Crisi vs lauto pasto: i buoni pasto alla Camera

ristorante-camera-tuttacronacaE’ libero che segnala che non solo Laura Boldrini, alla Camera, pranza al ristorante e non più al maggiormente economico self service, com’era invece sua abitudina a inizio mandato, ma avrebbe fatto anche un deroga per il suo staff. Al ristorante infatti possono sedere solo i parlamentari, i dirigenti ai massimi livelli e i giornalisti parlamentari accreditati.

Non solo, ma ha accreditato con una deroga al regolamento al ristorante dei deputati anche il suo staff immagine: pasto garantito con tovaglia di broccato anche per il portavoce Roberto Natale, e le addette stampa e immagine del presidente sui social network, Valentina Loiero e Giovanna Pirrotta. Al ristorante poteva già pranzare un altro membro dello staff della Boldrini, Carlo Leoni, essendo ex deputato.

I buoni pasto che può utilizzare chi mangia al ristorantee della Camera sono a spese della comunità e ora valgono di più che in passato. Nel 2012, infatti, questo buono valeva 19,36 euro. Per avere una minima proporzione basti pensare che un impiegato ha buoni basto da 7-8 euro, alle Poste ci sono buoni da 5 euro. Ma non bastava: nel 2013 la somma del buono pasto è stata aumentata a 21,44 euro. Per quel che riguarda la spesa complessiva, su base annua il costo per la Camera è stato nel 2012 di 939.346,90 euro per il ristorante dei deputati e di 558.062,99 euro per il self service dei dipendenti (cui possono accedere anche giornalisti accreditati e deputati), dove il buono pasto pagato dalla amministrazione è circa la metà: poco superiore agli 11 euro. La previsione per il 2013 è quindi di un costo per le casse della Camera intorno al milione e 800 mila euro.

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#Fazioalzalatesta nasce la polemica sul web per l’intervista alla Boldrini

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Ospite da Fabio Fazio a “Che tempo che fa” questa sera c’è la Presidente della Camera Laura Boldrini,che mancava dalla trasmissione da marzo 2013, quando a pochi giorni dall’elezione, aveva accettato l’invito di Fazio. Oggi, in un clima rovente per la politica italiana, in una domenica che precede una delle settimane più difficili per il Parlamento, Laura Boldrini dopo le contestazioni in Aula e sul web da parte del M5S appare nella tv pubblica. Immediata la reazione di Grillo che chiede a Fazio con un post di fare giornalismo e lancia l’hashtag #Fazioalzalatesta.

Questo il post di Grillo sul suo Blog:

La Boldrini in questi giorni sta occupando la RAI raccontando il falso agli italiani.

Non è vero che i cittadini avrebbero pagato l’IMU se avessimo fatto decadere il decreto Bankitalia. Bastava scorporare il decreto come chiesto dal M5S. La Boldrini ha la responsabilità di non essersi imposta al governo, ai burocrati di Palazzo e ha subito la volontà dei poteri forti che hanno voluto saccheggiare7,5 miliardi di euro dalle riserve della Banca d’Italia – soldi di tutti i cittadini – regalandoli a banche private e assicurazioni.

La Boldrini mente in tv e a Montecitorio sulla ghigliottina: è uno strumentonon previsto né dal Regolamento né dalla Costituzione.

Oggi, dopo aver imposto un suo intervento su Rai 1 nella trasmissione dove interveniva la deputata M5S Loredana Lupo, sarà ospite di Fabio Fazio.

E’ capitato già in passato di fronte alle bugie di Letta che Fazio abbia detto di non poter sapere tutto quello che accade in parlamento.

Ci teniamo quindi a informare Fazio.

