Terzo crollo a Pompei: allarme Unesco e rischio idrogeologico

pompei-crollo-tuttacronacaDopo i due crolli di ieri, oggi si è registrato un nuovo cedimento agli Scavi di Pompei. Si tratta di un muro di 2 metri in un’area non scavata di via Nola. Si tratta del costone di una bottega chiusa al pubblico nella regione V, insula 2, civico 19. Ancora una volta è chiamato in causa il maltempo ma nel frattempo il presidente della Commissione nazionale italiana per l’Unesco, Giovanni Puglisi, ha lanciato un forte allarme: “Purtroppo sono situazioni annunciate – dice – non c’è più tempo da perdere dal punto di vista burocratico occorre un piano di interventi straordinario, che metta in sicurezza l’intera area di Pompei dal punto di vista geologico e geo-idrico, perché se questi terreni non hanno un drenaggio forte delle acque piovane è chiaro che Pompei è destinata a crollare per intero”. Ancora, Puglisi afferma: “Mi auguro che il ministro Franceschini, che è autorevole componente del governo, riesca ad ottenere un intervento straordinario del genere. Non credo ci sia altro da dichiarare, dichiarare rammarico e amarezza non serve a nulla, sono cose che sappiamo, si potrebbe istituire la rubrica ‘Pompeì’ sui quotidiani e ogni giorno la riempiremmo con le ultime notizie”. Dal canto suo, la Soprintendenza speciale per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia, in una nota, comunica che, durante la notte, “si è verificato il cedimento di parte dell’alzato di un muro nella bottega della Regio V 2, 19 situata all’angolo dell’isolato lungo Via di Nola. Il muro, per la maggior parte costituito da restauri recenti e legato da una struttura moderna in ferro, si trova al limite dell’area non scavata e premeva su di esso una grande massa di terra, appesantita dalle recenti piogge”. “Il rischio idrogeologico connesso alle aree non ancora scavate poste a ridosso di parte delle strutture murarie antiche, in particolare lungo via dell’Abbondanza e via di Nola – prosegue la nota – è uno dei problemi più urgenti di Pompei, perchè l’acqua che appesantisce i terreni durante le grandi piogge non è stata fino ad oggi adeguatamente drenata e convogliata all’esterno dell’area archeologica. I lavori d’intervento per risolvere il dissesto idrogeologico, previsto dal Grande Progetto Pompei, già in fase di assegnazione, dovrebbero risolvere definitivamente la grave questione”. Secondo la Soprintendenza “la bottega non era da tempo accessibile al pubblico. Si è comunque provveduto precauzionalmente a chiudere la Via di Nola, in attesa di procedere immediatamente con interventi d’urgenza a lavori di ripristino della muratura”.

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Continua a crollare Pompei: e ora tocca a Franceschini

tempio-venere-pompei-tuttacronacaFranceschini è il neo ministro dei Beni Culturali e anche lui si trova subito a fare i conti con le molte urgenze di questo campo. Tra le quali Pompei. Tra la serata di ieri e questa mattina, infatti, si sono verificati altri due cedimenti nel sito archeologico in provincia di Napoli. Nel dettaglio, i cedimenti sono stati riscontrati al Tempio di Venere e su un muro di una tomba della necropoli di Porta Nocera. I crolli sono avvenuti forse a causa delle forti piogge delle ultime ore. La Sovrintendenza speciale di Pompei assicura: “Si è provveduto a chiudere tutti gli accessi alla necropoli che rimarrà chiusa al pubblico fino al completamento delle verifiche del caso e al ripristino del muretto”. E’ stato il custode di turno ad accorgersi del danno e a lanciare l’allarme. Sul posto sono giunti i tecnici della soprintendenza, coordinati dalla direttrice degli scavi Grete Stefani, per fare un punto sull’entità dei danni. Nel frattempo Franceschini ha convocato d’urgenza per martedì mattina una riunione operativa su Pompei, per avere un rapporto esatto sulle motivazioni dei crolli nel sito archeologico e più in generale negli ultimi mesi, nonché a verificare l’efficacia degli interventi di ordinaria manutenzione e a valutare lo stato del Grande Progetto Pompei.

