Esce dalla sua stanza bunker… il Cav di nuovo in libertà!

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Come annunciato dal suo medico personale, Alberto Zangrillo, Silvio Berlusconi ha lasciato l’ospedale San Raffaele di Milano. ”Sono un po’ stanco, mi hanno dato due giorni ad Arcore e ne sono contento” ha detto.  Il governo ”non solo si farà, ma si deve fare”.

Parla, respira e ragiona… anche questa volta il Cavaliere sconfigge il “male ingiusto”!

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Cifre da capogiro… Berlusconi ricattato elargisce soldi!

Silvia TrevainiCifre da capogiro sul conto di Silvia Trevaini, giornalista di Mediaset. In due anni ha intascato bonifici da 810.000 euro, una macchina Audi e attualmente 2.500 euro al mese da oltre un anno. Una somma che ha ricevuto e riceve tutt’ora da Silvio Berlusconi. Lo ha spiegato la stessa giovane cronista, che dall’azienda riceve uno stipendio «di 2.500-3.000 al mese», testimoniando al processo sul caso Ruby a carico di Fede, Mora e Minetti. Al pm che le ha chiesto a che titolo riceva «l’extra stipendio», lei ha spiegato che la sua carriera è stata penalizzata.
Il primo e ormai ‘classico’ bonifico da 2.500 al mese da parte di Silvio Berlusconi per le ragazze delle serate di Arcore, Silvia Trevaini se lo è trovato sul conto nel febbraio 2012, senza «che me lo aspettassi». Lo ha raccontato la giovane giornalista di Mediaset testimoniando al processo sul caso Ruby a carico di Fede, Mora e Minetti. Quell’assegno mensile, secondo la ragazza, è una sorta di risarcimento. La giovane ha chiarito che anche suo padre ha avuto dopo l’inchiesta «molti controlli fiscali».
«Silvio mi ha detto ‘siamo intercettati, non dire soldi dì benzina». È il particolare raccontato, testimoniando nel processo cosiddetto ‘Ruby 2’ dalla modella russa Raissa Skorkina, una delle ragazze che avrebbero preso parte alle serate di Arcore. Il pm, infatti, le aveva contestato una telefonata tra lei e il ragioniere Spinelli in cui la giovane parlava di «benzina». Al pm Sangermano la testimone a un certo punto dell’esame ha detto: «ma lei vede sempre il maligno?».
Quando la modella russa Raissa Skorkina ha conosciuto Silvio Berlusconi lei lavorava con Briatore, «ma Silvio mi ha detto ‘smetti di lavorare, non ti devi mettere in mostra, io sarò il tuo angioletto». «Certo che mi arriva un bonifico da Berlusconi – ha aggiunto la ragazza – è di 3.000 euro al mese, da quando è cominciato il processo». E poi ha precisato: «lo ricevo dal settembre 2012».
Ha testimoniato anche la show-girl Aida Yespica oggi al processo sul caso Ruby a carico di Fede, Mora e Minetti. L’ex ‘stella del Bagaglino’, tra le altre cose, ha raccontato che in una serata ad Arcore dell’aprile 2010 «ho fatto una foto con Ruby nella sala che voi chiamate del Bunga bunga». E ha aggiunto: «me l’ha chiesto lei di fare una foto insieme». L’attrice davanti ai giudici ha descritto come normali e «senza spogliarelli» le cene di Arcore da Berlusconi.

Clima hot il Rubygate! Dal bunga bunga al tribunale è sempre una patata bollente

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Torna la voce al Cavaliere!

