Sciopero ad oltranza della “bionda”, ma solo di lunedì mattina

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Divieto di fumo? No, sciopero e solo di lunedì mattina! Solo tre ore a settimana, ma lo sciopero indetto dai tabaccai italiani sarà a oltranza a partire dal 3 marzo. Le sigarette non saranno vendute dalle 9 alle 12 del mattino.  “Abbiamo cercato il dialogo”, spiega il presidente della Federeazione dei tabaccai italiani  Fit Giovanni Risso, “ora il tempo delle parole è scaduto. Si passa all’azione”. La protesta è scattata poiché i tabaccai chiedono un aumento dell’aggio, ovvero della percentuale che possono incamerare su ogni singolo pacchetto di “bionde” venduto. “…abbiamo provato a spiegare l’origine dell’impoverimento di una categoria, quella dei tabaccai, ancora oggi considerata, a torto, ricca. Ora il tempo delle parole è scaduto. Si passa all’azione. I tabaccai scioperano e chiedono l’aumento dell’aggio!”.

Risso ha annunciato anche lo stato di agitazione permanente della categoria;

“Dal 3 marzo prossimo, i tabaccai si asterranno dalla vendita del tabacco dalle 9 alle 12 di ogni lunedì, ad oltranza. Almeno finché la politica e le Istituzioni competenti non avranno colmato quel vuoto normativo su cui si combatte una guerra non nostra”.    

“La nostra neutralità è indubbia e storicamente accertata – spiega Risso – se dunque altri decidono di portare avanti una guerra di posizione, facendo scendere i prezzi delle sigarette, facciano pure. Ma non si ignori che il nostro aggio è una percentuale di quei prezzi e che, quindi, più questi scendono più il nostro aggio deve aumentare”.    ”Solo così, infatti – conclude il presidente nazionale della Fit – si può compensare la perdita di redditività delle nostre tabaccherie fiaccate dal calo delle vendite, connesso anche al mercato illecito ed al proliferare di prodotti succedanei”.

 

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Niente prelievo sugli stipendi dei prof? Il governo ci prova con i bidelli

bidello-tuttacronacaIl governo non metterà le mani in tasca agli insegnanti… ora ci prova con il personale non docente, ossia soprattutto bidelli e chi nella scuola fa lavoro di segreteria. La denuncia arriva dai sindacati che fanno riferimento a una circolare del ministero dell’Istruzione nella quale si chiede la restituzione al personale ausiliario, tecnico e amministrativo della scuola dell’incentivo economico, stabilito con un accordo del 2011, per mansioni che vanno oltre i normali compiti. Francesco Scrima, segretario generale della Cisl scuola, ha affermato: “Noi impugneremo questo provvedimento perché  ingiusto, iniquo e offensivo. Riguarda il personale Ata, personale che ha delle retribuzioni tali che gridano vendetta al cielo!” Quello che prevede la circolare è il prelievo degli aumenti contrattuali legati alla professionalità (incentivi che vanno da un minimo di 600 a un massimo di 1.800 euro annui che si tra traducono mensilmente in una cifra che va dai 50 ai 150 euro). Ad essere interessate potrebbero essere 8mila persone e nel frattempo la Uil scuola ha già inviato una lettera al ministro Carrozza nella quale viene sollecitato il ritiro del provvedimento. “Va evitato – dice – un altro pasticcio”.

Marcia indietro sugli insegnanti! Il governo ha rischiato di farsi male da solo

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Gli insegnanti non restituiranno i 150 euro”: il Governo fa marcia indietro. Alla fine il Governo ha fatto marcia indietro sugli insegnanti: dalla riunione a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio, Enrico Letta, il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, e il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza è arrivata la decisione di sospendere il provvedimento che imponeva la restituzione degli scatti di anzianità del 2012. Il flash dell’Ansa è delle 10 e un quarto, a inizio mattinata il vicepremier Angelino Alfano aveva già rassicurato gli insegnanti e, di riflesso, l’alleato di maggioranza, il Pd che storicamente rappresenta la categoria: ”In questo modo il governo rischia di farsi male da solo. Entreremo nel merito della vicenda, i cui dettagli ancora non conosciamo, per evitare che si verifichi il prelievo”, aveva affermato Alfano, intervenuto alla “Telefonata” su Canale 5.

Tagli allo stipendio degli insegnanti: 150 euro in meno

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Ritorno amaro tra i banchi per gli insegnanti italiani che si sono trovati di fronte al taglio di 150 euro di stipendio. Il taglio è stato operato dal ministero dell’Economia  che chiede la restituzione degli scatti stipendiali già percepiti nel 2013 con una trattenuta appunto di 150 euro mensili, a partire da gennaio. Immediata l’ira dei docenti che si vedono così negare un diritto già acquisito, ma soprattutto la richiesta ha fatto anche sorgere un vero scontro all’interno del governo con il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, che si è schierata al fianco degli insegnanti e ha scritto immediatamente al collega Saccomanni.  Ma se i membri di un esecutivo si scontrano tra loro come è possibile governare un Paese ed effettuare delle riforme? Se non c’è coesione e un indirizzo unitario come si riesce a trovare un’intesa che consenta di dettare un agenda sul prossimo anno? Intanto al fianco dei lavoratori della scuola si sono schierati anche i sindacati che minacciano lo sciopero.