La Boldrini ripeterà – mentendo agli italiani – che la ghigliottina è democratica e il m5s antidemocratico. Ricordiamo a Fazio cosa disse nel 2009 sulla ghigliottina il capogruppo del Pd alla Camera:http://www.beppegrillo.it/2014/02/la_coerenza_pd_nel_2009_era_contro_la_ghigliottina.html

Può Fazio fare informazione pubblica e imparziale e chiedere conto alla boldrini di questa incoerenza a distanza di pochi anni?

Può Fazio fare informazione pubblica e imparziale e chiedere in quale articolo del Regolamento della Camera e della Costituzione è prevista la ghigliottina? Può chiedere conto alla Boldrini dell’assenza di solidarietà alla portavoce Loredana Lupo aggredita in Aula e quali provvedimenti intende prendere nei confronti del suo aggressore?

Può Fazio fare informazione pubblica e imparziale e chiedere conto alla Boldrini delle sue parole eversive contro l’opposizione che invece dovrebbe tutelare in qualità di presidente della camera?

Può Fazio fare informazione pubblica e imparziale e chiedere conto alla Boldrini della sua responsabilità nel passaggio del decreto legge contro la Costituzione e ai danni degli italiani?

Può Fazio fare informazione pubblica e imparziale e chiedere conto alla boldrini della sua volontà di cambiare il regolamento della Camera per zittire definitivamente le opposizioni?

Può Fazio fare informazione pubblica e imparziale e chiedere conto alla Boldrini della presenza inusitata e incontrollata di lobbisti alla Camera che influenzano e manipolano i deputati del pd come nel caso Sorgenia e Tivelli?

Può Fazio fare informazione pubblica e imparziale e chiedere conto alla boldrini delle irregolarità avvenute in Commissione affari costituzionali prima del passaggio in Aula della legge elettorale firmata Renzi-Berlusconi?

Può Fazio oggi distinguersi nel panorama della stampa italiana e guadagnarsi il suo stipendio milionario pagato dai cittadini?

Immediata la reazione dei simpatizzanti M5S e scoppia la polemica in rete!

 

La Boldrini e l’altolà a Letta?

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Laura Boldrini, ha deciso di scrivere al Premier per fargli presente la sua preoccupazione circa l’uso frequente da parte del Governo dello strumento del decreto legge che da prassi straordinaria è diventata ormai una pratica quotidiana. In questo momento sono ben 9 i decreti legge alla Camera e 6 sono in scadenza nel mese di febbraio. Ecco il testo che il presidente della Camera a inviato a Letta:

“Caro Presidente, desidero rappresentarLe una forte preoccupazione istituzionale derivante dalle oggettive difficoltà – se non impossibilità – di organizzare i lavori della Camera dei deputati a causa del ricorso sempre più frequente allo strumento del decreto legge da parte del Governo. E ciò anche alla luce delle misure cui sono stata costretta a far ricorso nella giornata di mercoledì scorso al fine di garantire, nel rispetto dei principi costituzionali, la messa in votazione del disegno di legge di conversione del decreto legge n. 133 del 2014, prima della scadenza del termine di efficacia del provvedimento previsto dall’articolo 77 della Costituzione. Allo stato, pendono presso le Camere complessivamente 9 disegni di conversione di decreti legge; di questi, ben 6 hanno il termine di scadenza nel mese di febbraio 2014. E’ noto che tale situazione, unita al carattere spesso eterogeneo del contenuto dei decreti, genera tensioni nel rapporto tra maggioranza e gruppi di opposizione; essa incide anche – come è sotto gli occhi di tutti in questi giorni – molto negativamente sull’ordinato svolgimento dei lavori parlamentari, rendendo di fatto assai difficile una razionale programmazione dei lavori stessi, anche alla luce dell’attuale assetto regolamentare che disciplina la procedura di esame dei decreti stessi.  Tutto ciò, peraltro, come ripetutamente rilevato anche da parte dei gruppi parlamentari, costringe di fatto l’Assemblea – chiamata a convertire entro il termine costituzionale una mole così ingente di decreti legge – a concentrarsi pressoché esclusivamente nell’esame dei provvedimenti di urgenza, a scapito dell’esame di altri progetti di legge, anche di iniziativa parlamentare. Ho inteso rappresentarLe quanto sopra, affinché il Governo possa valutare l’opportunità di un uso più appropriato dei vari strumenti normativi a sua disposizione”.

