
Ezequiel Lavezzi, ex calciatore del Napoli, aveva già i suoi problemi giudiziari. I suoi procuratori infatti erano stati accusati di presunta evasione fiscale internazionale, ora arriva l’altra accusa che lo indaga per ricettazione e il suo nome è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica del capoluogo campano.
I fatti contestati risalgono a un anno fa quando ci fu l’addio del Pocho alla squadra alla squadra partenopea che lo portò a trasferirsi in Francia. E proprio mentre si trovava in aeroporto quello che doveva essere un controllo di routine, da parte degli uomini dell’Agenzia delle Dogane, si rivelò invece una incredibile scoperta. Dentro a uno degli imballaggi di Lavezzi fu ritrovato un reperto archeologico di inestimabile valore: il busto marmoreo riproducente la testa di un filosofo, risalente all’epoca romana. Un pezzo rarissimo risalente al primo secolo dopo Cristo. Con ogni probabilità il reperto proveniva dalla zona di Pompei.
Il giocatore si giustificò dicendo: «Mi è stata regalata», e poi aggiunse: «Vi ripeto, io non conosco la provenienza di quest’opera d’arte. Si tratta di un omaggio che mi ha fatto un napoletano che vive a Posillipo. Altro non sono in grado di dirvi».
Adesso le indagini sono in corso per capire se il giocatore possa aver avuto delle responsabilità e per accertare la posizione di colui che omaggiò Lavezzi con un’opera d’arte probabilmente saccheggiata da Pompei. Si immagina un traffico ben più vasto, date le condizioni in cui versa il sito archeologico, è facile che ci sia un trafugamento di opere provenienti proprio da quel patrimonio dell’Unesco che sta agonizzando. I governi si susseguono, ma resta un “malato senza cure”.
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Pubblicato da tdy22 in luglio 10, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/07/10/lavezzi-dopo-la-presunta-evasione-fiscale-arriva-la-ricettazione/