I sindacati già da giorni protestano con forza. «Le istruzioni impartite dal Ministero dell’Economia per un graduale recupero degli scatti maturati nel 2012 costituiscono una decisione inaccettabile che va bloccata, una vera e propria provocazione che se attuata non potrà rimanere senza risposta» ha tuonato il segretario generale della Cisl Scuola Francesco Scrima. E dalla Gilda è arrivato un aut aut: «Siamo stanchi di aspettare: vengano restituiti ai docenti gli scatti stipendiali 2012 o sarà sciopero generale». Per la Flc-Cgil si assiste «ancora una volta a un pesante intervento sui diritti acquisiti dei lavoratori della scuola, che saranno costretti a restituire le somme legittimamente e giustamente percepite». «La scuola – ricorda il sindacato guidato da Mimmo Pantaleo – ha già contribuito pesantemente al risanamento dei conti pubblici, finanziandolo con i tagli di personale (8 miliardi di euro), con il blocco del contratto di lavoro, con il taglio del salario e con l’aumento dei carichi di lavoro». Il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna, parla di «situazione gravissima, mai accaduta prima». La nota del ministero dell’Economia del 27 dicembre – ricorda – «produce come effetto che, senza che nessuno sia stato avvertito, senza che sia stata fornita nessuna spiegazione, si procede con il prelievo nello stipendio. Come a dire, poichè la scuola è centrale nelle scelte di Governo, apriamo il nuovo anno togliendo parte della retribuzione di quelli che l’avevano legittimamente percepita, perchè le regole sono cambiate. Il decreto, che viene interpretato in modo retroattivo, è di novembre e decide di togliere gli aumenti maturati a gennaio. Ed è qui il pasticcio vero, con un Governo che, in questa vicenda, infila un errore dopo l’altro, trattando il personale della scuola anziché come lavoratori titolari di diritti, come sudditi».

Il Lago dei Cigni al Teatro dell’Opera di Roma va in scena… su base registrata!

teatro-roma-tuttacronacaIeri, una ventina di musicisti hanno protestato in Piazza del Campidoglio contro l’impotesi di ridimensionamento dell’ente previsto dalla legge Bray. Spartiti alla mano e strumenti pronti, hanno dato vita alle note del Nabucco. Alcune ore più tardi è quindi giunto l’annuncio, come spiega Repubblica, dei tre sindacati Slc Cgil, Fials Cisl e Libersind Confsal: “Bloccheremo sine die tutte le produzioni” a cominciare proprio dallo “sciopero” indetto per stasera. A spingere alla decisione, le dichiarazioni di Ignazio Marino, favorevole al ricorso del teatro al prestito per le strutture in difficoltà previsto nella stessa legge. Tuttavia hanno dovuto fare i conti con il corpo di ballo che nel pomeriggio ha spiegato il primo ballerino del Costanzi Alessandro Tiburzi (delegato Uilcom): “Lo spettacolo potrà andare in scena con una base registrata”. E ancora: “Anche noi siamo preoccupati per il futuro del Teatro, ma è anche vero che c’è già un incontro fissato con il sindaco per il prossimo 10 gennaio e in quella sede discuteremo. In questi tempi di crisi bisogna lavorare, dare un segnale di rispetto al pubblico che ha pagato per godere dello spettacolo. I problemi li dobbiamo risolvere fuori dal palcoscenico”. Quindi la soluzione: Il Lago dei Cigni andrà in scena, come previsto, solo che la prima di questa sera vedrà i ballerini danzare su una base registrata.

Il lunedì nero dei trasporti: gli orari dello sciopero

sciopero-trasporti-tuttacronacaSciopero di quattro ore, lunedì 16 dicembre, per il trasporto pubblico locale da parte di chi sostiene il rinnovo di contratto della categoria, scaduto da quattro anni. La protesta è stata organizzata da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Autoferrotranvieri e Faisa. I sindacati sono stati convocati al ministero dei Trasporti, ma l’incontro si terrà solo mercoledì. Su base territoriale, le ore di fermo sono organizzate in maniera diversa.

Nel dettaglio: a Milano i lavoratori di bus, tram e metro si fermeranno dalle 8.45 alle 12.45; a Genova dalle 11.30 alle 15.30; a Venezia dalle 9 alle 13, a Bologna dalle 10 alle 14; a Firenze dalle 17 alle 21; a Perugia dalle 9 alle 13; a Roma dalle 8.30 alle 12.30: le Zone a Traffico Limitato resteranno disattivate per l’intera giornata; a Napoli dalle 9 alle 13; a Bari dalle 8.30 alle 12.30; a Palermo dalle 9.30 alle 13.30; a Torino lo sciopero e’ esteso a 24 ore dalle 9 alle 12 e dalle 15 a fine servizio: in città sono sospese le limitazioni alla circolazione previste nella ZTL Centrale. Resteranno in vigore i divieti previsti nelle vie e corsie riservate al trasporto pubblico, nelle zone pedonali e nella ZTL Valentino.

TRENORD: Sciopero di 4 ore dei lavoratori (rpt lavoratori) della rete delle Ferrovie Nord (rpt Ferrovie Nord), che incroceranno le braccia tre la 9 e le 13 del prossimo lunedì 16 dicembre. In base alle regole, la circolazione ferroviaria sarà interrotta per i soli convogli in partenza dopo le 9 e riprenderà soltanto un minuto dopo le 13. I treni già in circolazione durante lo sciopero, invece, completeranno il viaggio previsto.

