Tentata rapina finisce in tragedia, la barista uccide il ladro a Fiumicino

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Non ce l’ha fatta il 29enne romano ferito all’addome in un bar di Fiumicino, alle porte di Roma. Il giovane era entrato insieme a un complice nel locale esplodendo almeno un colpo d’arma da fuoco e la barista romena, ha reagito e ne è nata una colluttazione nella quale la donna aha colpito il giovane con un coltello da cucina in pieno addome. Il cadavere del 29enne è stato trovato a bordo di un furgone sul quale lui e il suo complice erano scappati.

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Far west a Torino, si spara in strada: morto il ladro

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Far west a Torino dove, nei pressi di un circolo sul Po, in corso Moncalieri, nella zona della basilica della Gran Madre, c’è stato un tentativo di rapina. Il rapinatore ha innescato un conflitto a fuoco con la polizia ed è stato raggiunto da un proiettile nei pressi del circolo “Amici del fiume”.  Il colpo era stata messo a punto nel centro del capoluogo piemontese, poi il ladro era scappato innescando un inseguimento con le forze dell’ordine che lo hanno bloccato nella zona della Gran Madre e qui il rapinatore è rimasto vittima nel conflitto a fuoco. Altre due persone sarebbero state fermate dalla polizia al termine della sparatoria.

Picchiato, spogliato e incatenato a un lampione: il rapinatore esibito in Brasile

brasile-rapinatore-tuttacronacaE’ stato ridotto a una sorta di trofeo un rapinatore che, in Brasile, è stato picchiato, spogliato nudo e incatenato a un lampione per la gola da un gruppo di vigilantes. I media locali riportano che il giovane era stato sorpreso a rubare in un quartiere chic della megalopoli brasiliana quando è stato catturato da tre uomini di una milizia privata. E’ stata un’insegnante 66enne, Yvonne Bezerra de Mello, l’unica persona che l’ha soccorso, mentre diversi passanti si sono addirittura fatti fotografare accanto al protagonista di questa gogna rivisitata. L’insegnante ha chiamato i vigili che hanno liberato il ragazzo dalle catene.

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Sparatoria in Brianza: il carabiniere è fuori pericolo

carabinieri-tuttacronacaEra rimasto ferito in un conflitto a fuoco durante una tentata rapina all’ufficio postale in via Molino a Cogliate (Monza e Brianza), l’appuntato scelto Domenico Peta. Il 36, in servizio alla Tenenza di Cesano Maderno (Monza), era stato raggiunto da un colpo di pistola che gli ha trapassato la coscia sinistra. L’uomo, sposato e padre di un bimbo di 3 anni, è fuori pericolo di vita. Nel corso della stessa sparatoria era rimasto ferito anche un rapinatore che invece è stato sottoposto a un delicato intervento all’addome: le sue condizioni sono gravi.

Sparatoria durante una rapina: feriti un carabiniere e un malvivente

carabiniere-sparatoria-tuttacronacaConflitto a fuoco in via Molino a Cogliate (Monza e Brianza) durante una rapina a un ufficio postale avvenuta attorno alle 13.30. Durante la sparatoria sono rimasti feriti un carabiniere all’inguine, non grave, e uno dei malviventi che sembrerebbe essere in peggiori condizioni, il complice è riuscito a fuggire. All’arrivo dei militari, allertati per la rapina, i delinquenti hanno iniziato a sparare. Entrambi i feriti sono stati soccorsi sul posto il personale del 118 con ambulanza e automedica.

“Se non obbedisci alla mamma vai in carcere”. E il giudice dà i domiciliari

giustizia-tuttacronacaArresti domiciliari per un 19enne italo-somalo, Ayman Soliman, che i carabinieri hanno arrestato il 3 gennaio con un complice minorenne. Il ragazzo, che ha rapinato un supermercato e ferito un carabiniere con una coltellata, è stato giudicato nel tribunale di Roma e l’ordinanza suona più o meno come un “o fai come dice mamma, o il carcere”, come spiega Repubblica. Dopo la convalida dell’arresto, il difensore ha ottenuto il rito abbreviato e, fino alla prossima udienza del 22 gennaio la misura degli arresti domiciliari. La madre, tuttavia, che ha anche altri otto figli minorenni, ha dettato le condizioni: lo accoglie ma solo se il giovane s’impegna ad adeguarsi alle regole della casa. Nulla da eccepire, per il tribunale, che ha inserito l’appello nell’ordinanza di arresti domiciliari: alla prima segnalazione materna, tornerà in carcere.