Inedito! Laura Boldrini chiude a chiave l’ufficio della presidenza alla Camera

chiuso-chiave-tuttacronacaIeri rissa alla Camera dei deputati scatenata dal Movimento 5 Stelle, oggi la chiusura degli uffici. Laura Boldrini, che ieri per la prima volta ha fatto ricorso alla “ghigliottina”, oggi ha chiuso a chiave parte degli uffici delle Commissioni di Montecitorio, a partire dal suo. E anche in questo caso si tratta di una prima volta. Forse la presidente della Camera ha preso la decisione per evitare ”occupazioni” della presidenza dopo quella che si è verificata in una commissione a Montecitorio. Ma ai grillini il fatto non va giù. Dice il deputato Nuti:

“La presidente Boldrini ha chiuso tutte le commissioni. E’ una cosa incredibile. Questa mattina alla Camera i commessi ci hanno detto che non è possibile entrare fino a quando non lo stabilisce la Boldrini. Inoltre, il collega Vittorio Ferraresi è stato chiuso a chiave all’interno della commissione Giustizia”.

La Boldrini e la richiesta di suggerimenti in Fb: “Come chiamo il gatto?”

laura-boldrini-mici-tuttacronacaEra aprile quando alla grillina Roberta Lombardi rubavano il portafoglio dentro il quale conservava tutte le ricevute delle spese sostenute. La pentastellata chiedeva consiglio alla rete, con un post in Facebook, su come comportarsi. Ora è la Presidente della Camera Laura Boldrini a rivolgersi al popolo del social blu chiedendo suggerimenti. Ha infatti postato un’immagine dei suoi due gatti chidendo idee per il nome da dare al nuovo arrivato: “Approfitto di questi giorni di pausa per dedicarmi anche ai miei gatti. Da qualche settimana infatti sono diventati due. Al nostro Gigibillo, nome dato da mia figlia Anastasia quando lo abbiamo trovato per strada circa quindici anni fa, si è aggiunto un magnifico gattone nero, a cui ancora dobbiamo trovare un nome (suggerimenti?)”

Grillo vs Napolitano: il comico si vuole appropriare anche del discorso del 31

grillo-napolitano-tuttacronacaL’annuncio lo si legge nella pagina Facebook di Grillo, che avvisa che “Il messaggio di fine anno 2013 di Beppe Grillo sarà trasmesso sul blog alle ore 20.30 di martedì 31 dicembre. Non perdere questo appuntamento. Avvisa tutti i tuoi amici e parenti. In alto i cuori!” Il comico interverrà quindi in contemporanea con il messaggio di fine anno del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. L’evento conta già circa 8mila iscritti, anche se bisognerà comunque attende lo scoccare dell’ora x per sapere quanti effettivamente vi prenderanno parte. Nel frattempo prosegue, come spiega l’Huffington Post, un linciaggio virtuale ai danni di due deputati, Titti di Salvo (Sel) e Andrea Romano (Scelta Civica), che nei giorni predenti il Natale erano intervenuti in aula per chiedere l’accelerazione dei lavori della Camera, così da permettere a tutti i deputati di poter raggiungere le famiglie durante le festività. Grillo ha pubblicato sul social network il video che mostra l’intervento dei due deputati, che sono stati così ricoperti di insulti e minacce. “Avevano paura che il Movimento 5 Stelle li facesse lavorare durante le feste”, ha commentato su Facebook lo stesso Grillo. In poco più di un’ora, centinaia di persone hanno commentato – a modo loro – il post del leader. I soliti “Fannulloni”, “Bast***i” e “Vergognatevi”, ma non solo. C’è chi passa direttamente alle minacce. “Attaccate la corrente a 3000 volt sotto le loro poltrone”, scrive Chicca. “Ma quali famiglie, direttamente al crematorio, assassini statali siete”, è la voce di Michele. “Andate a casa dalle vostre famiglie, ci penso io a mettervi del tritolo in tutte le poltrone”, il commento di Stella. E c’è chi chiede l’intervento delle forze della natura: “Mi chiedo spesso perché l’epicentro di un terremoto devastante non è mai a Montecitorio”.

