Il nuovo progetto di Facebook è quello di sfruttare i droni per offrire supporto al progetto Internet.org, che permetterà di portare sistemi di comunicazione wireless nei paesi in via di sviluppo, iniziativa messa in atto in precedenza da Google tramite palloni aerostatici. Per questo, dopo WahtsApp, la società di Menlo Park starebbe per acquistare la Titan Aerospace che come pezzo forte della produzione ha i droni alimentati a energia solare. TechCrunch, blog specializzato in tecnologia, riporta che l’azienda di Zuckerberg sarebbe disposta a sborsare 60 milioni di dollari per Titan Aerospace. I droni a cui sarebbe interessata Facebook hanno l’intera superficie tappezzata di pannelli solari, raggiungono i 20mila metri di quota e sono in grado di volare per cinque anni senza sosta.
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Rivoluzione Facebook: ora si punta ai droni!
Pubblicato da tdy22 in marzo 4, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/03/04/rivoluzione-facebook-ora-si-punta-ai-droni/
Matrimonio Whatsapp Facebook, ma l’inizio è turbolento!
Quel matrimonio contestato, discusso e finito sotto i riflettori dei social che accusavano Zuckerberg di aver compiuto l’ennesimo “abominio” nei confronti della privacy degli utenti sta risultando già turbolento nei primi giorni di “comunione dei beni”. Whatsapp è down! C’è chi dice a opera di qualche hacker che non ha gradito il matrimonio e c’è chi dice che proprio l’acquisto di Facebook abbia compromesso gran parte del funzionamento dell’app. L’unica certezza è che queste nozze non sono nate sotto una felice stella e siamo solo all’inizio!
Pubblicato da tdy22 in febbraio 22, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/02/22/matrimonio-whatsapp-facebook-ma-linizio-e-turbolento/
Il ghetto per anziani o un’occasione per una coabitazione?
Se all’estero è una scelta in Italia diventerà una strada obbligata a causa dei continui ritocchi alle pensioni, alla tassazione sempre più elevata e a un costo della vita in aumento. La silver co-housing è la condivisione di una casa da parte di un gruppo di anziani. Lo spiega il Corriere della Sera che riporta i numeri dell’ultimo lavoro dell’architetto Sandro Polci ricercatore del Cresme (Centro ricerche economiche sociologiche e di mercato):
Il mondo, scrive Polci nel saggio Condivisione residenziale. Il silver cohousing per la qualità urbana e sociale in terza età, «potrà contare nel 2030 su due miliardi di anziani; in Italia, nel 1961 gli over 65 erano il 9,5% della popolazione; nel 2011 il 20,3%». Una percentuale molto più alta di quella planetaria. Del resto nell’ultimo mezzo secolo «la popolazione italiana è aumentata del 20%, quella anziana del 155%».
Prima di altri Paesi il sistema-Italia dovrà far fronte al fenomeno, descritto da Polci come una “patologia palla di neve”:
invisibile in avvio e, quando diviene visibile, difficile e dispendiosa da gestire. Sarà un mondo — sempre che non avvengano ad oggi eventi imprevedibili e ben peggiori — in cui essere giovani europei sarà quasi un vezzo».
Due gli ordini di problemi a cui dovremo far fronte. Il primo, più vistoso, è quello economico:
gli anziani che vivono da soli sono 3,5 milioni, ben 2,3 hanno più di 75 anni e in poco meno di un terzo dei casi abitano in case di proprietà che sei volte su dieci hanno più di quattro vani. Spesso in condizioni mediocri se non addirittura pessime perché i proprietari, per quasi la metà (46%), hanno pensioni inferiori ai 1.000 euro al mese e non sono dunque in condizione di provvedere a una sana manutenzione. Va da sé che, visto che «l’80% del bilancio mensile è impiegato per tre voci: casa, bollette, spesa», condividere una casa ristrutturata con spazi comuni «può generare una “liberazione di risorse” pari a 352 euro al mese a nucleo per nuclei di 2 persone, fino a 1.028 euro al mese per un nucleo di 4 persone. Si tratta di risorse che, una volta liberate, possono consentire notevoli incrementi della qualità della vita».
Secondo punto cui prestare attenzione, più silente e perciò stesso più pericoloso, è la solitudine senile:
questa soluzione potrebbe «liberare la popolazione anziana dalla solitudine, dall’isolamento e dall’esclusione sociale, superando i problemi di incuria e di mancata assistenza…»
Non ci saranno badanti a sufficienza e allora ben vengano soluzioni creative come questa dell’house sharing per anziani che oltretutto porrebbe un freno a certe derive urbanistiche, consentendo di reimmettere sul mercato da cento a duecentomila case.
