A Pyongyang in scena i giochi di massa dell’Arirang

pyongyang-tuttacronacaSi sono esibiti migliaia di atleti allo stadio Primo Maggio di Pyongyang, dove sono andate in scena performance di ginnastica corale con coreografie gigantesche di grande impatto. L’occasione sono i giochi di massa dell’Arirang, con cui la Corea del Nord celebra i suoi dirigenti e leader storici e ricorda la fine della Guerra di Corea.

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Il Primo Maggio si trasforma in guerriglia a Napoli!

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Quello che doveva essere una festa si è trasformata in una guerriglia che al centro della protesta ha visto il degrado e l’inquinamento di Bagnoli. Concerto sospeso e transenne divelte da ragazzi che si sono uniti in un grido di dolore per la loro terra troppe volte stuprata e abusata solo per interessi personali e di clan. Sul posto agenti antisommossa si sono posizionati fra i manifestanti e il palco dove era in corso il concerto.

Bastard and Poor’$: ora il rating lo decidono i lavoratori!

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Chi non ha mai desiderato “dare i voti” alla propria azienda? Ora è possibile: è arrivato il sito che “valuta l’affidabilità di un’azienda o del servizio pubblico attraverso l’esperienza del lavoratore tramite una scala da A+ a F”. Ovvero da A, “in osservazione” passando per B, “preoccupante”, C “pessimo”, D “declassato” e F, ovvero “sciopero”. Ma la principale attrattiva dell'”ultimo arrivato” in rete, è la possibilità di raccontare la propria storia lavorativa tramite un semplice forum. E’ online Bastard and Poor’$, ovvero la piattaforma in cui puoi dare un rating all’azienda in cui lavori in forma anonima. Come recita la home page, infatti, se “Il tuo lavoro ti fa schifo? Racconta la tua storia e contribuisci a cambiare la realtà”. Se fino ad ora i lavoratori sono stati giudicati, criticati e monitorari, ora è giunto il momento del riscatto. Il sito, che vuole essere una sorta di Wikileaks per dipendenti, si definisce il “Trip Advisor dei posti di lavoro”, nonchè la “prima agenzia di rating dei lavoratori sul lavoro”. Ovviamente Bastard and Poor’$ si avvale anche di Facebook e Twitter, per permettere a tutte le persone stanche che si parli “che si parli di tutto, tranne che del lavoro che fanno, che sono costretti a fare o che non riescono a trovare. Che si facciano i conti su tutto, tranne che sul salario che gli finisce in tasca e sui profitti che i padroni continuano a fare sulla nostra pelle” di far sentire la propria voce… senza incorrere nelle ire dei “piani alti”. I fondatori spiegano che l’idea è di offrire un luogo dove denunciare la condizione di precarietà e di casta, per “individuare e screditare i responsabili della nostra condizione di precarietà. Centinaia e migliaia di storie di precarietà si trasformano in un giudizio che le aziende pubbliche, private, le cooperative e le multinazionali saranno costrette ad ascoltare”. Non un semplice sfogo personale però, ma un modo per raccontare la propria esperienza e metterla a disposizione degli altri, per far arrivare il giudizio dei lavoratori “anche alle orecchie di chi nel prossimo futuro o anche domani dovrà piegarsi allo sfruttamento”.

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Elio e le storie tese pentiti del primo maggio! VIDEO.

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Elio e le storie tese si scusano con Taranto… impegnati a Roma nel Concertone classico non hanno potuto prender parte a quello alternativo… che sembra invece essere molto più interessante. Pentiti  Civas, Elio, Faso e Meyer hanno giustificato l’assenza a Taranto perché la richiesta dell’organizzazione del contro-concertone è arrivata per seconda. A seguire Elio mima un attacco cardiaco e mentre Civas improvvisa un interevento con defribillatore i componenti del gruppo giocano sul doppio senso “Taranto – Libera”. La notizia arriverà in tempi record a Taranto?

