Stavolta la denuncia non è di una mamma troppo apprensiva, ma viene direttamente da un insegnante che stanca di vedere vuoti i piatti dei suoi allievi ha deciso di fotografare i piatti e mandarli in internet. 7 Ravioli. Questo è stato il pasto degli allievi di 10 anni e non si tratterebbe di un caso isolato, ma di una prassi che va avanti da tempo.
“L’insegnante ha chiesto chiarimenti alle scodellatrici e prima si è sentita rispondere che si trattava di una questione di grammatura, poi, si è sentita rispondere che non potevano fare porzioni più consistenti dato che il cibo consegnato quel giorno era scarso. A quel punto, allegando la foto riportata, ha domandato a Milano Ristorazione se secondo loro era ‘un piatto da poter presentare a dei bambini in crescita, soprattutto a bambini di classe quinta, quando il secondo piatto era il pesce che di solito nessuno mangia”.
«Non si possono non fare differenze tra bimbi di 3 e di 14 anni», sostiene il Codacons. «I bambini di 10 anni – ha dichiarato il presidente del Codacons, Marco Donzelli – non possono certo diventare obesi se mangiano più di 7 ravioli. Solleveremo il problema delle dosi in Tribunale, non appena sarà fissata l’udienza dell’azione collettiva che abbiamo già intrapreso e depositato contro Milano Ristorazione. I piatti proposti non hanno grammature diverse a seconda dell’utenza a cui sono destinati, come specificato invece nell’allegato n. 7 del contratto stipulato con il Comune. Milano Ristorazione, infatti, applica le stesse porzioni di cibo, e quindi di calorie, ai bambini indipendentemente dalla loro età».
Secondo Milano Ristorazione un bambino di 3 anni mangia come uno di 10 o di 14? Il dolo sembra più che evidente!