«I ripetuti comportamenti processuali di una parte della magistratura, che è mossa da un pregiudizio politico, non sono più tollerabili. La magistratura si è trasformata da ordine dello Stato in un potere assoluto, onnipotente e irresponsabile.De Gregorio aveva chiesto 10 milioni di euro a diversi parlamentari del Pdl, e di fronte al loro rifiuto aveva minacciato di andare dai pm a raccontare menzogne. I magistrati si sono costituiti in correnti con chiaro orientamento ideologico e politico. Non si può più consentire che nei confronti di un protagonista politico di centrodestra possano scendere in campo pm appartenenti alla stessa corrente di sinistra e che poi anche il collegio giudicante sia composto da due o addirittura tre giudici appartenenti alla sinistra. Con me ci si è sempre comportati così e le conseguenze si continuano a vedere.La lotta in Parlamento su questi temi sarà una battaglia combattuta per ottenere, naturalmente, le stesse garanzie per gli esponenti politici della sinistra – ha proseguito Berlusconi -. È una battaglia che non si può perdere, se non si vuole che l’Italia continui a essere un Paese in cui nessuno che si dedichi al servizio della politica possa vivere sereno. Questa sacrosanta battaglia, così indiscutibilmente giusta dopo ciò che è capitato a me in questi 20 anni, è una battaglia che vinceremo in nome della democrazia, in nome dello Stato di diritto, in nome della libertà». Lo ha detto Silvio Berlusconi in una intervista.

E’ davvero un operazione CRAXI2? «Anche se i miei avvocati sono di contrario avviso, io non voglio credere che i miei giudici stiano correndo verso una condanna prestabilita. Nonostante tutto mi aspetto ancora giustizia, almeno da questa corte», afferma in merito al giudizio d’appello attualmente in corso a Milano sui diritti Mediaset.
Alla domanda se abbia paura di una condanna definitiva il leader Pdl risponde così: «Corre voce che nel palazzo di giustizia di Milano si parli espressamente e senza vergogna di una ‘operazione Craxi 2’. Non sono riusciti a eliminarmi con il mezzo della democrazia, le elezioni, e ora tornano a provarci attraverso questo uso della giustizia a fini di lotta politica», aggiunge ribadendo che «sanno che sono io il vero ostacolo sulla strada della sinistra. Ho un serio problema agli occhi. Il mio stato potrà anche suscitare l’ironia di qualche pubblico ministero, gli farà magari chiedere, e magari ottenere, una ridicola ‘visita fiscale’. Ma a me non impedisce di vedere bene nel mio futuro: io so che a Milano non ho mai avuto giustizia. Anche per vedere riconosciuta la mia innocenza nei tre attuali processi è probabile che dovrò attendere sino alla Cassazione ma non posso desistere. Ero talmente sicuro di poter essere presente in aula – continua Berlusconi nell’intervista – prima di essere costretto a curarmi al San Raffaele, da aver pensato al testo di una mia dichiarazione spontanea. Ai giudici avrei detto: “Il buon senso vorrebbe che io fossi altrove, a rappresentare gli interessi di 9 milioni di elettori. Invece sono qui, da cittadino offeso e indignato per una sentenza di primo grado che può essere considerata solo una sentenza costruita espressamente contro di me perchè capovolge la realtà, offende il buon senso e cancella il diritto”», ha aggiunto  il Cavaliere.

Il pd va all’ attacco sulla linea dei grillini: «Se gli atti fossero fondati penso proprio di sì». Così Maurizio Migliavacca, coordinatore della segreteria nazionale del Pd, risponde a Sky Tg24 alla domanda se il partito di Bersani voterebbe a favore in Senato di un’eventuale richiesta di arresto di Silvio Berlusconi. «Dovremmo vedere le carte. Noi abbiamo un atteggiamento rispettoso di atti della magistratura che fossero corretti», conclude.

La Santanchè si butta nell’arena e accusa Migliavacca: «Migliavacca getta la maschera e sotto c’è il compagno bolscevico che ha orrore delle libertà borghesi e degli accordi con le forze socialdemocratiche. Vergogna! Migliavacca continua ad ammiccare ai Grillini allargando sempre di più il solco tra Pdl e Pd. A rimetterci sono gli italiani ed il Paese. Con questo tipo di atteggiamento irresponsabile e di mentalitàantiquata èimpossibile pensare di fare le riforme». Lo dice la parlamentare del pdl Daniela Santanchè.

