Bufera in Campidoglio per la foto sui marò

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Non è più una questione politica, ma sembra proprio che la vicenda del manifesto dei marò posto al Campidoglio stia diventando un vero e proprio caso per tutta la cittadinanza. Oggi a protestare però sotto il Comune di Roma sono stati gli esponenti di “Prima l’Italia” che hanno urlato «Dove sono i Marò, riportateli» e «Vergogna». In prima fila anche Isabella Rauti, la moglie dell’ex sindaco Alemanno che insieme a una trentina di esponenti di “Prima l’Italia” ha cercato di srotolare uno stendardo, da loro creato, raffigurante i due marò italiani detenuti in India, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, sopra la scalinata del Campidoglio, nello stesso punto dove è stato rimosso l’originale.

L’enorme foto è stata subito rimossa da un vigile contro cui gli esponenti di ‘Prima l’Italià hanno urlato: «Venduto, vergogna servi». «Tradizionalmente gli stendardi in questa piazza vengono rimossi quando le questioni si sono risolte – ha denunciato Isabella Rauti – È successo per Shalit e per Rossella Urru. Quindi è inutile tirare in ballo Michelangelo, che nessuno ha potuto interpellare, ma l’idea che in questa piazza ci sia e resti lo stendardo dei nostri Marò, che sono detenuti ingiustamente e che devono essere giudicati dal tribunale di competenza che non è quello indiano. Prima l’Italia – ha concluso – nata poco tempo fa, ha pensato di prendere questa iniziativa perché trova vergognoso che sia stato rimosso lo stendardo dei Marò mentre la loro vicenda è ancora in corso».
«La giunta capitolina e il sindaco Marino, con tutta la maggioranza, sono molto attenti al tema dei diritti umani – spiega il vicesindaco Luigi Nieri – Però stiamo parlando di un luogo simbolo dal punto di vista dell’arte e stupisce che chi è così vicino a questa vicenda dei Marò se ne sia accorto oltre quindici giorni dopo che era stata tolta. Nel frattempo il comune di Roma aveva fatto con la Sovrintendenza una serie di riunioni proprio per capire come ricollocare la foto ma, soprattutto, capire se è la cosa più giusta da fare. Ecco, con grande rispetto di tutte le sensibilità, chi non se ne è accorto per oltre quindici giorni forse farebbe bene ad abbassare un pò la polemica e riflettere un pò meglio, sia sulle cose che sta dicendo oggi e pure su come ha trattato la piazza del Campidoglio». 

«Qualcuno a sinistra faccia capire a Marino che è il sindaco di Roma, città capitale d’Italia e non di Nuova Delhi – risponde Vincenzo Piso, deputato del Pdl – I Marò rappresentano la nostra nazione in una vicenda che li vede ingiustamente ed indebitamente trattenuti in India e la rimozione della loro foto dal Campidoglio è ingiustificabile».

«Il centrodestra continua a strumentalizzare il dramma umano vissuto dai due marò italiani e dalle loro famiglie. La gigantografia è stata rimossa da Palazzo Senatorio oltre 15 giorni fa di concerto con la Sovrintendenza ai Beni culturali, come spiegato dalle note ufficiali del Campidoglio». Lo dichiara Gianluca Peciola, capogruppo di Sel in Campidoglio.

aggiunge Dario Rossin, consigliere capitolino di Fratelli d’Italia: «Togliere la gigantografia dei nostri due marò da piazza del Campidoglio resterà una vergogna per una città che, con la mozione che proposi, ha illuminato il Colosseo in onore di due militari italiani che ingiustamente sono trattenuti da tempo immemore in India. Marino e la sua sinistra da centro sociale chiedano scusa alle famiglie di La Torre e Girone, e all’Italia intera che nella sua capitale dovrebbe avere il supporto politico e morale per la loro liberazione ma è costretta a subire gli affronti di Marino e compagni e della propaganda di questa ignobile sinistra».

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Indagati 2 poliziotti per il raid fascista del figlio di Alemanno

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Due poliziotti coprirono e falsificarono le prove per il figlio del sindaco Gianni Alemanno, Manfredi, quando si trovò coinvolto in una rissa di stampo fascista.

Come riporta La Repubblica dopo che il caso era stato sollevato dal Fatto Quotidiano:

Nel giorno della festa della Repubblica di quattro anni fa, Manfredi Alemanno, allora quattordicenne, partecipò insieme a 4 coetanei e 4 ragazzine, a una festa nella piscina di un condominio della Camilluccia, quartiere della Roma bene. I giovani, una volta nel comprensorio, iniziarono cori che inneggiavano al duce e alzarono le mani per il saluto romano. Un gesto a quanto pare molto caro al rampollo della famiglia Alemanno, visto che, nell’estate 2012, alcune fotografie di un viaggio in Grecia con gli amici lo ritraggono, fiero, nella stessa posa. Il pomeriggio di quel 2 giugno, però, le esternazioni di estrema destra furono bloccate da chi aveva organizzato quella festicciola: uno degli adolescenti presenti zittì i canti fascisti e invitò il gruppetto a lasciare la festa.

A questo punto la situazione degenera e uno degli amici di Manfredi, dopo aver dichiarato di far parte del Blocco Studentesco (l’organizzazione giovanile di CasaPound) chiama al cellulare dei maggiorenni per avere “vendetta”. Sono 4-5 ragazzi a introdursi alla festa dei minorenni e iniziano a picchiare anche con un casco l’adolescente che di era opposto alle manifestazioni fasciste. Alla fine del raid punitivo Manfredi fugge a bordo di un auto guidata dal poliziotto autista, Macellaro e viene riportato a casa. Il poliziotto non farà mai parola con nessun dell’accaduto pur avendo assistito fuori dal cancello al pestaggio. Poi entra in gioco un altro ispettore, Ronca che opera nel commissariato Flaminio che mette a verbale la testimonianza di una ragazzina che era presente alla festa. La giovane viene convinta a dichiarare che non ha nessuna certezza che alla festa fosse veramente stato presente il figlio del sindaco. Più volte le è ripetuta la domanda e alla fine la ragazzina desiste, così che la presenza del figlio del sindaco nel raid viene insabbiata.  

Ora sono stati indagati i due poliziotti e sembra che la vicenda sicuramente si ripercuoterà sull’elezioni per il rinnovo del sindaco di Roma.

Nonostante nella nostra costituzione sanzioni “chiunque pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo”, sembra che il figlio del sindaco può permettersi anche il saluto romano come è ritratto in alcune foto scattate qualche anno fa in Grecia insieme a dei suoi amici.

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Quando inizieremo ad applicare la legge a tutti i cittadini sanzionando anche i figli di? Vogliamo cambiare la Costituzione e non riusciamo ancora ad applicare quella vigente?

 

Fini al funerale di Rauti

ANCHE QUESTA E’ L’ITALIA! 

Comportamenti inamissibili in un funerale!

 

Rauti: Condoglianze di Berlusconi

Berlusconi non ha fatto mancare le sue condoglianze alla famiglia di Pino Rauti, morto nella giornata di oggi, definendolo “uno degli uomini più rappresentativi della Destra italiana” Dopo il Congresso di Fiuggi che portò il Movimento Sociale Italiano ad abbandonare i vecchi schemi ancora ispirati alla ideologia fascista,mutando anche il suo nome in “Alleanza Nazionale”,Rauti non volle aderire  e per lungo tempo rimase legato a scelte più estremiste.

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