EMILIA:
BOLOGNA – dalle 10 alle 14.
FERRARA – dalle 10 alle 14.
REGGIO EMILIA – dalle 9 alle 13.
MODENA – dalle 8.30 alle 12.30.
PIACENZA – dalle 17 a fine turno.
PARMA – dalle 16.30 alle 20.30.
FORLÌ-CESENA – dalle 9 alle 13.
RIMINI – dalle 9 alle 13.
RAVENNA – dalle 16.30 alle 20.30 incluso traghetto.
Sono in sciopero anche i servizi ferroviari Tper (ex Fer) su linee Ferroviarie Rfi e Fer dalle 9 alle 13, senza garantire i servizi minimi.

Sciopero della fame, a Bologna protestano i ristoratori

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Sono 26 i ristoranti di Bologna e provincia che hanno aderito allo sciopero indetto per lunedì 9 dicembre per protestare contro le tasse e la burocrazia. Nell’Emilia, laddove la buona cucina è da sempre un eccellenza e un vanto, si rischia davvero di chiudere. Mario Ferrara  chef e imprenditore dello storico e rinomato ristorante Scacco Matto di Bologna, vuole protestare e stigmatizzare l’ormai insostenibile situazione finanziaria cui è soggetta la totalità degli imprenditori che operano nel campo della ristorazione. “Subiamo una pressione fiscale che sfiora il 70%“, sottolinea Ferrara, “il costo del lavoro è insostenibile, i nostri dipendenti ci costano due volte e mezzo la loro busta paga”. Ma l’azione non vuole affatto nuocere o contrapporsi ai manovali della ristorazione, “I dipendenti anzi abbracciano totalmente la scelta d’azione dei ristoratori, perché conoscono benissimo i sacrifici che fanno quotidianamente per tenere aperti gli esercizi”.

Secondo gli imprenditori che aderiscono allo sciopero i dipendenti sono però gli unici ad essere consci della situazione: “Associazioni di categoria e classe politica”, dicono, “non sono state infatti sino ad oggi in grado di recepire le nostre difficoltà e istanze”. È anche per questo che il Movimento – e lo rivendica con forza – non ha nessun colore o credo politico e non è appoggiato da nessuna organizzazione di categoria – “Queste hanno troppa burocrazia al loro interno per riuscire ad organizzare uno sciopero che veda coinvolta solo una parte degli iscritti”.

I ristoratori però non scioperano solo per il loro settore: “Ci rendiamo conto che queste problematiche sono trasversali a tutti i reparti produttivi e hanno ripercussioni negative su tutta la società, è il paese intero che ne soffre. In molti si stanno muovendo per reagire, anche noi vogliamo e dobbiamo fare la nostra parte. Non è detto che il nostro movimento non diventi nazionale, abbiamo già diversi contatti in tal senso. Speriamo che qualcuno sia disposto ad ascoltarci, altrimenti saremo costretti ad adottare forme di protesta più dure, come sospendere l’emissione degli scontrini fiscali”.

Polizia in sciopero e assalto ai supermercati: un morto e 135 feriti

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La polizia e le forze di sicurezza sono entrate in sciopero e gli sciacalli hanno preso di mira i supermercati della città. Nel caos più totale che si è generato nella provincia argentina di Cordoba, c’è stato anche un morto e 130 feriti. Il governatore locale ha ordinato la chiusura delle scuole e la sospensione dei trasporti pubblici, dopo che nella notte diversi gruppi di giovani hanno infranto le vetrine di numerosi negozi per saccheggiarli.

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Il 2013 sarà l’anno degli scioperi e delle tensioni a Natale?

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Tante, troppe le questioni che bollono in Italia. Tra cittadini discriminati, crisi economica, ripresa lenta e al momento inesistente, nuove tasse in arrivo e una manovra che se darà i suoi frutti, non li vedremo prima della fine del prossimo anno. Intanto aumentano le famiglie allo stremo e le categorie di lavoratori che non si sentono protetti. La battaglia quindi si gioca sul sociale ancor prima che sulle grandi ideologie che sembrano ormai disinteressare i più. La disoccupazione sale e i salari non si adeguano al costo della vita, i giovani costretti a cercarsi lavoro all’estero e quella lunga sequela di “mali” che ogni giorno sentiamo nei talk show. Soluzioni? Non si vedono al momento all’orizzonte e quindi il 9 dicembre 2013, il Movimento Forconi, Movimento autonomo autotrasportatori, promettono di bloccare l’Italia. L’iniziativa è stata lanciata su Facebook. “Ci hanno accompagnati alla fame, hanno distrutto l’identità di un paese, hanno annientato il futuro di intere generazioni…”.

Inizia così il manifesto che annuncia l’iniziativa e che finisce con “quando un governo non fa ciò che vuole il popolo va cacciato con mazze e pietre”.

Rispetto alla precedente protesta, che è avvenuta in prevalenza in Sicilia, stavolta il Movimento dei Forconi punta alla protesta ad oltranza su tutto il territorio italiano, probabilmente per una settimana, la stessa durante la quale è stato tra l’altro proclamato anche il fermo nazionale dell’autotrasporto.

Alla protesta aderiscono oltre al Movimento dei Forconi anche altre sigle ed altri comitati, tra cui Azione Rurale Veneto, comunemente definiti come i “Cobas del Mais”, l’A.I.Tras, Associazione Italiana Trasportatori, C.R.A. Comitati Riuniti Agricoli. Ed ancora Life Veneto, il movimento dei Liberi Imprenditori Federalisti Europei, M.A.A. Movimento Autonomo Autotrasportatori, i Cobas del Latte ed NVPP – Non vogliamo più pagare.