Napolitano e la lettera contro i decreti legge con dentro qualsiasi cosa

Boldrini,_Napolitano_and_Grasso_tuttacronacaIl Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato oggi venerdì 27 settembre una lettera al presidente del Senato Pietro Grasso e al presidente della Camera Laura Boldrini, con la quale invita il Parlamento a “verificare con il massimo rigore l’ammissibilità degli emendamenti ai disegni di legge di conversione” rispettando criteri di attinenza e omogeneità dei provvedimenti. Napolitano fa riferimento al decreto cosiddetto “salva Roma” e, in genere, agli esiti dell’ingolfamento parlamentare. Come quello che si èverificato in questi ultimi giorni,  durante i quali il Parlamento ha introdotto nei decreti una serie di emendamenti che non c’entravano più nulla con lo scopo originale dei provvedimenti. Ecco il testo della lettera come riportato dal Post:

Le modalità di svolgimento dell’iter parlamentare di conversione in legge del decreto legge 31 ottobre 2013, n. 126 recante misure finanziarie urgenti in favore di Regioni ed Enti locali ed interventi localizzati nel territorio – nel corso del quale sono stati aggiunti al testo originario del decreto 10 articoli, per complessivi 90 commi – mi inducono a riproporre alla vostra attenzione la necessità di verificare con il massimo rigore l’ammissibilità degli emendamenti ai disegni di legge di conversione.

Numerosi sono stati i richiami formulati nelle scorse legislature da me – in presenza di diversi Governi e nel rapporto con diversi Presidenti delle Camere – e già dal Presidente Ciampi alla necessità di rispettare i principi relativi alle caratteristiche e ai contenuti dei provvedimenti di urgenza stabiliti dall’articolo 77 della Costituzione e dalla legge di attuazione costituzionale n. 400 del 1988.

Come è noto questi principi sono stati ribaditi in diverse pronunce della Corte Costituzionale. In particolare nella sentenza n. 22 del 2012 la Corte ha osservato che “l’inserimento di norme eterogenee rispetto all’oggetto o alle finalità del decreto spezza il legame logico-giuridico tra la valutazione fatta dal Governo dell’urgenza del provvedere e i provvedimenti provvisori con forza di legge”, valutazione fatta sotto la propria responsabilità e sottoposta a giudizio del Capo dello Stato in sede di emanazione. Conclude la Corte affermando che “la necessaria omogeneità del decreto legge deve essere osservata anche dalla legge di conversione”, riservandosi la facoltà di annullare le disposizioni introdotte dal Parlamento in violazione dei suindicati criteri.

Proprio a seguito di questa sentenza il 22 febbraio 2012 ho inviato ai Presidenti pro-tempore delle Camere una lettera nella quale avvertivo che di fronte all’abnormità dell’esito del procedimento di conversione non avrei più potuto rinunciare ad avvalermi della facoltà di rinvio, pur nella consapevolezza che ciò avrebbe potuto comportare la decadenza dell’intero decreto legge, non disponendo della facoltà di rinvio parziale. Esprimevo inoltre l’avviso che in tal caso fosse possibile una parziale reiterazione che tenesse conto dei motivi posti alla base della richiesta di riesame. La stessa Corte Costituzionale, del resto, fin dalla sentenza n. 360 del 1996, ha posto come limite al divieto di reiterazione la individuazione di nuovi motivi di necessità ed urgenza.

