12 mesi di Starbucks: la sfida di Beautiful Existence

starbucks-tuttacronacaBeautiful Existence ha 40 anni e ama le sfide. Se nel 2011 ha comprato tutti i beni per sé e per la sua famiglia sul sito Goodwill e nel 2012, sempre per mettersi alla prova, ha seguito tutti i consigli di Parents magazine, nel 2013 ha deciso di consumare ogni pasto, dalla colazione alla cena, da Starbucks, senza alcuna eccezione. La sua esperienza l’ha raccontata in un blog e ha dovuto sborsare ogni mese tra i 500 e i 600 dollari. Senza contare che, madre di due figli, ha continuato a far la spesa e a cucinare per loro. Ha portato avanti la sfida a base di frappuccino, latte, muffin e alimenti presenti nel menù della catena senza essere stata pagata e, a chi chiede perchè l’abbia fatto, risponde: “Perché AMO essere umana e AMO il privilegio di essere in grado di farmi la domanda PERCHE’?”. Ora è già scattata la nuova avventura: nel 2014 vuole imparare più di 80 sport ricreativi dell’azienda Rei. 

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Quando il pranzo… lo disegna papà!

panini-tuttacronacaDavid Laferriere, illustratore del Wheaton College nel Massachusetts, prepara con amore i panini ai propri figli, disegnando ogni giorno un soggetto diverso sui sacchetti in cui li ripone. L’uomo ha deciso di condividere le sue crazioni su Flickr: ”Ecco i sandwitch bag che condivido con i miei ragazzi”, scrive. E spiega: ”Un’abitudine nata per rallegrare la loro pausa pranzo a scuola”. E che regala sorrisi anche agli utenti che lasciano commenti toccanti online da altri genitori, che dimostrano come l’affetto per i propri figli passi anche dalle piccole cose

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La Cina punta il dito contro Starbucks: prezzi troppo alti

starbucks-tuttacronacaLa stampa e la televisione cinese hanno denunciato la catena di caffè americana Starbucks. Secondo i media, infatti, l’azienda imporrebbe prezzi eccessivi per la popolazione. La tv di Stato ha diffuso la scorsa domenica un’inchiesta secondo la quale una tazza del loro famoso caffè può costare anche 27 yuan (3,22 euro): confrontando questo prezzo con quelli praticati da Starbucks a Londra, Chicago e Bombay l’ha conclusione è stata che quelli imposti in Cina sono nettamente superiori. Brutta grana per Schultz, la mente dietro la catena, che proprio in questi giorni, parlando dell’espansione, spiegava che: “La Cina ci sta regalando grandi emozioni. Sino a poco tempo fa i nostri clienti erano soprattutto turisti o americani che lavorano là, adesso sono gli abitanti del posto la fetta più grande. Vuol dire che li abbiamo conquistati”.

A pranzo con Pjanic, preso d’assalto in ristorante a Casalpalocco

A pranzo con Pjanic, preso d'assalto in ristorante a Casalpalocco -tuttacronaca

La voce si è diffusa alla rapidità della luce e sono stati molti i tifosi, i curiosi e i fotografi che hanno preso d’assalto un noto ristorante del centro residenziale romano, Casalpalocco, che affaccia su Ostia, dove stava pranzando Pjanic. Il giocatore ha accettato di farsi fotografare e ha risposto con disponibilità alle numerose richieste di autografi e ben presto le persone hanno dovuto convenire che il campione è un «Fuoriclasse anche fuori dal campo».

