1condom = 1 caffé. Giornata mondiale per la lotta all’Aids

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E’ partita ieri e si concluderà oggi la  giornata mondiale per la lotta all’Aids. Tra promotori e oppositori (soprattutto appartenenti all’area conservatrice cattolica) l’iniziativa 1 condom= 1 Caffé tende a voler sensibilizzare soprattutto i giovani all’uso del preservativo. Così tutti coloro tra i 18 e i 30 anni che si recheranno al bar per l’acquisto di un caffé ( ma vale anche per un cappuccino o un orzo o un deca) avranno in omaggio un preservativo. Condom Cafè è un format ideato dal team di Stammibene, progetto del Dipartimento dipendenze patologiche Area Vasta 3, che da anni sta aumentando lo sforzo per interventi mirati a sensibilizzare la popolazione sulle tematiche delle malattie sessualmente trasmissibili. Coinvolti i comuni di Macerata, Tolentino, San Severino, Matelica, Camerino, Castelraimondo, Recanati e Porto Recanati.

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Inedito di Leopardi rinvenuto nella Biblioteca Nazionale di Napoli

Giacomo-Leopardi-inedito-tuttacronacaE’ stato identificato un documento sconosciuto che contiene una lista di autori antichi, a ognuno dei quali fa seguito una serie più o meno estesa di riferimenti numerici. L’inedito è un autografo di Giacomo Leopardi ed era conservato, come spiega Il Mattino, all’interno del prezioso corpus dei manoscritti del poeta di Recanati della Biblioteca Nazionale di Napoli. Il documento è la testimonianza del disegno incompiuto di un volumetto da pubblicare fra i volgarizzamenti a cui Leopardi lavorò all’età di 27 anni. A darne notizia sono stati i ricercatori Marcello Andria e Paola Zito con il saggio intitolato “Qualche postilla a Leopardi e Stobeo. Un inedito ‘sentiero interrottò dalle carte napoletane (C.L., XII.7)”, pubblicato nella rivista “Teca. Testimonianze Editoria Cultura Arte”.

L’infinito è finito: residence sul colle di Leopardi?

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Nel tuo nome il tuo destino si diceva un tempo, ma  in questo caso  l’eccezione è vistosa!. Il colle dell’infinito leopardiano potrebbe subire una trasformazione sostanziale a causa della proprietaria di alcuni terreni a Recanati. Come si chiama la signora?  Anna Maria Dalla Casapiccola! E cosa ha intenzione di fare violando il suo “destino”? Ampliare la casa colonica a ridosso del colle e trasformarla da agricola a residenziale.  Dalla Casapiccola ha quindi presentato un progetto, grazie anche al Piano casa regional, del 2012 denominato “Piano di recupero di iniziativa privata”. Il progetto ha ricevuto il parere negativo della sovrintendenza delle Marche, ma il pericolo è tutt’altro che scongiurato perché la signora ha presentato, vincendolo, un ricorso al Tar.

“Il progetto – commenta un architetto del Mibac – prevede la trasformazione sostanziale con aumento notevole di cubatura dei fabbricati rurali preesistenti, anche con demolizione e ricostruzione di certo non fedele alle misure e tipologie originarie. Questo al fine di accorpare la volumetria esistente e proponendone un ulteriore aumento. L’elemento che ci preoccupa di più – conclude il funzionario – è che nel progetto è prevista la realizzazione di locali interrati con rilevanti movimenti di terra, aspetto che è stato l’oggetto principale del diniego della soprintendenza Marche”. Una vicenda che, oltre a modificare uno dei colli più famosi del mondo, creerebbe un precedente pericoloso per il futuro dell’ermo colle. Nel testo con il quale la sovrintendenza spiega le ragioni del no si sottolinea che “l’incidenza visuale determinata dagli interventi in progetto si configurerebbe come un danno al patrimonio paesaggistico”.