L’omicidio di Fondi: fermato il figlio della vicina

omicidio-fondi-tuttacronacaAnche un secondo uomo è stato fermato dai carabinieri in relazione alla rapina in una casa a Fondi, in provincia di Latina, dove il cadavere di una donna è stato rinvenuto imbavagliata e legata. In precedenza era stato fermato un immigrato nordafricano ma i militari hanno sempre ipotizzato la presenza di un’altra persona. Il secondo fermato è il figlio della vicina della vittima, anche lei rapinata e picchiata selvaggiamente. A scoprire il cadavere della 57enne Silvana Cerro è stata la figlia.

La tragica morte di una 57enne: imbavagliata, legata e uccisa

carabinieri-tuttacronacaAveva 57 anni Silvana Cerro e viveva a Fondi, in provincia di Latina. E proprio qui, nella sua abitazione, la figlia ha trovato il corpo della donna, imbavagliata, con uno straccio in gola che probabilmente l’ha soffocata, e immobilizzata in più punti con il nastro adesivo. I carabinieri pensano si tratti di una rapina degenerata in tragedia.  Per i carabinieri si tratta di una rapina degenerata in tragedia. Gli assassini, secondo gli investigatori sarebbero in due, hanno anche ferito la vicina 78enne del piano di sotto, Concetta Lauretti, dopo averle portato via denaro e qualche gioiello e averla ferita brutalmente. La donna è stata soccorsa dagli uomini del 118. Quello che i militari non riescono a spiegare, è il motivo di una simile violenza. In passato, la vittima era stata coiunvolta in un giro di droga, ma tale particolare al momento non sembra ricollegabile ai fatti. Nel frattempo, i carabinieri hanno fermato e portato in caserma un immigrato nordafricano per accertamenti. Il presunto complice invece sarebbe riuscito a sfuggire ai militari.

Terrore a Roma, bandito con mannaia

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Terrore a Roma tra l’Appio e il Tuscolano dove un bandito italiano armato di mannaia, di circa 30 anni, con la barba incolta e violento ha fatto irruzione in due negozi dove ha messo a segno due colpi prima di far perdere le tracce. «Sono morta di paura – ha raccontato una commessa alla polizia – Quel tipo è entrato nel locale: con una mano impugnava la mannaia e con l’altra mi ha stretto il collo quasi a soffocarmi». Le auto della polizia gli hanno dato la caccia ma il criminale è riuscito a far perdere le tracce. Ora si teme che possa colpire ancora nei prossimi giorni.

Mai fare i conti… senza il macellaio!

macellaio-tuttacronacaMaldestro tentativo di furto ai danni di un macellaio oggi nella periferia di Roma dove un 39enne è entrato in un negozio, armato di coltello, di prender possesso dell’incasso. Ma si è trovato a fronteggiare un bengalese 29enne che non aveva certo intenzione di dar via i frutti del suo lavoro e che ha immediatamente reagito facendoglisi sotto con la mannaia con cui stava tagliando la carne. Al malvivente non è restato altro che darsi rapidamente alla fuga, non senza aver prima intimato ad un passante, che era stato testimone dell’episodio trovandosi all’esterno del negozio, di non riferire nulla dell’accaduto. Ma il maldestro rapinatore non aveva fatto i conti con una pattuglia dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Casilina che, allertati dalla Centrale Operativa a seguito di una segnalazione giunta al 112, si trovavano sul luogo. I militari l’hanno disarmato e ammanettato sequestrando anche l’arma. L’uomo si trova ora nel carcere di Regina Coeli, dove rimarrà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Il clown che tenta di rapinare una cartoleria… con una pistola giocattolo

