Uomo d’altri tempi Amato che non riesce a comprendere un mondo in evoluzione.
“Sono giorni di grande amarezza per me credo non solo per me” rompe così il silenzio con un intervista ad Aldo Cazzullo sul Corriere. Fu Eugenio Scalfari che negli anni ’80 coniò il soprannome (oggi si direbbe nickname) Dott. Sottile con un doppio riferimento: sia per il suo acume politico sia per la gracilità fisica. Ora il Dott. Sottile di nuovo prova a spiegare: “Considero che quel che mi è accaduto abbia profili di immoralità. In particolare da parte di diffamatori di professione, che hanno contribuito ad alimentare con ripetute falsità il clima che c’è stato in alcuni ambiti nei miei confronti” E guardando al futuro aggiunge: “Rischiamo di avvitarci in questa forma di purificazione attraverso lo zainetto sulle spalle, appagandoci di portare davvero la cuoca di Lenin in Parlamento, mettiamola così: siamo passati dal governo dei professori al Parlamento dei fuoricorso”. Parole di un uomo che si sente messo da parte, seppur con una pensione di 31mila euro al mese (di cui una parte va in beneficenza, ma la somma è comunque ingente).
E poi minaccia chi in queste settimane lo ha diffamato. L’ironico Dottor Sottile, scaglia l’ennesima pietra: “L’unica ragione per cui sono contento della loro esistenza è che, in un periodo di magra professionale, il reddito di mia figlia già ha cominciato a trarre profitto da questi incorreggibili propalatori di falsi”.
E così se la prende con il suo acerrimo nemico, il leader del M5S: “Il signor Grillo – spiega – che mi definisce sul suo blog tesoriere di Craxi mente sapendo di mentire: usa il termine che possa farmi apparire il più spregevole possibile. Io non ho mai avuto a che fare con le finanze del Psi”.
Purtroppo gli anni passano e Amato spera di dissipare i dubbi nelle memorie dei cittadini… ma internet è impietosa perfino Wikipedia dice: “Fu deputato del PSI dal 1983 al 1994 al fianco di Bettino Craxi, del quale fu prima antagonista e poi consigliere economico e politico fino a diventare sottosegretario alla Presidenza del consiglio nei due governi Craxi I e Craxi II”. Senza citare il Fatto Quotidiano che parla di Amato come “uomo di craxiana memoria”, o lettera43.it, o la Repubblica che nel lontano 8 febbraio ’97 riporta una frase di Craxi che inveiva contro Amato dal suo rifugio ad Hammamet: “tu lo sapevi benissimo, caro Giuliano, avevi le mani in pasta come me, pagavi le tue campagne elettorali con i soldi del cassiere di Via del Corso e raccoglievi fondi anche per conto tuo”. E queste non sono letture solo a mezzo di Twitter diffamatori, ma della stampa accreditata che riporta notizie da fonti certe.
Ma come fa un vice anche se non ha agito personalmente a non sapere?