Ma si trasformeranno in ghetto per anziani o in un’opportunità di condivisione senza per altro sottrarre quella privacy che è sempre necessaria e quasi indispensabile nella terza età? Le condivisioni di appartamenti tra anziani poi diventeranno un modello epr tutti o solo per quegli anziani economicamente in difficoltà che non opereranno quindi una scelta, ma saranno “costretti” ad accettare la coabitazione?
Pubblicato da tdy22 in gennaio 15, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/01/15/il-ghetto-per-anziani-o-unoccasione-per-una-coabitazione/
De Girolamo dà il mandato per un esposto su violazione privacy!
“Ho dato mandato agli avvocati Gaetano Pecorella, del foro di Milano, e Angelo Leone, del foro di Benevento, di predisporre un esposto da inviare alla magistratura di Benevento e al Garante per la Protezione dei dati personali in relazione alla captazione illecita di conversazioni registrate abusivamente in un colloquio al quale partecipava la sottoscritta, allora deputato della Repubblica Italiana, nonche’ alla loro divulgazione attraverso i mezzi di informazione. Congiuntamente si chiedera’ di chiarire le responsabilita’ di tutti coloro che con atti e fatti gravemente lesivi della mia privacy hanno tentato di ledere la mia immagine e la mia onorabilita’”. Cosi’ in una nota il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/01/14/de-girolamo-da-il-mandato-per-un-esposto-su-violazione-privacy/
Il giallo del data center galleggiante, Google ammette l’esistenza dell’hangar 3!
Il giallo stavolta è nella baia di San Francisco, in una chiatta ormeggiata all’ombra del Bay Bridge al largo di Treasure Island. A fine ottobre il giornale specializzato CNET aveva già parlato di server galleggianti che avrebbero ospitato data center, ovvero contenitori virtuali di informazioni reperite online, ora avviene la definitiva conferma da parte di Google. Perché posizionare i server su una chiatta galleggiante? Per sfruttare il raffreddamento offerto dall’oceano e posizionare i server in acque internazionali cioè fuori dalla giurisdizione Usa dell’Nsa.
Una chiatta, decine di container accatastati, recinzioni, guardie ovunque e un accordo di segretezza con il governo degli Stati Uniti. Si infittisce il mistero sull’hangar 3 nella baia di San Francisco: a fine ottobre il giornale specializzato CNET aveva ipotizzato la creazione di server galleggiante che avrebbero ospitato data center, gli enormi contenitori virtuali di informazioni recepite online. Server galleggianti per sfruttare il raffreddamento offerto dall’oceano e posizionati in acque internazionali, sfuggendo così alla giurisdizione Usa dell’Nsa. Ma quali informazioni custodisce? Che utilizzo ha? Quale sarà il futuro? Non c’è risposta a queste domande… intanto però è stata scoperta una seconda struttura del tutto simile a quella di San Francisco e stavolta la costruzione galleggiante è stata avvistata a Portland, nel Maine. Come scrive il Messaggero:
L’unica cosa certa è la segretezza calata sulla misteriosa struttura, un prodotto sperimentale del famigerato Google X, il laboratorio avveniristico guidato direttamente dal co-fondatore di BigG Sergey Brin : secondo Reuter Google ha chiesto a funzionari del governo degli Stati Uniti di firmare accordi di riservatezza. Un dipendente della Guardia Costiera che ha visitato la struttura ha dovuto firmare un accordo di non divulgazione con il gigante di Internet, ha detto Barry Bena, portavoce della Guardia Costiera degli Stati Uniti. Secondo The Verge ci si è appellati al “segreto commerciale”.
Alcuni siti specializzati ipotizzano che all’interno dei misteriosi hangar possono nascere degli showroom per la vendita dei Google Glass. Il sindaco di San Francisco, come riportato dalla stampa online, dice di non sapere cosa sia, mentre la polizia spiega che non rientra nella sua giurisdizione.
Pubblicato da tdy22 in novembre 7, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/07/il-giallo-del-data-center-galleggiante-google-ammette-lesistenza-dellhangar-3/
“Si vede tutto!” Quell’albergo dalle pareti di vetro nel Veneziano
Si fa subito notare l’Antony Palace Hotel, a Marcon, nel Veneziano. Spicca per le sue pareti di vetro. Le stesse che fanno sorgere le lamente dei residenti dei piani alti di due palazzine residenziali di Via Mattei. Il motivo? Gli ospiti dell’albergo non sempre si ricordano di chiudere le tende e così, la sera, con le luci delle stanze accese, le camere diventano dei grandi schermi attraverso i quali si può osservare ogni loro gesto. Anche quelli più personali. Con i residenti obbligati, loro malgrado, ad assistere quotidianamente a quanto avviene all’interno delle camere del quattro stelle: inconsce esibizioni i cui protagonisti sono gli ospiti distratti della struttura impegnati a sfilarsi i vestiti, stendersi nel letto, passeggiare, spesso con poche cose addosso, lungo la stanza, senza contare i momenti più intimi di coppia.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 9, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/09/si-vede-tutto-quellalbergo-dalle-pareti-di-vetro-nel-veneziano/
La Privacy ferma il Redditometro!
