“Diamo un calcio all’omofobia”, quando il calcio si interessa di diversità

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Il primo “scendere in campo” nell’iniziativa dedicata alla campagna ‘Diamo un calcio all’omofobia – Chi allaccia ci mette la faccia’, è l’allenatore del Milan Clarence Seedorf. Da domani però saranno diversi calciatori che indosseranno lacci arcobaleno proprio per celebrare la giornata della diversità. L’allenatore del Milan ha comunque già dichiarato “Per me la diversità è il bene del mondo. Prima di tutto viene il rispetto per l’essere umano: se conviviamo con rispetto, possiamo essere felici” e poi ha aggiunto ”Cercare di convivere pacificamente è sempre stata la mia filosofia di vita”.

 

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I nostri 7 giorni… in maschera!

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Quella appena trascorsa è stata la settimana del “ballo in maschera” della politica italiana. Chi poteva pensare che Letta venisse sfiduciato da suo partito che non si è fatto scrupoli a rottamare il suo Governo? Renzi, più abile del Conte Riccardo, nell’opera verdiana, è riuscito a sfilare non una donna, ma un “regno” al suo compagno di partito al quale aveva sempre giurato fedeltà e non appagato della vittoria ha anche brindato a spriz e noccioline, mentre Letta si avviava a dare le dimissioni. Neppure Shakespeare in uno dei suoi drammi sarebbe stato capace di ordire una tela così complessa e dai mille risvolti psicologici, forse davvero l’unica similitudine possibile è che Letta sia stato sacrificato proprio come Marius, la giraffa dello zoo di Copenaghen e poi sbranato dai leoni. Ma non si doveva  smacchiare il giaguaro? Come si è arrivati ad anticipare le idi di marzo a febbraio? Forse si è risaliti all’antico simbolismo del Carnevale e la carne che si è levata è stata quella di Letta? In ogni caso se Renzi pensa di poter manovrare lo scettro di Re del Carnevale si sbaglia… i giochi di Palazzo sono complicati a Roma da gestire, tanto che la sua nomina è slittata, e c’è chi ha trovato il tempo per lanciare i suoi ultimatum e alzare il tiro! Ma se Alfano ruggisce, Berlusconi indossa le vesti dell’Invincibile e sulla rete scoppia la lite attraverso i tweet al veleno! Ma se la rete divide Viareggio unisce ed ecco la sfilata alla quale non manca davvero nessuno dal sindaco di Firenze alla Merkel, da Obama a Putin! Può forse essere un simbolo che le grandi alleanze si possono ancora allargare? Dopo il no di Baricco a diventare ministro della cultura e di Farinetti che rimane saldo a Eataly, Renzi può cercare all’estero l’elenco dei Ministri?

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A carnevale ogni scherzo vale… ma i tifosi giallorossi non hanno certo gradito che il murales di Totti sia stato imbrattato, come i giovani non hanno gradito la frase di John Elkann, per fortuna che poi sia intervenuto Della Valle a prendere le difese di tutti quei disoccupati che da anni si sentono dare dei mammoni e dei nullafacenti. Sembra proprio che chi dovrebbe dare lavoro preferisce invece concedere la Cassa Integrazione, forse si pensa che davvero nessuno si accorga che in Italia vige la regola che la colpa è sempre degli altri? Perfino Seedorf arrivato in Italia ha preso il “vizietto” e ha incolpato Allegri! Davvero servirebbero i “bagni d’umiltà per tutti” a iniziare dai nostri politici. Naturalmente le eccezioni ci sono e lo ha dimostrato Letta nella sua passeggiata di sabato, il primo giorno in cui è “tornato cittadino” e, insieme al figlio, ha fatto il giro di tutto il quartiere… tanto che poi il circolo di Testaccio ha deciso di ringraziarlo con un lenzuolo! Forse a volte è necessario davvero stendere un lenzuolo per non vedere gli orrori, la sofferenza e l’incertezza… ma quel lenzuolo alla fine non sarà mai abbastanza grande a coprire i mali del mondo che invece è necessario guardare in faccia e magari cercare di sconfiggerle con degli esempi di eccellenza di cui il nostro Paese, nonostante la crisi finanziaria e di valori, è sempre un protagonista indiscusso sulla scena internazionale a iniziare dalle medaglie di Innerhofer e della Fontana a Sochi per terminare con la conquista del Bafta della Grande Bellezza di Sorrentino a Londra. E proprio grazie a questi riconoscimenti che questa sera possiamo gridarvi con entusiasmo:

GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK!

Emergenza al Milan, Seedorf in difficoltà?

