Silvio Belrusconi aveva presentato domanda alla Corte europea dei diritti dell’uomo affinchè venisse trattata “con procedura prioritaria” il suo ricorso contro la legge Severino. La Corte ha però reso noto di aver rifiutato la domanda oltre a far sapere che a Strasburgo, intanto, è approdato il ricorso presentato dai legali dell’ex premier contro la sentenza Mediaset. La Corte ha inoltre precisato che il ricorso per ora è stato solamente registrato: nessuna decisione è stata ancora presa in merito alla sua ammissibilità. Comer ricorda Repubblica, era lo scorso settembre quando Berlusconi, già condannato in Cassazione per frode fiscale ma non ancora decaduto da senatore, giocava l’ultima disperata carta per salvarsi contro il destino di qualsiasi pregiudicato: un ricorso di 33 pagine depositato in Europa per evitare di essere dichiarato decaduto da parlamentare di Palazzo Madama. Il fascicolo fa riferimento all’articolo 7 della Convenzione europea e si appella al fatto che la legge Severino, approvata nel 2012 anche dal Pdl, non può essere applicata in modo retroattivo. Il voto sulla sua uscita istituzionale arriverà il 27 novembre, poco più di due mesi dopo la presentazione del ricorso.
Tutti gli articoli con tag processi berlusconi
“Niente ricorso d’urgenza”: Berlusconi incassa il no da Strasburgo
Pubblicato da tdy22 in gennaio 30, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/01/30/niente-ricorso-durgenza-berlusconi-incassa-il-no-da-strasburgo/
10 aprile: l’udienza per l’affidamento di Berlusconi
Si terrà il 10 aprile, al tribunale di sorveglianza di Milano l’udienza per discutere l’affidamento in prova ai servizi sociali di Silvio Berlusconi dopo la condanna a quattro anni di carcere, di cui tre sono coperti dall’indulto per il caso Mediaset, quando la Cassazione lo ha ritenuto colpevole di aver frodato il fisco attraverso i contratti esteri di Mediaset. Come scrive Repubblica: cioè per aver gonfiato fittiziamente i costi di Mediaset, e di conseguenza abbattuto gli utili dichiarati al fisco, facendo credere di aver pagato 100 film americani che in realtà erano costati 50 o 30. La differenza fra il prezzo reale e quello finto finiva su conti esteri intestati a società offshore nei paradisi fiscali: conti che erano di proprietà personale di Berlusconi stesso. In pratica Mediaset gonfiava i prezzi con due obiettivi incrociati: pagare meno tasse e creare nero che finiva sui conti esteri del padrone. Nel processo Mediaset tutti i giudici dopo tre gradi di giudizio hanno dichiarato provato, “al di là di ogni ragionevole dubbio”, che Berlusconi è stato l’ideatore e il beneficiario finale della frode fiscale. Grazie a una legge varata proprio con Berlusconi al governo, che prevede i domiciliari per gli ultrasettantenni tranne che per reati di eccezionale gravità (omicidio, mafia o terrorismo), l’ex presidente del consiglio ha evitato il carcere nonostante la condanna e ha potuto appunto richiedere l’affidamento ai servizi sociali. “al di là di ogni ragionevole dubbio”, che Berlusconi è stato l’ideatore e il beneficiario finale della frode fiscale.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 20, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/01/20/10-aprile-ludienza-per-laffidamento-di-berlusconi/
Berlusconi “fra le righe” al congresso dell’Anm
Il presidente dell’Anm, Associazione Nazionale Magistrati, ha preso oggi la parola al XXXI congresso che si è aperto in mattinata alla presenza di Giorgio Napolitano e durerà fino a domenica. Il presidente ha imposto uno stop agli “attacchi scomposti alle sentenze” delle quali “si impone il rispetto” e ha parlato di un clima che “avvelena” il Paese e ha prodotto riforme punitive e dannose. Inoltre, la rappresentazione della giustizia come “piegata a scopi politici” non solo è un “oltraggio” per le toghe ma anche un “grave pericolo per il sistema democratico”. Sabelli non ha nominato Berlusconi ma è sembrato riferirsi alle polemiche che hanno fatto seguito ai provvedimenti giudiziari che hanno riguardato il leader del Pdl. Tracciando un bilancio degli ultimi anni, ha sottolineato