Non di solo caffè vive Starbucks

starbucks-tuttacronacaI newyorkesi ben lo sanno: entrare in un negozio della catena di caffè Sturbuck significa scegliere tra le tante proposte. Caffè, frappuccini, cioccolate, smoothies. Ma non solo, ora sono arrivati anche i thè e la rivoluzione non si ferma qui. A New York, nel negozio all’angolo tra Times Square e Bryant Park, il verde dei grembiuli ha lasciato il posto al rosa. E non è solo una questione di colori, ma anche di profumi. Perchè affacciarsi alla porta è ora una nuova esperienza: non più solo quei bicchieri giganti da degustare mentre si passeggia per strada, ma anche cornetti. Una colazione completa. Che è destinata a cedere il posto anche a pranzi e cene a base di sandwich, zuppe e verdure, all’insegna del mangiar sano. Perchè Starbucks prova, ancora, a reiventarsi e non limitarsi ad essere un fornitore di caffeina. Come spiega il proprietario della catena, Howard Schultz, in una recente intervista al New York Times: “Stiamo andando bene, i conti sono sani e le azioni continuano a salire. Ma in tempi di crisi chi si accontenta prenota la sua fine: questo è il momento di investire, di farsi venire nuove idee”. E’ dal 2011 che l’azienda si scatena sul mercato: 20 milioni di dollari per Evolution Fresh specializzata in succhi di frutta freschi, 620 per Teavana marchio di thé, 100 per La Boulange che sforna prodotti di pasticceria. E ora? “Non prevedo altreacquisizioni a breve, magari faremo accordi strategici”. Tra questi, uno con la Danone, per commercializzzare una specialità greca. Quello che stupisce di più, però, e che cambia maggiormente “il profumo che si respira” nei punti vendita, è comunque La Boulange, con i suoi croissant integrali, normali o al cioccolato. Ma tra trovare gli spazi adatti e formare i commessi non è stata una passeggiata. Spiega il fondatore, Pascal Rigo, rimasto in azienda e che ha gestito la trasformazione: “E’ stata dura, ma adesso siamo sulla buona strada. Gli automatismi sono quelli giusti e presto tutti i nostri negozi avranno la pasticceria”. Ma se Schultz vuole dedicarsi anche alla ristorazione ed è positivo, non tutti la vedono come lui. Come l’analista, Bonnie Herzog: “Sono operazioni che presentano dei rischi. Quando la Pepsi provò a lanciarsi nel mondo degli snack e dei cereali fu un disastro. Il pericolo principale è quello di perdere di vista il proprio core business trascinando nei guai tutta la società”. E un altro, John Moore, aggiunge: “La sfida del cibo è per loro cruciale, la combattono senza grande successo da 20 anni: la loro stessa sopravvivenza è legata al risultato di questa nuova avventura”. Schultz rilancia: “La Boulange è solo il primo passo, la nostra sarà una trasformazione radicale”. E non è difficile credergli.

Imprenditore picchia convivente: il pranzo non era pronto!

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Violenza contro la convivente da parte di un piccolo imprenditore edile 56enne di Montebelluna (Treviso) aggravato dai futili motivi: sembra infatti che l’uomo al rientro dal lavoro non abbia trovato il pranzo pronto in tavola. Questo fatto, insieme a una buona dose di alcol avrebbe mandato in escandescenza l’uomo che avrebbe pesantemente insultato, schiaffeggiato e sbattuto contro un muro la compagna di 32 anni. Ma questo sarebbe stato, secondo il racconto della vittima solo l’atto finale di una serie di violenze già subite dalla donna. I due erano andati a convivere lo scorso anno, e subito erano iniziate le liti. Alcuni mesi fa la 32enne poi aveva ricevuto una telefonata da una donna che l’informava di avere una relazione con il 56enne. Così la donna aveva interrotto il rapporto ed era tornata dai genitori. L’uomo si era presentato dando in escandescenze e  alla fine, aveva   convinto la compagna a ritornare insieme. Lo scorso giugno, un nuovo eccesso d’ira: il 56enne afferra la partner al collo e la prende a schiaffi. La 32enne lo abbandona una seconda volta. Una decina di giorni fa, però, di fronte alle promesse di cambiamento acconsente a riprendere la convivenza. Ora l’uomo è stato arrestato grazie alle nuove norme contro la violenza su le donne.

Un pranzo agli atti: Vendola, la sorella, il giudice De felice

vendola - sorella - giudice
E’ finito agli atti del procuratore generale della Cassazione il caso del pranzo della sorella di Nichi Vendola con il giudice di Bari Susanna De Felice. Il magistrato, che ha poi assolto il leader di Sel dall’accusa di abuso d’ufficio, era stato visto in un ristorante in compagnia della sorella del governatore pochi giorni prima del processo. E il pm Bretone ha riferito la circostanza al Csm, che ha a sua volta inviato gli atti in Cassazione.
Ascoltato dalla Prima Commissione di Palazzo dei marescialli il 12 febbraio, Bretone ha riferito che a raccontargli del pranzo era stata una giornalista informata a sua volta dell’accaduto da una collega, che aveva visto a pranzo De Felice con Patrizia Vendola. Ma il pm ha anche detto al Csm di non poter garantire sulla veridicità di quanto gli era stato comunicato.

Piuttosto che approfondire direttamente la questione i consiglieri hanno deciso di inviare gli atti al Pg della Cassazione Gianfranco Ciani, titolare dell’azione disciplinare nei confronti dei magistrati. Infatti, se effettivamente il giudice De Felice avesse incontrato la sorella del governatore della Puglia alla vigilia del processo a Vendola, si tratterebbe di un comportamento da valutare in sede disciplinare.

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