E vissero per sempre felici e contenti? Questo accade nelle favole, nella realtà… il fatidico sì può portare anche alla morte. A sostenerlo sono gli scienziati della Michigan State University, negli Stati Uniti, secondo i quali un matrimonio infelice, oltre a rendere tristi e depressi, può condurre i coniugi al decesso. Alla base c’è il fatto che lo stress che si vive quotidianamente in un’unione infelice può avere gravi conseguenze sulla salute di un individuo e può causare anche infarti. Un matrimonio non sereno, infatti, influisce sulla funzione cardiovascolare. E ancora, la depressione data da un’unione infelice può causare brutte abitudini quali fumo, alcol che peggiorano lo stato di salute di un individuo. All’opposto, un matrimonio felice rende sani e robusti. È dimostrato, infatti, che gli uomini sposati hanno ossa più forti e una salute migliore dei loro coetanei single.
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Attenzione al matrimonio… può uccidere!
Pubblicato da tdy22 in marzo 5, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/03/05/attenzione-al-matrimonio-puo-uccidere/
Medici vs avvocati: la guerra si fa con gli spot

Pubblicato da tdy22 in febbraio 26, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/02/26/medici-vs-avvocati-la-guerra-si-fa-con-gli-spot/
L’agghiacciante proposta shock: 50.000 firme per far suicidare Ruffini
Tra cattivo gusto e shock arriva anche la proposta di qualcuno, che forse voleva essere goliardico, ma ha solo superato il limite propone 50mila firme affinché Paolo Ruffini, conduttore televisivo, nonché attore e regista, si tolga la vita. Al di là dell’agghiacciante petizione anche la motivazione sembra alquanto priva di senso e molto vaga: “L’aria è un bene importante e di tutti. Lui con la sua esistenza sta sprecando inutilmente ossigeno. Il nostro. Se hai un cuore, firma e condividi. È per una buona causa”. Forse l’aria la sottrae anche chi perde tempo con simili manifestazioni che vanno contro ogni umana comprensione… ma noi auguriamo buona salute a chiunque, anche all’autore di tale gesto e ai pochi sostenitori che hanno sottoscritto la petizione. Speriamo solo che scompaia dal web il prima possibile.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 29, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/01/29/lagghiacciante-proposta-shock-50-000-firme-per-far-suicidare-ruffini/
Il rossetto stimola il buonumore e aumenta l’autostima
E’ la rivista rivista tecnico-scientifica Cosmetics and toiletries science applied a parlare del rossetto e degli effetti positivi che ha l’indossarlo. Non si limita solo al desiderio di piacere. Quello che si sostiene, infatti, è che i rossetti siano il barometro dell’umore e aumentano l’autostima, diano una sensazione da red carpet ovunque ci si trovi e, non di minore importanza, rendano elastiche, protette, disegnate e di nuovo belle anche le labbra più provate o sottili. “Altro che semplici cosmetici – spiega Rachel Mallon, autore della rassegna – i lipstick esaltano espressioni, seduzione e femminilità e sono anche simbolo di emancipazione, oltre che di crisi economica tanto che nei periodi più bui le vendite dei lipstick aumentano”. Nell’articolo si legge anche che non può essere un caso che negli Stati Uniti i rossetti registrino un incremento dell’11% negli ultimi 12 mesi, che gli americani pensino che basti un gloss per farli sentire come desiderano e che in Inghilterra il mercato dei prodotti per le labbra sia aumentato dell’8% con vendite che toccano i 70 milioni di sterline. Il make-up in Europa ha registrato un aumento del 2,4% nell’ultimo anno, trascinato da rossetti e smalti. In Italia lo scorso anno rossetti e lucidalabbra hanno tenuto bene, con un + 0,5% e per le labbra sono stati spesi 185,6 milioni di euro (dati Cosmetica Italia). “Cere carnauba e candelilla, oli, alcool e pigmenti sono gli ingredienti di base – spiega Mallon – i più nuovi sono profumati e svolgono perfino proprietà deodoranti che aumentano il piacere di applicarli. Sostanze idrorepellenti aumentano la durata, derivati del silicone rendono la bocca più lucida, polposa e soffice. Proteine e aminoacidi danno maggiore confort ed effetti protettivi e antirughe”. Fino ai nuovissimi rossetti ultralucidi e cremosi dall’effetto identico alle lacche giapponesi. Per il futuro i laboratori di ricerca stanno lavorando a nuove sostanze per aumentare ancora la tenuta dei rossetti sulle labbra e renderli sempre più affini alla pelle, a base di ibridi di silicone e resine sintetiche.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 21, 2014
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Non farti deprimere dal Blue Monday
20 gennaio 2014: il giorno più triste dell’anno. Noto anche come Blue Monday. Quindi in caso di tristezza o scatti d’ira nessun allarme: potreste essere sotto il suo nefasto influsso. A calcolare la data con precisione è stato, nei primi anni 2000, Cliff Arnall, uno psicologo dell’Università di Cardiff, he tramite una complicata equazione (che prende in considerazione meteo, debiti accumulati per i regali di Natale, calo di motivazione e crescente necessità di darsi da fare) è riuscito a stabilire che il terzo lunedì di gennaio è effettivamente il giorno in cui ci sentiamo più tristi. In Italia non viene preso sul serio come accade in Gran Bretagna, ma per sicurezza meglio mettersi al riparo. Anche perchè in UK è stato calcolato che proprio in questa giornata aumenta il numero di astensioni dal lavoro. Rimedi per superarlo indenni? Tra i principali vestirsi di colori brillanti, fare esercizio fisico, mangiare bene, essere socievoli e praticare la mindfullness.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 20, 2014
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Addio a Michele Liguori, il simbolo della lotta alle ecomafie
E’ morto all’alba di oggi uno dei simboli di Acerra, il vigile urbano Michele Liguori, impegnato nella lotta allo sversamento di rifiuti che avvelenano la tristemente nota Terra dei fuochi. L’uomo era l’unico vigile del settore ambiente della Polizia municipale di Acerra, affetto da due tumori che gli erano stati diagnosticati nello scorso maggio. Raffaele Lettieri, sindaco di Acerra, ha commentato: “In questo momento l’unica cosa utile che possiamo fare per Michele è portare rispetto alla sua famiglia, che ha subito questo grave lutto. Per le considerazioni ci sarà tempo”. Liguori, in questi anni, aveva scoperto diverse discariche a cielo aperto. Il primo cittadino ha aggiunto: “Ho parlato con lui la scorsa settimana era in auto nei pressi del comune. Mi gli sono avvicinato e gli ho chiesto come stava. Ma lui, con la forza che l’ha sempre contraddistinto, mi ha raccomandato di chiamarlo se ci fosse stato bisogno di lui. La voglia di lavorare non l’aveva abbandonato”. E ha aggiunto: “In questo momento di grave perdita per la famiglia il comune, il comando vigili urbani, l’unica cosa che possono fare è stare vicino ai familiari, alla moglie, e portare loro il rispetto che meritano”.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 19, 2014
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L’odissea del paziente al San Camillo
Sono sempre più precarie e insicure le condizioni con cui vengono curati i pazienti in arrivo al pronto soccorso del San Camillo di Roma, dove i malati sono costretti su dei materassi gettati a terra. Un esempio lo riporta il Messaggero, che scrive il racconto di un paziente, il 56enne Giancarlo Marchesi. “Lunedì sono arrivato al pronto soccorso con forti dolori addominali, ero disperato. Dopo tre ore infernali di attesa sono stato visitato e curato con gli antidolorifici. I lettini e le poltrone erano tutti occupati, così come le barelle delle ambulanze: tutte piene. A quel punto l’unica soluzione è stata quella del materasso a terra”. E prosegue: “Mi contorcevo dai dolori, così come un’altra signora arrivata con i calcoli renali: anche per lei la soluzione finale è stata il materasso. Sicuramente in quelle condizioni non potevamo stare seduti su una sedia di plastica o su una poltroncina. Il personale medico e infermieristico ha fatto tutto quello che poteva con i pochi mezzi a disposizione. Quando ho sentito parlare da parte della Regione di foto manipolate ho sentito il dovere di raccontare che di finto qui non c’è nulla”. Stefano Barone, Raffaele Piccari e Marco Lelli della Nursind spiegano: “È inutile cercare colpevoli o dare la caccia alle streghe. È anche grazie allo scatto di questo cittadino che la verità è uscita fuori: non bisogna censurare o ancor peggio minacciare di denunciare casi come questi ma piuttosto incentivare segnalazioni simili per poter intervenire e migliorare le condizioni degli ospedali e soprattutto dei pronto soccorso. È giunto il momento di trovare soluzioni senza spostare il problema da una parte all’altra”. Fabrizio Santori, consigliere regionale e componente della commissione Salute spiega: “Abbiamo formalmente inviato un esposto circostanziato alla Procura della Repubblica sui gravi fatti che si stanno susseguendo nei vari Pronto Soccorso della Capitale con particolare riferimento al San Camillo, iniziativa tesa a denunciare una vera e propria emergenza che sta arrecando grave disagio ad operatori e pazienti. Ora auspichiamo tempi brevi che consentano di verificare tutte le omissioni e le violazioni commesse e l’accertamento delle specifiche responsabilità”. “Si tratta – prosegue il consigliere – di un esposto differente da quello presentato dalla Regione che, tra smentite e minacce di querela, cerca solo di nascondere l’emergenza. Un atteggiamento di una gravità inaudita, oltre che incoerente e ingiusto, anche perché altrimenti nell’esposto sarebbe doveroso citare anche l’ex consigliere regionale Esterino Montino che, proprio nel febbraio 2012, affermava che al pronto soccorso San Camillo vi fosse una situazione al limite della vergogna, proseguendo nel dichiarare che c’erano le foto sul sito del Gruppo Pd alla Regione”.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 18, 2014
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La trincea del San Camillo: materassi a terra