Rinnovo pertanto nello stesso spirito di collaborazione istituzionale l’invito contenuto in quella lettera ad attenersi, nel valutare l’ammissibilità degli emendamenti riferiti ai decreti legge, a criteri di stretta attinenza allo specifico oggetto degli stessi e alle relative finalità, anche adottando – se ritenuto necessario – le opportune modifiche dei regolamenti parlamentari.

Grasso contro il balletto sexy di Miley Cyrus

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 Il balletto (senza dubbio di cattivo gusto) di Miley Cyrus è arrivato anche al Presidente  del Senato Pietro Grasso che, anche se deve prestare  attenzione alla disoccupazione e al baratro che, ora dopo ora, rischia di ingoiare l’Italia, ha trovato  tuttavia  il tempo di intervenire su problemi di costume e bacchettare i giornalisti. Tra un governo sempre in bilico, lo sforamento del 3%, l’Europa con il fiato sul collo ecco le sue considerazioni sull’ex adolescente di Disney Channel.

“Nelle ultime settimane una ragazzina di venti anni, ex star della Disney, ha deciso di conquistare l’attenzione dei media con un balletto e un video molto provocatori e ad alto contenuto erotico. In ogni sito di informazione del mondo abbiamo avuto video e gallerie fotografiche, nell’ordine: del balletto, delle imitazioni, delle parodie, delle reazioni e delle curiosità, ognuna di queste corredata da immagini esplicite di adolescenti seminude”, osserva Grasso che suggerisce invece alle testate maggiormente impegnate nella lotta alla violenza di genere “di fuggire dalla tentazione di qualche contatto in più, e di declinare l’invito implicito a partecipare ad una campagna di marketing così ben costruita”.

Ma se il Presidente del Senato vuole fare una campagna contro la mercificazione del corpo femminile, può guardare  anche il materiale che dilaga in terra italiana, senza andare oltre oceano. Nel frattempo poi c’è da notare che Cyrus ha fatto ancora parlare di sé dondolando nuda su una palla demolitrice o con l’esibizione a Las Vegas, ma molti hanno anche ironizzato sulla cantante demolendone proprio la vena sexy che invece stava diventando un leitmotiv della campagna pubblicitaria…  Oggi di scandaloso c’è ben poco in una cantante seminuda, meglio guardare alla politica  per tentarne una moralizzazione.

Laura Boldrini in visita all’Università di Foggia: flash mob e striscioni di protesta

flashmob-foggia-boldrini-tuttacronacaIl presidente della Camera Laura Boldrini è arrivata a Foggia in occasione dell’inaugurazione del Polo Bio-Medico e del dipartimento degli Studi Umanistici dell’università cittadina. Ad accoglierla, flash mob e striscioni affissi nelle vicinanze dell’Università di Foggia e all’ingresso del CUS di via Napoli. Sullo striscione preparato da militanti di Forza Nuova, Nuovo Ordine Nazionale e Lotta studentesca, la scritta: “La Boldrini pensa agli immigrati, ma i foggiani muoiono disoccupati”. I movimenti, riguardo l’inaugurazione, dicono: “Una bella notizia, seppur alla vigilia di due campagne elettorali, quella comunale e della regione Puglia, dove il Rettore Volpe si è autocandidato alla guida della città, e dove Vendola, suo concittadino di Terlizzi, dopo averlo messo di sana pianta a Foggia, ne sarà il suo sponsor naturale”. Da parte loro “dissentono dal tono adulatorio e servile di tutta la politica foggiana” e rincarano la dose “è la vecchia tattica democristiana di fare quattro anni di danni per mano della sanità pugliese, con scandali, sperpero di denaro pubblico, lista di attese annuali per esami di vitale importanza, aumenti dei ticket, e decine di disservizi, salvo poi gli ultimi mesi tagliare nastri con tanta bella gente che batte le mani, ma non è di questo che vogliamo parlare, perlomeno non ora”. Ecco quello che interessa loro: “Ognuno ha le sue priorità, le nostre sono quelle degli Italiani, delle famiglie italiane e quelle dei giovani una volta precari, ora solo disoccupati, quelle della Boldrini, è solo e comunque quella degli immigrati, altro non esiste, ed anche in occasione di inaugurazioni di un polo universitario, s’inventa un percorso tortuoso per ignorare i problemi italiani, ed ancor di più foggiani; La Boldrini rappresenta un autogol clamoroso per le istituzioni italiane, ed è comunque libera di dare le priorità che meglio crede. Noi dal canto nostro siamo altrettanto liberi di contestarne le scelte, in quanto lo stipendio del presidente della Camera è anche pagato con i nostri soldi, quelli degli italiani”