clown-monselice-tuttacronacaErano quasi le 18.30, sabato, quando un giovane uomo, che indossava un’ampia felpa marrone scuro con il cappuccio tirato fin sopra la testa e con una maschera da pagliaccio a coprirgli il viso, è entrato nella cartoleria-tabaccheria “Mille idee” a Monselice, in provincia di Padova. Fausta Fortin, la titolare, e la cognata, che dà una mano con l’attività, si sono viste puntare addosso la pistola mentre il clown intimava loro di consegnargli l’incasso. “Dammi tutti i soldi!”, ha detto alla titolare in un italiano che non mostrava accenti riconoscibili. La donna però ha risposto con un secco “Non ci penso nemmeno. Adesso chiamo i carabinieri”: si era infatti accorta che l’arma era un giocattolo. A quel punto il clown, spaventato all’idea di vedersi piombare in negozio le forze dell’ordine, ha preferito darsi alla fuga.

L’imprenditore con il vizio del gioco che tenta una rapina

industriale-rapina-videopoker-tuttacronacaHa indossato una maskera di Mandrake e, armato di un coltello, un imprenditore 56enne di Novellara, in provincia di Reggio Emilia, dopo aver perso 500 euro al videopoker ha rapinato un bar. Fuggito e rientrato a casa, ha scritto una lettera ai familiari manifestando intenti suicidi. Al seguito di una trattativa, i carabinieri lo hanno convinto a consegnarsi strappandogli anche la promessa di curarsi dal vizio del gioco, a causa del quale aveva anche perso l’azienda.  Nel corso della rapina, l’imprenditore aveva provato a tappare la bocca alla barista che, nella collutazione, gli ha strappato la maschera. Da qui la fuga, nel timore di venire riconosciuto. Oltre all’allarme al 112 dato dal bar, anche i familiari dell’uomo si erano messi in contatto coi militari. E’ stato così che il maresciallo della stazione di Novellara è riuscito ad avere con l’uomo un contatto telefonico, durante il quale lo ha rassicurato. L’imprenditore, accompagnato dal proprio legale, si è quindi presentato in caserma, confessando. È stato denunciato per tentata rapina aggravata, ma ha promesso di rivolgersi ad una comunità.

Rapina e violenza: finisce in manette l’uomo che aggrediva gli anziani

rapinatore-nonnine-tuttacronaca Il romeno 28enne Iulian Gabriel Croitor era stato arrestato lo scorso marzo per una rapina ai danni di una 70enne. Era il 28 novembre 2012 quando la donna venne picchiata violentemente a Messtre, all’interno di un androne. La donna era entrata nel palazzo e aveva anche aperto il portone al giovane che dopo l’ha aggredita: pensava infatti si trattasse di un condomino. Nell’occasione, il bandito le strappò dal collo la collana d’oro. L’anziana venne ricoverata e poi dimessa dall’ospedale con una prognosi di 21 giorni ma riuscì a fornire un identikit del malvivente, che aveva agito a volto scoperto. Oltre a questo, il sistema di videosorveglianza a circuito chiuso del palazzo aveva ripreso la rapina, fornendo così un importante indizio. Lo stesso fece un’impronta lasciata dal rapinatore e che risultò appartenere a Croitor. La collana della donna fu rinvenuta in un Compro Oro. Estendendo il raggio degli accertamenti furono scoperte altre 10 vendite di collane e bracciali in oro. Tutte riconducevano all’indagato. Grazie a questi nuovi elementi, la Mobile analizzò altre 10 rapine, commesse con violenza e con lo stesso modus operandi, avvenute tra ottobre e novembre, di cui 4 a nel centro storico di Venezia e 6 a Mestre. Attualmente anche l’Interpol tedesco sta eseguendo degli accertamenti, al fine di verificare se il romeno abbia commesso fatti analoghi in Germania. Le indagini della Mobile hanno fornito, nel frattempo, nuovi indizi che hanno portato ad accusare il malvivente di essere un rapinatore seriale. Il gip presso il tribunale di Venezia ha così emesso un’ordinanza di custodia cautelare e l’uomo è nuovamente finito in manette ieri. La polizia sospetta che il romeno, oltre alle sette rapine, si sia reso responsabile di altre 10 cruente aggressioni contro anziane, fatte nello stesso periodo tra Mestre e Venezia.