Lotta tra il Redditometro e il Garante della Privacy, per le 35.000 lettere che l’Agenzia delle Entrate ha inviato ai contribuenti. Il Garante non dice “no” al Redditometro ma è un blocco per assicurarsi che prima di chiedere tutti i documenti ai cittadini ci siano i presupposti. In definitiva non deve diventare un “favorisca i documenti”, con i cittadini che si trovano di colpo in balia di un sistema di verifica “astratto”.
Il sistema messo a punto dall’Agenzia delle entrate, ad esempio, segnalerebbe, infatti, come «incongrui» circa 2 milioni di minorenni, colpevoli solo di non dichiarare il reddito necessario a pagare l’affitto. L’Agenzia, infatti, considera un “fitto predefinito” di 700 euro medi per chiunque non sia proprietario di casa o non sia titolare di un contratto di affitto, dunque anche i ragazzi. Perfino sul numero di famiglie esistenti in Italia ci sarebbero scostamenti importanti rispetto ai dati dell’Istat: quasi il doppio dei 25 milioni reali.
La macchina del Redditometro dovrebbe ripartire, anche se non prima della seconda metà di ottobre, una volta fatte le verifiche.
La Stampa scrive:
“E’ stata avviata l’istruttoria per verificare le modalità con cui sono stati individuati i potenziali evasori e sono state calcolate le relative spese sostenute. Il Garante sta inoltre verificando se i dati presenti all’interno della banca dati dell’Anagrafe tributaria siano o meno congrui e dunque di qualità, non essendoci un metodo standard di raccolta e classificazione degli stessi. E’ stata la stessa Commissione Parlamentare di Vigilanza sull’Anagrafe a far emergere la questione.
Verrebbe quindi messa in discussione anche la Circolare dell’Agenzia dell’Entrate n. 24/2013la quale afferma che i contribuenti sottoposti a verifica e contraddittorio sarebbero stati selezionati esclusivamente sulla base di “elementi certi” ovvero proprio quei dati scaturiti dalle dichiarazioni dei redditi e presenti all’Anagrafe. Il blocco del Garante, si ricorda, arriva dopo numerose sentenze delle Commissioni tributarie che avevano già dichiarato lo strumento di verifica illegittimo, non solo a causa della violazione della privacy del contribuente ma anche perché si basava anche su medie ISTAT che potevano non corrispondere alla realtà.
Bisognerà attendere almeno fino alla metà di ottobre per sapere se il Garante deciderà se dare o meno il via libera alle lettere di richiesta di contraddittorio, il collegio dell’Authority tuttavia ha già esaminato i primi risultati sulla base del dossier inviato prima della pausa estiva dall’Agenzia delle Entrate”.
Pubblicato da tdy22 in settembre 25, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/25/la-privacy-ferma-il-redditometro/
Tra ironia e design… le donne spiano gli uomini!
Tra ironia e design alla toilette del ristorante You’re Father’s moustaches di Halifax, in Nova Scotia (Canada), le donne spiano gli uomini! Addio alla privacy nel bagno riservato al sesso forte che dovrà scegliere da quale donna farsi osservare! Di fronte agli orinatoi, in posizione strategica è stata, infatti, posta una gigantografia con tre signore con tre diverse reazioni, la scelta al cliente!
Pubblicato da tdy22 in settembre 1, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/01/tra-ironia-e-design-le-donne-spiano-gli-uomini/
Marina Berlusconi sapeva del video hot di Marrazzo?
La rivelazione di Alfonso Signorini, direttore di Chi, chiamato, in aula, come testimone nel processo sul ricatto all’ex governatore della Regione Lazio, Piero Marrazzo, è inquietante. Il direttore della nota rivista di gossip infatti rivela che, come era suo dovere, data “la delicatezza del caso e per il personaggio coinvolto”, di averne informato l’editore, Marina Berlusconi “a cui mostrai il video”. Signorini ha poi aggiunto:
“Marina mi disse che ne avrebbe parlato con il padre Silvio, allora premier… dopo qualche giorno, Marina mi chiamò al fine di prendere contatto con l’agenzia Masi e per dirmi che suo padre aveva parlato con Marrazzo e che quest’ultimo avrebbe contattato la stessa agenzia. Anche per Silvio Sircana (l’allora portavoce del premier Prodi immortalato mentre parla con un trans in una strada di Roma), informai i vertici aziendali, anche se in quel caso non era in gioco la violazione della privacy ma quella della sfera sessuale. Di quel video tenni una copia nel mio pc che poi consegnai ai carabinieri del Ros”.
