“Le Sette Sorellastre televisive non fanno informazione, ma propaganda. E’ indispensabile creare una sola televisione pubblica, senza alcun legame con i partiti e con la politica e senza pubblicità. Le due rimanenti possono essere vendute al mercato. È necessario rivedere anche i contratti di concessione per le televisioni private e definire un codice deontologico al quale devono attenersi”. Ecco la proposta di Beppe Grillo per la riforma del mercato televisivo.
Poi si scaglia contro i conduttori televisivi: “Il loro obiettivo è, con voce suadente, sbranare pubblicamente ogni simpatizzante o eletto del M5S e dimostrare al pubblico a casa che l’intervistato è, nell’ordine, ignorante, impreparato, fuori dalla realtà, sbracato, ingenuo, incapace di intendere e di volere, inaffidabile, incompetente. Oppure va dimostrato il teorema che l’intervistato è vicino al pdmenoelle, governativo, ribelle alla linea sconclusionata di Grillo, assennato, bersaniano. In entrambi i casi, il conduttore si succhia come un ghiacciolo il movimentista a cinque stelle”
Detto da un comico che ha lavorato per tanti anni alla Rai che conosce i meccanismi del sistema, quanto meno è un’idea su cui riflettere… poi considerato ormai il palinsesto Rai degli ultimi anni, può solo che migliorare!