Il maldestro rapinatore… quasi un novello Pollicino!

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Sembrava di essere sul set de “Le Comiche” invece era una rapina in piena regola. Un uomo è entrato nella filiale della Banca Popolare di via Cilla a Ravenna e armato di bomboletta spray  urticante ha spruzzato in aria il contenuto per cercare di darsi una credibilità. Poi ha provato a rapinare l’Istituto di Credito ma la banca è dotata di un sistema che impedisce l’erogazione di denaro se la richiesta non è fatta da un operatore. Così si è dovuto accontentare delle monete ed è scappato con un “bottino” di circa 3000 euro, ma la sua corsa era notevolmente rallentata dal peso della sua rapina. Inseguito dal giovane direttore di banca, il malvivente è stato costretto a gettare gran parte del suo bottino lasciando alle sue spalle una “scia d’orata”.   Alla fine il furto è stato di soli 97 euro. I carabinieri intervenuti sul posto hanno già rilevato una grande quatità di impronte e una registrazione dalla telecamera di videosorveglianda. Non sarà certo difficile ritracciare l’uomo alto circa 1,90 e dalla carnagione olivastra… più che un rapinatore, quasi un novello Pollicino!

 

Il ladro che scappava in taxi!

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Una tecnica singolare. Appena compiuto un colpo in banca Alessandro Montemurno chiamava un taxi per farsi prelevare, quindi si allontanava lasciando una lauta mancia all’ignaro tassista, spesso anche 50 euro. E le rapine a Torino fioccavano, otto in pochi giorni. Il rapinatore è stato arrestato dai carabinieri del Comando provinciale di Torino, che lo hanno identificato e arrestato. Al vaglio dei militari anche altre rapine, compiute nei mesi scorsi in Torino e Provincia.

«Non ho una fissa dimora e in questo periodo ho fatto una vita da sbandato». Si è giustificato così, davanti ai carabinieri che lo hanno arrestato, il 36enne, rapinatore seriale che spesso utilizzava ignari tassisti per raggiungere e lasciare le banche obiettivo dei suoi colpi. Non sempre: in alcune occasioni si è fatto accompagnare in taxi sul luogo della rapina, e al ritorno ha usato il treno. L’uomo ha confessato le otto rapine di cui era accusato e l’arresto è già stato convalidato dal gip.

 

Far West a Roma… Ostaggio un direttore di banca

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Guardie e ladri nel quartiere Tiburtino a Roma. Stamattina durante a una rapina in banca alla filiale Unipol di via di Porta Tiburtina il direttore è stato preso in ostaggio e trascinato fuori per duecento metri, usato come scudo per assicurare la fuga ai malviventi.
Durante il colpo gli agenti erano giunti all’esterno della banca e si sono trovati di fronte i due ladri che tentavano la fuga con il bottino. La polizia ha accerchiato l’edificio: uno dei due rapinatori, entrambi italiani, si è rifugiato all’interno della banca prima di arrendersi. L’altro è rientrato puntando la pistola contro il direttore e dopo averlo minacciato lo ha preso in ostaggio. Poi è uscito fuori facendosi scudo con la vittima e ha cominciato una breve fuga in strada per circa duecento metri, durante la quale ha tentato invano prima di prendere l’auto ad un automobilista e poi di aggredire un’altra persona. In un attimo di distrazione gli agenti sono riusciti a liberare l’ostaggio ed in seguito a bloccare e disarmare il rapinatore. Recuperato anche il bottino da 2.500 euro.

Issa bandiera bianca l’uomo barricato nella Deutsche Bank

Si era chiuso nella filiale berlinese ieri sera, prendendo con sè un ostaggio. Minacciava di avere dell’esplosivo, in realtà era “armato” di farina e di una pistola da starter.

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