Quella pista ciclabile a Roma che proprio ciclabile non è!

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Quella pista ciclabile che proprio ciclabile non è! La denuncia è stata divulgata sul web da Rotafixa su “comune info” e mette in luce le problematiche che si stanno riscontrando su un percorso ciclabile romano che doveva essere l’apripista per altre iniziative simili. La via è una delle arterie più importanti di Roma, la Nomentana e in particolare un tratto che va da Porta Pia a Piazza Sempione. Che problemi ci possono essere su una strada ampia, a più carreggiate e dritta? Secondo Rotafixa, il Comune, con l’avallo del tecnico, è riuscito a rendere una pista ciclabile non ciclabile!

Prendete nota di questo nome, sconosciuto ai più: Pierfrancesco Canali, architetto dell’Agenzia mobilità di Roma. Ora vi spiegherò perché dovrete ricordarlo, ma prima vorrei che vi segnaste anche quest’altro nome: Guido Improta, assessore alla Mobilità del comune di Roma.Iniziamo da Improta: ieri, 29 gennaio, l’assessore presenta il nuovo piano per la mobilità di Roma. All’interno di questo anche il progetto per la ciclabile di via Nomentana, una corsia per le bici chiesta da anni dai gruppi di ciclisti organizzati della zona….

Sempre su Comune Info si può leggere:

Ebbene, tecnici del comune, con l’avallo finale di Improta – di cui riporterò a breve le parole – sono riusciti a distruggere la linea retta della ciclabile con 87 (ottantasette) attraversamenti della sede stradale, obbligatori per le bici. Una follia, a firma del primo nome che ho citato sopra, Pierfrancesco Canali, che naturalmente si nasconde dietro l’essere un tecnico (mi scusino i tecnici veri per l’uso abusivo del termine in questo caso): la responsabilità è politica. E dunque ecco Improta.E che dice Improta? Voilà: ”Sulla pista ciclabile Nomentana c’è una conferenza dei servizi convocata per fine mese per il varo del progetto. Ma probabilmente ci saranno altre piste prima”, ha osservato durante la conferenza stampa di presentazione del Piano. Ottantasette attraversamenti in quattro chilometri?, gli chiedono i giornalisti. “Questa è l’unica soluzione progettuale per avere una pista su quell’asse stradale. La proposta tecnica è valida e sostenibile da punto di vista trasportistico ed economico. Costerà qualche centinaio di migliaio di euro. Potrebbe essere pronta entro l’anno”. Eccola, la truffa. molteplice. Un assessore, ex Alitalia che vola così alto da essere probabilmente in stato di anossia perenne, che risponde una castroneria del genere o non ha visto proprio il progetto, o non capisce un’acca della moderna ciclabilità (scorrimento continuo il più possibile diretto), o intende avallare lo sfruttamento dei fondi comunitari per la ciclabilità sprecando risorse in questo folle modo per finalità che, francamente, mi sfuggono ma di cui spero venga politicamente chiamato a rispondere. Propendo per il terzo caso.

Mi astengo sulla valutazione della giunta Marino e lo faccio sia per carità sia per non autofomentarmi fino all’infarto. Voglio però sottolineare che l’assurdità degli 87 attraversamenti sia dovuta alla volontà progettuale di non disturbare l’attuale stato delle cose, addossando ai ciclisti l’obbligo di percorrere una ciclabile di fatto inutile e inutilizzabile.

Qui di seguito una cronistoria del progetto della ciclabile Nomentana, di cui ringrazio l’animatore del gruppo “Ciclabile Nomentana Subito” Guido Fontani, laddove il subito ha la caratteristica tutta italiana di iniziare qualche decennio prima, come reso evidente dalla sottostante cronistoria: a voi la valutazione e il retrogusto di beffa. Stimolo i gruppi organizzati di ciclisti romani a denunciare l’oscenità di questa progettazione, allontanare il progettista destinandolo ai censimento dei gabbiani a Malagrotta e censurare pubblicamente un assessore (organo politico) che riesce a dire una simile scemenza.

