Era mercoledì sera quando, nella sua casa a New Market, nella contea di Frederick, in Maryland, si è consumata la tragedia: sono morti per ferite da arma da fuoco la biologa senese 42enne Barbara Giomarelli, il marito, Benyamin Asefa, 40 anni, di origine etiope e il piccolo Samuel, il loro bambino di appena tre mesi. A salvarsi, la primogenita di 5 anni. Ora sembra confermata l’ipotesi si omicidio-suicidio. Luigi De Mossi, legale della famiglia Giomarelli, ha fatto sapere: “Dai primi riscontri sembra confermata l’ipotesi iniziale di omicidio suicidio e secondo gli investigatori sarebbe stato l’uomo a premere per primo il grilletto. Ci riserviamo di fare una interlocuzione con il Pm e con il detective”. Riguardo alla bimba: “La bambina è stata affidata momentaneamente ad amici di famiglia italiani residenti a New Market. Per il futuro valuteremo di chiedere l’affido al fratello della vittima”. Fratello che è in arrivo a Washington. “L’interesse del consolato e della Farnesina – aggiunge De Mossi – è stato fin da subito la tutela dei sentimenti e della sensibilità di questa bambina oltremodo provata”. Alla domanda se per caso i familiari avessero in qualche modo avvertito avvisaglie di incomprensioni o litigi tra i due coniugi, il legale ha risposto che “erano una famiglia modello americana, persone estremamente colte e preparate nel loro lavoro e molto attaccate ai figli. E’ stato davvero un fulmine a ciel sereno”. Del fatto si parla anche a Siena, città natale della ricercatrice, e Paolo Neri, priore della contrada del Nicchio, fa sapere: “La bambina se tornerà in Italia sarà sicuramente accolta e protetta dalla contrada. Abbiamo un fondo di solidarietà che ha come obiettivo quello di assistere anche finanziariamente gli orfani dei nicchiaioli, se questo aiuto verrà chiesto non mancherà di certo”. E ricorda: “Barbara aveva molte amicizie anche se era partita da tempo per seguire la sua vocazione in una terra meno avara verso i talenti rispetto alla nostra Italia portandosi dietro sempre nel cuore il Nicchio”.
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Un barbercue al sangue!
Un incidente macabro e tragico nel Tennessee dove un bimbo di 4 anni ha trovato a portata di mano una pistola incustodita e ha sparato un colpo, uccidendo una donna di 47anni, Josephine Fanning, moglie del vicesceriffo di una contea. Le armi sempre in primo piano negli Usa 2.0 e più si apre il dibattito più la lobby della armi sembra voler invece alzare il tiro per non perdere i suoi guadagni e privilegi. Strage dopo strage sembrano intensificarsi i sostenitori del partito contro le armi, ma ci sono ancora molti che, proprio per il dilagare della violenza, consigliano, sconsideratamente, un’arma in ogni famiglia. Armi da difesa che si trasformano in proiettili che dilaniano le famiglie. Troppo sconsiderati i comportamenti di chi dovrebbe proteggere gli americani e invece si gloria davanti agli amici della sua collezione di armi, salvo poi dimenticarle all’altezza di un bambino di 4 anni. Il vicesceriffo della contea di Wilson, Daniel Fanning, aveva invitato amici e parenti per una grigliata. L’agente aveva appena mostrato la sua collezione a un amico quando il bimbo e la moglie di Fanning sono entrati nella camera e il piccolo ha premuto il grilletto. La donna è morta sul colpo. Quando si riuscirà a far capire agli americani che siamo fuori dal far west?
Pubblicato da tdy22 in aprile 9, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/09/un-barbercue-al-sangue/
SBRANATA ALLO ZOO DI CALIFORNIA!
Dramma in California all’interno di uno zoo privato che ospita felini. Un leone ha attaccato e ucciso Dianna Hanson, una stagista 24enne. L’incidente ha avuto luogo al Project Survival’s Cat Haven di Dunlap. Al momento della tragedia, la riserva era chiusa al pubblico e solo due dipendenti si trovavano all’interno. Dianna era entrata nella gabbia di un leone di 4 anni di nome “Couscous”, che l’ha attaccata. Lo sceriffo della contea di Fresno, Bob Miller, ha riferito che agenti arrivati sul posto hanno trovato la ragazza gravemente ferita, mentre giaceva ancora nel recinto dell’animale. I poliziotti, ha spiegato Miller, hanno dovuto uccidere il leone per raggiungere la vittima, che però è deceduta. Le autorità hanno fatto sapere che la giovane aveva iniziato a lavorare nello zoo alcune settimane fa. “Questa riserva ha una storia eccellente. In questo caso sembra che la vittima si sia avvicinata troppo” al felino, ha commentato il portavoce dei servizi federali per la flora e la fauna, Tony Spada
Pubblicato da tdy22 in marzo 7, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/03/07/sbranata-allo-zoo-di-california/
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