“La signora Dalla Casapiccola – spiegano dalla sovrintendenza Marche – ha avuto gioco facile nell’impugnare il nostro parere negativo anche perché non abbiamo risorse sufficienti e personale per seguire tutte le controversie legali nel nostro territorio. Avevamo anche dato indicazioni alternative, meno invasive, per la ristrutturazione del casale che non è molto lontano dalla torre del passero solitario, altro simbolo della poetica leopardiana, ma non è stato sufficiente”. Un deficit di mezzi che non riguarda solo la sovrintendenza Marche, ma rispecchia una problematica generale confermata anche dal Mibac. “Spesso purtroppo i nostri architetti – denuncia il sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni – devono sostenere anche la parte legale per supportare le numerose segnalazioni riguardanti pericoli vari di cementificazione in zone vincolate. Il rilancio della cultura parte anche da qui, mettendo in condizione, chi deve tutelare e salvaguardare i numerosi beni paesaggistici e storico-architettonici del nostro Paese, di poterlo fare”. L’ultimo baluardo per la salvaguardia del colle dell’infinito resta il ricorso al Consiglio di Stato. La sovrintendenza Marche sta predisponendo una relazione da depositare entro i primi di ottobre per scongiurare che nuovo cemento trasformi per sempre uno dei promontori più famosi del mondo.

L’istruttore pedofilo: invitava i ragazzi a casa dopo gli allenamenti

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Ha 44 anni ed è originario di Recanati (MC) l’ex insegnante di ginnastica di una scuola elementare di Ancona, oggi allenatore che ora è stato arrestato con l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico, violenza sessuale e pedofilia.  Sembra inoltre che avesse avuto rapporti anche con un minore disabile. La “tecnica” utilizzata dall’allenatore sarebbe stata quella di invitare qualche suo giocatore a casa sua dopo gli allenamenti. Qui aveva installato anche  varie microtelecamere nascoste nel bagno in maniera tale che quando glielo faceva utilizzare affinche’ potessero farsi una doccia, ne approfittava per filmarli di nascosto.

Fermato ad Ancona l’attentatore della fabbrica Clementoni

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E’ stato notato da un agente delle volanti in servizio di perlustrazione, vicino all’asse attrezzato di Ancona, Ioan Dafinu Nini, l’operaio romeno di 43 anni, artefice del fallito attentato contro la fabbrica Clementoni a Recanati, dove lo stesso Nini aveva lavorato per alcuni mesi. L’uomo aveva ancora con sè il coltello a serramanico con il quale ieri mattina, aveva minacciato la maestra  Alessandra Amichetti per portarle via la Punto celeste con la quale si è poi allontanato. La vettura è stata ritrovata ad Ancona.

Ex dipendente della Clementoni tenta di incendiare la fabbrica

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Sarebbe un ex dipendente romeno di 44 anni della fabbrica di giochi Clementoni,  in contrada Fontenoce, a Recanati, l’uomo che, questa mattina, è riuscito a introdursi nello stabilimento con la propria vettura, carica di bombole di gas, e ha tentato di dare fuoco all’azienda. Ha parcheggiato l’auto vicino a un deposito, ha incendiato il mezzo e si è dato alla fuga. I dipendenti si sono immediatamente accorti di quello che stava accadendo e hanno cercato di arginare l’incendio con gli estintori mentre attendevano l’arrivo delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco. Sul posto sono arrivati anche gli artificieri dopo che nell’auto è stato, notato un telefonino, da cui uscivano alcuni fili e si è temuto che potesse essere l’innesco per far esplodere la fabbrica.  Tutto il personale è stato evacuato.

La fuga dell’uomo poi è proseguita dopo aver scavalcato una recinzione e aver fatto irruzione nella scuola d’infanzia vicina alla Clementoni, dove si è fatto consegnare le chiavi dell’auto di una maestra, Alessandra Amichetti, minacciandola con un coltello. Ora è caccia all’uomo con un gigantesco dispiegamento delle forze dell’ordine tra Macerata e Ancona mentre la donna è stata portata all’ospedale e ricoverata al pronto soccorso.

Dell’operaio ritenuto responsabile è stata diffusa la foto dai carabinieri di Civitanova Marche. L’uomo vive a Montefano, non è sposato e potrebbe essersi rifugiato in una località dell’entroterra maceratese. Con sè avrebbe un coltello a serramanico, quello usato per minacciare la maestra.

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