Sono stati attivati, dal ministero della Salute, gli ispettori che dovranno verificare la situazione al pronto soccorso del San Camillo per accertare le reali condizioni in cui vengono assistiti i pazienti. I sindacati considerano “drammatica” la situazione del comparto e della dirigenza medica e anche ieri hanno occupato la direzione generale. Le sigle sindacali sono unite nel respingere “con indignazione” l’ipotesi di una strumentalizzazione, avanzata dalla Regione dopo la pubblicazione di foto che ritraevano pazienti sui materassi sistemati per terra. “Il problema esiste ed è grave”, hanno dichiarato Cisl, Ps Cgil, Fsi, Nursind, Rsu, Uil, Usb, Anaao Medici e Fvm Medici. Nel frattempo anche chi è stato in visita all’ospedale nei giorni scorsi ha confermato i disagi: “Quel pronto soccorso – ha raccontato Gualberto Ferroni che mercoledì della scorsa settimana ha accompagnato la suocera Albertina per una grave insufficienza respiratoria – sembrava un girone dell’inferno. C’erano più di venti lettighe in ogni stanza dell’emergenza. Anche i corridoi erano pieni e per terra ho visto pannoloni sporchi e cartacce. Infermieri e medici sono giustamente esasperati: sono pochissimi”. L’uomo ieri ha presentato una segnalazione al Tribunale dei diritti del malato: “Mia suocera – accusa – è rimasta per oltre due giorni su una barella. Solo il venerdì sera ha avuto un posto letto allo Stirs (Servizio terapia insufficienza respiratoria scompensata). Non ritengo che ci siano responsabilità da parte di medici e infermieri, anzi li considero degli eroi a lavorare in quelle condizioni. La colpa è dei tagli che vengono fatti sulla pelle dei cittadini”. Ma non si tratta del primo caso segnalato. Roberto Crea, segretario regionale, ha commentato: “E’ evidente che il problema è strutturale e chiediamo alla Regione di risolverlo in tempi rapidissimi”. Il dg del San Camillo Aldo Morrone sottolinea che “al pronto soccorso lavorano tante persone con professionalità e fanno salti mortali”, ma ribadisce che c’è un problema di carenza del personale legato al “blocco del turn over” e chiede che “nel Patto della Salute il Lazio esca dal Piano di rientro, dotandolo di una situazione speciale legata a Roma Capitale”.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 17, 2014
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Dormi poco? A tuo rischio e pericolo! Ecco gli effetti collaterali
2 ore in meno di sonno per notte. Sono quelle che abbiamo perso, in media, negli ultimi 30 anni. Con gravi rischi per la salute. Se fino a una trentina di anni fa, infatti, gli adolescenti dormivano 9 ore e mezza per notte rispetto alle 7 e tre quarti di oggi mentre per gli adulti negli ultimi 10 anni si è passati dalle 7 ore e mezza alle 6 e mezza, questa diminuzione di riposo rischiamo di pagarla sulla nostra pelle. L’infografica proposta dall’HuffPost spiega che dopo una sola notte in cui si dorme poco aumenta un senso di fame che fa prediligere “porzioni maggiori di cibo, alimenti a maggior contenuto calorico e con più carboidrati ed in generale ad optare durante la spesa per scelte meno salutari.” Ma dormire 6 ore o meno triplica anche il rischio di incidenti collegati alla mancanza di concentrazione, secondo la National Sleep Foundation’s Drowsydriving.org. Inoltre, una sola notte di sonno carente può influire sulla capacità di coordinazione del guidatore secondo una ricerca della Manchester Metropolitan University. La mancanza di sonno rende in generale più goffi, al volante come in altre situazioni, secondo Prevention. E ne risente anche l’apsetto fisico, come rilevato da un piccolo studio pubblicato l’anno scorso da SLEEP: chi aveva dormito poco veniva giudicato meno attraente e apparentemente più triste.E’ stato invece uno studio del Medical Institutet di Stoccolma, in Svezia, a rivelare che i soggetti stanchi vengono approcciati con più diffidenza. Se poi dormire poco diventa un’abitudine, ecco che l’invecchiamento della pelle lo testimonierà. Non solo, dormire fa bene anche al sistema immunitario, come valuta uno studio della Carnegie Mellon University che spiega che dormire meno di sette ore triplica il rischio di ammalarsi d’influenza. E ancora il giornale SLEEP ha effettuato uno studio su 15 soggetti con il quale si è notato che una sola notte di sonno carente si può collegare all’evidenza di perdite del tessuto cerebrale, come prova la misurazione dei livelli nel sangue di due molecole che solitamente aumentano in caso di danno cerebrale. L’Huffington Post ricorda ancora uno studio del 2007 di alcuni ricercatori della University of California, Berkeley e Harvard Medical School che ha utilizzato la Magnetic Resonance Imaging per mostrare che in caso di carenza di sonno i centri emotivi del cervello aumentano la reattività del 60%. “E’ come se, un minor sonno facesse tornare il cervello ad uno stadio primitivo in cui non è in grado di mettere òe esperienze emotive nel giusto contesto e produrre risposte sensate e controllate”, spiega Matthew Walker, direttore del UC Berkeley’s Sleep and Neuroimaging Laboratory. Infine, a farne la spesa sono anche la concentrazione e la memoria.
E tutto questo se si dorme poco per un’unica notte. La situazione peggiora quanto diventa un’abitudine. Durante una conferenza SLEEP del 2012 si è presentata una ricerca che suggerisce che dormire meno di 6 ore a notte può aumentare il rischio d’infarto per le persone di mezza età ed età avanzata. “Queste persone quando dormivano meno di 6 ore vedevano un aumento del 400% del rischio di sperimentare i sintomi dell’infarto rispetto ai loro coetanei che dormivano dalle 7 alle 8 ore”, ha spiegato ad Huffpost la ricercatrice Megan Ruiter, della University of Alabama at Birmingham. La mancanza cronica di sonno, poi, porta a un maggior rischio di obesità nel tempo. Uno studio del 2012 di Penn State, ad esempio rivela che dormire meno di 6 ore a notte provocava una variazione nella presenza degli ormoni dell’appetito grelina e leptina. Un altro studio del 2012 pubblicato sull’ American Journal of Human Biology suggerisce che un sonno insufficiente modifica la regolarità dell’appetito e può portare a mangiare di più. Infine un altro studio ha scoperto che i partecipanti sottoposti a 5 notti di sonno carenti acquisiscono fino a quasi un chilo in più, forse a causa degli snack notturni. Uno studio sul cancro condotto su 1240 partecipanti che si erano sottoposti alla colonscopia ha rivelato anche che chi aveva dormito meno di 6 ore a notte rilevava un 50% in più di possibilità di riscontrare un adenoma colorettale che nel tempo può divenire maligno. Un altro studio del 2012 ha trovato un nesso fra la mancanza di sonno e un tipo di cancro al seno aggressivo. L’HuffPost spiega ancora che alcune ricerche hanno poi suggerito una correlazione fra l’apnea notturna ed un maggior rischio di malattie cancerogene oltre a parlare di un maggior rischio di diabete di tipo 2. Ma il Centers for Disease Control and Prevention in uno stesso studio del 2012 ha rivelato anche un nesso fra carenza di sonno e sbalzi ormonali legati all’obesità ha anche rivelato un collegamento con una minore sensibilità all’insulina, aumentando il rischio di diabete.E la carenza di sonno nuove anche al cuore: è stata infatti associata all’alta pressione sanguigna, all’arteriosclerosi (o all’artrite causata dal colesterolo), agli arresti cardiaci e agli infarti, secondo Harvard Health Publications . Secondo uno studio del 2011 della Warwick Medical School ha trovato un nesso fra il poco sonno, i rischi d’infarti, disturbi cardiovascolari ed ictus. “Se dormi meno di 6 ore per notte ed hai disturbi del sonno hai il 48% di chances in più di soffrire o morire di una malattia cardiaca ed il 15% di morire per un ictus”, ha detto Francesco Cappuccio in una dichiarazione circa i risultati pubblicati sull’ European Heart Journal. Ma dormire poco incide anche sull’attività sessuale e saltare ore di sonno può anche avere come conseguenza quella di un peggioramento della fertilità. Uno studio del 2013 pubblicato sull’ American Journal of Epidemiology ed eseguito su 953 giovani danesi ha riscontrato un nesso fra la mancanza di sonno ed una diminuzione del 29% della concentrazione di spermatozoi. Infine, uno studio di SLEEP eseguito su 1.741 uomini e donne nel corso di 10-14 anni ha rivelato che chi dorme meno di 6 ore a notte era decisamente più esposto al rischio di mortalità, anche quando si tiene conto di fattori come il diabete e l’ipertensione.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/01/14/dormi-poco-a-tuo-rischio-e-pericolo-ecco-gli-effetti-collaterali/
Terra dei Fuochi e Ilva: screening gratuito per la popolazione
Sono stati approvati gli emendamenti al dl 136 dalla commissione Ambiente della Camera e l’elemento di novità emerso è che si stanzieranno 25 milioni di euro per il 2014 e il 2015 per effettuare gli screening medico-sanitari sulla popolazione che risiede nelle aree dell’Ilva di Taranto e della Terra dei Fuochi della Campania. Il relatore del decreto, il deputato Pd Alessandro Bratti, ha detto: “Il coordinamento dell’attività relativa agli screening sarà fatto dall’Istituto superiore di sanità, detentore del know kow specifico. Direi che con questo stanziamento abbiamo rafforzato nel decreto la parte delle misure che attiene la tutela sanitaria della popolazione delle due aree interessate al provvedimento. Rispetto ai provvedimenti precedenti è sicuramente un passo avanti” dice ancora Bratti, che poi conferma la prosecuzione delle indagini, sempre da parte dell’Istituto superiore di sanità nell’ambito dello studio ‘Sentieri’, relative alla valutazione dell’impatto dell’inquinamento sulle condizioni di salute e di vita delle popolazioni esposte. Oggi è stato approvato anche l’emendamento relativo all’aumento di capitale dell’Ilva quale strada per assicurare all’azienda le risorse necessarie ai lavori di risanamento ambientale.Come spiega il Sole 24 Ore:
Il percorso individuato è quello che già era emerso nei giorni scorsi, ovvero che il commissario dell’Ilva, Enrico Bondi, proporrà alla proprietà dell’azienda, i Riva, di partecipare all’aumento di capitale. In caso di loro rifiuto, il commissario potrà ricorrere a investitori terzi ma anche chiedere all’autorità giudiziaria lo svincolo delle somme sequestrate ai Riva per reati diversi da quelli ambientali e finalizzarle alla bonifica del sito industriale di Taranto. Si tratta, in sostanza, del miliardo e 900 milioni di euro che la Procura di Milano ha messo sotto chiave ai Riva accusandoli di reati fiscali e valutari. “Nel decreto – afferma Bratti – abbiamo anche puntualizzato che la partita finanziaria deve chiudersi entro il 2014. Ma non andrà effettuato solo l’aumento di capitale. No, i soldi devono esserci e spendibili”. Inoltre, aumentata dal 70 all’80 per cento la quantità di prescrizioni dell’Autorizzazione integrata ambientale che il commissario dell’Ilva deve aver avviato nel periodo – in sostanza l’attuale – che precede la presentazione del piano ambientale e del piano industriale, attesi rispettivamente per fine febbraio e a seguire subito dopo. “Nell’80 per cento – rileva Bratti -, come ha detto anche il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, si intendono sia le attività dell’Aia concluse che quelle attivate”.