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Chi ha detto che l’Atletico Madrid è in crisi? Dopo la vittoria schiacciante sul Valladolid, la strada dei rossoneri che lo incontreranno mercoledì in Champions sembra davvero in salita. In più a ostacolare il Milan sembra esserci l’ennesima maledizione e Seedorf, nel match più importante della stagione, rischia di non avere a disposizione né Kakà né Zapata. Contro il Bologna il brasiliano ha riportato una leggera distorsione alla caviglia destra, mentre il colombiano nella fase del riscaldamento ha accusato un affaticamento muscolare alla coscia sinistra. Se entrambi i giocatori fossero fuori per Seedorf la partita sarebbe davvero complessa anche perchè mercoledì sicuramente in campo non ci saranno nè Muntari e nè Montolivo per squalifica oltre agli infortunati El Shaarawy, Birsa, Silvestre, Robinho e Cristante. Honda poi non può giocare in Champions e quindi il tecnico tra centrocampo e attacco avrebbe 8 elementi in meno. Un vero miracolo?

 

Berlusconi smentisce: Seedorf e Galliani restano al loro posto…

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«Leggo versioni contrarie al vero circa la cena che si è tenuta ad Arcore martedì scorso. Miei ospiti Galliani e Seedorf. Tale cena si è svolta in un clima di assoluta cordialità e in totale sintonia».Queste le parole con le quali Berlusconi smentisce la notizia che sia Seedorf che Galliani potrebbero veder compromessi i loro ruoli al Milan se la squadra non ritornasse a vincere con continuità e a risalire la classifica di serie A.
«Tutti insieme appassionatamente», è stato invece lo slogan scelto dall’ad rossonero, Adriano Galliani, per commentare la cena di Arcore. Ci sono stati scontri fra presidente e allenatore? la domanda «La marcatura era a zona, molto blanda», ha risposto con un sorriso a Sky Galliani che ha definito il Milan «un cantiere aperto, e bisogna lavorarci». «Non c’è nessuno stupore per la cena, è appena arrivato il nuovo allenatore, che non aveva mai visto il presidente ma solo sentito al telefono – ha spiegato Galliani -. Abbiamo parlato di calcio, è stato divertente, continuavamo a spostare i centrocampisti: questo va avanti, quello lì indietro…». L’ad rossonero ha poi notato che il 4-2-3-1 scelto dall’olandese «è il modulo che usano le grandi squadre, una volta soprattutto le spagnole, ora anche il Bayern. Tutto dipende dalla qualità di chi interpreta il modulo. I giocatori – ha continuato – si devono abituare, prima giocavamo con 3 centrocampisti puri, ora con 2. E ci manca El Shaarawy che sa fare le due fasi». «Ho visto le statistiche, abbiamo alzato il baricentro di 5-6 metri, tiriamo più in porta e concediamo meno agli avversari, a parte la gara di Napoli – ha aggiunto Galliani –. Anche l’occhio vuole la sua parte, ma i numeri dicono questo». Infine all’ad rossonero è stato domandato se Pazzini può giocare con Balotelli. «Il Milan ha già avuto due allenatori, non ha bisogno del terzo – ha sorriso –. Mi piace Pazzini perché allunga la squadra, è possibile che si possa vedere anche in tempi brevissimi».

Fiamme sotto la panchina dei Diavoli… ecco il dopo Seedorf?

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E’ davvero finita l’era Seedorf ad appena un mese dall’incarico? I malumori sono molti a iniziare dall’eliminazione dalla Coppa Italia e quell’annunciata rivoluzione in attacco che per il momento è lontana dagli splendori a cui erano abituati i tifosi rossoneri. Silvio Berlusconi è stato lapidario: non ammette più errori. Il numero uno rossonero martedì scorso ha incontrato il tecnico olandese per ribadire, riporta il ‘Corriere dello Sport’, che quelle con Bologna e Atletico Madrid saranno due finalissime. Ma quale è l’alternativa? Il duo Tassotti-Maldera sarebbe già pronto a tornare in pista dopo l’apparizione contro lo Spezia, anche se Tassotti starebbe meditando un addio anticipato visto il ruolo marginale affidatogli da Seedorf. Tassotti-Maldera sarebbe già pronto a tornare in pista dopo l’apparizione contro lo Spezia, anche se Tassotti starebbe meditando un addio anticipato visto il ruolo marginale affidatogli da Seedorf, se quindi si deve cambiare, lo si farà in fretta… poi davvero non ci sarebbero alternative a Seedorf!

 

Nervi tesi per Nainggolan, tweet polemico contro i milanisti!

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Nervi tesi per il neo acquisto della Roma  Radja Nainggolan che al termine della partita  tra Cagliari-Milan h inviato il tweet polemico dopo esser rientrato a Cagliari e aver incrociato i tifosi del Milan,  reduci dal successo in extremis per 2-1 della squadra di Seedorf su quella di Lopez. I tifosi lo hanno offeso e lui non ha atteso molto per inviare il suo messaggio.