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Ricatto al fratello del presidente della Camera!

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“Paga o spiffero ai giornali i segreti su tua sorella e sulla tua famiglia”. Un uomo di circa 40 anni,  originario di San Marino, dopo aver messo insieme una sorta di dossier con notizie totalmente prive di fondamento ha contattato Ugo Boldrini – fratello del presidente della Camera, Laura Boldrini –  e ha minacciato di rivelare le fantomatiche notizie raccolte ai giornali. Per il silenzio chiedeva qualche migliaio di euro. Il ricattatore è stato infine arrestato venerdì pomeriggio in flagranza di reato a Monte Roberto (Ancona). L’uomo si trova ora nel carcere di Montacuto a disposizione del magistrato inquirente.

 

La camera ha approvato il decreto del fare

ddlfare-camera-tuttacronacaApprovato dall’Aula della Camera il decreto del fare, che aveva incassato la fiducia con 427 sì e 167 no due giorni fa. Dopo tre giorni di maratona  oratoria dei gruppi parlamentari d’opposizione impegnati nell’ostruzionismo, ora il testo passa in Senato per la seconda, e probabilmente ultima, lettura. Nel provvedimento sono presenti diverse misure volte a sostenere il flusso del credito alle imprese, semplificare la burocrazia e abbreviare la durata dei procedimenti civili, anche attraverso il ripristino della mediazione obbligatoria per un ampio spettro di controversie. Il decreto introduce anche un finanziamento agevolato per le aziende che vogliono rinnovare macchinari e impianti ad uso produttivo, oltre ad ampliare le regole di accesso al Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese. Estesa la Robin Hood Tax, l’addizionale Ires sugli extra-profitti, anche alle imprese energetiche di dimensioni minori, con un volume di ricavi superiore a 3 milioni di euro e un imponibile di oltre 300mila euro. Il decreto mobilita investimenti in infrastrutture per un totale di circa 3 miliardi di euro. Il grosso deriva dal fondo di 2,03 miliardi (per il quadriennio 2013-2017) istituito al ministero delle Infrastrutture e che servirà a garantire la continuità dei cantieri in corso o l’avvio di nuovi lavori. Scende a 200 da 500 milioni il valore minimo delle infrastrutture per le quali è previsto il regime di defiscalizzazione parziale. Ma il decreto limita anche i poteri di Equitalia per venire incontro alle esigenze dei contribuenti in difficoltà. La possibilità di rateizzare il pagamento delle imposte è ampliata fino a 120 rate (prima erano 72) e sale a otto da due il numero minimo di rate non pagate, anche non consecutive, a partire dal quale il debitore decade dal beneficio della rateizzazione. Inoltre, il governo ha stabilito l’impignorabilità della prima ed unica casa a fronte di debiti iscritti a ruolo, ad eccezione dei casi in cui l’immobile sia di lusso. Slitta al 16 ottobre il primo versamento della Tobin Tax, introdotta dal governo Monti e dalla quale il ministero dell’Economiasi attende un gettito di circa 1 miliardo l’anno. L’offerta di accesso a internet tramite reti Wi-fi nei negozi e nei locali non richiederà più l’identificazione degli utenti. Uno degli emendamenti approvati che più hanno fatto discutere esclude il tetto alla remunerazione dei dirigenti che lavorano in società non quotate titolati di servizi di interesse generale come Poste e Ferrovie dello Stato.

