Tra le novità messe in onda quest’anno dal tg satirico Striscia la Notizia anche i velini. Ed ecco che a Cologno Monzese hanno preso l’avvio i casting, tra ragazzi belli e in mutande che domanano, come Alessio P, appena uscito dal provino: “Ma che cos’è ’sto Uelf che mi hanno chiesto, voi lo sapete?” Probabilmente la domanda verteva sul “Welfare” e apparteneva alla sezione di cultura generale, forse non immediata la risposta per chi si aspettava di dover snocciolare dati fisici e hobbies. E Stefano P, che con la sua laurea in brand management non ha saputo spiegare cos’è un trust, spiega: “qui è più un discorso di immagine, quindi se rispondi una cavolata al massimo si chiedono ‘ma che razza di laureati escono oggigiorno!'”. Mediaset ha lanciato il bando per chi sgambetterà sulla famosa scrivania neanche una settimana fa e già l’invito è stato raccolto da 400 ragazzi: quasi tutti diplomati, alcuni studenti universitari, qualcuno con già una laurea in tasca. Tutti con l’aspirazione di godere di un po’ del successo della trasmissione, di avere visibilità. Studiano o hanno studiato, ma la scelta per tutti sono set fotografici e passerelle. La provenienza, per la maggior parte di loro, è la provincia, con Pietro R che spiega che fino a 5 anni fa non parlava la lingua italiana: “Solo dialetto salernitano, che ora ripulisco al Centro teatro attivo di Milano, ma non lo voglio perdere del tutto perché uno deve essere fiero del posto da cui viene”. C’è anche chi è padre da qualche mese, come Manuel C, che dalla nascita del figlio ha smesso di fare il modello e cerca un lavoro “onesto” (ossia “normale”) ma che non si trova. Ma se sono tutti sicuri circa il loro aspetto, l’incubo è la domanda di cultura generale: anche un “qual è l’ultimo libro che hai letto?” è seguita dal silenzio, magari interrotto da una risposta del tenore “Va bene anche uno di scuola?”. A chi studia recitazione chiedono il metodo utilizzato e la risposta è un, corretto, “Strasberg”. Il problema è che quando vogliono sapere “l’altro metodo” arriva uno “Stranislavski”. E se le domande spaventano, a salvarsi alla prova dello “stacchetto” sono solo quelli che hanno fatto un po’ di danza. Non si sa come verranno scelti, se ancora una volta ci sarà l’abbinata biondo/moro. Ma una certezza ce l’ha il Gabibbo: “No alle larghe intese”.
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