Mussolini è cittadino onorario di Ravenna… grazie al Pd!

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Sembrerebbe lapalissiano e invece è una realtà e forse un simbolo dell’atmosfera politica che si sta vivendo in Italia. Benito Mussolini è cittadino onorario di Ravenna e determinante è stato il voto del Pd. Naturalmente non senza polemiche, che si sono innescate in una commissione consiliare in cui il capogruppo della lista civica d’opposizione “Per Ravenna”, Alvaro Ancisi, aveva chiesto di revocare al Duce e ad altre due esponenti fascisti (il prefetto Eugenio De Carlo e il ministro Stefano Giuriati) il titolo di cittadini onorari, concesso loro durante il Ventennio.

A questo punto si sono sollevati i no di tutti i partiti presenti in Aula, a esclusione di Sel e M5S che in quel momento erano assenti. Ora però il Pd che si è schierato contro alla revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini rischia anche la sollevazione dell’Anpi.  Interpellato dalla stampa locale, il presidente provinciale dell’Associazione nazionale partigiani, Ivano Artioli (che è anche ex consigliere comunale del Pd) ha spiegato infatti che la questione sarà portata come primo punto all’ordine del giorno al prossimo ufficio di presidenza.

Artioli ha spiegato che Mussolini

“non ha nessun tipo di qualità per cui Ravenna, città Medaglia d’oro per la Resistenza che ha dato i natali ad Arrigo Boldrini, dovrebbe riconoscerli la cittadinanza”.

Intanto il Pd, attraverso il suo consigliere Andrea Tarroni, ha spiegato che le ragioni del voto contrario sono da ricercare nella volontà di evitare il revisionismo storico:

“I tre quarti dei consigli comunali di allora avevano dato la cittadinanza a Mussolini. La storia non si può cancellare con una delibera: quei nomi sono lì a futura memoria”.

Secondo il Pd, l’ordine del giorno di Lista per Ravenna era strumentale per arrivare a cancellare altre cittadinanze onorarie non gradite. Da parte sua Ancisi si è molto detto stupito di questa scelta del Pd: “Rifiutano ogni proposta che viene dall’opposizione”.

Le lotte fratricide della sinistra non sono quindi solo ai vertici, ma diffuse a livello territoriale? Meglio lasciare cittadino onorario Mussolini che rischiare di “inimicarsi il nemico”?

 

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Morto uno dei miti della Resistenza, addio a Raimondo Ricci

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E’ morto questa mattina a Genova Raimondo Ricci,  ex senatore del Pci ed ex presidente nazionale dell’Associazione partigiani d’Italia. Per ben 93 anni Ricci si è dedicato alla difesa dei valori della Resistenza. Era il 1943 quando divenne partigiano e dopo pochi mesi fu arrestato e recluso in diverse carceri liguri prima di venir  deportato a Mauthausen, da dove venne poi liberato il 5 maggio del 1945:, quando aveva 24 anni. Divenne avvocato e difese  i sindacalisti e i militanti comunisti. Presidente provinciale dell’Anpi nel 1969, è stato parlamentare per tre legislature dal 1976 ed ha fatto parte della Commissione d’inchiesta sulla P2. E’ stato anche membro del Consiglio di presidenza della Corte dei Conti e presidente dell’Istituto ligure per la storia della Resistenza.

E’ morto uno dei padri del Partito Radicale, Sergio Stanzani

Sergio-Stanzani-tuttacronacaLutto nel mondo politico italiano per la morte, avvenuta ieri a Roma, del 90enne presidente del Partito Radicale Transnazionale, Sergio Stanzani. Nato a Bologna nel 1923, quando la guerra stava per terminare Stanzani, sottrattosi alla leva obbligatoria, su unì alla Resistenza. In seguito, laureatosi in ingegneria, divenne attivo nell’Unione Goliardica Italiana, l’organizzazione degli studenti universitari nata nel dopoguerra. Sul fronte politico, dopo aver militato nel Partito Liberale, partecipò alla scissione della sinistra del partito che nel 1967 contribuì alla nascita del Partito Radicale, di cui divenne eletto segretario nazionale nel 1988, carica mantenuta fino al 1993. Nella sua lunga carriera è stato sia deputato che senatore. La sua camera ardente verrà allestita nel salone del partito, in via di Torre Artentina 76 a Roma, e restarà aperta dalle ore 13 di sabato 19 ottobre 2013, alle ore 13, fino alle ore 20 di domenica.

