’ il più giovane segretario di stato dai tempi di Eugenio Pacelli che lo divenne nel 1930 a un mese dal compiere 54 anni.
Protesta al suon di torte in faccia ieri, in Belgio, contro il Segretario di Stato per l’asilo, l’immigrazione e l’integrazione sociale Maggie de Block. Il segretario è stato contestato con il lancio di torte da parte di alcuni cittadini di Bruxelles che non accetta “la sua politica fascista” e lotta contro ogni forma di oppressione.
Cena di tutto relax tra amici e momenti di tenerezza con la moglie Teresa per il segretario di Stato Usa, John Kerry, dopo una giornata densa di incontri. L’inviato di Obama si e’ ritagliato due ore tutte per lui da ‘Pierluigi’, noto ristorante vicino Piazza Farnese, dove era gia’ stato in un paio di volte. Una ventina di amici – tra cui il compagno di universita’, l’ambasciatore americano a Roma, David Thorne, con la consorte Rose. All’insegna del pesce il menu scelto dall’ambasciatore Thorne.
Prima di lasciare il posto al nuovo Segretario di Stato, Hillary Clinton lancia un appello a Russia e Iran per sospendere gli aiuti al governo siriano e far smettere la carneficina che sta dilaniando il paese. Lancia anche un ultimatum all’Iran sul programma nucleare ”Non penso che la finestra possa rimanere aperta ancora troppo a lungo”
Intanto Israele dopo il raid aereo in Siria aumenta la sicurezza alle ambasciate!
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