Pubblicato da tdy22 in giugno 10, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/06/10/marina-berlusconi-sapeva-del-video-hot-di-marrazzo/
Prism italiano? Il fisco saprà per chi voti!
La nuova legge sul finanziamento ai partiti voluta da Letta, per fortuna corretta dalla prima versione che prevedeva un meccanismo simile all’otto per mille e quindi rischiava di far entrare molti più soldi nelle casse dei partiti rispetto all’odierno metodo di finanziamento, tuttavia violerà la segretezza del voto. Il fisco infatti conoscerà le nostre preferenze, saprà a quale partito diamo il 2×1000. Quella scheda che gli italiani inizieranno a riempire a partire dal 2014 finirà insieme alla dichiarazione dei redditi nelle mani dell’Agenzia delle Entrate. A questo punto entrerà a quel grande frullatore della privacy degli italiani che è il Sid (Sistema di interscambio dati), quella ban- ca dati, il Grande fratello che il fisco italiano ha costruito per scovare gli evasori. La preferenza politica del singolo cittadino verrà dunque frullata insieme al redditometro, ai propri dati bancari, assicurativi, sanitari e familiari.
Pubblicato da tdy22 in giugno 9, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/06/09/prism-italiano-il-fisco-sapra-per-chi-voti/
The Neighbors: il fotografo che spia i dirimpettai e li mette in mostra
Il fotografo Arne Svenson ha presentato la sua nuova mostra alla Saul Gallery di New York, dal titolo “The Neighbors”. Gli scatti, per i quali ha utilizzato un teleobiettivo ereditato da un amico,immortalano quello che Svenson ha osservato per mesi dalla finestra del suo studio di Tribeca: i suoi “vicini”. Occhi puntati dunque sugli inquilini di un condominio di lusso fatto interamente di vetro e acciaio, che svolgevano le loro normali attività quotidiane completamente ignari dell’occhio indiscreto. Ma il progetto, dove non appaio i volti delle persone immortalate, ha dato l’avvio ad un acceso dibattito, con alcuni dei soggetti che hanno minacciato una denuncia per violazione della privacy. E, in riferimento all’impostazione voyeuristica, i molti si sono domandati fino a dove ci si possa spingere in nome dell’arte, per non violare le libertà individuali. Svenson, una sua versione ce l’ha e l’ha spiegata in un comunicato stampa. Secondo il fotografo, si legge, per i suoi soggetti “non esiste privacy, perché sono attori inconsapevoli che recitano davanti a uno schermo di vetro, dove il sipario è sempre alzato”. Aggiungendo che l’identità dei soggetti non è importante, perché i protagonisti del progetto rappresentano tutto il genere umano
Pubblicato da tdy22 in giugno 2, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/06/02/the-neighbors-il-fotografo-che-spia-i-dirimpettai-e-li-mette-in-mostra/
Gli italiani non pagano: debiti non onorati per un totale di 34 miliardi
Nel 2012 ha raggiunto quota 34 miliardi di euro il totale degli insoluti: i conti degli italiani piangono e non si pagano più le rate del mutuo, l’affitto o le bollette per beni di prima necessità quali acqua, luce e gas. Per quest’anno, inoltre, si prevede un aumento del 6/8% delle pratiche affidate al reucpero crediti. E’ stata l’Unirec, l’associazione che riunisce le principali società di recupero crediti, a presentare i dati, sottolineando che tra le regioni più indebitate si trovano Sicilia, Campania, Lombardia, Lazio e Puglia. Oltre a questo, sta prendendo nuovamente piede l’usanze delle cambiali. Sono 3 milioni al mese le pratiche relative a debiti non pagati da famiglie e imprese che faticano sempre di più a onorare le proprie obbligazioni e rimborsare i prestiti contratti: una vera e propria emergenza sociale quindi. Ma se il numero delle cambiali è aumentato del 5% rispetto al 2011 e, addirittura, del 44% rispetto al 2009, anche i protesti sono in crescita da ormai 5 trimestri consecutivi. In questo contesto, le regioni più “virtuose” sono la Basilicata, Molise e Trentino. “Un dato che, ovviamente, risente dell’entità della popolazione dei territori, anche se – nelle aree più critiche e nelle regioni con situazioni socio-economiche più difficili – si rileva un tasso di recupero dei crediti decisamente minore”, dice il Rapporto che chiude con una previsione ancora più pessimista: i volumi da recuperare il prossimo anno potrebbero salire di un altro 10%.