come “Proseguono provocazioni e attacchi verbali, legati a singole vicende giudiziarie, accompagnati da campagne giornalistiche offensive e intimidatorie, in un cliché che evoca un pericoloso clima di scontro che la magistratura rifiuta”. Ma non si tratta solo di polemiche e propaganda, anche di “denigrazioni varie nei confronti della magistratura hanno avvelenato il clima dei rapporti istituzionali e la vita stessa del Paese”. Senza dimenticare che lo scontro ha condizionato “negativamente” le iniziative di riforma legislativa, ostacolando quelle necessarie e stimolando proposte “punitive” per i magistrati, “leggi ad personam” e riforme “dannose”, come quella sulla prescrizione. Il presidente ha quindi ribadito il suo basta agli scontri sottolineando come sia invece “irrinunciabile” il recupero “urgente di una condivisa responsabilità istituzionale, nel segno del rispetto per l’indipendenza e l’autonomia della giurisdizione, della salvaguardia del bene comune e del rifiuto di particolarismi, pregiudizi e faziosità”. Ma il presidente ha parlato anche della legge Severino, spiegando che ritiene occorra intervenire con “opportuni correttivi”, “alla luce dei profili critici evidenziati dalle sue prime applicazioni e nella persistenza di gravi e diffusi fenomeni di corruzione”. E sul reato di clandestinità Sabelli sostiene che sia “inutile e dannoso” e la sua abrogazione “non sarebbe certo una concessione all’ingresso incontrollato nei nostri confini”. Ancora, definisce il sovraffollamento delle carceri come “l’emergenza più grave, morale ancor prima che giudiziaria”. Un punto, ques’ultimo, ribadito anche dal ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri che, intervenuta, ha assicurato di farsi “garante dell’indipendenza della magistratura”. E annuncia che la “riforma della giustizia è urgente” e va attuata anche con “interventi straordinari”. Il presidente dell’Anm ha parlato anche del tema caldo delle intercettazioni, affermando che “occorre intervenire con riforme che da un lato non pregiudichino uno strumento di indagine e di prova irrinunciabile con l’imposizione di condizioni, limiti e formalismi inutili e dannosi, dall’altro garantiscano il diritto alla riservatezza, impedendo la divulgazione di conversazioni e dati processualmente irrilevanti, in un ragionevole equilibrio fra tutela della privacy, diritto all’informazione ed esigenze di indagine e di prova”. Durante il congresso ha preso la parola anche il presidente della Cassazione Giorgio Santacroce che se la prende con le “esposizioni mediatiche” e “l’anomalo protagonismo” di alcuni magistrati passati alla politica. “La giustizia non è uno show o un grande carro di carnevale. E’ indispensabile silenzio e meditazione”.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 25, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/25/berlusconi-fra-le-righe-al-congresso-dellanm/
2 ANNI! Determinata l’interdizione di Berlusconi
La Corte d’Appello di Milano ha accolto la richiesta della procura determinando in due anni l’interdizione ai pubblici uffici per Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia era già stato condannato definitivamente a 4 anni di reclusione per la frode fiscale nel processo Mediaset. L’udienza di oggi ha avuto luogo dopo il rinvio per ricalcolare la pena accessoria deciso dalla Cassazione lo scorso primo agosto. Era stato il pg Laura Bertolè Viale a chiedere due anni per la pena accessoria, che gli avvocati Coppi e Ghedini, per la difesa, avevano chiesto di contenere al minimo edittale, cioè un anno. Contro il verdetto, può essere presentato nuovamente appello in Cassazione. Ghedini, dopo aver dichiarato il ricorso in Cassazione, ha aggiunto: “Non avrebbe dovuto trovare ragione la pena interdittiva per le due questioni di legittimità costituzionale da noi sollevate”, in particolare quella relativa al contenzioso fiscale “essendo stato fatto un accertamento con adesione – ha proseguito Ghedini – e avendo Mediaset versato a settembre circa 11 milioni» per le due annualità, 2002 e 2003, relative alla frode fiscale contestata a Berlusconi.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 19, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/19/2-anni-determinata-linterdizione-di-berlusconi/
