Che cittadini e autorità non si dimentichino del Duomo: l’appello del cardinale Scola

duomo_milano-tuttacronacaSi è celebrata la Festa della Dedicazione della Chiesa Cattedrale, ieri, al Duomo di Milano, con la messa recitata dall’arcivescovo Ettore Scola.  La dedicazione viene celebrata la terza domenica di ottobre perche’ proprio quello stesso giorno, nel 453, l’arcivescovo Eusebio consacrò la chiesa di Santa Maria Maggiore, e così fece anche nel 1577 San Carlo quando benedì il Duomo. Per l’occasione, il cardinale ha voluto ricordare che ”il tempio” è fatto di persone, quelle che”intendono seguire Gesù Cristo”. Ma ha anche elevato un appello: ”Speriamo che i milanesi e le autorita’ di Milano non si dimentichino di questo punto di riferimento”. Il richiamo è alla necessità di un impegno concreto: nonostante tra finanziamenti pubblici e privati siano stati raccolti 30 milioni di euro, infatti, tra reastauri e nuovi lavori si prevede una spesa attorno ai 50. E’ il Corriere della Sera a spiegare che, ogni anno, la sola manutenzione del Duomo costa circa 10 milioni di euro, ma bisogna considerare anche i recenti interventi e quelli che sono in progetto. Solo per restaurare la Guglia maggiore, infatti, sono stati spesi  oltre 9 milioni mentre, avvicinandosi l’Expo, sono previsti lavori per circa 30.

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Sacerdoti a scuola di finanza per aiutare le famiglie in crisi.

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La crisi economica, non quella delle vocazioni. È l’emergenza, il tema sul quale i preti milanesi chiedono notizie e strumenti per capire i problemi della gente e per aiutarla concretamente. Per questo la Diocesi organizza il primo «corso di economia e finanza» per sacerdoti, diaconi e religiosi. Sono stati i preti stessi a chiedere in Curia un corso di formazione per capire la crisi economica. E i collaboratori dell’arcivescovo Angelo Scola, hanno capito che non basta far ripartire il «Fondo famiglia» che aiuta i disoccupati, ma che bisogna anche mettere in condizione i preti di interagire in modo competente con chi ha perso il lavoro ed ha esaurito i propri risparmi.

Per questo parte un vero e proprio seminario — per ora in tre puntate — con docenti dell’università Bocconi pronti a chiarire ogni dubbio, in modo tale che, anche in chiesa, entrino le nozioni base per capire il momento che il Paese sta attraversando. «Abbiamo pensato questa prima iniziativa perché ce lo chiedevano i responsabili delle comunità pastorali — spiega il vicario episcopale Carlo Faccendini —  Sarà un corso di aggiornamento per offrire parametri più seri, critici e rigorosi per leggere la realtà e per rispondere alle richieste delle persone, evitando giudizi superficiali, entrando dentro il vissuto di fatica di tante famiglie».

Se il fumo è nero, Scola perde voti ed… escono gli outsider!

colonnato, san pietro, conclave- scola-tuttacronaca

I fedeli non hanno dubbi: più fumate nere ci sono e più avanzano gli outsider. Se ieri il popolo di piazza San Pietro sperava nel miracolo e nella fumata bianca in tempi record, dopo il secondo esito negativo, cambia rotta. “Così Scola perde quota”, dice un ragazzo romano mentre lascia il sagrato. E ognuno spera nel ‘suo’ Papa. Un folto gruppo di persone, di Palermo, ‘tifa’ l’americano Sean O’Malley, il cappuccino che piace a chi vuole, spera e desidera una chiesa rinnovata. “A questo punto- dice sicuro Marco, 35 anni- o è O’Malley oppure finalmente un Papa nero’.

Il Papa si toglie qualche sassolino dalla scarpa?

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La cupola di Michelangelo è il cielo che veglia sul Papa dimissionario che celebra il rito delle ceneri. Queste le parole che risuonano come monito a tutta la Curia: “Il volto della Chiesa è a volte deturpato da divisioni e colpe” contro la sua stessa unità. Radunate il popolo, indite un’assemblea solenne, chiamate i vecchi, riunite i fanciulli, i bambini lattanti; esca lo sposo dalla sua camera e la sposa dal suo talamo. La dimensione comunitaria – ha spiegato il Papa – è un elemento essenziale nella fede e nella vita cristiana. Cristo è venuto per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Il ‘Noi’ della Chiesa è la comunità in cui Gesù ci riunisce insieme: la fede è necessariamente ecclesiale. E questo è importante ricordarlo e viverlo in questo tempo della quaresima: ognuno sia consapevole che il cammino penitenziale non lo affronta da solo, ma insieme con tanti fratelli e sorelle, nella Chiesa”.

Basta individualismi  e rivalità e più unità, questo il desiderio di un Papa che lascia… e forse non solo per l’età!

Il dilemma di Benedetto XVI!

dilemma benedetto xvi

Herbie Brennan, nel 1978, in un racconto, ipotizzava che un Papa, Benedetto XVI, sarebbe stato l’unico in grado di fermare il feroce dittatore Victor Ling nella sua ascesa al potere nella nazione di Anderstraad. Il Papa, nel racconto, sarebbe stato preso da una visione mistica che lo incitava ad attaccare Ling. Il Pontefice, però, ha uno scrupolo di coscienza e chiede il parere di un medico che deve stabilire se Benedetto XVI è sano o no di mente. Il racconto fu pubblicato nel ’77 negli Stati Uniti, nel ’78 in Italia, (collana “Urania”) anno di elezione di Giovanni Paolo II.

 

Dimissioni del Papa? L’America le vede così!

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Tra gallerie fotografiche, articoli ed editoriali i quotidiani Usa sono pieni di notizie su Benedetto XVI. Soprattutto l’attenzione si posa sulle luci e ombre del Papato di Joseph Ratzinger e sul suo successore.

”Il Papato dopo Benedetto”, e’ il titolo dell’analisi del Wall Street Journal, secondo il quale Ratzinger lascia ”una ricca eredita’ di fede ma anche una fallimentare burocrazia vaticana”. Per il Wsj un papa ”intellettualmente forte come Benedetto puo’ stabilire nobili obiettivi e articolarli con forza ed eloquenza, ma tutto cio’ diventa inutile se il Vaticano e’ incapace di portare a termine le intenzioni del pontefice, perfino indebolendole”.

E in un altro articolo il Wsj si sofferma sui candidati alla successione, citando il cardinale Angelo Scola tra i favoriti, ”figura d’alto profilo nella Chiesa e anche con esperienza nel dialogo interreligioso”.

”Un mandato turbolento per uno studioso tranquillo” e’ invece il titolo del New York Times, secondo il quale durante il papato di Benedetto XVI la Santa Sede ”e’ carambolata da una crisi all’altra”. E per questo ”sia i supporter che i detrattori” di Ratzinger, ”hanno salutato pressoche’ universalmente il passo come un momento di grazia, apparendo quasi alleviati nel vedere la fine di un viaggio molto turbolento”.

Il Washington Post, in un’analisi, si sofferma invece sul futuro pontefice e titola ”Quanto sara’ moderno il nuovo papa”, citando anche lui tra i papabili il cardinale Scola, poi il canadese Marc Ouellet, il ghanese Turkson e l’arcivescovo di New York Timothy Dolan. Di certo, sottolinea il Wp, ”la piu’ alta priorita”’ del nuovo pontefice ”dovra’ essere rendere i cattolici nuovamente evangelizzatori”.

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