A guidare la protesta dal prossimo 9 dicembre del 2013 saranno in prevalenza gli agricoltori, i camionisti, gli allevatori, i piccoli commercianti e, di sicuro, anche tanti disoccupati che chiedono lavoro e dignità.

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Lo sciopero dei trasporti paralizza Genova

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Il trasporto pubblico locale, Atm, sciopera e Genova va in tilt. Nonostante la precettazione prevista per oggi gli autobus sono fermi nelle rimesse. E, secondo quanto riferisce il Secolo XIX, lo sciopero potrebbe prolungarsi fino a domani. Sotto la sede di Primocanale, nel centro della città, ci sono stati momenti di tensione. L’edificio è presidiato da alcuni agenti di polizia in tenuta antisommossa, ma i manifestanti, circa 300, hanno cercato di superare il cordone, venendo respinti. Il traffico per l’accesso allaSopraelevata, la principale via di scorrimento della città, è bloccato. Traffico in tilt sulle autostrade A7 e A12. Sulla Serravalle-Genova disagi anche per la pioggia e per un incidente avvenuto poco dopo Busalla che ha causato 6 chilometri di coda in direzione del capoluogo.

La protesta è stata resa necessaria dalla volontà dell’Amministrazione locale di privatizzare il servizio, perché sulla municipalizzata gravano 10 milioni di debito. “Non abbiamo ricevuto alcuna risposta dalla Regione”, hanno detto i rappresentanti sindacali dopo un incontro nella sede della Regione Liguria con l’assessore ai trasporti Enrico Vesco. “Indietro non si può tornare in questa difficile vertenza. la nostra speranza è che le controparti siano disposte a tornare al tavolo delle trattative con altre prospettive rispetto a quelle attuali. Siamo a conoscenza del disagio che sta vivendo la città, ma le colpe sono del sindaco e dell’amministrazione regionale”.

 

Venezia, placide acque

venezia-tuttacronacaUn piano del Comune di Venezia, che prevede limitazioni orarie del traffico, ha fatto scattare uno sciopero che coinvolge gondole, barche e taxi. E mentre vengono garantiti unicamente i servizi essenziali, quali il rifornimento del latte, di medicinali, del cibo per le mense delle scuole, che prevedono un impiego di poco più di una decina di barche, le vie d’acqua della città lagunare si sono svuotate. Donando una visione di Venezia che ha del surreale, con i suoi canali che nessuno solca.

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Tensione a Roma: i lavoratori della Metro C sul piede di guerra

metro-roma-tuttacronacaLavoratori in sciopero e protesta sui Fori Imperiali. Cantieri della metro C chiusi oggi a Roma, mentre camion, betoniere e gru sono stati parcheggiati nella strada che collega piazza Venezia al Colosseo. In piazza sono scesi tanto i sindacati quanto le imprese affidatarie e i lavoratori della Metro C, tutti a chiedere al Campidoglio che vengano sbloccati 253 mln di euro. Non è la prima volta che accade: già ad agosto era stata organizzata una protesta simile, bloccando via dei Fori imperiali mandando in tilt il traffico del centro storico. “Entro l’11 novembre doveva essere sbloccata la prima tranche, di 166 milioni di euro, che sarebbe servita per pagare gli stipendi arretrati – spiega il portavoce delle imprese affidatarie Nicola Franco – Oggi è il 12 e non è arrivato nulla. Perchè? Com’è possibile che il Campidoglio non rispetti un accordo preso? Se fossi il sindaco mi sarei già dimesso…”.

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Un Halloween senza caffè!

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Niente bevanda nera per Halloween. Domani infatti scatta lo sciopero del caffè e per l’intera giornata non sarà possibile godersi un espresso al bar, al ristorante, ma neppure nelle mense. E’ stato indetta la protesta da parte dei sindacati di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs Uil per il mancato contratto nazionale che riguarda una platea tra i 700mila e un milione di addetti. «Sono oltre 300.000 i lavoratori di bar, ristoranti e mense aderenti alla Fipe Confcommercio e ad Angem che nelle scorse settimane hanno assistito all’abbandono dei tavoli negoziali ed alle richieste insostenibili avanzate dalle associazioni datoriali, tra cui l’abolizione degli scatti di anzianità, della quattordicesima mensilità ed il peggioramento delle tutele riguardanti l’istituto della malattia» dice la Fisascat.

 

3 sindacalisti accusati di estorsione, minacciavano scioperi

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Sono stati arrestati a Salerno con l’accusa di aver estorto denaro a un imprenditore per evitare che i lavoratori della sua azienda scioperassero. Antonio Masi e Pasquale Tortora, della Uil, e Mario Ronca, della Cgil, si sarebbero presentati in più occasioni per ricevere il denaro. Le prime tranche sarebbero partite da maggio scorso. In ben due occasioni l’imprenditore avrebbe consegnato agli estorsori 8000 euro, 5000 la prima volta e 3000 in una seconda. L’imprenditore che li ha denunciati è il titolare di una ditta per la produzione di etichette e stampati con una cinquantina di persone alle sue dipendenze. Masi e Ronca sono stati bloccati nei pressi di un distributore di benzina in via Sichelgaita a Salerno mentre intascavano 3000 euro dall’imprenditore.