Si ricalcola l’interdizione dai pubblici uffici per Berlusconi: chiesti 2 anni
Ha preso il via questa mattina, davanti alla III sezione della Corte d’Appello di Milano, il processo durante il quale verrà ricalcolata l’interdizione dai pubblici uffici per Silvio Berlusconi, dopo la condanna definitiva a quattro anni di carcere per il caso Mediaset e dopo che la Cassazione quest’estate aveva giudicato eccessivi i 5 anni precedentemente stabiliti. L’avvocato generale, Laura Bertolè Viale, ha chiesto che la pena accessoria sia di due anni.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 19, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/19/si-ricalcola-linterdizione-dai-pubblici-uffici-per-berlusconi-chiesti-2-anni/
Processo Mediaset: domani si ricalcola l’interdizione
Come annunciato da fonti legali il 9 settembre, domani la III sezione della Corte d’Appello di Milano ricalcolerà l’interdizione dai pubblici uffici da comminare a Silvio Berlusconi, dopo che la Cassazione quest’estate aveva giudicato eccessivi i 5 anni precedentemente stabiliti. La Suprema Corte aveva indicato un periodo da uno a tre anni e, salvo sorprese, una decisione si avrà verso l’ora di pranzo o al massimo nel pomeriggio. Solo allora si saprà per quanto tempo al leader di Forza Italia sarà proibito candidarsi a qualunque carica pubblica, dal consigliere comunale in su. A dare il via all’udienza, una bree relazione concernente l’evasione fiscale per la quale è stato condannato. In seguito prenderà la parola Laura Bertolè Viale per la procura generale, che chiederà venga stabilita a tre anni la pena accessoria. Infine, la parola passerà agli avvocati Coppi e Ghedini. È presumibile l’illustrazione di una serie di eccezioni procedurali e la richiesta di contenere in un anno l’interdizione. Tutto questo però s’inserisce in un percorso già in atto, in quanto l’iter dell’esclusione dal Senato dell’ex premier è infatti già in corso, ai sensi della tanto discussa legge Severino, e si concluderà in novembre, quand’è previsto il voto dell’aula. Questo significa che l’interdizione che varrà calcolata domani non avrà effetti pratici, o almeno non saranno immediati, sempre che non si decida per l’esclusione dell’imputato anche dall’elettorato attivo. Qualora infatti l’Aula del Senato dovesse a sorpresa respingere la non convalida dell’elezione del Cavaliere, i tempi dell’applicazione dell’interdizione non sarebbero brevissimi. La sentenza sarà ricorribile e in caso di un nuovo passaggio in Cassazione l’applicazione dovrà passare da un voto della Giunta e, quindi, dell’emiciclo: si ripercorrerebbe quindi lo stesso iter vistosi per la decadenza. Come ricorda l’HuffingtonPost, tuttavia, politicamente l’orientamento dei giudici di Milano da un lato rafforzerà il fronte di chi in Parlamento tira dritto sull’esclusione del Cavaliere, dall’altro offrirà alla war room di Palazzo Grazioli il polso di quello che, anche dopo le notizie sull’apertura di un processo Ruby-ter, si prospetta come un anno caldo per le vicende processuali di Berlusconi.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 18, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/18/processo-mediaset-domani-si-ricalcola-linterdizione/
Processo Mediaset: in aula il 19 ottobre per rideterminare l’interdizione
Fonti legali riportano che il 19 ottobre, alla III Corte d’Appello di Milano, si svolgerà l’udienza della vicenda Mediaset per la rideterminazione dell’interdizione dai pubblici uffici per Silvio Berlusconi, condannato a 4 anni di reclusione per frode fiscale. Lo scorso primo agosto, il rinvio per la pena accessoria di 5 anni era stato deciso dalla Cassazione, che aveva confermato invece la condanna a 4 anni. Alla Corte di Appello di Milano era stata invece impartita la disposizione di ricalcolare la pena accessoria della interdizione per 5 anni dai pubblici uffici che potrebbe diminuire da un massimo di tre anni fino a un minimo di 12 mesi.
