Roma è in mano alle cosche? Il dubbio viene leggendo la mappa apparsa oggi su Il Messaggero che racconta le realtà criminali di diversi quartieri della Capitale. I Fasciani e i Triassi a Ostia, la ‘ndrangheta a Roma nord e San Basilio, i Casamonica a Tor Bella Monaca e all’Appio, il clan Senese a Fiumicino e Ciampino. Roma è “diventata ormai la prima stazione di riciclaggio delle mafie e della ’ndrangheta”. “La situazione della criminalità romana resta invariata, è aumentata però la capacità delle cosche Alvaro-Gallico di investire quantità gigantesche di soldi – spiega Giampiero Ciofredi, nuovo presidente dell’Osservatorio per la sicurezza e la legalità della Regione – I numeri parlano chiaro: se fino al 2012 le segnalazioni sospette arrivate alla Banca d’Italia si aggiravano attorno alle 2.200, nei primi tre mesi del 2013, la crescita è stata davvero esponenziale e sono schizzate a 7.800 segnalazioni – continua Cioffredi – Dubbi investimenti che danno il senso reale che Roma è diventata ormai la prima stazione di riciclaggio delle mafie e in particolare il radicamento della ’ndrangheta”.
Due gemelli, Alexander e Sebastian, di sei anni sono scomparsi alla periferia di Roma. I genitori, romeni, stavano partecipando a una funzione religiosa nel quartiere di San Basilio e avevano lasciato i bambini fuori a giocare. Finita la funzione i fratellini non c’erano più.
E’ stata anche diffusa una prima descrizione dei due bimbi: biondi, con i calzoncini corti e con la camicia, di cui una bianca e una rosa. Le ricerche sono state estese anche al vicino Comune di Zagarolo, dove i genitori sono residenti.
Aggiornamento 19 agosto, 18:39:
Gli investigatori stanno ora vagliando le immagini delle telecamere installate nei pressi di vicolo di Ponte Mammolo, la strada periferica dalla quale i due gemelli sono scomparsi, e quelle delle vicine stazioni della metropolitana. Alcuni testimoni hanno invece riferito della presenza di un giovane di circa 30 anni con il quale i bimbi potrebbero essersi allontanati. Altezza media, capelli neri tagliati corti e occhi scuri: è la descrizione del trentenne, che secondo alcune indiscrezioni si chiamerebbe Costantino. «Fa il muratore ed è cintura nera di judo»
«Lo conosciamo, è un membro della chiesa, li ha presi e non ha detto niente a nessuno – dice Rita M. romena che abita non lontano dalla chiesa ortodossa -. Lui aveva pure in custodia altri due bambini romeni di una signora che abita a Frosinone e doveva riportarli domani mattina. Ma ora anche lei ha sporto denuncia». L’uomo, sempre secondo i testimoni, che riferiscono che il suo telefonino squilla a vuoto, si sarebbe allontanato con i due gemellini e con altri due bambini che già aveva in custodia. L’uomo sarebbe andato al mare a Ladispoli.
Aggiornamento 19 agosto, 20,16:
Arriva anche l’appello del padre dei due gemelli: “chiunque possa avere informazioni utili per riuscire a rintracciare i nostri figli, per questo abbiamo autorizzato anche la diramazione delle foto”. Il padre ha detto che lui e la moglie erano al rinfresco durante una festicciola (non erano in chiesa per una funzione?), mentre i bimbi giocavano con dei coetanei. “Dopo 10 minuti ci siamo affacciati per andare a prenderli ma loro non c’erano più”, conclude.
Aggiornamento 19 agosto, 22,21:
Sono stati rintracciati dai carabinieri i due gemelli di sei anni scomparsi a Roma. I piccoli stanno bene ed erano con il 30enne romeno amico di famiglia, insieme agli altri due bambini ricercati. Dalle prime dichiarazioni dell’uomo, tutti insieme sarebbero andati al mare.