Sciopero dei bancari: dopo 13 anni uniti e in piazza

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Giornata storica per i bancari italiani, giovedì tutte le sigle del credito scenderanno in piazza, dopo 13 anni, uniti per lo sciopero di categoria che sfilerà a Ravenna, città del presidente Abi Giovanni Patuelli (numero uno della locale Cassa di Risparmio) e manifestazioni a Roma, Genova, Padova e Milano. L’evento sarà anche preceduto il 30, in occasione della giornata del Risparmio dell’Acri, da un presidio a Roma e a Milano. Lo sciopero è proclamato contro la disdetta anticipata del contratto collettivo consegnata dall’Abi.

Quel timido sciopero di 4 ore dei sindacati contro la Stabilità

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Chi si aspettava una mobilitazione di massa, dovrà ricredersi. Nel giorno in cui Bruxelles esamina la Legge di Stabilità italiana, Cgil, Cisl e Uil decidono di indire scioperi territoriali per metà novembre della durata di 4 ore. Quindi nessun movimento unitario come invece sembrava che dovesse esserci, né una serie di scioperi a catena ma solo un “timido” avviso di dissenso contro una “soft” legge finanziaria che ha scontentato quasi tutti senza poter però alzare la voce poiché stavolta le bastonate sono meno evidenti di altre anche se alcuni sentori già ci sono: con la Tasi ci sarà chi pagherà più dell’Imu e inoltre, a lungo andare, i tagli si ripercuoteranno sui cittadini, la ripresa e l’occupazione tarderanno ad arrivare e allora sì che la mobilitazione si farà sentire… ma ci sarà ancora tempo per protestare?

 

Prossimo week-end… di passione! Sciopero dei trasporti

sciopero-trasporti-tuttacronacaDalla serata di giovedì 17 alla mattinata di sabato 19 ottobre, saranno giornate di fuoco per chi ha necessità di spostarsi, questo perchè l’Unione Sindacale di Base, la Cub e la Confederazione Cobas hanno indetto uno sciopero generale. S’inizia alla mezzanotte del 17 con i lavoratori Alitalia che incroceranno le braccia per 24 ore, imitati dal personale Sea e Sea Holding degli aeroporti di Linate e Malpensa. Inizia invece alle 21 del 17 ottobre l’astensione dal lavoro per i dipendenti di Trenitalia, che garantirà comunque le fasce di protezione, e che si protrarrà per 24 ore. Per quel che riguarda il trasporto pubblico locale, ci sarà uno stop di 8 ore venerdì 18, con modalità e orari diversi da città a città. Infine il trasporto marittimo: per i lavoratori Anas che aderiscono, 24 ore di stop a partire dalle 6 dello stesso giorno. Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato gli orari.

Nube acida alla Esso di Augusta, 2 operai feriti

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Una nube acida avrebbe investito due operai nello stabilimento Esso di Augusta, mentre stavano eseguendo lavori di manutenzione. Gli operai, dipendenti dell’azienda Fraco srl, sono stati soccorsi e portati in ospedale. Le loro condizioni non sarebbero gravi ma la Fiom di Siracusa ha indetto per domani una giornata di sciopero “Per esprimere – si legge in una nota – la solidarietà ai lavoratori coinvolti e per sollecitare azioni concrete a tutela della sicurezza”.

Autunno caldo? Per il momento nero! Raffica di scioperi in arrivo.

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Forse non sarà un autunno caldo ma sicuramente sarà nero. Una raffica di scioperi colpirà molti settori a iniziare dai trasporti il 9 settembre fino a continuare con i Tribunali dal 16 al 20 settembre. I disagi ci saranno anche negli aeroporti dove è previsto uno stop di 24h il 6 settembre dei  comandanti e piloti di Alitalia Cityliner, esclusi i voli da e per Bologna. Nello stesso giorno ci sarà lo stop dalle 12 alle 16 dei Canadair antincendio di Inaer Aviation proclamato dall’Ugl Traporti.

Il 10 settembre partirà lo sciopero degli straordinari dei dipendenti delle Poste indetto dai Cobas.

L’11 settembre ci sarà poi lo sciopero dei trasporti locali a Pisa, Livorno e Lucca e l’intera regione dell’Umbria.

Dal 13 settembre al 6 ottobre il Sindacato Nazionale Autonomi Telecomunicazioni Radiotelevisioni e Società consociate (Snater) ha proclamato uno sciopero inTelecom Italia (escluso l’Access Operation Piemonte) con modalità varie a secondo dei settori.

Dal 16 al 20 settembre incroceranno le braccia gli avvocati penalisti che si asterranno dalle udienze e dalle attività giudiziarie (escluso il circondario di Nocera Inferiore). La protesta è stata indetta dall’Unione delle Camere Pensali Italiane.

Il 27 settembre si fermeranno dalle 10 alle 14 gli assistenti di volo di Alitalia (protesta proclamata da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt e Ugl-Ta e separatamente da Anpav e Avia) e i piloti (Filt-Cgil. Fit-Cisl, Uiltraporti, Ugl-Trasporti).