 

Da vittime a carnefici così si trasformano i disoccupati. Buon 1° maggio

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La Presidente della Camera Laura Boldrini non ha dubbi “L’emergenza lavoro” fa sì che “la vittima diventi carnefice, come purtroppo e’ successo nei giorni scorsi davanti a Palazzo Chigi” e auspica che “risposte tempestive all’emergenza delle emergenze”.

Che valore ha oggi la festa dei lavoratori?

In un clima di crescente disoccupazione che colpisce principalmente giovani e donne, ma che non risparmia neppure i 50enni ricorre il 1° maggio. Una festa che nel 2013 suona quasi macabra… sembra quasi essere diventata la “festa” dei disoccupati, peccato che non ci sia nulla da festeggiare. Così a Torino piovono uova sul corteo pd e insulti al sindaco Fassino, mentre a Perugia sfilano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Camusso, Bonanni e Angeletti in ricordo di un “dramma del lavoro”: l’omicidio di due impiegate della Regione uccise da un imprenditore che, poi, si è suicidato.

Si spezza, così, il cordone ombelicale che da sempre teneva uniti sindacati e lavoratori. L’accordo Pd-Pdl sembra aver creato una voragine fra istituzioni e popolazione, soprattutto nei militanti del centrosinistra che non vedono il governo Letta come un esecutivo per dare risposte, ma come l’ennesimo tentativo di curare interessi particolari… sopratutto quelli del Cavaliere. I lavoratori si sentono orfani di quel primo maggio che in alcune città verrà celebrato insieme agli “storici nemici” di Confindustria, in una sorta di “minestrone” che suggella ancor di più una politica di  compromessi. I disoccupati, nel giorno della festa del lavoro, si sentono emarginati.

E’ un primo maggio storico, potrebbe essere l’ultimo da vivere con risentimento e odio… potrebbe essere una speranza per il futuro, potrebbe essere un auspicio per la ripresa… ma poi pesano ancora le parole del neo ministro agli Esteri Emma Bonino: “L’Italia non può rinegoziare il 2,9%”. Moriamo sull’austerity, che fra l’altro deriva da una teoria con conti matematici errati?

E allora perchè sognare un Primo Maggio propositivo se i primi che remano contro a una politica di crescita sono coloro che dovrebbero favorirla?

Ci hanno scippato il Primo Maggio…

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I tempi cambiano… Siamo nell’era del grande blob politico… Con il Pdl che è diventato il Partito Di Letta e con il Pd che è ormai un Partito Disperso forse vittima di stalking e sciolto nell’acido. Siamo nell’era in cui si parla di larghe intese e non di vittoria berlusconiana, di ritorno della dc, ma con un abito da 2.0, dove il governo “serve l’Imu di giugno nel piatto di settembre” quasi fresca di giornata e rimodulata. Dove il menù del giorno è una ricetta fatta di buoni propositi… che prima o poi arriveranno. Siamo nell’era in cui Confindustria sale sul palco del primo maggio… il compromesso storico? No, commistione di interessi! Ma gli industriali non riescono a fare una festa da soli? La destra riesce a pensare qualcosa di autonomo? La sinistra riesce a non farsi scippare almeno la festa del primo maggio dopo che si è fatta rubare il governo?

Sembra proprio l’era dell’Integrazione… ci integriamo così bene che ogni volta perdiamo diritti invece di acquisirli.

Intanto c’è la paura di attentati, c’è una festa che si blinda, il primo maggio che diventa un sorvegliato speciale.

Siamo stanchi… siamo stanchi del terrore e della paura… siamo stanchi come generazione che convive da sempre con lo “stai attento/a”. Siamo stanchi perché siamo la generazione che non ha avuto paura della guerra, ma abbiamo avuto paura l’Aids che ci ha tolto l’istinto di fare l’amore liberamente. Poi la paura dei sentimenti, poi la paura del lavoro,  poi la paura delle tasse,  la paura dello spread,  la paura dell’Europa, la paura di sentirti in balia di una politica governata da un vuoto di saggezza… e ora la certezza di avere di nuovo la Dc. Quella grande balena bianca, quel Moby Dick che si rinnova e si trasforma in una piovra che usa i suoi tentacoli per raggiungere i suoi obiettivi… ma c’era un giorno in cui potevamo forse ancora sentirci di sinistra, non dico rossi che ormai di rosso ci sono rimaste solo le nostre allergie alla Germania, ma almeno di sentirci leggermente rosati… quel giorno era il Primo Maggio, ei fu… e siamo in apnea!

