Chi intasa l’iter della giustizia con denunce deliranti?
Arriva il libro “Precari (fuori) legge. Ogni giorno in tribunale”, scritto da Paola Bellone,vice procuratore onorario (Vpo), dove si racconta la sete di giustizia degli italiani per reati assurdi. Dalla donna che guida di notte ubriaca fradicia con accanto un peluche gigante, alla denuncia di un “tutore della morale”: “Sul lato della strada due donne mostravano una le gran tette e una il gran culo”. Si passa poi al processo a un impiegato reo di aver scritto all’azienda “di comprare gomme da masticare” contro “l’alito pestilenziale della signorina S.R.”. Non manca l’uomo che ha denunciato la nuora perché gli agnolotti non erano fatti secondo la tradizione. C’è il caso dell’estetista che attacca le unghie con l’attak e il pescivendolo che sul cartellino esposto scrive “tonno” invece che il corretto “Thunnus tynnus”.
Naturalmente non tutte queste cause arrivano in tribunale, ma intasano comunque la giustizia. Anche la denuncia più assurda deve essere registrata da un poliziotto che la girerà in procura. Un procuratore quindi dovrà leggerla e scriverla sul “modello 45” (che prevede nome, indirizzo dei protagonisti, riassunto dei fatti) e poi decidere cosa farne. Nel caso si opti per l’archiviazione si dovrà comunque avvertire il querelante con raccomandata di ricevuta di ritorno per permettergli di fare ricorso. Il Gip infine deciderà cosa farne ed eventualmente motivare l’archiviazione che va protocollata.