Per il presidente della commissione Ambiente, Ermete Realacci, già presidente nazionale di Legambiente, «grazie a un lavoro intenso la commissione Ambiente, che ha svolto audizioni anche tra Natale e Capodanno e ha anticipato la ripresa dei lavori della Camera dopo la pausa di fine anno, ha rafforzato molto il decreto Terra dei Fuochi e Ilva. Tra i miglioramenti apportati, anche molte delle richieste fatte da comitati e associazioni ambientaliste in sede di audizione. In particolare – osserva Realacci – sono state inserite misure che introducono nuovi mezzi e strumenti per tutelare la salute dei cittadini, consentono di contrastare più efficacemente la criminalità organizzata, reperiscono anche dai beni sequestrati ai clan fondi per avviare le bonifiche prioritarie» e infine “allargano le forme di partecipazione di cittadini e comunità. Introdotti anche strumenti – conclude Realacci – per reperire dai beni della famiglia Riva le risorse necessarie per il risanamento ambientale e le bonifiche dell’Ilva”.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 13, 2014
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“I più dotati sono pieni di vizi”: le persone intelligenti bevono di più
Una singolare tesi quella sostenuta da uno studio recentemente apparso sulla Review of General Psychology. Si ritiene infatti che alcool e intelligenza potrebbero essere connesse in quanto chi ha un quoziente intellettivo superiore alla media tende a bere di più. Per giungere a una simile conclusione è stato somministrato, a un gruppo di 1500 volontari, un test d’intelligenza che ha dimostrato che quelli più dotati intellettualmente erano quelli con il vizio dell’alcol. Secondo lo psicologo John D. Mayer della Western Reserve University, le persone più intelligenti tenderebbero a fare maggiormente proprie le esperienze evolutive ed il consumo di alcolici, unitamente a quello di sostanze stupefacenti e tabacco.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 12, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/01/12/i-piu-dotati-sono-pieni-di-vizi-le-persone-intelligenti-bevono-di-piu/
Picco influenzale: “i pazienti sfondano le porte del pronto soccorso”
E’ iniziata la vera e propria epidemia d’influenza e in molti Pronto soccorso, in difficoltà, si sta segnalando in media un +20-30% di accessi nelle ultime due settimane. A rilevarlo è Giorgio Carbone, past president della Società italiana di medicina di emergenza-urgenza (Simeu). “Negli ultimi giorni – spiega Carbone – si sta già registrando una media, dal nord al sud dell’Italia, del +20-30% di accessi nei Pronto soccorso a causa della sindrome influenzale e patologie collegate. Ciò sta determinando difficoltà in molti ospedali, con un conseguente ritardo dei ricoveri e lunghe attese in barella per i pazienti”. Molti di coloro che raggiungono i Pronto soccorso sono persone anziane, che optano per questa scelta per la difficoltà, nei giorni di festa, di reperire i medici di famiglia. Particolarmente pesanti, segnala l’esperto, le conseguenze dell’intasamento in alcuni Pronto soccorso: “A Torino – afferma – all’ospedale Maria Vittoria sono terminate le coperte e al San Giovanni Bosco i pazienti, stanchi dell’attesa e chiedendo di essere visitati, hanno addirittura sfondato le porte del Pronto soccorso”. Vengono inoltre segnalati ritardi nei ricoveri, conseguenza del ‘super-afflusso’ nei Pronto soccorso, “in alcuni ospedali romani, ad esempio – sottolinea Carbone – pazienti hanno atteso fino a 5 giorni in barella prima di essere ricoverati”. In vista del previsto ulteriore aumento dei casi di influenza, l’invito degli esperti è dunque quello a non intasare inutilmente gli ospedali: “È importante recarsi al Pronto soccorso – rileva Fabrizio Pregliasco, del dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Milano – solo in presenza di evidenti difficoltà respiratorie o in casi particolari. In generale, soprattutto nel caso dei bambini, il consiglio è quello di utilizzare farmaci sintomatici di automedicazione per tenere sotto controllo la febbre e seguire l’andamento nei successivi 2-3 giorni. Se non ci sono miglioramenti – conclude – rivolgersi al medico o al pediatra”.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 9, 2014
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Ira e malumore… possono essere curati con un’aspirina?