Ai Fori solo a piedi? I commercianti non ci stanno: calo degli incassi

-1ROMA-FORI-IMPERIALI-tuttacronacaSi pensa a una serrata, forse per l’intera giornata del 14 settembre, contro la pedonalizzazione dei Fori Imperiali. Sono i commercianti dell’Esquilino a pensare alla protesta. La signora Maria Grazia Panella, titolare di uno storico panificio di fronte al Teatro Brancaccio spiega: “Siamo molto preoccupati per quello che sta accadendo: l’affluenza rispetto ad agosto scorso è in calo del 25-30% e se continua così saremo costretti a licenziare qualcuno. Il 14 settembre stiamo pensando di chiudere i negozi e scendere in piazza e restare lì, bloccando il traffico su via Merulana per un’intera giornata. Il sindaco non ci ha neanche ascoltati ma ci ha trattato come sudditi”. A lamentarsi è principalmente chi ha un esercizio commerciale in via Labicana e via Merulana. A preoccupare è il fatto che “i clienti non potranno più fermarsi con la macchina qualche minuto per fare acquisti”. Raccontano: “I vigili stanno già facendo multe alle auto in doppia fila e poi hanno ridotto i parcheggi su via Merulana. Non sono più a spina di pesce ma strisce blu parallele al marciapiede”. La pedonalizzazione, appena iniziata, allunga i suoi effetti anche su via Cavour, dove ad essere perplesso è il benzinaio a pochi passi da largo Corrado Ricci. A chi gli chiede come vadano gli affari in questo lunedì, primo giorno lavorativo da quando il tratto di via dei Fori Imperiali è stato chiuso al traffico spega: “Da stamattina non è passato quasi nessuno a fare benzina. La vedo molto dura: se continua così vado in bancarotta”.

Niente hamburgers né patatine fritte in sciopero i lavoratori dei fast food

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Paghe troppo basse che non consentono di poter permettersi una famiglia o, a volte, neppure di andare a lavoro in metropolitana, questo spinge i lavoratori delle grandi catene di junk food a iniziare lo sciopero privando i loro abituali consumatori di hamburger e patatine fritte.

”Molti di loro vivono in povertà, non si possono permettere di mantenere una famiglia, o nemmeno di prendere la metropolitana per andare al lavoro”, ha detto Jonathan Westin, direttore della organizzazione “Fast Food Forward”, che ha gia’ raccolto 120.000 firme nell’ambito di una petizione lanciata online per l’aumento delle paghe minime e che ad aprile scorso organizzò il primo sciopero a New York e Chicago. In primavera i lavoratori di Mc Donald’s e di altre catene di fast food, come Taco Bell, insieme ai commessi dei negozi di abbigliamento intimo di “Victoria Secret” avevano incrociato le braccia chiedendo l’aumento.

Il problema dei lavoratori delle grandi catene di fast food è molto sentito in questo periodo in Usa, dopo che lo stesso presidente Barack Obama, aveva richiamato l’attenzione sui salari bassi e aveva lanciato la battaglia. I lavoratori che stanno mettendo in atto gli scioperi in molte grandi città come New York, Chicago, St. Louis, Detroit, Milwaukee, Kansas City, rivendicano un salario minimo a 15 dollari l’ora e il diritto di creare sindacati di settore, senza il rischio di venire licenziati.

Confermato lo sciopero dei casellanti il 2, 3 e 4 agosto. Sarà gratis?

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E’ stato confermato per le giornate di 2, 3 e 4 agosto o sciopero dei dipendenti delle Autostrade: . “Dopo tredici mesi di trattativa, malgrado le parti datoriali avessero assicurato la propria disponibilità a chiudere il rinnovo del contratto abbiamo dovuto registrare, non solo una netta chiusura rispetto a tutte le richieste di miglioramento normativo, ma anche una proposta ignobile dal punto di vista salariale”.

E’ la denuncia che si legge in una nota di Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Cisal e Ugl nei confronti delle aziende autostradali, che “distribuiscono dividendi in crescita agli azionisti, stock-option ai dirigenti e che continuano ad incassare aumenti dei pedaggi in costante crescita malgrado gli investimenti non realizzati a pieno, in un tempo di crisi che attanaglia le famiglie dei lavoratori cui vengono chiesti continui sacrifici” la nota unitaria poi aggiunge ” Per l’irresponsabile comportamento delle parti datoriali siamo costretti a proclamare lo stato di agitazione, con blocco dello straordinario e sciopero con le seguenti modalità: per il personale non turnista le ultime 4 ore della prestazione di venerdì 2 agosto; per il personale turnista dalle ore 10 alle ore 14 e dalle ore 18 alle ore 22 di sabato 3 agosto e dalle ore 22 di sabato 3 agosto alle ore 02 di domenica 4 agosto”.

Le autostrade quindi saranno gratis durante lo sciopero indetto dai casellanti? Autostrade per l’Italia ha deciso però di non rilasciare dichiarazioni. I caselli automatici rimarranno comunque in funzione.

 

Il lunedì nero della sanità italiana: medici in sciopero

sciopero-sanità-tuttacronacaContro i tagli pesanti, il blocco del turnover e del contratto, s’incrociano le braccia oggi per quattro ore all’inizio di ogni turno. Sarà questo l’effetto dello sciopero indetto dai sindacati che rappresentano in tutto 115 mila medici e veterinari dipendenti del Servizio sanitario e anche i 20mila dirigenti sanitari, amministrativi, tecnici e professionali del Ssn. Ad essere a rischio saranno tutti gli interventi programmati, le visite e gli esami diagnostici negli ospedali e nei servizi territoriali pubblici. Stando a quanto stimato dai sindacati, sono circa 500mila controlli specialistici e 30mila interventi chirurgici quelli che potrebbero saltare, mentre sono garantite le prestazioni essenziali e quelle di emergenza e urgenza. Ma non solo medici. Anche i veterinari si fermeranno oggi, bloccando così le macellazioni dei capi di bestiame, migliaia di bovini, suini e ovini. Altra conseguenza: verranno a mancare i consueti controlli per la sicurezza alimentare nei mercati ittici e in quelli ortofrutticoli. Per la mattinata, inoltre, è previsto un sit-in di protesta in camice bianco davanti all’ingresso della sede del Ministero dell’Economia.  Massimo Cozza, segretario nazionale dei medici della Cgil, ha spiegato: “Siamo al limite della sopravvivenza del sistema e le condizioni di lavoro, la penuria di risorse, la dilagante precarietà, il blocco dei contratti imposto da oltre 4 anni e la strisciante privatizzazione della sanità impongono una reazione”.