Pubblicato da tdy22 in settembre 9, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/09/processo-mediaset-in-aula-il-19-ottobre-per-rideterminare-linterdizione/
Travaglio su Berlusconi: “Domani è un altro porno”
“Domani è un altro porno”, con questo titolo Marco Travaglio prova a raccontare gli esiti o meglio i non esiti della sentenza della Cassazione sul processo Mediaset.
“Orsù, signori del Pd, non vi agitate. Comunque vada a finire il processo Mediaset in Cassazione, cambia poco o nulla. Siamo in Italia, mica in un Paese serio. Altrimenti oggi si processerebbe un vecchio pensionato della politica, già da tempo allontanato dai suoi compari di partito per questioni di decenza e isolato dalle opposizioni (pare che nei Paesi seri esistano, e si oppongano pure) e dalle massime cariche dello Stato, che rifiuterebbero di stringergli la mano e farsi fotografare con lui per motivi igienici. Ma, appunto, siamo in Italia: dunque non c’è nulla che la Corte possa aggiungere sul conto del-l’illustre imputato che già non si sapesse prima. Nulla che possa precludergli ciò che una legge del ’57 e i principi di disciplina e onore fissati dalla Costituzione avrebbero dovuto da sempre impedirgli: fare politica. Se la Corte annulla la sua condanna con rinvio a un nuovo appello, il reato cade in prescrizione (e sarebbe la nona volta). Se la Corte annulla la condanna senza rinvio (pare che il giudice relatore sia un annullatore impenitente), B. è salvo per un altro paio d’anni, finché non arriva in Cassazione il processo Ruby. (…)
Lui dice che vuole andare in galera, tanto sa benissimo (la legge Cirielli l’ha fatta lui) che non ci andrà mai neppure se insiste. Ci sarebbe, è vero, l’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici. Ma intanto deve passare dal voto della giunta e dell’aula del Senato, dove col voto segreto può succedere di tutto: anche che il partito unico Pdmenoellepiùelle trascini la cosa alle calende greche sino a fine legislatura (come a fine anni 90 con Dell’Utri) o addirittura respinga la sentenza definitiva innescando un conflitto di attribuzioni dinanzi alla Consulta dai tempi biblici. (…)
E B., pur eletto, in Parlamento non mette mai piede (ha il record mondiale di assenteismo: 99,84%). In ogni caso, nessuno gli impedirebbe di presentare alle elezioni una lista Pdl o Forza Italia o Forza Gnocca o Forza Frode con su scritto “Berlusconi Presidente” e, in caso di vittoria, intestare il governo al solito prestanome (magari la figlia) in attesa che scada l’interdizione e qualche servo si dimetta per farlo eleggere al suo posto. Dunque, signori del fu Pd, cos’è tutta questa agitazione? Che sia un delinquente lo sappiamo tutti da anni, basta leggere una sola delle sue sentenze di prescrizione o di assoluzione perché si era depenalizzato il reato. L’unico pericolo per il governo sarebbe un vostro colpo di reni: un leader, ad averlo, che si alzasse in piedi e dicesse “con quel delinquente non possiamo restare alleati un minuto di più”. (…)
Ora è tardi. E B. il governo Letta non ve lo fa cadere manco se lo condannano, tanto comanda lui e la faccia la mettete voi. Il peggio che può capitarvi è sputtanarvi un altro po’ con i vostri elettori superstiti, ma anche qui il più è fatto. Dunque state sereni. Fate come lui che la sa lunga: se fa casino è solo per spaventare la Corte, caricandola di responsabilità che toccherebbero ad altri, e per ricattare il Pd e il Colle. Così domani incasserà l’ennesimo premio-fedeltà: tipo un’amnistia o una mezza grazia alla Sallusti che gli commuti la pena cancellando l’interdizione. Tranquilli, ragazzi. Domani, comunque vada in Cassazione, è un altro porno.”
