Uccise la sorella 17enne della sua ex: non sconterà l’ergastolo

carmela-petrucci-tuttacronacaIl 19 ottobre 2012 Samuele Caruso, a Palermo, tese un agguato alla sua ex nell’androne del suo palazzo. Ma a perdere la vita, quel giorno, fu la sorella della ragazza, la 17enne Carmela Petrucci. L’omicida, reo confesso, non sconterà però l’ergastolo. Questo perchè nella perizia degli esperti nominati dal giudice, Daniela Cardamone, si legge che l’imputato, al momento del delitto, “era capace di intendere, ma non di volere”. La Stampa, che cita la perizia, riporta che Caruso sarebbe anche socialmente pericoloso perché in presenza di “situazioni particolari” si potrebbero “riattivare in modo non prevedibile analoghi comportamenti criminosi”. Simili termini sono sinonimo di sconti di pena, che con il rito abbreviato potrebbe scendere sotto i vent’anni, e della possibilità di scontarne una parte in un ospedale psichiatrico.

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L’assassino buddhista che chiede cibo vegetariano e maestro zen

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Catello Romano, detenuto stabiese sottoposto a regime di 41 bis nel carcere di Novara, ha diritto al menù vegano e potrà vedere il maestro Zen. Lo ha deciso con sentenza la Cassazione dando ragione al killer di camorra, reo confesso, che a 19 anni prese parte all’omicidio del consigliere comunale del Pd Gino Tommasino. Catello Romano si è dichiarato buddhista e in considerazione dei diritti di libertà di culto riconosciuto nella nostra costituzione il killer ha diritto al suo menù e alla sua guida spirituale.

 

Duplice omicidio a Reggio Calabria: Gianrocco Foti confessa

gianrocco-foti-tuttacronacaE’ l’operaio metalmeccanico Gianrocco Foti di 38 anni, incensurato, sposato con una cittadina polacca e padre di un bambino, l’autore del duplice omicidio che ha spezzato la vita di Joan Lacatus, 28 anni, e della sua compagna  Jonela Hololea, di 35, i due romeni trovati nel bagliaio dell’Alfa Romeo abbandonata sul molo di San Gregorio, a Reggio Calabria. L’uomo, fermato dalla polizia, ha confessato. Foti, come riporta ReggioPress, ha raccontato di una relazione sentimentale con una giovane prostituta romena che, con vari stratagemmi, era riuscita a più riprese, nello spazio di sei mesi, a farsi consegnare una somma di denaro superiore a 25 mila euro salvo poi troncare il raporto. L’uomo, nel tentativo di recuperare la somma, si è rivolto a Lacatus, amico della donna. I due s’incontrano ma il tentativo non porta ad alcun risultato e l’operaio è pervaso dall’esasperazione. In un ennesimo incontro, a cui prende parte anche la Hololea, a sua volta intermediaria per la restituzione del denaro, i romeni usano il pretesto di prendere la somma da un’abitazione di San Gregorio, in realtà conducono Foti in un luogo dove si trovano altri tre connazionali. I cinque romeni, stando alla ricostruzione dell’operaio, lo aggrediscono. A quel punto lui apre il fuoco. Quando ieri pomeriggio i detective della Sezione omicidi raggiungono l’abitazione dell’uomo, lui li accoglie con calma glaciale, stando a quanto riferito da uno degli agenti. Chiede il motivo del controllo e consegna l’arma, detenuta legalmente, una Beretta calibro 9×21, compatibile con quella utilizzata per compiere il duplice omicidio. Dall’arma mancavano 5 proiettili, proprio il numero dei bossoli trovati sulla scena del crimine. Foti viene accompagnato in Questura e sottoposto a  interrogatorio durante il quale nega ogni responsabilità. Nel frattempo, gli specialisti del Gabinetto regionale di polizia scientifica constatano che la pistola è l’arma del delitto. Nelle prime ore di stamani, davanti all’evidenza dei fatti, Gianrocco Foti è crollato e ha confessato.

Femminicidio a Rieti, uccide la compagna col mattarello!

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Un macedone di 42 anni ha ucciso la compagna di 38 anni sua connazionale a Rieti, colpendola più volte con un mattarello. Il delitto è avvenuto intorno alle ore 15.30 in una abitazione in via Di Mezzo, nel centro della città. Ad avvertire la polizia è stato lui stesso, subito dopo è giunto nell’appartamento un medico del 118 che non ha potuto far altro che constatare il decesso della 38enne.  Secondo una prima ricostruzione, fornita dalla questura di Rieti, il 42enne, reo confesso, avrebbe ucciso la sua compagna dopo una lite, colpendola violentemente con il mattarello alla testa e all’addome. L’uomo è ora in stato di arresto negli uffici della squadra mobile. Nell’appartamento di via Di Mezzo è in corso un sopralluogo del medico legale e del magistrato di turno, mentre la polizia scientifica sta ancora compiendo i rilievi.

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