Ma se sono aumentati i crediti insoluti, le previsioni di incasso dei recuperatori professionali sono negative: aumenta cioé il differenziale tra affidamenti ed effettivi recuperi (-11%). Questa situaione rischia di rendere ancora più aggressive le azioni di recupero, anche con modalità che violano il codice della Privacy e integrano reati fino all’estorsione. In questo caso però è lo stesso presidente di Unirec Gianni Amprino a fornire alcune rassicurazioni. “Il circuito della agenzie aderenti all’associazione è composto di circa 200 società che corrispondono al 90% dell’attività di recupero. Tutte operano con regolare licenza rilasciata dal Ministero tramite le prefetture, sono vigilate dalla Banca d’Italia e collegate alle associazioni dei consumatori con le quali è in corso da tempo una proficua e continua collaborazione, proprio per evitare abusi. Anzi, noi siamo i primi a chiedere ai debitori di segnalarci eventuali comportamenti non corretti.” Ma c’è da considerare che sono numerose le Srl che non hanno aderito all’associazione di Confindustria pur operando nel mercato della tutela del credito: tornerà in voga lo strozzinaggio?
Pubblicato da tdy22 in Maggio 24, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/05/24/gli-italiani-non-pagano-debiti-non-onorati-per-un-totale-di-34-miliardi/
Telecamere all’asilo: garante dice “no”… si preferisce la privacy alla sicurezza?
Il Garante della privacy ha detto no all’uso indiscriminato delle webcam negli asili nido. “Sulle esigenze di genitori e strutture deve prevalere la tutela della personalità e della riservatezza dei minori”. Con questa motivazione ha quindi vietato l’uso delle telecamere connesse a internet installate in un asilo nido privato di Ravenna. Una decisione che farà discutere e che arriva a pochi giorni dal nuovo caso di violenza ai danni dei bambini in un asilo di Roma. E’ un problema complesso quello della sicurezza e della privacy soprattutto quando la tutela riguarda i minori… quando si lede davvero un bambino e quando invece lo si protegge?
Pubblicato da tdy22 in Maggio 22, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/05/22/telecamere-allasilo-garante-dice-no-si-preferisce-la-privacy-alla-sicurezza/
Google e la privacy violata!
In prima posizione c’è la Francia. E poi Olanda, Spagna, Germania, Italia e anche alcune organizzazioni inglesi, impegnati su un fronte comune: far cambiare a Google le regole sulla privacy, a cui il gigante californiano aveva messo mano qualche mese fa. Secondo i garanti europei che coordinano la manovra, Google avrebbe fallito nel dichiarare apertamente quanti e quali dati acquisisce sui propri utenti, e per quanto li mantiene. Lo scorso anno Google ha unificato 60 procedure di policy in un unico documento globale. L’azienda detiene il 95% del mercato dei motori di ricerca in Europa, e secondo alcuni esperti di privacy, la capacità di acquisire e combinare e analizzare i dati degli utenti rappresenta una disponibilità chiave nel portafoglio di Mountain View.
Proprio sulla base della posizione comune europea, il garante per la privacy italiano ha aperto una sua istruttoria nei confronti di Google inc, per verificare il rispetto della disciplina sulla protezione dei dati personali e, in particolare, la conformità dei trattamenti effettuati dalla società di Mountain View ai principi di pertinenza, necessità e non eccedenza dei dati trattati nonchè agli obblighi riguardanti l’informativa agli utenti e l’acquisizione del loro consenso.
“Google non può raccogliere e trattare i dati personali dei cittadini europei senza tenere conto del fatto che nell’Unione europea vigono norme precise a tutela dei diritti fondamentali dei cittadini dell’Ue”, spiega il presidente dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali Antonello Soro. “L’azione congiunta dei Garanti europei mira a riaffermare questo principio e a far sì che questi diritti vengano garantiti. Il Garante italiano – continua – è da tempo impegnato sul fronte internazionale proprio per operare affinchè la privacy dei cittadini europei venga rispettata, non solo dalle imprese dell’Ue, ma anche da parte dei big della Rete e da tutte le società che operano nel settore delle comunicazioni elettroniche, ovunque esse siano stabilite. Vogliamo impedire che esistano zone franche in materia di diritti fondamentali”.