Pubblicato da tdy22 in luglio 31, 2013
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Slitta la sentenza del Cavaliere? Si prevedono altre ore d’attesa
E’ l’avvocato Franco Coppi che insieme a Niccolò Ghedini, difende Silvio Berlusconi nel processo Mediaset a ribadire:
“Da parte nostra non ci sarà alcuna richiesta di rinvio” e ha aggiunto “Domani sera o più probabilmente giovedì potrebbe esserci la decisione della Cassazione”.
La causa nel frattempo è da poco statachiamata davanti alla Sezione feriale, ottavo procedimento all’ordine del giorno.
Pubblicato da tdy22 in luglio 30, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/07/30/slitta-la-sentenza-del-cavaliere-domani-o-giovedi-altre-ore-dattesa/
La giustizia italiana mette le ali: processo Mediaset al 30 luglio.
Nessuna pausa estiva per la giustizia italiana impegnata nel Processo Mediaset, il 30 luglio si riparte. Appena arrivato il ricorso immediatamente è stata fissata la prima udienza. Una sorpresa e un’anomalia nel panorama italiano, ma quasi una prassi in molte giurisdizioni di altri paesi. Perché attendere e rischiare una prescrizione? Perché non assicurare immediatamente il diritto di difesa? Il processo Mediaset oltre a veder imputato Silvio Berlusconi, chiama a giudizio anche il produttore cinematografico egiziano Frank Agrama e i due ex manager Mediaset Gabriella Galetto e Daniele Lorenzano. L’Agenzia delle Entrate si è costituita parte civile. L’udienza sarà pubblica. Il ricorso è contro il verdetto emesso lo scorso 8 maggio dalla corte d’appello di Milano.
Franco Coppi, legale di Berlusconi, ha dichiarato: “Non ho mai visto un’udienza fissata con questa velocità: sono esterrefatto, sorpreso e amareggiato perché in questo modo si comprimono i diritti della difesa”
Anche Ghedini è sorpreso: “La fissazione dell’udienza dopo un tempo eccezionalmente breve dalla conclusione del processo d’appello non ha precedenti, se non in casi rarissimi con imputati detenuti”
Il Pdl affila le armi con Sandro Bondi, coordinatore nazionale del Pdl: “Se i peggiori sospetti dovessero realizzarsi, cioè di un vero e proprio disegno finalizzato a condannare e ad eliminare Berlusconi dalla vita politica, allora davvero tutto può accadere, compresa la necessità da parte nostra di forme di resistenza seppure non violente”.
“Una decisione in tempi record, non credo sia un fatto comune per la Suprema Corte decidere, lo stesso giorno del ricevimento di un ricorso, la data – assai vicina – dell’udienza”, è il commento della portavoce del gruppo Pdl alla Camera dei deputati Mara Carfagna.
Reazioni quindi dai legali e dal Pdl che suonano come minacce… ma non dovrebbero essere contenti che finalmente, in tempi rapidi potranno far emergere l’innocenza di Silvio Berlusconi senza ulteriori danni d’immagine?