La settimana scorsa lo “struscio” della Carnival Sunshine vicino a Riva dei Sette Martiri, ora la nebbia. Ancora una volta si parla delle grandi navi presso Venezia e la polemica è pronta a riaccendersi. Un pilota dell’Atcv, il trasporto pubblico locale lagunare, ha scattato una foto per denunciare la situazione. Lui stesso ha spiegato: “La nave da crociera in arrivo l’ho fotografata con il mio cellulare all’altezza di San Basilio prima delle 7, ora in cui è scattata la sospensione del traffico acqueo da parte della Capitaneria di porto, e con alcuni piloti che si sono persino rifiutati di partire”. Ieri mattina la nebbia aveva provocato non pochi disagi, con la sospensione totale del traffico acqueo dalle 7 alle 10.30. Intervistato dal Gazzettino, il dipendente Atcv racconta: “Da quando la nebbia si è alzata, il tam tam telefonico tra conducenti di mezzi Actv è stato continuo. Non ho dubbi che a bordo della maxinave e dei suoi rimorchiatori tutti i dispositivi di sicurezza fossero regolarmente in funzione. Ma considerato che a quell’ora ancora circolavano mezzi pubblici e privati, e noi portiamo persone e non sacchi di patate, non sarebbe male che per evitare incidenti le grandi navi, in caso di nebbia fitta, restassero fuori dalla laguna”. Ma sembra che lo stop non abbia riguardato la grande nave, stando a quanto ricostruisce il testimone oculare: “La nebbia era così fitta che al suo passaggio, dal mio battello si potevano distinguere solo la parte centrale, non la prua e la poppa, e tantomeno i rimorchiatori. E dal momento che in laguna il calo di visibilità era stato segnalato nei 60 minuti precedenti il divieto, a partire dalla laguna nord e poi in tutta Venezia, mi sono meravigliato che in simili condizioni le grandi navi potessero circolare comunque”. E l’immagine è a dir poco inquietante, tanto più che è stata scattata sul Canal Grande, tra San Marco e la Giudecca. E il dito puntato dal pilota mira anche sui dispositivi di sicurezza, con riferimaneto allo stato complessivo dei radar sui mezzi dell’azienda per cui lavora e che circolano in Laguna: “Molti sono inattivi. Tanto che diversi miei colleghi, nella circostanza, hanno dovuto navigare a vista, in particolare quelli dei ferry boat”.
L’episodio è accaduto a Roma, nel quartiere Torraccia, a ridosso di San Basilio, nella notte tra sabato 27 e domencia 28. Un rumeno di 25 anni, in Italia da poco tempo, che lavora come guardiano notturno in zona, ha colpito una studentessa 22enne romana e ha cercato di trascinarla in un garage. La ragazza ha iniziato a gridare e i suoi urli hanno messo l’uomo in fuga. Una grande paura per la ragazza che in pochi attimi si è vista strappare i vestiti di dosso. Nonostante lo shock, la 22enne è riuscita a rientrare in casa e a raccontare tutto al padre che immediatamente ha avvisato il 113. Le forze dell’ordine hanno individuato l’uomo.
“Quanto accade, purtroppo ormai giornalmente, non è più in alcun modo sostenibile”. E’ stato questo il commento rilasciato da Natale Di Cola, della Cgil, dopo quando accaduto oggi a Roma dove gli operatori del 118 sono stati aggrediti in due diversi episodi. Nel corso del secondo, il più grave, tre sanitari sono rimasti feriti dopo essere stati picchiati. Già il 12 giugno scorso, dopo essere intervenuti a seguito di un omicidio e un ferimento a seguito di un diverbio stradale, alcuni infermieri furono aggrediti e uno riportò alcune fratture.