Benzinai in sciopero dalle 22 di martedì alle 6 di venerdì

benzinai-scioperoSciopero confermato per i benzinai nelle aree di servizio lungo tutte le tratte autostradali, tangenziali e raccordi compresi: s’inizia alle 22 di martedì 16 luglio per terminare alle 6 di venerdì 19. A darne l’annuncio Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Anisa Confcommercio. In una nota, inoltre, è stato spiegato che il governo è stato “indifferente” alle denunce dei gestori. Per tentare di riattivare la trattativa con i sindacati dei benzinai, da parte sua, l’Autorità garante per gli scioperi ha convocato per mercoledì pomeriggio le compagnie petrolifere (Eni, Shell, Q8, Api, Tamoil, TotalErg ed Esso) e il concessionario Autostrade.

Salute in sciopero: domani iniziano gli ortopedici

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Luglio sarà il mese degli scioperi dei medici e dei veterinari. Domani 1 luglio, i primi a protestare saranno 7 mila ortopedici, lunedì 22 invece sciopereranno per quattro ore 115mila medici e veterinari dipendenti del Servizio sanitario nazionale, insieme ai 20mila dirigenti sanitari, amministrativi, tecnici e professionali del Servizio sanitario nazionale.

I disagi dello sciopero si stanno già facendo sentire: domani salteranno 2 mila interventi e migliaia di visite ambulatoriali. Saranno garantite solo le urgenze.

Le proteste del comparto medico sono un monito per la drammatica situazione che ha messo in ginocchio l’intero sistema sanitario che ha dovuto subire i colpi d’accetta della politica che ha tagliato drasticamente il bilancio a danno della qualità e della quantità delle prestazioni mediche erogate.

I giovani medici poi sono condannati al precariato stabile per questo uno degli slogan sarà proprio “contratto subito” anche perché l’ultimo risale al 2009 e già si parla di una proroga che estenda il blocco a tutto il 2014.

”Siamo ormai allo stremo – spiega Massimo Cozza, segretario della Cgil Medici – senza risorse, senza contratto, con più precari e costretti ad una medicina difensiva» che manda in fumo almeno «10 miliardi l’anno”.

Roma in sciopero… 24 h di passione?

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Roma in sciopero… Bus, filobus, tram, metro e ferrovie regionali dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio si fermeranno e la Capitale vivrà l’ennesima giornata di caos. Non saranno solo i lavoratori, ma anche i turisti che ormai affollano la Città Eterna a vivere i disservizi dello sciopero indetto dai dipendenti Atac dal Sindacato Unitario Lavoratori (Sul). Unica (magra) consolazione saranno le zone a traffico limitato che domani saranno invece aperte a tutti con la speranza di limitare i disagi.

 

Lo sciopero della ristorazione! In 4 anni persi 32.000 tra bar e ristoranti

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Chi ha detto che servivano cuochi in Italia? Chi ha pensato che la ristorazione poteva ancora essere un settore che non conosceva flessioni? C’è chi sosteneva che non eravamo interessati dalla crisi perché i nostri ristoranti erano pieni… in 4 anni hanno chiuso 32.000 esercizi pubblici che si occupavano di ristorazione. Ora a incrociare le braccia sono proprio i barman, i cuochi e i camerieri dei sindacati Cgil, Cisl e Uil che hanno appena deciso di interrompere le trattative per il rinnovo del contratto del turismo che interessa oltre un milione di lavoratori. A porre un punto e a capo è stato il direttore generale Fipe, Marcello Fiore: “con numeri così non firmo un contratto che non preveda aumenti di produttività” replicando alle critiche dei sindacati che accusano la federazione aderente a Confcommercio di ”voler strumentalizzare la crisi paralizzando la trattativa”. Intanto l’estate non si preannuncia certo all’insegna delle vacanze: un italiano su due ha già deciso di restare a casa e molti si concederanno qualche breve weekend. Tra low coast e offerte dell’ultimo minuto si consumeranno le vacanze della maggior parte degli italiani che ha deciso comunque di concedersi qualche giorno di refrigerio dalla calura delle grandi città. Turismo a picco o ennesima speculazione?

SCIOPERO A SORPRESA… ROMA NEL CAOS!

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La periferia romana ha avuto un brutto risveglio questa mattina. Uno sciopero a sorpresa dei lavoratori Tlp, ha gettato i quartieri di Tiburtino, Spinaceto, Salario, Boccea, Cassia, Prenestina, San Basilio. Il Consorzio Roma Tpl, conta circa 1700 dipendenti e 450 bus. Gestisce 83 linee che coprono le periferie romane e si occupa del servizio notturno anche su tratte che di giorno sono servite dall’Atac. La protesta aveva già creato disagi quindi la notte scorsa quando alcune linee di collegamento erano rimaste ferme. Al momento non si ha una data certa di ripristino della normale circolazione. Inoltre i disagi della periferia si sono riversati anche in zone più centrali della città.