L’altra faccia di Seedorf, quella raccontata dal papà di Gabriele

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E’ Giorgio Sandri, il papà di Gabriele, ucciso l’11 novembre 2007 a ricordare uno spiacevole episodio dell’allora giocatore del Milan Seedorf e oggi nuovo allenatore dei rossoneri. Quando il ragazzo fu ucciso dall’agente Spaccarotella molte partite furono rinviate e quando si tornò in campo quasi tutti i giocatori indossarono la fascia nera in segno di lutto, ma Sedorf si rifiutò:  “Non abbiamo indossato il lutto per la morte del fratello di Kaladze non mi sembra giusto indossarlo per una persona che non conosciamo e che non sappiamo perché è morta”. Oggi quindi lo sfogo di Giorgio Sandri:

“Allegri sostituito sulla panchina del Milan da Seedorf… Seedorf chi?”.

Il nuovo allenatore del Milan tornò sul caso rilasciando un’intervista a GQ: “Non lo feci per mancanza di rispetto. Quando andammo in campo non si sapeva nulla: chi fosse, che cosa fosse successo. Niente. E se fosse stato un mafioso?”.

Ma fino a prova contraria in Italia non si è sempre innocenti? Forse Seedorf non lo sa? Su quali dati, visto che nons i sapeva nulla di questo ragazzo può venire in mente a un campione di calcio che possa trattarsi di un mafioso?

Quell’offesa ha scatenato l’ira del papà di Gabriele: “Ho sentito la notizia dell’arrivo di Seedorf, è stato un raptus di rabbia. Il Milan portò il lutto, lui si rifiutò. E’ stato un campione, non voglio considerarlo come persona. Sensibilità zero”.

Allegri furioso: “Se ci alleniamo così non serve a un c…”

Max-Allegri-tuttacronacaMassimiliano Allegri sotto pressione per i risultati (non)ottenuti in questo avvio di stagione. E il mister, nell’allenamento del Milan dello scorso martedì ha dato sfogo alla sua frustrazione, mentre i microfoni di Mediaset Premium captavano le sue parole.

Se non ci alleniamo anche mentalmente nel lavoro fisico non serve a un c… Se no, cento metri avanti e indietro li faccio anch’io. Li faccio in qualche secondo più di voi, ma li faccio anch’io. Qui bisogna lavorare mentalmente, cattivi. Come se ci fosse una palla da andare a prendere. La domenica se si va più degli altri è più facile vincere le partite, se gli altri ci passano sopra siamo morti. Se non abbiamo forza nelle gambe, partite ne vinciamo poche.

In effetti questo suo sbottare non è nuovo, visto che anche l’anno scorso, con un Milan in fase no, disse:

Voi non ci siete con la testa, è per questo che perdiamo. Così si va in Serie B

Il fatto è che un anno fa arrivò SuperMario, quest’anno già è presente ma, anche a causa delle squalifiche, non ha brillato. Per di più le squadre in corsa sono diverse e non sarà facile riagganciare Roma, Juve, Napoli Inter e Fiorentina visto il ritmo che stanno tenendo.

Nuova era al Milan: nel futuro di Allegri non c’è la panchina rossonera

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Massimiliano Allegri sta per essere esonerato dalla guida del Milan. Lo spiega  ‘Il Giornale’ in cui sono indicati anche i possibili successori. Ecco i passi più salienti delle ipotesi messe in campo per la squadra rossonera:

“…via Braida e Galliani, via Allegri invecchiato anzitempo, nemmeno si fosse seduto sulla panca dell’Inter (se avete fatto caso, dopo qualche mese ingrigiscono facce e capelli), e largo alla corsa per la pole, che tanti dicono già vinta da Seedorf“.

“…il via alla rivoluzione nel segno del giovanilismo rossonero voluto da Barbara B. C’è chi, invece, penserà il contrario. Ai posteri l’ardua sentenza su chi abbia ragione. Per ora meglio non pensare. Meglio puntare su qualche risultato in campo e sul recupero di un Milan decente in Italia e in Champions. Il blasone chiede più fatti e meno parole, più effetti pratici e meno filosofia. Magari qualche buon giocatore. E, perché no, un buon occhio sul tecnico del futuro. La carica degli ex è l’ultimo gioco di società. Magari solo per sport, ed un poco per spot: la pubblicità è l’anima del commercio. La lista è lunga. Ieri si è aggiunto Andrij Shevchenko, non sai mai che la società abbia un felice ripensamento.

Sheva lo ha detto con innocenza non proprio innocente. È un momento di transizione, sto studiando. Mi preparo per il futuro, per me sarebbe ideale allenare un giorno il Milan o la nazionale ucraina». Meglio il Milan, senza dubbio. Per le nazionali c’è sempre tempo. Poi, figuratevi, Sheva ha anche aggiunto che non è questo il momento in cui il Milan deve cambiare panchina. Ma questo è il momento del posizionamento. Forse non è un caso che Paolo Maldini e Sheva siamo vecchi amici. Paolo sembra destinato ad un futuro da dirigente, fate voi il resto.