I poteri dello Stato e «in particolare quello politico e giudiziario, non possono e non debbono trovarsi in posizione di ostilità tra di loro».  «In un momento come questo» che il ministro ha definito di «eccezionale difficoltà» ci si deve «ispirare alla costruttività, da realizzare col contributo di tutti , nel rispetto della divisione dei poteri», lo ha detto il ministro della Giustizia Paola Severino.
Una divisione che non deve diventare «contrapposizione». «La soluzione è complessa – ha ammesso sempre la Severino – e occorre lo sforzo di tutti per arrivare alla soluzione dei profili istituzionali che riguardano il potere politico e poi alla soluzione dei profili che riguardano il potere giudiziario».

Ma c’è un unico vincitore che aumenta i suoi consensi dalle lotte fra Pd e Pdl… è il M5S!

Quando l’uveite entrò in politica!

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Duro intervento del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, secondo cui “non può essere messa in discussione l’indipendenza dei magistrati”. Il segretario Angelino Alfano, che guida una delegazione del Pdl, ha incontrato al Quirinale il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il capo dello Stato, in una nota, ha condannato la manifestazione del Pdl di ieri fuori dal tribunale di Milano, dopo la doppia visita fiscale a Berlusconi per l’assenza in tribunale alle udienze dei suoi processi. «Il Presidente della Repubblica ha espresso il suo vivo rammarico per il riaccendersi di tensioni e contrapposizioni tra politica e giustizia. Rammarico, in particolare, per quanto è accaduto ieri ed è sfociato in una manifestazione politica senza precedenti all’interno del palazzo di giustizia di Milano», si legge in una nota diffusa dal Quirinale al termine dell’incontro con la delegazione del Pdl. «Il Capo dello Stato, nel fare appello a un comune e generale senso di responsabilità perché non appaia messa in questione né la libertà di espressione di ogni dissenso né l’autonomia e l’indipendenza della magistratura, ha auspicato un immediato cambiamento del clima venutosi a creare».
«Napolitano ha ascoltato con grande attenzione le nostre preoccupazioni per i rischi che sta correndo la democrazia italiana». Lo affermano in una nota Angelino Alfano, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri dopo l’incontro con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Grillo e il suo monologo: L’uveite di Berlusconi e l’orchite degli italiani.

«Berlusconi ha paura di fare la fine di Craxi, ma sarebbe invece la sua fortuna. In fuga sulle spiagge tunisine piene di Ruby senza la rottura di coglioni quotidiana dei suoi questuanti. Senza Ghedini, Alfano, Gelmini, senza Biondi, Gasparri, Cicchitto, Brunetta e soprattutto D’Alema Un paradiso terrestre. Si faccia condannare al più presto senza attenuanti e, prima dell’arresto, si dia alla latitanza. Ci guadagnerà in salute. Guarirà dall’uveite e gli italiani guariranno finalmente dall’orchite con cui li affligge da vent’anni. Ps: tutta la mia solidarietà ai magistrati di Milano.
L’uveite, una malattia che ha molto a che fare con la vendemmiata di processi dello psiconano, è un’infiammazione di parte o di tutta la tunica media (vascolare) dell’occhio o che interessa le altre tuniche (sclera, cornea e retina). Rinchiuso in una suite di 200 metri quadri del San Raffaele, Berlusconi è curato giorno e notte amorevolmente, alla porta di uscita c’è un appuntato dei Carabinieri per evitarne forse la fuga. Silvio ammira dalla finestra la cupola enorme con l’angelone voluta da Don Verzè, più grande di quella di San Pietro. Forse riflette sulla caducità degli esseri umani, sulla sorte effimera che aspetta ognuno di noi, come è successo a Don Verzè e a Mario Cal, sul destino cinico e baro che attende Mediaset, la sua creatura prediletta. Chissà a cosa pensa, novello Argante di Molière. Fuori  i parlamentari del Pdl si sono recati al Tribunale di Milano in segno di protesta, a tenere una conferenza stampa contro le “visite fiscali”, i “processi ad orologeria” e le “toghe rosse”. Una lunga fila di deputati e senatori è entrata nell’edificio e si è fermata davanti all’aula dove si tiene il processo Ruby come gesto di sfida. Non vi è stata purtroppo alcuna retata favorita dall’evento». Per il leader del Movimento 5 Stelle «i parlamentari del pdl sono ancora convinti che Ruby sia la nipote di Mubarak, come hanno dimostrato, convinti, a suo tempo con il voto in Parlamento, per questo assediano la magistratura, sono in buona fede. Si aggrappano a un vecchio signore che perde i pezzi come a un salvagente di marmo. Non hanno del resto alternative. Sparirebbero. Lo terranno insieme fino all’ultimo come la mummia di Lenin per esibirlo nei talk show con un altoparlante nascosto “No IMU, no IMU, no IMU”».