Pubblicato da tdy22 in luglio 9, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/07/09/la-giustizia-italiana-mette-le-ali-processo-mediaset-al-30-luglio/
L’esercito degli esaltati?
Diego Volpe Pasini di patti se ne intende. Pasini, infatti è colui che, secondo quanto riportò il Fatto Quotidiano, a gennaio fece un accordo con Maroni: “Io candido tua moglie e le garantisco un posto a Montecitorio, ma in cambio tu non presenti la lista Prima il Nord”. Ogni patto è una promessa e la soluzione fu trovata. Ora sicuramente non può sopportare che Berlusconi, dopo aver dato i suoi voti a Napolitano e dopo aver appoggiato questo governo, si ritrovi condannato. C’è stata la pacificazione… ma la pacificazione è l’assoluzione? Qualche dubbio sorge!
Pasini invece di dubbi non ne ha “Sappiamo dove vogliamo arrivare. Manifesteremo ovunque, anche contro i ministri del Pdl, se non staccheranno la spina al governo di fronte alle sentenze contro Berlusconi prive di fondamento se non del tentativo di farlo fuori per via giudiziaria, e di dichiararlo ineleggibile. E lo stesso vale per il pronunciamento sfavorevole della Corte costituzionale”.
E nell’intervista rilasciata all’Huffington post chiarisce diversi punti:
Volpe Pasini, mi faccia capire subito. Berlusconi è al corrente dell’iniziativa?
“Certo che lo sa. Sapere di avere decine di migliaia di nuovi attivisti, giovani che decidono di sostenerlo senza se e senza ma è un fatto positivo. Mi considero un amico di Berlusconi”.
Chissà se Berlusconi si considera un suo amico?
E questo cosiddetto “esercito” è un’idea del Cavaliere?
“No nasce da un’iniziativa nostra, e soprattutto dal grande lavoro di Simone Furlan. Non abbiamo mica cercato la sua benedizione per difenderlo”.
Una benedizione a spada tratta? Sembrerebbe proprio così. Basta leggere cosa ci sta scritto sul modulo di arruolamento “Se anche tu vuoi: arruolarti nell’”Esercito di Silvio” per difendere il presidente Berlusconi e sostenerlo nella “Guerra dei Vent’anni”; riconoscerti in lui, nel suo pensiero, nei suoi ideali e nel suo operato… iscriviti!”
Quasi una legione straniera?
Sono le parole di Pasini a illuminarci: “Nell’ultima riunione abbiamo trasformato l’esercito di Silvio in una associazione formale. Dopo di che daremo ruolo ai reggimenti, i 470 gruppi che si sono già formati. E proseguiremo nel reclutamento di attivisti. La prossima settimana apriremo a Roma la nostra sede nazionale”.
E poi il progetto di Pasini è chiaro… si arriva fino a far cadere il governo: “Difenderlo vuol dire che andremo in piazza, manifesteremo contro le sentenza basate sul nulla, figlie del pregiudizio e dell’accanimento con Berlusconi – e poi aggiunge anche – E manifesteremo affinché cada il governo. Siamo di fronte al tentativo di rendere Berlusconi ineleggibile. È chiaro che ci saranno conseguenze sul governo. La nostra reazione sarà molto più determinata e concreta. Guai se fanno i*******e i moderati”.
E che mai può succedere?
“Che succede? Se continuano nel tentativo di fare a pezzi Berlusconi con le sentenze Ruby, Mediaset, Unipol, se mirano a cacciarlo dal Parlamento, allora scenderemo in strada, e chiederemo ai nostri rappresentanti di uscire subito dalla alleanza e dal governo per andare alle elezioni anticipate. Subito. Manifesteremo ovunque e fino al risultato raggiunto”.
Quindi gli italiani sono avvisati… nessuno tocchi il Cavaliere!
Pubblicato da tdy22 in giugno 5, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/06/05/lesercito-degli-esaltati/
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