Il pentastellato malato di sclerosi multipla preso in giro dai deputati

matteodall'osso-tuttacronacaE’ Giulia di Vita che firma un post, accompagnato da un video, apparso sul blog di Beppe Grillo. Il tema è il comportamento dei deputati durante l’intervento di Matteo Dall’Osso, cittadino M5S alla Camera affetto da sclerosi multipla. Nel post si legge: “Conoscete tutti ormai Matteo Dall’Osso, cittadino M5S alla Camera, e la sua incredibile storia, è affetto da sclerosi multipla ma vive meglio di chiunque altro. Ha appena fatto il suo intervento in Aula, è l’una di notte, è stata una giornata pesante per tutti, figuriamoci per lui, mentre leggeva il suo discorso ha perso il filo, può capitare a chiunque. Gli umani colleghi dagli scranni di Pd e Scelta Civica hanno cominciato a fare battutine sulla sua difficoltà “dategli il foglio giusto!“, ripetevano le sue parole balbettando a sfottò, mormoravano, ridevano, lo guardavano divertiti. Avvisati poi dello stato di Matteo qualcuno ha chiesto scusa per la palese, vergognosa, indecente, schifosa, indecorosa gaffe. L’arte dell’ipocrisia. Signori, ci troviamo a lavorare con questa gente. Come possono stupire gli scempi che stanno facendo al Paese e la costante indifferenza per i cittadini italiani più deboli? Dopo gli sfottò a fine intervento Matteo ha concluso dicendo “e come dissero tre violoncellisti sul Titanic mentre stava affondando ‘è stato un piacere suonare con voi”. Ma anche no.

Battibecco in Aula tra Laura Boldrini e Renato Brunetta

boldrini-brunetta-tuttacronacaBattibecco nell’Aula della Camera tra Laura Boldrini e Renato Brunetta dopo che il capogruppo del Pdl ha chiesto alla presidente una censura per la deputata del M5S Carla Ruocco. La pentastellata ieri lo aveva definito “capo indiscusso del gruppo unico del malaffare, delle larghe intese e dell’inciucio”. Brunetta ha anche annunciato che si sarebbe avvalso di tutte le prerogative a difesa della sua onorabilità. Nel suo tentativo di mediazione, la Boldrini ha risposto: “bisognerebbe evitare queste cose inopportune. Mi dispiace se c’è stata un’offesa. Tutti evitino un linguaggio offensivo; non aiuta né qui dentro né fuori di qui”. Ma all’ex ministro queste parole non sono bastate: “Io chiedo la censura!”, ha urlato. Il presidente l’ha subito fermato: “Non è questo il tono. Vedrò il verbale e mi regolerò di conseguenza…”

Laura Boldrini vola Ryanair

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La Repubblica pubblica alcune foto scattate da  una lettrice, a bordo di un aereo Ryanair in attesa di decollare dall’aeroporto di Bruxelles-Charleroi. Tra i passeggeri anche il presidente della Camera Laura Boldrini.

La Boldrini quindi vola low cost a differenza di altri politici che scelgono la business class in compagnie prestigiose.