Berlusconi rimane dentro!

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Silvio Berlusconi rimarrà ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano anche per tutta la giornata di oggi: la conferma arriva dal suo medico personale, Alberto Zangrillo. “Oggi rimane ancora ricoverato – spiega -. Effettueremo gli accertamenti previsti, tra cui quello sulla funzionalità dell’albero coronarico. Le sue condizioni sono stazionarie, ma non critiche. Non ci preoccupano”.

Legittimo impedimento sì! La terra dei cachi!

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I giudici del tribunale di Milano hanno accolto la richiesta di legittimo impedimento per motivi di salute per Silvio Berlusconi e hanno rinviato il processo a mercoledì prossimo.

Il tribunale dando atto degli esiti della visita fiscale che ha rilevato “uno scompenso pressorio dell’imputato” e quindi un “assoluto impedimento” a comparire in udienza ha sospeso il processo e lo ha rinviato a mercoledì prossimo 13 marzo nel primo pomeriggio per definire un nuovo calendario di udienze anche perché, da quanto hanno rilevato i consulenti nominati dai giudici, per l’ex premier c’é la necessita di un ulteriore periodo di 6-7 giorni per effettuare ulteriori accertamenti medici.

Il PDL in TRIBUNALE! Sogno? Film? 3D? No, realtà!

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E venne il giorno che i parlamentari del Pdl andarono in Tribunale, ma non per costituirsi, solo per manifestare!

Dall’Unione del Commercio, i parlamentari del Pdl sono andati al Palazzo di giustizia di Milano e, dopo aver intonato l’inno d’Italia, sono arrivati davanti all’aula del processo Ruby. In testa il segretario Angelino Alfano che ha motivato la manifestazione con ”tre fatti gravissimi”: il mancato riconoscimento del legittimo impedimento ai parlamentari avvocati Ghedini e Longo, la visita fiscale a Berlusconi e la richiesta di giudizio immediato da parte della Procura di Napoli.

Berlusconi si è messo agli arresti domiciliari in ospedale?

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Nuova richiesta di leggittimo impedimento. Stavolta a far star male il Cavaliere oltre che uveite agli occhi ci si è messo anche il cuore. Il medico Zangrillo fa sapere che da ieri Silvio Berlusconi è sottoposto a stretto monitoraggio cardiovascolare. Se le condizioni dovessero rimanere queste, è probabile che il leader del Pdl possa trascorrere un’altra notte in ospedale. Intanto la Procura di Milano ha chiesto un’altra visita fiscale nell’ambito del processo sul caso Ruby. I magistrati chiedono di verificare se l’impedimento per motivi di salute presentato al processo è “assoluto”. I giudici si sono ritirati in camera di consiglio. Il processo Ruby va avanti tra certificati medici e visite legali. La difesa questa mattina ha già presentato 3 nuovi certificati medici per chiedere il legittimo impedimento per il leader del Pdl per motivi di salute. Intanto Berlusconi è “rinchiuso” al San Raffaele… forse i giudici potrebbero concedergli gli arresti domiciliari in ospedale?

Ecco nei dettagli il BUNGA BUNGA!

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Erano tre le fasi che scandivano le serate ad Arcore secondo la ricostruzione del pm Sangermano: “La cena, che talora vedeva già contatti di natura sessuale tra Berlusconi, Fede che era presente e intermediario, e le ragazze; il bunga bunga, che non è un’invenzione ma è stato così definito dalle ragazze, dove i momenti di natura sessuale diventavano più espliciti con spogliarelli e atti di natura erotica; la terza fase in cui alcune ospiti s’intrattenevano nella villa di Berlusconi, ottenendo un quid pluris economico, tanto da scatenare una competizione tra loro”.