E’ uno studio della Chicago University, pubblicato sulla rivista Jama Psychiatry, a suggerire l’ipotesi che rabbia e malumore siano curabili con un’aspirina. L’ipotesi dalla quale i ricercatori sono partiti è che chi ha spesso momenti di forte rabbia soffra di una risposta infiammatoria eccessiva da parte dell’organismo, che porta alla produzione di un gran numero di citochine, sostanze che fanno lavorare di più il sistema immunitario. Le citochine, tuttavia, possono rimanere nel sangue anche dopo il momento di rabbia e malumore, cronicizzando così la situazione. Come spiega il Messaggero gli studiosi, muovendo da questi assunti verificati in altri studi, hanno esaminato 70 persone affette dal cosiddetto disturbo esplosivo intermittente, una condizione per la quale si fatica a resistere agli impulsi aggressivi e si hanno spesso momenti di irascibilità. La loro scoperta è stata che queste persone avevano livelli molto più alti di citochine nel sangue rispetto a coloro che invece non soffrivano di esplosioni di rabbia. Quello che hanno evidenziato gli scienziati è che è stata osservata una correlazione diretta tra processi infiamamtori e aggressività. Per questo l’aspirina, uno dei più noti antinfiammatori, è stata ritenuta in grado non tanto di rendere più calmi, ma di frenare i momenti di forte ira.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 8, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/01/08/ira-e-malumore-possono-essere-curati-con-unaspirina/
Mezzo milione a letto con l’influenza: il picco nei prossimi giorni
E’ atteso a partire dai giorni successivi all’Epifania il picco dell’influenza che già ha messo sotto le coperte quasi 100mila bambini. Durante le feste natalizie si sono ammalati d’influenza circa 450.000 italiani dei quali oltre il 20% è rappresentanto da bambini sotto i 5 anni. Negli ultimi giorni del 2013 si è registrato un incremento dei casi di influenza proprio tra i più piccoli (0-5 anni) con una incidenza di 4 casi su mille a fronte del dato generale pari a 1,5 casi su 1000. Il virus più comune della stagione influenzale in corso è l’AH3N2, isolato all’inizio di dicembre e compreso nel vaccino di quest’anno. “La vaccinazione è lo strumento di prevenzione più efficace per i bambini a rischio come quelli affetti da cardiopatie, pneumopatie, diabete, fibrosi cistica” spiegano gli esperti dell’ospedale Bambino Gesù di Roma. “E’ importante che un bambino affetto da una di queste patologie non contragga l’influenza – raccomanda Alberto villani, responsabile di Pediatria generale e Malattie infettive -. Si tratta di categorie a rischio per le quali una semplice influenza può diventare una maalttia di particolare rilevanza. Per tutti i bambini in buona salute è sufficiente fronteggiare i sintomi avvalendosi del consiglio del proprio pediatra, somministrare farmaci per la febbre e tenere le vie respiratorie il più libere possibile”. E’ importante consultare il medico in caso di sintomi importanti o che persistono troppo a lungo, vale a dire oltre 5 giorni. Si è contagiosi dal momento in cui si contrae il virus e fino a 5-7 giorni dalla scomparsa dei sintomi. Per limitare il contagio è utile lavare spesso le mani, coprire la bocca in caso di tosse e/o starnuti, usare fazzoletti di carta usa e getta, usare mascherine se esposti a contatto con altre persone non malate. Ancora, l’esperto consiglia di approfittare delle 24-48 ore in casa post influenza per dormire un po’ di più al mattino e per dedicare tempo ai 4 pasti giornaliseri favorendo l’assunzione di frutta e verdura.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 3, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/01/03/mezzo-milione-a-letto-con-linfluenza-il-picco-nei-prossimi-giorni/
Il lutto colpisce Uomini e Donne: morti due protagonisti
Era il 18 dicembre quando veniva a mancare l’ex tronista Giampiero Beranzoli, uno dei protagonisti della prima edizione di Uomini e Donne Over. Ora, da alcuni giorni, la trasmissione è di nuovo in lutto per la scomparsa di due colonne portanti del trono over di: Antonio e Silverio. A dare il triste annuncio Giuliano Giuliani direttamente dal proprio profilo Facebook. Antonio, corteggiatore 80enne che ha partecipato al programma della De Filippi appena un anno fa, si era sempre distinto all’interno del programma per il suo talento nel ballo: campione nazionale di Boogie-Woogie, egli era il vero protagonista delle gare di ballo organizzate per i concorrenti qualche anno fa. L’82enne Silverio era invece noto per la sua romantica storia d’amore con la corteggiatrice Marisa. Migliorano, invece, le condizioni di salute di Antonio Jorio ricoverato in ospedale a seguito di un malore. Il giornalista romano è tornato a casa e prontamente rassicurato tutti i fan. La presenza in trasmissione, per tutto il 2014, non dovrebbe, quindi, essere compromessa.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 2, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/01/02/il-lutto-colpisce-uomini-e-donne-morti-due-protagonisti/
Non dormire fa male al cervello: il nuovo studio
Lo scorso giugno, una ricerca condotta dagli scienziati della University of Pittsburgh School of Medicine and Western Psychiatric Institute and Clinic spiegava gli effetti nocivi per la salute provocati dalla mancanza di sonno. Una nuova conferma al fatto che la mancanza di sonno nuocia all’uomo arriva ora da un nuovo studio effettuato presso l’Università di Uppsala, in Svezia, che dimostra come anche una sola notte di privazione di sonno aumenti la concentrazione mattutina nel sangue di Nse e di S-100B negli uomini giovani e sani. Si tratta di molecole che si trovano nel sangue quando si verifica un danno cerebrale. Il loro aumneto dimostra che la mancanza di riposo può indurre una perdita di tessuto cerebrale, come mostrano i risultati pubblicati sulla rivista ‘Sleep’. Lo studio è stato condotto su 15 uomini normopeso che sono stati invitati a non dormire per una notte, mentre quella successiva hanno riposato per circa 8 ore. Christian Benedetto, del dipartimento di Neuroscienze, ha guidato lo studio. Lui stesso ha spiegato: “abbiamo osservato che una notte di perdita di sonno è seguita da un aumento delle concentrazioni ematiche di Nse e S-100B, che segnalano danno cerebrale. Pertanto, i nostri risultati indicano che la mancanza di sonno può favorire processi neurodegenerativi”. E aggiunge: “In conclusione, il nostro studio suggerisce che una bella dormita può essere fondamentale per mantenere la salute del cervello”.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 31, 2013
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L’operazione al menisco è spesso inutile se non dannosa: lo dice uno studio
E’ uno studio finlandese pubblicato dal New England Journal of Medicine a sostenere che l’operazione al menisco è spesso inutile e risulta meno efficace di una banale fisioterapia. Inoltre, funziona fino ai 40 anni e soprattutto per i traumi sportivi, altrimenti può essere perfino dannosa. Spiega il Corriere della Sera:
Infatti, secondo uno studio finlandese, che ha coinvolto cinque ospedali e 146 pazienti di età compresa fra 35 e 65 anni con lesioni del menisco (il menisco è un cuscinetto, fatto da due mezze-lune di cartilagine, che sta fra il femore della coscia e la tibia della gamba e ha il compito di permettere il buon funzionamento dell’articolazione, ndr ), appena pubblicato sull’ultimo numero della rivista americana, l’operazione praticata in artroscopia (microscopiche sonde vengono infilate nell’articolazione e rimuovono le parti di menisco lesionate) è inutile, non è migliore di una «falsa» chirurgia (nello studio alcuni pazienti sono stati «fintamente» operati, ma senza l’asportazione della parte di menisco lesionato) ed è meno efficace di una fisioterapia.
Lo studio conferma una tendenza che anche l’ortopedia italiana ha sposato da qualche tempo. E suggerisce che l’intervento andrebbe riservato a una piccola categoria di pazienti, in particolare ai più giovani (di età inferiore ai 40-50 anni) con danni al menisco da traumi sportivi. Per tutti gli altri (che rappresentano l’80 per cento degli attuali candidati alla chirurgia) è indispensabile stabilire se i dolori al ginocchio siano da attribuire a problemi di degenerazione del menisco o piuttosto ad altre condizioni come un’artrosi. Perché la chirurgia può anche avere effetti negativi: la perdita del «cuscinetto» di cartilagine potrebbe addirittura accelerare la degenerazione artrosica dell’articolazione.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 30, 2013
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Questione… di cuore: impiantato per la prima volta il pace-maker senza fili
Intervento innovativo, ieri, presso la Cardiologia universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute e della Scienza di Torino: è stato impiantato, per la prima volta, un pace-maker di ultimissima generazione senza fili, dal nome Nanostim. Si tratta di una vera e propria svolta e rivoluzione nel campo. Come spiega Repubblica, il dispositivo viene impiantato senza il classico intervento chirurgico invasivo ed evita il rischio di infezioni. Sempre il quotidiano spiega:
Il pacemaker è un dispositivo utilizzato dall’inizio degli anni ’60 per curare quei pazienti affetti da arresto cardiaco secondario a malattia del sistema elettrico del cuore (blocco atrio-ventricolare). L’impianto del pacemaker prevedeva essenzialmente due componenti: un generatore di impulsi inserito tramite un intervento chirurgico sotto la pelle del torace ed un elettrocatetere che, inserito attraverso delle vene, collegava questo generatore al cuore. I limiti di questo sistema che ha permesso in questi ultimi cinquant’anni di salvare milioni di vite umane sono la durata del catetere e la possibilità di infezioni che, partendo dalla cute dove viene impiantato il generatore, possono diffondersi fino al cuore. Negli anni le dimensioni dei pacemaker si sono progressivamente ridotte passando dai 100 grammi dei primi dispositivi ai 20-30 grammi di quelli attuali, ma più recentemente lo sviluppo delle nanotecnologie ha permesso di segnare l’inizio di una nuova era nella terapia dell’elettrostimolazione del cuore.
Di recente è infatti stato realizzato un pacemaker chiamato Nanostim talmente piccolo da poter essere posizionato direttamente all’interno del cuore senza la necessità di fili di connessione con l’apparecchio esterno. Il dispositivo viene introdotto direttamente nel cuore passando con un catetere “guida” attraverso una vena della gamba, il catetere “guida” viene successivamente rimosso senza richiedere nessuna incisione chirurgica della cute né successive cicatrici. L’impianto di questo pacemaker viene oggi proposto in primo luogo per quei pazienti ad elevato rischio di infezione o con problemi di accesso vascolare. Tale tecnologia è stata messa a disposizione di quattro centri di elettrofisiologia di eccellenza italiani, tra cui la Città della Salute e della Scienza di Torino che venerdì 20 dicembre ha effettuato con successo il primo impianto presso la Cardiologia Universitaria.