Pubblicato da tdy22 in aprile 3, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/03/google-privacy/
La sottile linea tra privacy e arte: Chicas Bondi
Esperimento artistico fotografico o palese violazione della privacy? E’ il dilemma che pone “Chicas Bondi”, una collezione di immagini di ragazze (e anche qualche ragazzo) pubblicate da un anonimo ritrattista che si dedica a immortalare le passeggere femminili degli autobus di Buenos Aires, noti come “bondi” nell’argot locale, per poi pubblicarle su una pagina web, diventata molto popolare. L’allarme è partito dal Centro di Protezione di Dati Personali (Cpdp) dell’ombudsman della capitale argentina, secondo il quale l’album “Chicas Bondi” – pubblicato su Tumblr, Facebook e Twitter – è un “progetto che danneggia l’intimità personale, così come viene definita dalla normativa”, inoltre “si tratta di foto di persone perfettamente identificabili”. L’anonimo ritrattista degli autobus non è d’accordo con queste critiche, e in una intervista alla rivista “Conexion” Brando ha raccontato come “Chicas Bondi” sia nato per caso, dopo che nell’ottobre del 2011 si è comperato un telefono cellulare e ha iniziato a fotografare ragazze mentre viaggiava attraverso la città. “E’ stato un sperimento senza alcuna premeditazione: io facevo le foto, le caricavo su Facebook e i miei amici lasciavano commenti e ‘like’. Pochi mesi dopo ho fatto un album, ed è lì che è nato il nome di ‘Chicas Bondi’ e che ho organizzato l’archivio di immagini su Tumblr, con lo stesso nome, dove ormai ci sono più di 200 foto”, ha raccontato. In quanto alla presunta invasione della privacy, il fotografo anonimo ha raccontato che “non è mai successo che qualcuno si sia reso conto di qualcosa sull’autobus, o mi abbia detto qualcosa”, e solo in due occasioni gli hanno chiesto di togliere foto dalla sua pagina: “Una volta era una ragazza alla quale non era piaciuta l’immagine e l’altra era una che voleva evitare un guaio con un fidanzato geloso”. “Io non faccio soldi con questo progetto, e cerco sempre di assicurarmi che le ragazze vengano bene, credo che sia facile notarlo guardando l’album. Anzi, a volte succede che le stesse ragazze ritratte le scoprano e le etichettano, perché vogliono che si sappia che sono ‘chicas bondi’, immagino che per loro sia un commento positivo sulla loro bellezza”, ha aggiunto il ritrattista dei mezzi pubblici. “Chicas Bondi” è in realtà la versione di Buenos Aires di un’idea già sperimentata nella metropolitane di New York (“Subwaycrush”) e Londra (“Tubecrush”), solo che in questo caso le immagini non sono riprese da anonimi pendolari che le inviano a un sito, bensì da un solo fotografo.
E voi che ne pensate?
Pubblicato da tdy22 in aprile 1, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/04/01/chicas-bondi/
Facebook fra poco predirà il futuro di ognuno di noi?
Facebook sa quali dei suoi iscritti sono gay ancora prima che questi facciano coming out. Per il social network delineare il profilo dei suoi abitanti è di vitale importanza al fine di permettere alle compagnie che fanno pubblicità online d’indirizzare agli utenti annunci su misura.
E così nei giorni scorsi Matt ha deciso di scrivere una lettera a BuzzFeed, sito Usa che mescola contenuti virali e informazione, dopo che l’algoritmo di Zuckerberg aveva ficcato il naso un po’ troppo in fondo nei suoi affari.
Una mattina di un paio di settimane fa, una volta aperta la sua pagina Facebook, Matt (nella lettera di protesta lo scrivente specifica soltanto il proprio nome di battesimo) si è preso un bello spavento. Tutto per colpa di un annuncio mirato, che sponsorizzava le capacità di tale Rick Clemons, definito dallo slogan della réclame 2.0 il coach del coming out. «Vuoi far sapere al mondo che sei gay? Hai bisogno di aiuto?», recitava lo spot. Solo che Matt sostiene di non aver mai detto a nessuno di essere omosessuale né tantomeno di aver bisogno di aiuto, eccezion fatta per un amico con cui una volta si è confidato al telefono. Né a suo dire ha mai rivelato le proprie inclinazioni in ambito sessuale sul social network.
Quello che ha fatto però è stato commentare un paio di volte un articolo dello stesso BuzzFeed, dove si parlava del governatore dell’Ohio che si spendeva in favore del matrimonio gay. Nell’era dei big data basta un’inezia a far trapelare un segreto ben custodito nella realtà.
Non stiamo esagerando?
Pubblicato da tdy22 in marzo 26, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/03/26/facebook-fra-poco-predira-il-futuro-di-ognuno-di-noi/
Ecco lo stato di terrore… per colpire gli evasori, s’intensificano i controlli
Conti correnti, depositi, ma anche contratti derivati, fondi pensioni e acquisti di oro e preziosi. Arriva l’Anagrafe dei rapporti finanziari e per gli evasori diventera’ piu’ difficile aggirare il fisco? Probabilmente, no. Fatta la legge, trovato l’inganno! Ma sicuramente diventerà un inferno per chi le tasse le ha pagate e per chi magari vuole solo fare un regalo alla propria fidanzata, moglie o amante.
Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, ha firmato il provvedimento che rende operativa l’Anagrafe, rendendo operativo quanto previsto con una delle manovre del passato. I primi dati inizieranno ad affluire a fine ottobre e saranno relativi al 2011. Poi a marzo 2014 quelli del 2012. Quindi di aprile in aprile quelli dell’anno precedente. Insomma già sono previsti tempi lunghi e si ha tutto il tempo, per chi davvero evadere, di nascondere la polvere sotto il tappeto (per dirla in termini bersaniani)!