– 1990 il sindaco Carraro annuncia l’unilinea bus e pista ciclabile sulla Nomentana:

l’unilinea si fa, e la ciclabile no.

– 2006 l’assessore all’ambiente Esposito commissiona il progetto per la ciclabile; viene approvato e finanziato, Veltroni si impegna pubblicamente alla realizzazione entro il 2008, poi si dimette.

– 2012 L’assessore all’ambiente Visconti con un videomessaggio congiunto con il sindaco Alemanno si impegna alla realizzazione della ciclabile entro la primavera del 2012. Poi per approvare il bilancio la definanziano.

– 27 gennaio 2014 il presidente del Municipio III comunica che è in appalto la ciclabile, ma il progetto è stato rivisto dall’architetto Pierfrancesco Canali: il progetto è stravolto, non arriva più a piazza Sempione ed è praticamente inutilizzabile.

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Marino pedala sempre più solo

marino-solo-tuttacronacaE’ Il Giornale a raccontare dell’attuale sindaco di Roma Ignazio Marino, che si trova a fare i conti con un Pd che sembra voltargli le spalle, stanco del suo atteggiamento, e trova invece appoggio presso Pdl e cinque Stelle. Sembra che neanche Goffredo Bettini, che fin qui l’ha sempre sostenuto, riuscirebbe più a parlargli neanche al telefono, tando da optare per candidare a segretario del Pd romano Lionello Cosentino, amministratore esperto ed ex assessore regionale alla Sanità, affinchè controlli da vicino il Primo Cittadino. “Dobbiamo tenere a bada quel matto”, avrebbe spiegato Bettini ai suoi. Ormai per il suo stesso partito Marino è diventato Forrest Gump e fa impazzire un po’ tutti. Dice la renziana Lorenza Bonaccorsi: “Prima Roma era governata malissimo da Alemanno. Ora però non è proprio governata, e non so cosa sia peggio”. Mentre un dirigente laziale dei democrat aggiunge: “Marino è ingestibile, irascibile, intrattabile, non ha rapporti con la sua maggioranza, diserta le riunioni con i consiglieri comunali, rifiuta quelle con i presidenti di Municipio”. E gli aneddoti non mancano: “Ha tutti i giornali romani contro, all’Atac succede di tutto e lui non ha ancora cambiato un solo dirigente, ha litigato con i Vigili urbani, con la Prefettura, con Caltagirone, con i commercianti, con diversi assessori, e pure con la donna delle pulizie che gli ha spostato una fioriera in ufficio”. Riporta Il Giornale:

Gli aneddoti al veleno, veri o falsi che siano, si sprecano. Quel che è certo è che le recriminazioni e le lamentele di Poteri forti offesi, associazioni di categoria scontente, lobby deluse, consiglieri esasperati si riversano tutte sul Nazareno. E i dirigenti Pd sono impotenti, perché il sindaco non risponde neppure al telefono, e disperati, perché temono che alla prossima occasione il tutto si tradurrà in una potente sberla elettorale. Il presidente del Consiglio comunale Mirko Coratti, Pd, a metà ottobre ha annullato la seduta. Per protesta contro il sindaco: “Ogni seduta costa 6-7mila euro e visto che la Giunta non produce atti e delibere da votare, è inutile buttare soldi”. Dall’insediamento di Marino, ha spiegato, “ce ne sono arrivate tre o quattro. Di grande rilievo, come la chiusura della discarica di Malagrotta e la pedonalizzazione dei Fori, ma non basta. È ora di affrontare i problemi della città”.

In tutto questo, come reagisce Marino? Prosegue pedalando, con il caschetto in testa come a non voler sentire quello che può venir detto attorno a lui mentre qualcuno tra i democratici ancora tenta di spezzare frecce, spuntate, a suo favore: “A Roma il Pd non esiste più, c’è solo un coacervo di piccoli ras ansiosi di nomine e potere: fa bene a ignorarli”.