Ruby, per la procura, “era parte integrante del sistema prostitutivo”. Il magistrato ha anche definito il ruolo di Nicole Minetti come “protagonista attiva delle serate di Arcore” e “che svolgeva un ruolo particolarmente delicato nell’ambito del procedimento compiendo ella personalmente atti prostitutivi prendendo denaro da Berlusconi” e “svolgendo un ruolo fondamentale ovvero l’attività di intermediatrice e agevolatrice dell’altrui prostituzione”.

MARONI MENTI’ IN AULA? Giallo al processo Ruby.

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La pm Fiorello è convinta che MARONI MENTI’ IN AULA. Quando l’allora ministro dell’Interno Roberto Maroni «andò in Parlamento a dire che la polizia aveva affidato» a Nicole Minetti la minorenne Ruby «secondo le mie disposizioni» riferì «cose non vere». Lo ha detto oggi in aula il pm minorile Annamaria Fiorillo sentita come testimone al processo sul caso Ruby a carico di Silvio Berlusconi, parlando del procedimento aperto nei suoi confronti davanti al Csm. «È stato un attacco alla mia onorabilità – ha spiegato il pm – perchè in una situazione simile nessun magistrato avrebbe preso una decisione diversa dalla mia», cioè la comunità.
Per il pm minorile Annamaria Fiorillo, sentita come testimone al processo Ruby a carico di Silvio Berlusconi, il commissario di polizia Giorgia Iafrate, alla quale aveva dato indicazioni di affidare la minore a una comunità, fu «una telefonata indimenticabile perchè non è mai successo che dall’altra parte ci fosse una persona che non voleva ascoltarmi». Lo ha detto in Aula lo stesso pm nella sua ricostruzione di quanto accadde nella notte tra il 27 e il 28 maggio 2010 quando Ruby venne portata in Questura.
Il pm ha spiegato in aula che dopo la mezzanotte di quella sera ricevette la terza telefonata e questa volta parlò con il commissario Iafrate, la quale le disse che «non c’erano posti in comunità e che si era presentata una consigliera ministeriale, tale Minetti, e che si era offerta di prendere in affido la minore». Il magistrato ha riferito ai giudici di aver risposto al commissario di Polizia che quella di consigliera ministeriale era «una carica che non conosco e avevo anche chiesto a che titolo quella persona si era offerta di prendere in affido la ragazza».
Il pm Fiorillo ha quindi proseguito spiegando al collegio che la poliziotta al telefono le aveva poi spiegato che Nicole Minetti aveva fatto sapere «che era stata incaricata perchè si trattava della nipote di Mubarak. Rimasi incredula – ha proseguito il pm minorile – feci alcuni commenti e osservai ‘se mi avete detto che è marocchina, tutt’al più è figlia del re del Marocco».
Durante la sua deposizione il pubblico ministero dei minori ha spiegato che Giorgia Iafrate «faceva fatica ad ascoltarmi, parlava come se fosse un monologo e io avevo difficoltà ad inserirmi nel suo discorso. Sembrava che il suo fine fosse, come poi si è rivelato, affidare la ragazza» alla persona che si era presentata in Questura. «Ebbi con lei – ha continuato ancora Annamaria Fiorillo riferendosi al commissario di polizia – un tono deciso perchè la minorenne si trovava in una situazione di difficoltà. E le dissi che se non intendeva comprendere se ne sarebbe assunta ogni responsabilità. Fu una telefonata indimenticabile. Non mi è mai successo che dall’altra parte ci fosse una persona che non voleva ascoltarmi».

I giudici del tribunale di Milano, dopo aver respinto la richiesta di prove aggiuntive avanzate dalla difesa di Silvio Berlusconi, hanno chiuso l’istruttoria dibattimentale del processo Ruby. Per le 14, salvo imprevisti, dovrebbe cominciare la requisitoria.

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Lo ha dichiarato oggi una teste al processo Ruby.

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In aula lunedì prossimo ci saranno Nicole Minetti ed Emilio Fede.

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