La lotta all’evasione potra’ utilizzare cosi’ un nuovo e pungente strumento? Probabilmente, prima di rendere davvero operativo questo strumento passeranno anni, per il momento appare solo come l’ennesima violazione della privacy e dell’instaurazione di uno stato di terrore. In un paese in crisi come l’Italia, in cui le gioiellerie sono stati i primi negozi a sentire il calo dei clienti e soprattutto a dover chiudere i battenti lasciando le famiglie in difficoltà economica, questo strumento non fa altro che acuire ancora maggiormente il disagio di un economia, quella legata ai preziosi, che va verso l’estinzione.
Lo strumento poi ha lacune profonde. Manca l’indicazione relativa ai controlli sui conti scudati, quelli che nel passato hanno utilizzato la sanatoria per il rimpatrio e la regolarizzazione di fondi esportati illegalmente all’estero. Ma una nota aggiuntiva – assicurano i tecnici – arrivera’ a giorni. A mesi? Ad Anni? Mai?
Pubblicato da tdy22 in marzo 26, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/03/26/ecco-lo-stato-di-terrore-per-colpire-gli-evasori-sintensificano-i-controlli/
Il marito diventa donna… il matrimonio continua!
Non si può escludere il legame affettivo tra i coniugi e quindi il proseguimento del matrimonio solo perchè il marito ha cambiato sesso, restando però maschio all’anagrafe: lo ha stabilito, con un’ordinanza del 9 febbraio, il Tribunale di Reggio Emilia. Il Tribunale ha infatti accolto il ricorso di un cittadino brasiliano transessuale, che è diventato donna ma risulta ancora anagraficamente registrato come maschio. Il brasiliano è sposato con una cittadina italiana da circa sei anni ed era ricorso contro il diniego del permesso di soggiorno per motivi familiari.
Dopo le nozze l’uomo si è sottoposto a una rettificazione del sesso e ha assunto comportamenti e aspetto di donna. La questura quindi gli ha negato il rinnovo del permesso di soggiorno per ricongiungimento familiare: secondo la polizia, il brasiliano avrebbe contratto un matrimonio fittizio e il cambio di sesso ne sarebbe la dimostrazione. Il transessuale, che è stato quindi espulso, il 23 novembre 2012 si è opposto in tribunale dove il giudice civile Annamaria Casadonte ha accolto il suo ricorso riconoscendo il diritto al permesso di soggiorno.
Nella sentenza il giudice ricorda che la Corte Costituzionale tedesca, nel 2008, definì illegittima una norma che imponeva lo scioglimento del matrimonio prima del cambio di sesso e sottolinea «la non infrequente ipotesi di soggetti che pur identificandosi nel genere opposto mantengano orientamento sessuale nei confronti dello stesso genere opposto; è, cioè, appurato che possano avere in alcuni casi orientamento sessuale diretto nei confronti delle persone appartenenti non al genere da cui provengono ma al genere col quale si identificano».
Il giudice è perentorio anche sulla validità del matrimonio: «È pacifico che il ricorrente sia legalmente coniugato con la cittadina italiana, non sussistendo dubbi in ordine alla celebrazione del loro matrimonio». «Nel nostro ordinamento è certamente consentita la permanenza del matrimonio pregresso anche dopo l’avvenuta rettificazione del sesso con intervento chirurgico. Soltanto la rettificazione anagrafica di attribuzione di sesso, disposta con sentenza passata in giudicato, può essere causa di divorzio».
Il giudice inoltre fa notare che i testimoni hanno confermato «la convivenza fra i coniugi», e un «rapporto affettivo evidente ed intenso». «In letteratura», scrive ancora il giudice Casadonte, «è riscontrata la non infrequente ipotesi di soggetti che pur identificandosi nel genere opposto mantengano orientamento sessuale nei confronti dello stesso genere opposto. Ne consegue che se la relazione affettiva è condivisa dal coniuge, non si può affermare la carenza di convivenza more uxorio».
In altri passaggi della lunga sentenza, il giudice rammenta decisioni della Corte europea dei diritti umani, della Corte costituzionale tedesca e austriaca e altri casi in Svezia dove di fatto si considera «incostituzionale» lo scioglimento del matrimonio che viola «il diritto a proseguire nel matrimonio nonostante il mutamento del sesso».
In sostanza, nonostante il cambio di sesso, se i coniugi si amano e la moglie non ha intenzione di separarsi – e il transessuale non ha cambiato il sesso sulla carta di identità -, non si può separare la famiglia. Fra l’altro, il giudice ricorda che la questura non può entrare troppo, facendo indagini, su presunti matrimoni fittizi nella privacy e negli affetti di una famiglia. «Ogni ulteriore indagine sui sentimenti dei coniugi, sulla loro relazione, sul loro menage quotidiano, appare poco compatibile con la tutela che la Carta costituzionale all’articolo 29 assicura ai coniugi nel matrimonio».