La paziente sottoposta a questo intervento innovativo è una donna di 83 anni affetta da una degenerazione del tessuto elettrico del cuore determinante un battito molto rallentato. Le numerose comorbilità della paziente però avrebbero comportato un elevato rischio infettivo in caso di impianto di pacemaker per via tradizionale. “Questo pacemaker miniaturizzato rappresenta una significativa innovazione tecnologica nel campo della cardiologia, consentendo di evitare le principali complicanze legate all’impianto dei pacemaker, ovvero il danneggiamento e l’infezione degli elettrocateteri. Oltre a queste significative novità strutturali il pacemaker Nanostim, nonostante le sue piccole dimensioni, vanta una durata della batteria fino a 8 anni e mezzo; trascorso tale tempo il pacemaker può essere “recuperato” con un apposito catetere e sostituito” afferma professor Gaita.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 21, 2013
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Marco Carta e Valerio Scanu in un cd per beneficenza
E’ Fabio Traversa su Reality & Show a raccontare che sarà possibile acquistare, nei negozi e online, da martedì 17 dicembre il cd Arcu’e chelu (Arcobaleno). Si tratta di una raccolta voluta da Eugenio Finardi che ha chiamato all’appello vari amici che hanno ceduto a titolo gratuito i propri brani per una compilation da mettere in commercio a scopo benefico per aiutare la popolazione sarda vittima del recente nubifragio. I proventi della vendita verranno in seguito devoluti in beneficenza alla Croce Bianca di Olbia e indirizzati, poi, alle due scuole materne e primarie di Santa Maria e Putzolu. Scopo è far fronte alla loro situazione di disagio con la sostituzione del materiale didattico e delle attrezzature per il ripristino del normale svolgimento delle attività. Tra i vari cantanti che si sono resi disponibili anche Valerio Scanu, con la sua Parto da qui, e Marco Carta, del quale si potrà ascoltare Ti sorriderò. Nel frattempo, lo staff di quest’ultimo ha dato un aggiornamento sulle sue condizioni di salute pubblicando un post in Facebook: “Abbiamo letto molta apprensione e preoccupazione nei vostri calorossisimi messaggi. Vi comunichiamo che ora Marco ha bisogno di riposare e presto si rimetterà per tornare più forte che mai. Ci tiene inoltre a farvi sapere che il vostro sostegno ed il vostro calore lo aiutano molto. Lo Staff e tutto il Worldpaper augurano a Marco una pronta guarigione stringendosi insieme in un immenso abbraccio”.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 9, 2013
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Se solo per un secondo… Spensieratezza per battere il cancro
La Mimi Foundation, associazione francese che si batte contro il cancro, ha preso spunto da una frase pronunciata due anni fa da una donna a cui era stato diagnosticato il cancro per realizzare un progetto davvero unico. “Sapete cosa mi manca di più? Essere spensierata”. Proprio da questa affermazione l’associazione ha avuto l’idea di regalare qualche momento di felicità e così ha riunito venti malati in un salone di bellezza di Bruxelles dove ciascuno ha ricevuto, tenendo gli occhi chiusi, le cure di hair stylist e professionisti del make up. A lavoro ultimato tutti i pazienti, infine, sono stati posizionati davanti a uno specchio a due vie. Dall’altra parte c’era il fotografo Vincent Dixon, reclutato dall’agenzia Leo Burnett. Il professionista doveva cogliere la loro espressione nel momento stesso in cui avessero aperto gli occhi. Il risultato di questo lavoro è il libro fotografico “If only for a second”, online sul sito della fondazione Mimi.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 8, 2013
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Marco Carta in ospedale! L’annuncio in Facebook
Il cantante sardo Marco Carta è stato ricoverato in ospedale per problemi di salute, come lui stesso ha spiegato ai fans tramite un post pubblicato sulla pagina Facebook. “Ultimamente non sono stato molto bene, tanto che in seguito a ciò è stato necessario il ricovero”, scrive Carta. “Non allarmatevi tornerò presto, più forte che mai”. I supporters si sono immediatamente allarmate e sulla stessa pagina sono apparse decine di messaggi ai quali il vincitore di Amici ha risposto con un: “Grazie a tutti, quando uscito sarete i primi a saperlo”.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 7, 2013
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Davide Vannoni: rinvio a giudizio per tentata truffa
E’ il quotidiano La Stampa di Torino a raccontare del rinvio a giudizio, chiesto dal pubblico ministero Giancarlo Avenati Bassi, nei confronti di Davide Vannoni per tentata truffa. Per il pubblico ministero, il guru di Stamina avrebbe “utilizzato l’Associazione Di Medicina Rigenerativa Onlus, non iscritta all’anagrafe delle Onlus presso l’Agenzia delle Entrate, e quindi priva dei requisiti, per chiedere la somma di 500 mila euro stanziata dalla Regione per lo sviluppo delle tecnologie biomediche applicabili nell’ambito della medicina rigenerativa”. Spiega il quotidiano:
Il guru delle staminali, stando alle indagini, avrebbe venduto fumo pur di mettere le mani sul contributo regionale. Vannoni, si legge nel capo d’imputazione firmato dal pm Avenati Bassi, ha “presentato un progetto privo di contenuto scientifico, asserendo che inTorino operavano dal 2006 due strutture, l’associazione stessa e la societàReGene srl nel cui organico vi erano due luminari russi, il professor Vyacheslav Klimenko e la professoressa Elena Schegleskaya”.
Vannoni avrebbe anche millantato, secondo il quotidiano:
E per rendere più credibile la sua richiesta di finanziamento avrebbe millantato la collaborazione anche di altri docenti universitari russi, ucraini e italiani, tra cui i professori Antonio Amoroso, Angelo Pera eMario Lombardo: tutti indicati come componenti del comitato scientifico creato in seno all’associazione. Comitato che “in realtà non si è mai riunito”. A sostegno del progetto, Vannoni avrebbe illustrato inoltre sei casi di pazienti affetti “rispettivamente dal morbo di Parkinson, epilessia, danni alla colonna vertebrale, ictus e sclerosi multipla”. Tutti casi inventati di sana pianta, secondo il pm.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 3, 2013
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E’ ufficiale: è arrivata l’influenza! Il suo nome è Texas
Niente più virus para-influenzali: ora è arrivata la “vera” influenza, quella che, si stima, potrebbe colpire tra i 3 e i 5 milioni di italiani. Il primo caso di virus influenzale della stagione 2013-2014, comunica il Centro Nazionale per l’Influenza dell’Istituto Superiore di Sanità, è stato isolato presso il laboratorio dell’Università degli studi di Trieste: si tratta di una bambina di 4 anni, che non era stata sottoposta a vaccinazione e mostrava i classici sintomi influenzali. Il virus influenzale appartiene al tipo A, sottotipo H3N2, isolato da un campione clinico prelevato, la scorsa settimana, da uno dei medici ‘sentinella’ che monitorano l’andamento dell’epidemia stagionale. Sulla base dei dati attualmente disponibili, relativi ai virus di sottotipo H3N2 circolanti in Europa, il ministero spiega che “si presume che il virus isolato in Italia sia correlato al ceppo A/Texas/50/2012, che è uno dei 3 ceppi contenuti nel vaccino antinfluenzale attualmente in uso”. Quindi il vaccino dovrebbe svolgere il suo lavoro senza problemi. Il professor Gianni Rezza, epidemiologo dell’Istituto Superiore di Sanità, ha spiegato: “Sono stati rispettati i tempi, è arrivata prima di Natale e avrà un andamento che come quello degli anni passati”. Questo significa che una curva in crescita attraverserà le feste di Natale e il picco sarà raggiunto attorno a febbraio-marzo. Come sempre, tuttavia, il suo andamento è strettamente legato al numero di persone che hanno fatto ricorso alla vaccinazione e, stando alle prime segnalazioni dei medici di famiglia, quest’anno i tassi d’immunizzazione sono molto più bassi di quelli auspicati dal ministero così come dalle altre istituzioni sanitarie. Ciò è in particolar modo vero per quello che riguarda le categorie a rischio come gli anziani. Un trend registrato in modo netto negli ultimi anni.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 2, 2013
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Per combattere gelosie e tradimenti… tante coccole e tenerezza: lo dice la scienza!
Far diminuire le infedeltà maschili? E’ possibile, almeno stando alla scienza. Per sconfiggere la paura del tradimento, infatti, basta “somministrare” l’ormone della tenerezza di coppia, l’ormone della fedeltà maschile, l’ossitocina. Si può farlo in modo naturale, grazie a frequenti carezze e coccole. Ma non guasterebbe se ci fossero congegni facili come spray nasali per dosarlo a lui su richiesta di lei. Basta poco, per scacciare quel demone che getta nella paura. E’ quanto rilevato da una ricerca dell’università di Bonn e rilanciato nel web e su carta a livello mondiale dalla National academy of sciences americana basta poco a spegnere il desiderio di lui verso le altre. La tenerezza e l’intimità, infatti, spegne nell’uomo la tentazione di cercarle altrove. L’università di Bonn si è “facilitata” le cose affidando a quaranta maschi eterosessuali dosi di spray nasale cariche dell’ormone ossitocina. E quanto è stato segnalato è che l’ossitocina spinge imaschi, se accoppiati, alla fedeltà e al desiderio verso la partner e all’indifferenza verso “l’altra”, l’eterna rivale.
Sottolinea Repubblica:
Forse, se la ricerca fosse stata condotta secoli addietro, la Storia dell’umanità si sarebbe risparmiata le conseguenze di grandi infedeltà. Sissi d’Austria, la splendida e amata imperatrice del regno dell’aquila bicipite, se non fosse stata sistematicamente tradita da Francesco Giuseppe non avrebbe amato, a quanto si dice, l’affascinante conte Andrassy, leader del Risorgimento ungherese. O Lady Diana, se Camilla non avesse messo il suo zampino nel difficile Royal Wedding di allora, non sarebbe precipitata nella disperazione e nella tragica morte. E che dire della bellissima, aristocratica Jacqueline Kennedy o di Veronica Lario? L’ossitocina può diventare la panacea della fedeltà, insistono i ricercatori di Bonn. Val la pena di ascoltarli, ne va della felicità quotidiana di molti di noi. Se i maschi hanno una dose superiore alla media di ossitocina nel loro cervello cresce in loro la voglia di tenerezza.