Ballarò va a Porta Pia a Roma e da qui tasta l’aria anche sulla Stabilità

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Dopo i fischi di oggi a Marino, con un antagonista che ha tirato anche la cravatta al primo cittadino, è Ballarò ad avvicinarsi a Porta Pia a Roma dove non è più in corso l’acampada di quanti chiedono una casa e un lavoro per un’esistenza dignitosa.  I manifestanti, dopo che la delegazione è stata a colloquio con Lupi e dopo che la richiesta di risorse per risolvere la situazione, non è andata a buon fine in quanto non ci sarebbero fondi, hanno deciso di abbandonare la piazza e di rimandare la questione al 31 ottobre. Insomma sembra che la politica non stia dando le giuste risposte ai cittadini… è proprio quel cracker rotto di cui parla Crozza?

Naturalmente il clima di malcontento sale nel Paese e la nuova legge di stabilità mostra i suoi limiti. Al centro del dibattito naturalmente c’è la Trise la nuova tassa che sembra essere più onerosa della vecchia Imu. La De Girolamo sostiene, invece, che la nuova tassa non costerò di più, perchè la tares avrebbe avuto un aumento nel 2014 e quindi vi saranno 5 miliardi di euro in meno. Nella confusione dei numeri alla fine quello che emerge è che la nuova tassa è comunque più elevata della precedente…

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Marino va in bici a Porta Pia e viene travolto dai fischi

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Li chiamano antagonisti, un termine in cui collocare un movimento che chiede più diritti alla politica e una condivisione delle scelte del Paese. Hanno sfilato sabato e oggi sono accampati a Porta Pia e quando Ignazio Marino è uscito dal ministero delle Infrastrutture, bici alla mano, si è sentito fischiare contro proprio da chi sta protestando per avere una casa e una prospettiva di futuro. Marino nelle stanze del ministero aveva chiesto di bloccare gli sfratti almeno per tutto l’inverno quando poi si sarebbe trovato una soluzione. Il Comune punta alle case degli enti. Ma gli antagonisti nel frattempo attendono? «Casa subito» e «dacce ‘na casa», gli hanno gridato, poi al ministero è andata la delegazione a parlare con Lupi. Il sindaco almeno nell’acampada ci è sceso, il ministro resta nei suoi uffici e riceve 8 rappresentanti dei movimenti per il diritto all’abitare, studenti, rifugiati e Asia Usb.

A presidiare l’area diversi blindati della polizia e molte decine di agenti, mentre cinque blindati dei carabinieri vigilano sull’ingresso della sede delle Ferrovie dello Stato. Ma stavolta nessun incidente. Solo bandiere, cori, tamburi e fischietti. In serata i manifestanti decideranno se togliere l’acampada a Porta Pia per trasferirsi davanti a Regina Coeli, dove domani verranno interrogati i sei fermati durante il corteo di sabato.

La circolazione a Porta Pia è bloccata in entrambi i sensi di marcia. Chiusa anche via XX Settembre. Rallentamenti in piazza Fiume, via Nizza, che è stata aperta al traffico privato, e via Bergamo. Deviati alcuni bus.

Roma sotto assedio: bombe carta davanti al Ministero delle Infrastruttre

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Dopo il Ministero del Tesoro, tocca al Ministero delle Infrastrutture. Roma è sotto assedio e le forze dell’ordine sono intervenute in diversi punti nevralgici della città cercando di arginare la situazione che di momento in momento è sempre più esplosiva.

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Alcuni manifestanti incappucciati hanno sfondato la vetrina dell’agenzia Unicredit di via Boncompagni, armati di spranghe e transenne. La vetrina è stata presa anche a sassate, come testimonia l’immagine. Al passaggio dei contestatori diversi i cassonetti dati alle fiamme in via Goito e in via quintino Sella. Cassonetti incendiati anche in via Boncompagni.

Preso d’assalto anche il Ministero dello Sviluppo Economico.

Allestite decine di tende di fronte al ministero delle Infrastrutture a piazzale di Porta Pia. Come avevano annunciato gli organizzatori del corteo romano hanno occupato la strada antistante l’edificio, presidiato dalle forze dell’ordine. Davanti agli agenti, impassibili dietro caschi e scudi, i manifestanti hanno srotolato lo striscione di apertura del corteo.

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