Pubblicato da tdy22 in marzo 4, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/03/04/il-marito-diventa-donna-il-matrimonio-continua/
Quanto mi dai? Arriva Lulu l’app per votare il tuo uomo!
L’inglese Alexandra Chong ha pensato di trasformare le chiacchiere che le ragazze scambiano tra di loro su fidanzati e mariti in una database di servizio pubblico. Si chiama “Lulu” l’app creata dalla Chong per smartphone Android (per ora è disponibile per il mercato americano e inglese).
E per mettersi al riparo dalle accuse di discriminare gli uomini e di violare la loro privacy e il loro “diritto all’oblio”, la Chong è corsa ai ripari. Ha messo a punto anche una contro-applicazione che permette ai ragazzi di dare spiegazioni sui giudizi espressi nei loro confronti. I due database, quello maschile e quello femminile, andranno quindi a collaborare tra loro senza intralciarsi. Agli uomini citati da Lulu non sarà possibile cambiare in maniera diretta i voti ricevuti, anche se ingiusti.
Pubblicato da tdy22 in marzo 3, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/03/03/lulu-app-uomo/
La privacy giappone mette in crisi lo smartphone!
Secondo le vendite di questi ultimi anni, nonostante la tecnologia giochi in casa e la telefonia mobile si sia notevolmente sviluppata, i giapponesi continuano a preferire i vecchi modelli “a conchiglia” piuttosto che gli smartphone di ultima generazione. Qual è il motivo?
Non si tratta soltanto di attaccamento al tradizionale, valore insito nella mentalità del popolo nipponico, quanto della possibilità di nascondere i propri segreti, di celarsi dietro quello sportellino che si chiude e si apre. Ma c’è dell’altro, naturalmente: tra questi modelli a conchiglia, spicca su tutti il Fujitsu F-Series, che risale a più di qualche anno fa.
Caratteristica di questo cellulare, è la possibilità di impostare una modalità chiamata “privacy” che consente di rendere illeggibili determinati contenuti ad occhi indiscreti; soltanto il proprietario, utilizzando un sistema di codici molto diverso dai tradizionali software di sicurezza disponibili, sarà in grado di accedere ai messaggi, alla galleria, al registro chiamate… Questo modello è maggiormente utilizzato dai ragazzi, spesso e volentieri per non far scoprire i propri segreti ma anche i tradimenti, tanto che il cellulare è stato ribattezzato come “uwaki keitai” ovvero “telefoni dell’infedeltà”. Di recente, Fujitsu ha assicurato l’intenzione di portare la modalità “privacy” anche sugli smartphone più recenti.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 16, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/02/16/la-privacy-giappone-mette-in-crisi-lo-smartphone/
Graph Search nuovo strumento per gli utenti o marketing aziendale?
Attenti a quello che “vi piace” su Facebook. Arriva Graph Search e potrebbe invadere la vostra privacy… dal fare ricerche sul vostro stato civile, ai vostri figli o parenti, fino alla vostra bibita preferita… e attenzione alle foto di belle ragazze o bei ragazzi che cliccate… anche quelle verranno “schedate”. IL GRANDE FRATELLO NON E’ PIU’ IN TV MA IN FACEBOOK!
Pubblicato da tdy22 in febbraio 12, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/02/12/graph-search-nuovo-strumento-per-gli-utenti-o-marketing-aziendale/
Steven Tyler ci prova e propone la legge anti-paparazzi!
Il mito del rock ha presentato una legge al Senato delle Hawaii che mette al bando gli scatti a persone famose nella loro vita privata. Il disegno di legge anti-paparazzi, chiamato ‘Steven Tyler Act’, e’ stato scritto dalla manager del leader degli Aerosmith, Dina LaPolt. Diverse star sostengono la sua proposta, tra cui Britney Spears, Avril Lavigne e Tommy Lee.
Quando il diritto alla privacy diventerà una legge senza discriminati?
Pubblicato da tdy22 in febbraio 9, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/02/09/steven-tyler-legge-antipaparazzi/
Poesie e racconti: i colori della fantasia
Two sides of God (dog)
Mexico and beyond
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NON SONO ACIDA, SONO DIVERSAMENTE IRONICA. E SPARGO INSINCERE LACRIME SU TUTTO QUELLO CHE NON TORNA PIU'
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Serial killers and true crime
"Solo quando amiamo, siamo vivi"
*A day in the life of the Vixen, a blog about EVERYTHING & ANYTHING: Life advice, Sex, Motivation, Poetry, Inspiration, Love, Rants, Humour, Issues, Relationships & Communication*
The Adventures of Danda and Yaya
Per eliminare le proprie tracce dal web arriva justdelete.me
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Pubblicato da tdy22 in agosto 23, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/08/23/per-eliminare-le-proprie-tracce-dal-web-arriva-justdelete-me/