Pubblicato da tdy22 in novembre 27, 2013
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La buona notizia per gli amanti della frutta secca: salutare e amica della linea
Continuano ad arrivare buone notizie per i golosi sul fronte dell’alimentazione. Se prima gli esperti hanno scoperto che la cioccolata non fa ingrassare e che le noci oltre ad essere alleate della salute non incidono sull’aumento di peso, ora vengono riconosciute le stesse qualità anche agli altri frutti secchi. Secondo le ultime scoperte scientifiche, infatti, la frutta secca milgiora la qualità della dieta, aumenta il quantitativo di sostanze nutritive e protettive, come vitamine, fibre e minerali, e non incide sull’aumento di peso. Uno studio pubblicato sull’European Journal of Clinical Nutrition spiega, ad esempio, che mangiare le mandorle, specie in orari distanti da quelli dei pasti, provoca una diminuzione dell’appetito senza portare in dote un aumento di peso. L’Huffington post spiega che la ricerca ha preso in esame gli effetti che le mandorle hanno provocato su circa 140 persone adulte a rischio di diabete. Ad una parte del campione è stata data disposizione di non mangiare, per circa un mese, frutta secca di qualsiasi tipo, mentre il resto del gruppo di studio è stato invitate a consumare, giornalmente, 43 grammi di mandorle. Ebbene l’aggiunta alla dieta abituale per 4 settimane di mandorle per 250 calorie al giorno non incide sull’aumento di peso. L’American Pistachio Growers, l’associazione che rappresenta membri tra i coltivatori di pistacchio americano e conduce studi scientifici sulle proprietà nutrizionali dell’oro verde della California, ha promosso diverse ricerche. Per esempio, lo studio Predimed che ha analizzato come una manciata di frutta a guscio al giorno (15g di noci, 7,5g di nocciole, e 7,5g di mandorle) riduca del 28 per cento l’incidenza di malattie cardiovascolari (infarto miocardico, ictus e morte cardiovascolare). Non solo, la dottoressa Monica Bullò starebbe portando avanti ricerche sulle proprietà benefiche del pistacchio nel progetto “Epiderm”. Da questo frutto ci verrebbe infatti un prezioso aiuto naturale nel contrastare il diabete di tipo 2.
Pubblicato da tdy22 in novembre 24, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/24/la-buona-notizia-per-gli-amanti-della-frutta-secca-salutare-e-amica-della-linea/
Più magri e più sani con le noci: la nuova ricerca
Una nuova ricerca, pubblicata sulla rivista New England Journal of Medicine, ha rilevato come “mangiare noci fa vivere di più”. Stando ai risultati, infatti, mangiare quotidianamente una manciata di questi frutti aiuta ad avere il 20% in meno di probabilità di morire per cancro. Non solo, un loro consumo regolare aiuta ad essere più snelli. “Il beneficio più evidente – ha spiegato Charles Fuchs, scienziato del Dana-Faber Cancer Institute, fra gli autori della ricerca – è la riduzione del 29% del rischio di morte per malattie cardiache. Inoltre, abbiamo anche riscontrato una riduzione dell’11% del rischio di morire per cancro”. Gli scienziati non sono riusciti a determinare quale specifico tipo di noce era più salutare, anche se la riduzione della mortalità era simile sia per le noccioline che per le noci come nocciole, mandorle, noci del Brasile, noci macadamia, noci pecan, anacardi, pistacchi e pinoli.
Pubblicato da tdy22 in novembre 23, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/23/piu-magri-e-piu-sani-con-le-noci-la-nuova-ricerca/
Hugh Jackman shock: la rivelazione dell’attore
E’ lo stesso attore, via Instagram, a dare la notizia inaspettata: è stato sottoposto a un trattamento per cancro alla pelle. Accanto a una sua foto dove appare con un vistoso cerotto sul naso, l’attore che ha sfiorato l’Oscar per il ruolo di Jean Valjean nel musical Les Miserables, ha lanciato un appello ai followers raccomandando loro di farsi controllare segni sospetti sulla pelle e di usare crema solare. “Deb mi ha imposto di farmi controllare il segno sul naso”, scrive sul suo conto Twitter riferendosi alla moglie Deborra-Lee Furness. E aggiunge: “E aveva davvero ragione! Avevo un carcinoma basocellulare non siate incoscienti come me”. L’attore che ha prestato i suoi tratti al Wolverine di X.Men, non ha precisato quando ha avuto la diagnosi, quando ha ricevuto il trattamento, né in quale fase di trattamento si trova.
Pubblicato da tdy22 in novembre 22, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/22/hugh-jackman-shok-la-rivelazione-dellattore/
Medici al lavoro: la misteriosa allergia da scuola
E’ giallo per la misteriosa allergia con macchie rosse, prurito, gonfiori e difficoltà respiratorie che ha colpito 5 studenti di 2 classi del liceo linguistico Falcone di Bergamo. Stando a quanto si apprende da fonti ospedaliere, i primi test condotti sui ragazzi, effettuati all’Ao Papa Giovanni XXIII, hanno dato esito negativo. I test per le allergie cosiddette da contatto, effettuati da dermatologi, hanno dato esito negativo, tanto che ora è scesa in campo anche la medicina del lavoro. Sono stati quindi condotti test specifici per capire se i ragazzi fossero allergici a materiali o detergenti utilizzati in ambiente scolastico: ancora una volta, negativo. Gli esami proseguiranno nei prossimi giorni.
Pubblicato da tdy22 in novembre 21, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/21/medici-al-lavoro-la-misteriosa-allergia-da-scuola/
L’insonnia può produrre depressione: la rivoluzione della cura dell’insonnia
Alla Ryerson University, a Toronto, è stata condotta una ricerca che ha evidenziato come le possibilità di guarire dalla depressione siano risultate doppie nei pazienti che, oltre a prendere un antidepressivo vero e proprio o un placebo, hanno seguito un tipo di terapia psicologica cognitiva diretta a risolvere l’insonnia. Il primo dei quattro studi previsti nel Nord America, quindi, rivela come una cura del sonno potrebbe aiutare a guarire dalla depressione molti pazienti nei quali la malattia è accompagnara da insonnia cronica. Lo stesso New York Times ha dedicato un lungo articolo allo studio che ha coinvolto 66 pazienti e che sta facendo sperare sia possibile una rivoluzione nelle terapie antidepressive. Anche presso le università di Duke, Stanford e Pittsburgh, si stanno svolgendo delle ricerche sul legame sonno-difficile e depressione e sembrano essere promettenti i primi dati emersi proprio grazie allo studio effettuato da Colleen Carney alla Ryerson. L’87% dei pazienti che, per merito della teria psicologica, sono riusciti a risolvere i loro problemi d’insonnia in quattro settimane, si sono resi conto che, nel doppio del tempo, anche i loro sintomi depressivi erano venuti a mancare, indifferentemente dalla cura farmacologica. Il rapporto spiega che il tasso di ‘guarigione’ dalla depressione è così risultato doppio tra chi ha superato l’ insonnia rispetto a chi continuava a soffrirne. Rachel Manber, professore di psichiatria a Stanford, ha spiegato: “la relazione tra i due disturbi può essere bi-direzionale, l’insonnia può produrre la depressione”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 20, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/20/linsonnia-puo-produrre-depressione-la-rivoluzione-della-cura-dellinsonnia/
Troppo grasso: la compagnia aerea non lo imbarca e deve prendere la nave
La British Airways non lo imbarca: per la compagnia britannica il 22enne Kevin Chenais, con i suoi 230 chili dovuti a una disfunzione ormonale, non può essere imbarcato. Kevin e la sua famiglia, dopo aver trascorso un anno e mezzo in cura in una clinica specializzata di Chicago, dovranno così fare ritorno in Francia a bordo della nave Queen Mary 2. Assieme al padre Renée e alla madre Christiana, il giovane, che si muove su una sedia a rotelle motorizzata e ha bisogno di assistenza medica continua, rifiutato dalla compagnia aerea per la sua stazza e le precarie condizioni di salute, è rimasto bloccato negli Usa e, racconta il padre, “La British Airways ci ha pagato solo cinque notti”, ha raccontato il padre. Air France e Swissair si sono offerte di imbarcare Kevin, ma la famiglia ha detto di non avere più denaro a sufficienza. I Chenais hanno quindi optato per prendere un treno fino a New York, intraprendendo un viaggio della durata di 22 ore e, con l’aiuto del consolato francese, della polizia e del personale della compagnia ferroviaria Amtrak è stato predisposto un servizio speciale alla stazione Pennsylvania per permettere a Kevin di scendere dalla vettura e raggiungere l’albergo in taxi. “Abbiamo pagato 1.200 dollari per il treno e 2.200 dollari per la nave. Non possiamo pagare di più”, ha detto il padre del giovane, che una volta in patria intende fare causa alla compagnia aerea britannica. Ora la famiglia attende la partenza della Queen Mary 2, che lascerà New York il 19 novembre e arriverà a Southampton, in Gran Bretagna, il 26.
Pubblicato da tdy22 in novembre 13, 2013
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I tifosi dell’Atalanta e gli striscioni per chiedere chiarezza
Se siamo abituati a parlare di ultras in caso di scontri o di cori razzisti, oggi quelli dell’Atalanta, presenti allo stadio Atleti Azzurri d’Italia per sostenere la loro squadra contro il Bologna, hanno invece preso una posizione forte per quel che riguarda il metodo Stamina. I tifosi della Dea hanno così esposto uno striscione con scritto: “Pretendiamo Stamina! esigiamo chiarezza!” Come ricorda CalcioWeb, anche i sostenitori della Roma, in Curva Sud, hanno atuato un’iniziativa simile. Il richiamo è al ministro della salute Beatrice Lorenzin, su disposizione della quale sono stati bloccati i test sulla controversa procedura concepita da Davide Vannoni.
