Si chiama “thinspiration” ed è una pratica, abominevole, di incoraggiarsi vicendevolmente a sostenere l’anorressia o la bulimia. Si tratta in pratica di trasformare una malattia uno stile di vita. Così i social network sono invasi di messaggi di incoraggiamento, di non mollare la lotta al cibo, di sentirsi un gruppo e non isolate dal mondo. Devianze pericolose!
Per contrastare il fenomeno i principali social network hanno adottato delle policy restrittive che prevedono limitazioni, controlli e filtri in relazione ai contenuti pubblicati dagli utenti, ma che alla prova dei fatti si sono dimostrati insufficienti. E se Tumblr ha delle regole precise che boicottano tali comportamenti, il “buon” Twitter, che mette al bando la pornografia, la violenza, la minaccia, la violazione della privacy o di copyright, non ha nessuna norma contro immagini e conversazioni che istigano ai disturbi alimentari.
Instagram prevede che «tutti gli account che verranno scoperti a incoraggiare o a spronare gli utenti ad adottare comportamenti quali anoressia, bulimia o altri disordini alimentari, oppure pratiche di autolesionismo o suicidio, verranno disattivati senza alcun preavviso». Ma di fatto i filtri preposti raramente funzionano. Ma il vero diffusore, suo malgrado, del pensiero “thinspiration” è Youtube dove i video etichettati “anorexia” non spiegano il fenomeno o lo combattono, bensì incitano a diventare parte del “macabro gruppo di anoressiche e bulimiche”.
QUANDO SI METTERA’ SERIAMENTE AL BANDO QUESTA ABOMINEVOLE PRATICA?