 

Laura Boldrini e il corpo della donna nella pubblicità

LauraBoldrini

In un’intervista al Mattino, la presidente della Camera Laura Boldrini afferma che per per fermare la violenza sulle donne serve partire “dalla disoccupazione femminile: in Italia solo il 47% lavora, percentuale tra le più basse d’Europa. E al Meridione si scende ancora”. Ma “la donna che lavora e’ più libera, ha più possibilità di decidere della sua vita”. Ma è indispensabile anche creare “norme sull’utilizzo del corpo della donna nella comunicazione e nella pubblicità” perché “se la donna viene resa oggetto nella sua immagine puoi farne quel che vuoi”. E’ determinata a dar voce ai tanti “eroi positivi ignorati dai media” la Boldrini, e per questo è intenzionata ad “di aprire la Camera per farne la casa della buona politica. Due volte al mese incontrerò le associazioni che si occupano di temi specifici, coinvolgendo anche la commissione parlamentare competente sul tema in discussione, il ministro e il sottosegretario”. Ma le sue idee non si limitano a questo, vorrebbere rendere Montecitorio più vicino alla gente e anche “più comprensibile l’iter legislativo”, velocizzando anche l’iter delle leggi oltra a creare “percorsi stabiliti e certi alle leggi di iniziativa popolare”.
Ma a cosa si riferisce la presidente della Camera quando parla della donna “resa oggetto”? La pubblicità è la forma di comunicazione più pervasiva e s’insinua ovunque, creando così un sostrato culturale che s’insinua nelle menti ed è in grado d’influire sul nostro modo di pensare. Il corpo femminile ormai viene utilizzato per vendere prodotti di qualunque tipo con immagini che propongono un costante ammiccamento all’atto sessuale trasmettendo un messaggio indiretto: che può essere usato a piacimento. Di seguito una carrellata di pubblicità… che valgono più di molte parole.

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Sallusti accusa la Boldrini e mette alla gogna i dissidenti di Brescia

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Parole violente quelle di Sallusti che accusa la Presidente della camera “La Boldrini non ci rompa i coglioni. O difende tutte le donne o non ne difende nessuna”. Ospite a In Ond,a Alessandro Sallusti condanna i dissidenti di Brescia dopo le contestazioni subite da alcune parlamentari del Popolo delle Libertà in piazza Duomo, e segnala che stavolta, nonostante gli ‘epitaffi’, nessuno è intervenuto a difenderle.

E allora, dice Sallusti, così non si fa: “Oggi in piazza c’erano troppi fascisti, quelli di Sel e quelli del MoVimento 5 Stelle”.

Sallusti fa i processi in poche ore forse potremmo metterlo alla giustizia per risolvere i tempi lunghi delle cause italiane.

Le minacce alla Boldrini… facciamo una legge per il web

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Laura Boldrini non ha paura e lo dice a chiare note dalle pagine de La Repubblica, nella quale chiede però di istituire una legge per il web dopo le minacce che ha subito.

«Io ho chiesto di non essere scortata. Non ho paura di camminare per Roma. Mi pare molto più pericoloso che si diffonda in rete una cultura della minaccia tollerata». Le questione, rileva, «non riguarda solo me. Quando una donna riveste incarichi pubblici si scatena contro di lei l’aggressione sessista. Mi domando se sia giusto che una minaccia di morte che avviene in forma diretta o con una scritta sul muro sia considerata in modo diverso dalla stessa minaccia via web. Chiedo che si apra una discussione serena e seria. Se il web è vita reale e produce effetti reali, non possiamo più considerare meno rilevante quel che accade in Rete».

Il giorno dei Presidenti… o no? Al via la diciassettesima legislatura

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La prima convocazione di Camera e Senato, dove i lavori inizieranno rispettivamente alle 10.30 ed alle 11, sancisce oggi l’apertura della diciassettesima legislatura. A Montecitorio e Palazzo Madama, l’ordine del giorno per oggi è lo stesso: la costituzione dell’ufficio provvisorio di presidenza, la costituzione della Giunta delle elezioni provvisoria, la proclamazione dei parlamentari subentranti e l’elezione del presidente. Per questo primo giorno l’assemblea alla Camera sarà presieduta dal più anziano per elezione tra i vicepresidenti della legislatura precedente, ossia il deputato del Pdl Antonio Leone, mentre al Senato il compito sarà svolto dal senatore a vita più anziano, Emilio Colombo.

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