Ci sono cose che colpiscono talmente tanto che se ne continua a parlare a lungo. Se un avvocato poi spiega quanto è piacevole “fottere la magistratura”, facile che attragga l’attenzione. Probabilmente è per questo che anche nella settimana appena trascorsa il “discorso” dell’avvocato Taormina è risultato essere l’articolo più letto. Ma il mondo non si ferma, nonostante le discussioni sulla giustizia italiana, e alterna vita e morte. Allora forse leggere qualcosa di chi ci lascia è un modo per dare un ultimo saluto. Come nel caso di Nicola Faggian, un ragazzo a un passo dalla realizzazione del suo più grande sogno: vivere della sua musica. E’ stata la strada a strapparglielo, mentre era al volante di quel camion che non vedeva l’ora di lasciarsi alle spalle per sempre. Chi le ruote non le avrebbe mai lasciate è la nostra campionessa Alessia Polita, vittima ieri di un terribile incidente in pista di cui porterà per sempre i segni addosso: la motociclista è infatti rimasta paralizzata. Purtroppo, sempre in tema due ruote, un altro incidente ha macchiato la giornata di sabato. Alcune Harley-Davidson, a Roma in occasione del raduno per il 110° compleanno dell’azienda, sono rimaste coinvolte in un drammatico incidente. Ma sangue a Roma è stato sparso anche volontariamente, a San Basilio, durante un litigio iniziato per problemi di viabilità e terminato con un omicidio e un ferimento, un arresto e un linciaggio al 118. Cosa dire al riguardo? Sembra sempre più un tratto caratteristico degli italiani reagire con violenza sia ai gesti che ai pensieri altrui. C’è una mancanza di comprensione, l’incapacità di dialogare. Siamo tutti umani, in quanto tali fallibili, ma invece che correggerci ci “diamo addosso” evitando accuratamente di provare a metterci nei panni degli altri. Forse sono scomodi, forse ci stanno stretti, forse, semplicemente, non ci appartengono. E se qualcuno è in disaccordo ci si limita ad attaccare, offendere, proteggendosi dietro la scusa del “io so”. Certo, tutti sappiamo qualcosa, ma dal nostro personale punto di vista, dall’alto della nostra esperienza. In assoluto? Difficile. Ecco allora che si vorrebbe gli altri parlassero come noi, si schierassero dalla nostra parte. E se gli altri non hanno voglia di schierarsi? Se vogliono una visione più ampia che non quella di un unico settore? Se desiderano evolvere e non rinsecchire in questo buco nero che sembra volerci inglobare? Siamo italiani e vogliamo il meglio per questo Paese. E per noi “meglio” è anche la capacità di proteggere l’ambiente, combattere le mafie, agevolare la burocrazia e, quando qualcosa non funziona, cercare di migliorarla fino a renderla perfetta. Quindi no, lo status quo per quel che riguarda il Sistri non ci va bene. Sono binari di pensiero: rispettiamoli.
Come ogni settimana, abbiamo avuto anche i nostri motivi per rallegrarci però, per sorridere, per sperare, per “tirare il fiato” da quello che ci opprime. Roma si è colorata, riempiendosi di musica, cartelloni e speranza per un futuro diverso. Stiamo parlando di chi ha manifestato per i diritti degli omosessuali sfilando al Gay Pride inneggiando all’amore che non conosce distinzioni. Ma curiosità l’ha destata anche un campionato diverso dal solito, distraendoci per un po’ dall’avventura delle nostre nazionali: il primo campionato europeo erotico di calcio. Sempre in tema di calcio, questa volta più istituzionale, il video che fa discutere: a Ibra un pallone è sfuggito di mano finendo in faccia a un avversario. C’è chi parla di brutto gesto, a noi sembra più che altro involontario. Chissà se verrà svelata la verità! Ma come non parlare dell’originalissima 500 di Lapo? Si può dire tutto, certo non che manchi la fantasia, con la carrozzeria in stile pied de poul. Altrettanto unica è poi la casa che sorgerà tra i canali di Amsterdam, completamente stampata in 3D: siamo già nel futuro, anche se a volte non vogliamo accorgercene. Chi probabilmente potrebbe dircelo con certezza è chi ci sta guardando dall’alto, ossia l’astronauta Luca Parmitano, che questa settimana ci ha regalato un’immagine inedita della Sicilia… dallo spazio! Insomma, una settimana davvero piena di emozioni e colori… con qualche scontro. Noi siamo sempre qui, pronti a cominciare con una nuova settimana.