Due fosse e delle croci: scoperta shock nelle terre confiscate alla camorra

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I responsabili della cooperativa R(esistenza), che gestisce il bene confiscato alla camorra ‘Fondo rustico Amato Lamberti’ di Chiaiano e presidio di ‘Libera’ a Scampia, hanno fatto una scoperta shock questa mattina: all’interno dell’appezzamento sono state scavate due grandi fosse scavate a mo’ di tomba e, poco distante, sono state trovate anche delle croci fatte di terra. La polizia è accorsa al vigneto di 14 ettari che, assieme a un pescheto, era stato confiscato al clan Polverino e ora si segue la pista dell’intimidazione, pur non escludendo che chi ha scavato lo abbia fatto per riappropriarsi di qualcosa lasciato sottoterra. Il presidente dell’associazione R(esistenza) ha affermato: “Non vogliamo creare allarmismi ma non possiamo neanche sottovalutare quanto è successo, un episodio che si aggiunge ad altre intimidazioni ricevute negli ultimi mesi”. E prosegue: “L’ultimo precedente – ricorda Corona – risale al giorno dopo Pasquetta: avevamo organizzato una festa il giorno prima per 500 persone. Ci vennero a dire che il fondo era loro. In precedenza c’era stato il furto di 50 ciliegi. Anche quello che è successo l’altra notte, con le due fosse scavate, è un segnale per dire che non rinunciano a quel pezzo di terra”.

Scontro ebrei e Grillo… poi arriva la smentita di Pacifici!

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«Non ho mai dichiarato che il movimento di Beppe Grillo è peggiore dei fascisti e non l’ho mai pensato». Cosi il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici in merito alla sua intervista al quotidiano «Haaretz». «Apprendiamo con stupore il fatto che ci vengano attribuiti falsi pensieri su Grillo e il Movimento 5 Stelle. La frase ‘Grillo è ancora più pericoloso dei fascistì non è stata mai pronunciata in nessuna intervista. Siamo vigili, però, di fronte ai molteplici commenti che si leggono sui post del suo blog – aggiunge Pacifici – che richiamano alla mente la cultura dell’estrema destra e dell’estrema sinistra. Commenti che spesso sono ostili nei confronti degli ebrei e di Israele». «Ci preoccupa il tentativo di chiunque e di qualunque partito di scardinare il sistema democratico e costituzionale del nostro Paese, perchè dove non c’è stabilità democratica c’è un pericolo per tutte le minoranze, compresa quella ebraica. La Comunità Ebraica di Roma – conclude Pacifici – guarda con grande rispetto al risultato elettorale delle ultime elezioni e alla capacità del nostro Paese di proseguire sulla strada della democrazia e non intende entrare nel merito delle dinamiche politiche e partitiche».

Beppe Grillo commenta il paragone tra il Movimento 5 Stelle e il fascismo, che compare in un’intervista al presidente della comunità ebraica di Roma, poi smentita da Pacifici. «In rete – sottolinea il capo politico del Movimento 5 Stelle – potrà trovare tutte le iniziative dei quattro Comuni amministrati dal M5S per il Giorno della Memoria, e anche da parte del M5S stesso con l’iniziativa ‘Mi ricordo di tè lanciata dal M5S Milano». «Sempre in Rete – prosegue – potrà trovare una raccolta di sei anni di articoli su questo blog contro il fascismo, a favore della Resistenza e della Costituzione e in memoria del popolo ebraico con interventi di personalità della cultura ebraica come Moni Ovadia». «Riguardo al ruolo dei partiti – conclude – Pacifici può approfondire il discorso legato alla democrazia diretta: uno spunto viene proprio dal pensiero della filosofa ebrea perseguitata dal nazismo Simone Weil con il suo ‘Manifesto per la soppressione dei partiti politicì e da Adriano Olivetti, altro amico del popolo ebraico e profondo democratico».