Sheva è l’ultimo di una serie di pretendenti che si è fatta lunga, nella gran parte ex milanisti Ciascuno con una strizzatina d’occhio, più o meno decisa. Marco Van Basten si è sempre profilato sullo sfondo senza mai lasciarsi toccare: del tipo guardatemi e non toccatemi. Eppoi costerebbe troppo. Donadoni ci ha sperato in alcuni momenti e magari continua a sperarci. Rino Gattuso ci metterebbe l’anima e magari nutre la segreta speranza nonostante il flop a Palermo. Filippo Inzaghi è pronto uso in casa, ma perfino lady Barbara deve aver intuito che l’esperienza conta: soprattutto sulle panchine.

Non sempre ti capita fra le mani un profeta toccato dalla grazia come Sacchi. Per Inzaghi ci sarà tempo. E perché mai Berlusconi non potrebbe pensare anche a Chicco Evani che, i suoi amici garantiscono, ha qualità da allenatore vero. Peccato non abbia fascino e appeal come alcuni di cui sopra. Tra gli usati sicuri qualcuno scommette sull’ipotesi Prandelli.

Ma, suvvia, un monsignore come può sposarsi con il giovanilismo strutturale previsto nel nuovo Milan? Eppoi, chissà ci sono idee e idee, non solo politiche. Ma, certo, se diciamo parole e idee chi meglio del chiacchierone eccellente? Leggi: Clarence Seedorf. C’è il rischio che, a sentirlo parlare, vadano in confusione anche i muri dello spogliatoio di Milanello: infatti scopriranno la ragione della loro esistenza dalle parole alate dell’olandese. Seedorf è stato un meraviglioso giocatore, non è detto sia un altrettanto magico allenatore”.

In Serie A va di scena… il valzer delle panchine!

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Con una sola partita prima della chiusura del campionato, è tempo d’iniziare a guardare al futuro, anche delle varie panchine. Se Antonio Conte, dopo il colloquio con la dirigenza e Agnelli può mettersi comodo, così come Guidolin, che piace al Napoli ma resta all’Udinese, per molti altri è tempo di prendere (o subire) decisioni. Stramaccioni saluta l’Inter e, secondo le indiscrezioni, Walter Mazzarri è pronto per insediarsi alla guida dei nerazzurri, forte di un contratto triennale che gli frutterà 3.5 milioni netti a stagione. Per lui niente Roma dunque, che potrebbe aprire le porte ad Allegri, al momento ancora a bordocampo del Milan. E’ stato lo stesso Berlusconi ad anticipare la scelta: “Allegri andrà alla Roma dopo la partita col Siena”. Al riguardo non ci sono ancora state conferme, ma nemmeno smentite. Al riguardo Allegri non si sbilancia e preferisce guardare alla prossima sfida, il match contro i toscani: “La posta in palio è talmente alta. Tutti vogliamo giocare i playoff di Champions l’anno prossimo”. E riguado il passaggio alla squadra della capitale? “Non so se il presidente ha detto o no quella frase. Se dovesse averla detta, spero mi abbia fatto da procuratore e mi abbia fatto anche un buon contratto”. Allegri forse è più concentrato sul futuro prossimo, ma c’è chi già pensa di sostituirlo con Seedorf, attualmente impegnato, come giocatore, con la squadra brasiliana Botafogo, ma impegnato con un corso online della Fifa per prendere il patentino da allenatore. Ma il presidente rossonero ha anche un’altra grande passione: Montella della Fiorentina, che però è marcato stretto anche dal Napoli proprio in vista della sostituzione di Mazzarri. Ma la squadra partenopea ha pronta una rosa di alternative, tra cui spicca Benitez, fresco di successo in Europa League con il Chelsea. Potrebbero però rappresentare un problema le richieste elevate per il suo staff. Al suo posto potrebbe quindi essere considerato Di Matteo, che con il Bayern Monaco ha alzato la Champions. Ma un’opzione potrebbe essere rappresentata anche dal laziale Petkovic, che piace ma l’affare è difficile.

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A questo punto, a Stramaccioni non resta che consolarsi con i Tapiri d’Oro che gli ha consegnato l’inviato di Striscia Valerio Staffelli che gli ha chiesto  “Cosa sta succedendo a questa Inter? Ha battuto tutti record negativi”. “Però abbiamo fatto il record storico delle vittorie consecutive in trasferta – la risposta di Strama -. Finché siamo stati tutti sani… poi l’unico che non si è fatto male sono stato io. Moratti? Lui non si è infortunato, sta benissimo!”.

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