Scontri a Bologna… colpito cronista!

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Le immagini mostrano le cariche della polizia contro un gruppo di manifestanti. Gli scontri sono avvenuti a Bologna, davanti a un supermercato e durante lo sciopero dei facchini. All’inizio, da quanto si vede dalle immagini, la carica parte sui manifestanti senza alcuna provocazione da parte di quanti scioperavano. C’è anche un giornalista de Il Fatto Quotidiano che viene coinvolto e che urla ai poliziotti di non c’entrare nulla, ma la risposta dei poliziotti è chiara: “Non me ne frega un c…”. Da notare anche come le cariche della polizia partano con i manifestanti che non danno segnali di aggressività e che anzi indietreggiano.

Stop a bus, tram e metro! Inizia lo sciopero, disagi in città

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Oggi si ferma il trasporto pubblico nelle maggiori città italiane.  Per 24 ore niente autobus, metro, tram se non nelle fasce protette. Sembra che l’adesione sia già molto estesa e i disagi nelle grandi città hanno già iniziato a farsi sentire. Lo sciopero è stato indetto  da Cgil, Cisl, Uiltrasporti, Ugltrasporti, Faisa Cisal e Fast a seguito della rottura delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro scaduto da cinque anni.

“La decisione – spiegano i sindacati e le associazioni di categoria – è dovuta alla persistente incertezza sul quadro complessivo delle risorse finanziarie destinate al trasporto locale ed al mancato avanzamento del negoziato per il rinnovo contrattuale”.
La manifestazione desta comunque dubbi, poichè non essendoci un esecutivo non è comunque possibile agire sulle risorse finanziarie destinate al trasporto locale in quanto se è vero che molte delle decisioni sono prese dai comuni, in questo caso sarebbe però necessario rivedere a livello nazionale una riorganizzazione del sistema trasporto e i contratti di settore!

Sciopero mezzi pubblici a Roma… aperta Ztl!

sciopero

Ridotti tram, bus e ferrovie a Roma a causa dello sciopero del tpl. Agenzia per la Mobilità comunica che la metro ‘A’ è chiusa, la metro ‘B’ è regolare; il servizio è ridotto sulla ferrovie Roma-Lido e sulla Termini-Giardinetti, mentre risulta regolare il servizio urbano ed extraurbano sulla Roma-Viterbo.
«In caso di sospensione servizio metro o ferrovie necessari tempi tecnici a fine sciopero per la riattivazione del servizio – si legge in una nota di Agenzia per la Mobilità – Per bus, tram e filobus sono possibili cancellazioni di corse o di linee per l’intera durata sciopero. È questa la situazione che si registra alle 9 di stamani a mezz’ora dall’inizio del secondo sciopero del trasporto pubblico locale indetto oggi a Roma dal Sul, dalle 8.30 alle 12.30 per i dipendenti Atac e di 24 ore per i dipendenti del Consorzio Roma Tpl e Cori (linee notturne e periferiche)».

Aperta Ztl per favorire la circolazione in auto.

18/3 sciopero per i giornalisti della BBC… Basta ai licenziamenti!

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Ilva ha comportamenti inspiegabili e ingiustificabili: sciopero ad oltranza!

Non si viaggia in metro! Sciopero di 24h in Grecia

Proteste contro il cambio del sistema retributivo.

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12 febbraio incrociano le braccia ostetriche e ginecologi

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Uno sguardo alla Russia! Il futurismo di Ejzenštejn in SCIOPERO.

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Che succede se un operaio viene ingiustamente accusato di furto e si toglie la vita?

SCIOPERO!

E’ il 1912. Siamo in una Russia protoindustriale, dove  gli operai organizzano clandestinamente uno sciopero di solidarietà e protesta quando apprendono che un loro collega si è tolto la vita a causa di un furto mai commesso. Si respira la lotta di classe. I lavoratori contro i padroni. I padroni che “giocano sporco” e cercano di corrompere gli operai più deboli. Intanto la polizia difende la fabbrica e in breve i lavoratori sono ridotti alla fame. Ejzenštejn accosta le immagini dei personaggi negativi come i poliziotti a quelle di animali nocivi in modo da provocare nello spettatore un senso di repulsione.

Le lotte continuano e nessuno cede. I padroni assoldano anche deliquenti che possano creare danni alle strutture produttive per poi incolpare i lavoratori. In una fantasmagorica scena finale la polizia massacra gli operai. Ed è qui che Ejzenstejn utilizza il suo intuito e il suo cinema sperimentale per creare un parallelismo tra la polizia che uccide i manifestanti e il bestiame che viene portato al macello. E’ qui che il regista crea una “assonanza” fra immagini dissonanti. In questo caos, creato artificialmente con gran maestria, riesce a emozionarci e a portarci “dentro la scena” attraverso il “montaggio delle attrazioni”.

In realtà il progetto di Ejzenštejn era molto più ambizioso. L’opera avrebbe dovuto far parte di un ciclo di otto film  intitolato “Verso la dittatura” che dovevano ricomprendere i seguenti temi: importazione dall’estero di letteratura di contrabbando, stampa clandestina, lavoro fra le masse, dimostrazione del Primo maggio, sciopero, perquisizioni e arresti, prigione e deportazione, evasione.

Sciopero resta comunque un film da riscoprire per apprezzare la sperimentalizzazione, l’uso dell’immagine che si piega al volere registico, che perde il suo significato intrinseco e diventa pura emozione. 

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