Pubblicato da tdy22 in novembre 10, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/10/i-tifosi-dellatalanta-e-gli-striscioni-per-chiedere-chiarezza/
La visita dal veterinario tassata come aragoste e champagne
Il 1° ottobre l’Iva è passata dal 21 al 22%, andando a gravare ulteriormente sui bilanci sempre più in rosso delle famiglie. Alcuni servizi, tuttavia, ne sono esenti, considerata la loro valenza sociale. Tra questi, le prestazioni mediche e quelle didattiche, i trasporti, le biblioteche, gli asili. Ma non vengono massacrati dall’aliquota neanche operazioni creditizie, servizi finanziari e assicurativi, operazioni di Borsa. Grava, piuttosto, sulla parcella dei veterinari, nonostante chi ci vada lo faccia o in presenza di una malattia di un animale domestico o per prevenire eventuali malattie che possano essere trasmesse all’uomo. Come ricorda il Giornale, tra queste ve ne sono alcune “talvolta solo fastidiose, altre volte potenzialmente serie. Basterebbe citare i cosiddetti «funghi» (micosi), la scabbia (rogna), la malattia da graffio oppure, per andare su faccende molto più serie, la rabbia, la tubercolosi l’echinococcosi, la leptospirosi, le malattie trasmesse da zecche e insetti succhiatori di sangue, per capire quale formidabile «filtro sanitario» sia la figura del medico veterinario. Egli, attraverso la prevenzione e la cura sugli animali, evita alle persone di contrarre malattie comuni agli uni e agli altri, facendo peraltro risparmiare allo Stato milionate di euro, tra visite mediche, specialistiche, analisi del sangue, ricoveri e assenze dal lavoro.” Il che significa che, grazie al ministro di centrosinitra che qualche anno fa, invocando il recepimento di una direttiva europea, gravò le prestazioni veterinarie del 20% di Iva. In seguito, nessuno l’ha tolta ed ora è a quota 22%. La stessa di aragoste, champagne e gioielli. Per la salute, non per sfizio.
Pubblicato da tdy22 in novembre 6, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/06/la-visita-dal-veterinario-tassata-come-aragoste-e-champagne/
La moda mortale: i giovani e lo svenimento indotto
Le mode nascono oltreoceano ma immancabilmente sbarcano sulla nostra penisola, anche quelle rischiose per la salute. E’ il caso della nuova, pericolosa pratica che sta prendendo piede tra i teenagers e allarma genitori e insegnati. Si tratta dello svenimento indotto e, nonostante sia considerato spesso un gioco, è una pratica pericolosa che può condurre alla morte. Spesso i giovani vi ricorrono per gioco o per evitare la scuola. A parlare del fenomeno è Libero Quotidiano che spiega che lo svenimento indotto
Consiste nell’indurre una sensazione di vertigine iperventilando per alcuni minuti, per poi bloccare il flusso d’ossigeno al cervello premendo sulla carotide. Così si ottiene uno svenimento di qualche secondo: pochi istanti sufficienti a provocare gravi danni al cervello.
Spiega Marianna Baroli:
A Milano, ad avvertire del dilagare del gioco, è stata una circolare inviata dal dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “Via Linneo” che ha sottolineato come «la pratica fino ad ora sconosciuta è stata rilevata come comportamento che si sta diffondendo in orario extrascolastico tra i ragazzi di età compresa tra i 9 e i 16 anni» e ha invitato i genitori a «non sottovalutare la questione parlandone con i propri figli e controllandoli durante le connessioni a Internet ».
E ancora:
Il gesto, visto dai più giovani come una cosa da nulla, comporta invece gravi problemi al proprio organismo e, in alcuni casi, conduce anche alla morte. In Gran Bretagna e negli Stati Uniti, dove lo svenimento indotto è una pratica molto in voga tra gli adolescenti fin dagli anni Novanta, dal 1995 ad oggi sono stati ben 544 i decessi a causa di questo “gioco”. A lanciare per primo l’allarme, è stato Steve Field, presidente del Royal College of General Practitioners, definendo lo space monkey un fenomeno «preoccupante e molto pericoloso, una pratica che andrebbe evitata a tutti i costi».
Come sempre più spesso accade, è sul web che si apprendono queste nuove mode:
Monitorare immobili la situazione, poi, non basta più. La potenza di internet ha raggirato ogni tipo di controllo. È proprio il web, infatti, il mezzo principale di divulgazione di video che non solo riprendono l’atto dello svenimento (che di solito avviene in gruppo e scatena l’ilarità di chi sta a osservare) ma che spiegano nel minimo dettaglio quali sono i passaggi da effettuare per cadere svenuti senza gravi ripercussioni sul fisico.
Nell’articolo, si spiega anche come se lo provocano:
Il gioco consiste nell’indurre una sensazione di forte vertigine, spesso seguita da svenimento, iperventilando per alcuni minuti, per poi bloccare il flusso di ossigeno al cervello premendo sull’arteria della carotide. Con questa tecnica si può ottenere uno svenimento della durata di 4-8 secondi: pochi istanti sufficienti, però, a provocare danni irrimediabili al cervello. «Ogni tecnica ove si proponga di iperventilare porta necessariamente a scompensi profondi nel metabolismo con ricadute nefaste sulla salute» spiega il dottor Buteyko, che sottolinea come «l’iperventilazione è la vera causa di molte importanti patologie come asma, ipertensione, attacchi di ansia e panico ». In Italia, come in Francia (dove il gioco è noto come jeu du foulard), lo svenimento indotto sta raggiungendo le dimensioni di una piaga sociale. Nello scorso maggio due ragazzini delle medie e una studentessa delle superiori sono stati le vittime di un gruppo di bulli di Thiene, in provincia di Vicenza. I tre sarebbero stati costretti a subire la pratica dello svenimento, fino a perdere coscienza per qualche secondo. A preoccupare, però, non solo l’atto di bullismo, ma la posizione di alcuni amici del trio, che avrebbero preso parte agli atti persecutori, in veste di silenziosi e divertiti spettatori.
Pubblicato da tdy22 in novembre 5, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/05/la-moda-mortale-i-giovani-e-lo-svenimento-indotto/
Lato b? Meglio generoso: è indice d’intelligenza!
Basta preoccuparsi per fianchi larghi e sedere grosso, sono indice d’intelligenza e buona salute. A dirlo, una ricerca condotta dall’Università di Oxford, che ha dimostrato che le donne con il fondoschiena pronunciato godono di queste caratteristiche. La spiegazione è semplice: un sedere grande richiede un eccesso di omega 3. Precedenti studi scientifici hanno dimostrato che tale elemento accelera lo sviluppo della mente, quindi le donne dai fianchi pronunciati hanno un rischio minore di soffrire di diabete e di malattie cardiache. Non solo, in questa categoria di donne i livelli di glucosio e colesterolo sono molto più bassi che nelle altre e per questo vivono più a lungo.
Pubblicato da tdy22 in novembre 2, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/02/lato-b-meglio-generoso-e-indice-dintelligenza/
Il vademecum dell’Oms sui corsi di masturbazione e sesso nelle le scuole
“Standard di Educazione Sessuale in Europa” è il vademecum che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha diffuso a tutti i governi europei e che invita a una maturazione della consapevolezza sessuale già nei primissimi anni di età, attraverso una conoscenza del proprio corpo e un’esplorazione delle relazioni sessuali, sia etero sia omo, infantili. Lo scopo è promuovere corsi di sessuologia nelle scuole, a partire dalle materne, affinchè s’insegni ai bambini a masturbarsi e ad essere informati tanto sul sesso che sulle sue conseguenze. E’ Libero a spiegare quello che si trova scritto nel vademecum:
Ai bimbi dagli 0 ai 4 anni, si legge, «gli educatori dovranno trasmettere informazioni su masturbazione infantile precoce e scoperta del corpo e dei genitali, mettendoli in grado di esprimere i propri bisogni e desideri, ad esempio nel “gioco del dottore”». Dai 4 ai 6 anni i bambini dovranno invece essere istruiti «sull’amore e le relazioni con persone dello stesso sesso», «parlando di argomenti inerenti la sessualità con competenza comunicativa ». La vera crescita avverrà coi bimbi tra i 6 e i 9 anni, cui i maestri terranno lezioni su «cambiamenti del corpo, mestruazioni ed eiaculazione», facendo conoscere loro «i diversi metodi contraccettivi ». Su questo aspetto i bambini tra 9 e 12 anni dovranno già avere ampia competenza, diventando esperti nel «loro utilizzo» e venendo informati su «rischi e conseguenze delle esperienze sessuali non protette (le gravidanze indesiderate)». Ecco il decisivo balzo in avanti: nella fascia puberale tra i 12 e i 15 anni gli adolescenti dovranno acquisire familiarità col concetto di «pianificazione familiare» e conoscere il difficile «impatto della maternità in giovane età», con la consapevolezza di «un’assistenza in caso di gravidanze indesiderate e la relativa «presa di decisioni» (leggi aborto). Non solo: a quell’età, ormai matura secondo l’Oms, i ragazzi dovranno essere informati sulla possibilità di «gravidanze anche in relazioni omosessuali» e sull’esistenza del sesso inteso come «prostituzione e pornografia », venendo messi in guardia «dall’influenza della religione sulle decisioni riguardanti la sessualità».