Ormai sembra proprio che in Italia sia il “Tutti Vs Tutti”. La rete non ci ha portato a guardare il mondo a 360 gradi ma a soffermarci su un dettaglio, su un singolo errore e cogliere l’altro in fallo, omettendo un universo di complessità che ruota intorno a ciascuno di noi. Violenza contro odio e fanatismo che degenera nel più becero protagonismo… Alla fine della giornata ci interessa solo vedere quanti follower abbiamo incrementato? Quanti abbiamo colpito con le nostre parole trasformate in proiettili solo per far notizia?

14 marzo ovvero… il giorno del Pi Greco!

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14 marzo, giorno dedicato al Pi greco. Perchè? La scelta è ispirata dalla grafia anglosassone che scrive questa data 3.14, ossia l’approssimazione in centesimi del Pi greco. Non solo la data però, anche l’ora per alcuni è particolarmente importante: festeggiare alle ore 15, infatti, porta ad una “precisione maggiore”, dato che il numero si adegua così all’approssimazione 3.1415. Il primo “Pi Day” risale al 1988, quando Larry Shaw organizzò la celebrazione all’Exploratorium di San Francisco. Festa per gli amanti dei numeri, viene celebrata nei dipartimenti di matematica di varie istituzioni nel mondo, ma anche organizzando ritrovi nei mondi virtuali e tramite i social network. Per gli anglosassoni c’è un doppio motivo di festeggiamento: Pi ha infatti la stessa pronuncia di Pie, torta, quindi… i più golosi possono sbizzarrirsi nella decorazione di dolcissime formule matematiche!

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Uno sguardo alle… empanadas con carne!

La ricetta puoi trovarla QUI!

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Gente di Abasto, Buenos Aires… Carlos Gardel!

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Carlos Gardel sulla scena di… Tango Bar di Jhon Reinhardt

Carlos Gardel sulla scena di… El Tango en Broadway di Louis Gasnier

Carlos Gardel sulla scena di… Esperame di Louis J. Gasnier

Uno sguardo a Buenos Aires… la ruota!

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Uno sguardo a Buenos Aires… Il mercato di Abasto!

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Uno sguardo a… ABASTO, Buenos Aires!

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Uno sguardo a… gli spaghetti con il tonno!

La ricetta puoi trovarla Qui!

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La resistenza di Firenze sulla scena di… Il cielo dei Frazzi

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La resistenza a Firenze sulla scena di… Cronache di poveri amanti di Lizzani

La resistenza a Firenze sulla scena di… Paisà di Roberto Rossellini

Il quarto episodio è dedicato alla resistenza a Firenze.

Gente della resistenza e della costituzione… Teresa Mattei

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Uno sguardo a Firenza… Piazza della Signoria!

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Uno sguardo a Firenze… la Cattedrale!

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Uno sguardo a… FIRENZE!

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“Indignatevi” perde il suo autore: Hessel morto a 95 anni!

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E’ morto all’eta’ di 95 anni lo scrittore francese Stephane Hessel, autore di ‘Indignatevi!’, pamphlet diventato un caso editoriale in tutto il mondo nel 2010. Ne ha dato notizia la moglie, Christiane Hessel-Chabry. Ex diplomatico e protagonista della Resistenza, Hessel era nato nel 1917 a Berlino ed era arrivato da bambino in Francia dove fu naturalizzato nel 1937. Deportato nei campi di concentramento, fu protagonista di avventure e fughe dalla Germania nazista.

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