Quando ricominceremo a respirare? Quando cominceremo di nuovo ad avere delle carte in mano da giocare? Noi non vogliamo bluffare ma vogliamo essere artefici del nostro futuro, non succubi di un destino di disoccupazione. Vogliamo quella festa in cui la musica va oltre le note e ti fa pensare che forse potevano costruirci un mondo migliore, un mondo così:

 

Rapper violento invitato al 1° maggio! Fibra contesta.

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“Grave e inopportuna” la scelta di invitare al concertone del Primo Maggio a Roma il rapper Fabri Fibra: nei testi delle sue canzoni divulga “messaggi sessisti, misogini, omofobi e canta l’apologia della violenza contro le donne”.

Questa la posizione presa da Dire, l’associazione nazionale dei centri contro la violenza alle donne che chiede “ai sindacati di fare una scelta responsabile e di revocare l’invito nel rispetto delle donne e di tutte le vittime di violenza omofoba e di femminicidio”.
Arriva subito secca la risposta del rapper:

“Forse non dovrei dare mai per scontato che certi meccanismi del rap, e in generale della musica o ancora più in grande, dell’arte siano noti a tutti. Il rap, come il cinema, racconta delle storie, alle volte crude alle volte spensierate. Spesso le rime e il rap servono per accendere i riflettori dove c’è il buio. Dove c’è il silenzio, le rime arrivano a descrivere mondi spesso mai raccontati. Dover spiegare certe rime come se fossero consce dichiarazioni virgolettate è strano e le deforma, ma le canzoni non sono la realtà. Tutt’altro. Il rapper non prende una posizione sulla canzone che scrive: è l’ascoltatore che è costretto a riflettere e a prendere una posizione. Nel 2013 sono stanco di essere descritto ancora come il rapper violento: in passato mi accusavano di non rispettare le donne nelle rime, ma io scrivevo quello che vedevo non quello che pensavo.Se adesso si sente dire che il femminicidio se lo cercano le donne, credo che si debba essere ancora più chiari e senza fraintendimenti. Basta ascoltare i miei testi più recenti. Non sono mai stato un violento in assoluto. Non essendoci una conoscenza approfondita del rap in Italia, sembra sempre che ciò che canti, lo pensi davvero… Non è così. Oggi la violenza domestica e in generale la violenza sulle donne, sia verbale che fisica, ha raggiunto in Italia proporzioni inquietanti. Tutti ne dobbiamo immediatamente prendere le distanze e deprecarla come uno dei peggiori crimini che si possano commettere. Nemmeno Quentin Tarantino, con i suoi film spesso crudi, crede o incita alla violenza; quella non è la realtà. I suoi film non sono documentari. Il rap segue lo stesso principio…”

C’è da chiedersi però come mai nei film di Tarantino nessuna associazione femminile è mai insorta in difesa delle donne? Forse perché lì il messaggio è chiaro, mentre nelle canzoni del rapper non lo è poi così tanto… e soprattutto perché cantare la violenza?

 

 

 

le novità del Primo Maggio 2013, affidato a Geppi Cucciari!

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Nel 2011 fu Neri Marcorè, poi nel 2012 ci fu una doppia conduzione con Francesco Pannofino e Virginia Raffaele e per il 2013 il Primo Maggio, all’insegna e nell’esclusività dei padri della musica italiana, è stato affidato a Geppu Cucciari. Tra le special Guest Nicola Piovani e naturalmente e Giovanni Sollima che, secondo quanto riferito, scriverà un brano inedito che debutterà proprio a piazza San Giovanni.

 

 

Scontri 1 maggio. Al via le prime misure cautelari.

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