Pubblicato da tdy22 in novembre 2, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/02/il-vademecum-delloms-sui-corsi-di-masturbazione-e-sesso-nelle-le-scuole/
Effetti collaterali degli smartphone: miopia sempre più diffusa tra i giovani
E’ stato il direttore del Fatebenefratelli di Milano a diffondere le statistiche seconde le quali starebbero aumentando i casi di miopia. Questo dipende, oltre alla predisposizione genetica, anche dalla diffusione sempre più massiccia di smartphone tra gli adolescenti e i ragazzi: il continuo sforzo a cui sottopongono gli occhi per mettere a fuoco da vicino porta a una diminuzione nel focalizzare da lontano. L’allarme arriva anche dagli esperti intervenuti a Milano al recente Congresso internazionale di chirurgia refrattiva e della cataratta.”Oggi i giovani tendono a passare sempre più ore attaccati agli schermi di tablet e telefonini e questo comporta un continuo sforzo di messa a fuoco per vedere da vicino con la conseguenza che la capacità di mettere a fuoco da lontano rischia di diminuire – fa notare Antonio Scialdone, direttore dell’Ospedale Oftalmico Fatebenefratelli di Milano -. Passare molto tempo di fronte a uno schermo induce, inoltre, ad ammiccare di meno, alterando così in modo cronico il film lacrimale. Non solo, anche la luce blu diffusa da alcuni televisori e dai led di smartphone e tablet può alla lunga aggravare la situazione, sfocando la visione e diminuendo il contrasto”. Passare più ore in compagnia delle nuove tecnologie vuol spesso dire anche fare meno vita all’aria aperta e anche questo fattore può avere ricadute negative sulla vista. Per quel che riguarda i consigli per combattere l’insorgere del problema, oltre a un uso più morigerato delle tecnologie, possono giovare alcuni semplici accorgimenti: utilizzare televisori dagli schermi più grandi, che permettono di guardarli anche da una distanza maggiore; sbattere spesso le palpebre per inumidire con maggiore frequenza gli occhi mentre si usa uno pc o un tablet; seguire la regola del 20/20/20 che consiste nel fare pause ogni 20 minuti, guardando a 20 metri di distanza per 20 secondi. Non bisogna inoltre scordare di sottoporsi a controlli periodici.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 27, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/27/effetti-collaterali-degli-smartphone-miopia-sempre-piu-diffusa-tra-i-giovani/
I killer drinks! Allerta dell’agenzia sanitaria francese
Cosa c’è nelle bibite energizzanti? Tanta caffeina, taurina, D-glucuronolattone, estratti di guaranà o ginseng. Ma niente che sia regolamentato e quindi sicuro dal punto di vista medico.
L’Anses, l’Agenzia francese per la sicurezza sanitaria ed alimentare, in un rapporto del 6 settembre scorso, mette in guardia sugli energy drink, e ricorda che la dicitura di bibita energizzante è di uso commerciale ma non si riferisce a nessuna definizione regolamentata.
Queste bevande, continua l’Anses, sono presentate dai produttori come ricche di proprietà stimolanti sia a livello psichico che mentale, ma sono un mélange di differenti composti, tra i più frequenti la caffeina, taurina, D-glucuronolattone, le vitamine del gruppo B, zuccheri ed edulcoranti. Talvolta contengono estratti di piante come il guaranà e ilginseng.
La questione sicurezza del consumo di queste bevande è stata affrontata a più riprese sia dall’Anses che da numerose agenzie sanitarie, per concludere che si tratta di un mercato in rapida crescita, +30% delle vendite nel periodo 2009-2011.
E che una lattina standard (250 ml) vale come due caffè (50 ml). Secondo l’Agenzia francese il 41% dei consumatori le utilizza prima, durante o dopo l’attività fisica, anche se “non hanno alcun valore nutritivo”.
Al contrario, la caffeina ha molti effetti eccitanti e reazioni avverse.
Dal giugno 2012, sono stati segnalati una trentina di casi sospetti, tra cui due morti, l’Agenzia ha analizzato 257 casi di reazioni avverse.
Per l’Agenzia questi eventi cardiovascolari sarebbero “molto probabili” in soggetti geneticamente predisposti. Vengono inoltre riferite altre reazioni avverse: psico-comportamentali (attacchi di panico, nervosismo) o neurologici (epilessia).
“Questo è molto preoccupante. Queste bevande non sono affatto banali”, ha detto Irene Margaritis, capo della unità di valutazione del rischio legato alla nutrizione dell’Anses.
Soprattutto perché queste bevande stanno attirando sempre di più. Ad esempio, le vendite di Red Bull (il leader di mercato in Francia con il 40%), sono aumentate del 38% nel 2012.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 2, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/02/i-killer-drinks-allerta-dellagenzia-sanitaria-francese/
Il mistero tossico riportato alla luce nel Napoletano
Sono riemersi i rifiuti tossici sotterrati nell’ex discarica Campanile di masseria della Grotte, a Qualiano. La vista di tutti quei materiali pericolosi che sono stati rinvenuti spaventa e pone domande. Quanti ce ne saranno in altri siti ancora inesplorati? L’area al momento è moto estesa e i militari dell’Arma hanno sequestrato anche una cava naturale, denominata «alveo del grottone», vicina all’appezzamento di terreno dove si sta scavando, perché piena di materiale inerte frutto di abbattimenti di edifici e del rifacimento del manto stradale. Ma vicino al degrado e ai rifiuti edilizi, nel sottosuolo di quei terreni sono stati riportati alla luce: rifiuti ospedalieri, parti meccaniche di automobili, pneumatici. Fino a poco fa questa zona era utilizzata dagli allevatori locali per portare al pascolo il bestiame.
Pubblicato da tdy22 in settembre 25, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/25/il-mistero-tossico-riportato-alla-luce-nel-napoletano/
Disseppelliti rifiuti tossici a Qualiano, la mappa delle ecomafie si delinea?
Tassello dopo tassello, le ruspe fanno emergere quei rifiuti speciali sotterrati nel Napoletano. Inquinamento ambientale che si mescola con i rischi per la salute, ma che è anche sinonimo di business per le ecomafie. Oggi da ore si sta scavando a Qualiano, lungo la circumvallazione esterna, a ridosso di Giugliano e della zona di Ponte Riccio, dove dovrebbe nascere l’inceneritore per bruciare le ecoballe. Qui negli anni ’70 fu dismessa una discarica, poi il luogo è diventato “terreno fertile” per i rifiuti tossici. Data la pericolosità del ritrovamento, i militari hanno chiuso la strada di accesso e chiesto a tutti di allontanarsi.
Pubblicato da tdy22 in settembre 24, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/24/disseppelliti-rifiuti-tossici-a-quagliano-la-mappa-delle-ecomafie-si-delinea/
I peggiori pasti nelle mense scolastiche americane
La ONG giovanile DoSomething.org, nel corso del mese di settembre, sta chiedendo agli alunni degli Stati Uniti di inviare le foto del cibo che mangiano alle mense scolastiche. L’obiettivo è quello di porre l’accento sulla carenza nutrizionale dei piatti che vi si trovano. Il Dipartimento di Agricoltura degli USA ha inoltre segnalato che meno di un terzo degli istituti riesce a non superare il limite massimo raccomandato di grassi presenti nei cibi. Il risultato? Una vera e propria galleria degli orrori. Di seguito, alcuni esempi:
Pubblicato da tdy22 in settembre 20, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/20/i-peggiori-pasti-nelle-mense-scolastiche-americane/
Borse “da paura”: ricettacolo di e-coli e tracce di escrementi
Immancabile borsa. Accessori di moda, indispensabili, oggetti del desiderio. Che siano pochette, secchielli, capienti o in formato mignon, le borse sono compagne immancabili di ogni donna che dentro vi conserva una parte del suo mondo. Ignorando però il rischio in cui incappano ogni volta che v’infilano la mano. Un gruppo di ricercatori britannici ha infatti scoperto, prelevando dei tamponi dall’interno di borse, custodie di portatili e borsoni da palestra, che al loro interno si nascondono nemici tanto microscopici quanto pericolosi. Come e-coli mortali, batteri velenosi e tracce di escrementi. Tra gli intrusi anche lo streptococco fecale, che può causare la meningite, e pseudomonas, un’infezione ospedaliera comune. La causa va da ricercarsi nella scarsa igiene, con una donna su tre che ammette di non aver mai pulito la borsa. Mentre in molti la utilizzano per trasportare le scarpe o la biancheria intima sporca. Ma nella borsa poi ci s’infilano anche gomme da masticare: il rischio di incappare in effetti indesiderati per la salute diventa allora reale. Ha dichiarato Claire Powley, ricercatrice da Mentos: “I nostri risultati sono scioccanti. Già a maggio i ricercatori della Initial Washroom Hygiene avevano eseguito l’analisi batteriologica di un certo numero di borsette constatando che sono spesso contaminate da un discreto numero di batteri dei più diversi tipi. E’ dunque consigliato lavarsi le mani ogniqualvolta le si infilano dentro per prendere qualcosa. Ma c’è di più: a essere contaminati, altrettanto spesso, sono i prodotti di bellezza in esse contenuti come, per esempio, le creme per il viso o le mani, i rossetti. L’esame dei tamponi ha permesso di scoprire che tutte le borse in misura minore o maggiore erano contaminate, tuttavia il 20 per cento delle borse presentava livelli di contaminazione batterica piuttosto elevati. Oltre a questo, secondo la CBS, ad essere maggiormente contaminate erano le zone in cui vi erano riposti il telefono cellulare, e quelle dei cosmetici con crema viso e mani al primo posto per contaminazione, seguite da rossetto e mascara.
Pubblicato da tdy22 in settembre 16, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/16/borse-da-paura-ricettacolo-di-e-coli-e-tracce-di-escrementi/
Poesie e racconti: i colori della fantasia
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