Con un colpo di pistola alla nuca così è morto il 31enne, Maurizio Alletto. Intorno alle 18, in via Carlo Tranfo, una Mercedes Classe A e una Citroen C1 si scontrano e si scatena la lite. In particolare è un 18enne, Moreno Coppi, che viaggiava in compagnia del padre su uno dei due mezzi a inveire sul 31enne, il quale estrae un coltello e lo ferisce al volto. A questo punto scatta la reazione del padre, Luciano Coppi, una guardia giurata di 53 anni, che punta una pistola alla nuca del 31enne e fa fuoco. Immediatamente è rissa, urla e una scena di violenza inaudita. All’arrivo dell’ambulanza vengono feriti i sanitari dai parenti della vittima che non vogliono che sia soccorso Moreno Coppi. Nella sassaiola e nell’aggressione l’autista dell’ambulanza si frattura la spalla. Nel frattempo è arrivata anche una seconda ambulanza e anche questa viene investita da una raffica di sassi.
Intanto l’omicida si era ‘rifugiato’ in casa, in via Casal di San Basilio, dove è stato rintracciato dalle forze dell’ordine. Qui altri momenti di tensione. Durante l’arresto di Luciano Coppi, eseguito dalla squadra mobile e dagli investigatori dei carabinieri, decine di persone, tra le quali parenti e amici della vittima, si sono lanciate contro i poliziotti impegnati a caricare in macchina la guardia giurata.
La sete di farsi giustizia da soli, la violenza, il sangue e la rabbia che obnubilano la mente delle persone tanto da impedire un soccorso o un arresto sono ci devono far indignare e cercare di capire se ancora una volta a fronte di reazioni eccessive ci sono problemi più profondi che non giustificano certo un gesto del genere, ma che forse possono aiutarci a prevenirne altri.
Chi è rimasto scosso e sorpreso è stato il direttore del 118 di Roma, Livio De Angelis “per l’insensata e brutale aggressione ai danni degli operatori del 118, che sono stati aggrediti mentre svolgevano il proprio lavoro. Non riesco a capire come si possa odiare chi cerca di salvare una vita e come si possa danneggiare un’ambulanza pubblica”.
Il 31enne Maurizio Aletto è morto oggi, nel quartiere San Basilio a Roma, a seguito di una sparatoria durante la quale è stato colpito alla nuca. L’episodio è avvenuto in via Tanfo, attorno alle 18, ed è scaturito dopo una futile lite per motivi di viabilità. A estrarre l’arma una guardia giurata 53enne, che si trovava in auto con il figlio e che è già stata arrestata. Il figlio dell’assassino, un 25enne, era sceso dall’auto e aveva iniziato a litigare con la vittima che, per tutta risposta, ha estratto un coltello ferendolo e spingendo così il padre a intervenire. L’ambulanza del 118, arrivata in sei minuti dalla chiamata, è stata accolta da una sassaiola partita dalla folla che si era formata e che ha picchiato i tre operatori, rompendo anche la clavicola all’autista. Nonostante tutto, i soccorritori sono riusciti a caricare la prima delle due vittime sul mezzo. Ma alcune persone hanno danneggiato i vetri e la carrozzeria con le pietre. Una seconda ambulanza ha poi trasportato il giovane 25enne ferito.
La periferia romana ha avuto un brutto risveglio questa mattina. Uno sciopero a sorpresa dei lavoratori Tlp, ha gettato i quartieri di Tiburtino, Spinaceto, Salario, Boccea, Cassia, Prenestina, San Basilio. Il Consorzio Roma Tpl, conta circa 1700 dipendenti e 450 bus. Gestisce 83 linee che coprono le periferie romane e si occupa del servizio notturno anche su tratte che di giorno sono servite dall’Atac. La protesta aveva già creato disagi quindi la notte scorsa quando alcune linee di collegamento erano rimaste ferme. Al momento non si ha una data certa di ripristino della normale circolazione. Inoltre i disagi della periferia si sono riversati anche in zone più centrali della città.
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