Turista lascia borsello con 1000 euro ai piedi della Vergine, lo recupera

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Quasi un miracolo, in realtà un gesto di onestà che ha commosso anche il turista straniero che aveva dimenticato il borsello con più di mille euro, bancomat e codice pin, carta di credito e chiavi dell’auto ai piedi della Vergine del Santissimo Rosario dove si era inginocchiato a pregare dopo aver visitato gli scavi di Pompei. A trovare il borsello sono stati i volontari dell’associazione Carabinieri del luogo che lo hanno immediatamente riconsegnato alle forze dell’ordine affinché potesse essere restituito al legittimo proprietario. Il turista nel frattempo dopo lunga ricerca, disperato era tornato nell’hotel dove alloggiava. Proprio qui è stato raggiunto dalla telefonata dei carabinieri che lo hanno invitato in caserma per ritirare il borsello.

Come rispettiamo i nostri patrimoni: Pompei2 e il centro commerciale

Pompei-tuttacronacaNon bastassero l’incuria e i crolli, ora arriva il centro commerciale di ottomila metri. S’infiamma il dibattito per la costruzione del complesso sul sito archeologico chiamato la nuova Pompei, dove nel 2007, prima dell’inizio dei lavori, vennero scoperti, dalla Sovrintendenza di Pompei, diversi resti archeologici quali magazzini, locali, vie e anfore. Si tratta di un’intera area spesso definita Pompei2, un quartiere “industriale” ai margini della cittadina vesuviana. All’epoca i lavori per costruire il centro commerciale proseguirono, con l’approvazione di diverse varianti urbanistiche. Ma nel frattempo gli avvicendamenti ai vertici delle due Sovrintendenze coinvolte nel caso, quella di Napoli e, appunto, quella di Pompei, favoriscono il clima di incertezza di chi deve vigilare mentre l’unica precauzione è la richiesta alle ditte che devono realizzare un enorme garage sotterraneo è eseguire i lavori alla presenza di tecnici e personale esperto d’arte. L’avvertenza sembra inutile, dal momento che, denuncia La città di Salerno, il garage in questione nasce vicino a un monumento funerario, mentre tra i pilastri si vedono importanti reperti archeologici abbandonati al loro destino. Non solo. Una delle società che gestisce l’operazione immobiliare, che ha avuto le autorizzazioni delle Sovrintendenza, è anche citata in una interdittiva antimafia da parte della prefettura di Napoli.

L’inseguimento della polizia che termina con un incidente

Polizia-stradale-tuttacronacaMercoledì sera, sulla A/3, la Napoli-Pompei-Salerno, ha avuto luogo un inseguimento protrattosi per oltre 90 km e terminato con un incidente: l’auto inseguita dalla polizia si è infatti ribaltata. Mentre tre dei quattro occupanti sono riusciti a fuggire, l’uomo che era alla guida è rimasto gravemente ferito. L’incidente è avvenuto nei pressi dell’uscita di Angri dopo che l’auto con quattro persone sospette a bordo era stata segnalata alla Polizia nei pressi di Sicignano degli Alburni (Salerno) dove è stata intercettata dalle pattuglie.  In quel momento è scattato l’inseguimento sulla Salerno-Reggio Calabria che è poi culminato nell’incidente. Il ferito è un uomo di nazionalità straniera che ora è ricoverato in gravi condizioni nell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore.  Nell’auto, da quanto si è appreso, pare che vi fosse refurtiva. Secondo gli investigatori i quattro farebbero parte di una banda di ladri. Le indagini proseguono per catturare i tre fuggitivi.

Silvio Berlusconi si appoggia a Marcello Fiori, quello che “si mangiò Pompei”

Cave Canem-tuttacronacaBerlusconi ha scelto il nuovo volto per rilanciare il centrodestra. Si tratta di Marcello Fiori, quello che si mangiò Pompei. Il deilfino incaricato di gestire il debutto dei circoli di Forza Italia ed ex vice di Bertolaso alla Protezione Civile, esibisce un’accusa della magistratura per “abuso d’ufficio continuato”. Sarà il il vero e proprio coordinatore dell’anima movimentista del partito, guiderà la macchina elettorale di Berlusconi, grazie a esperienza e titoli che Gian Antonio Stella, per il Corriere della Sera, si occupa di trovare nel suo curriculum. In qualità di commissario straordinario di Pompei, Fiori può vantare, oltre all’attenzione dei giudici, una serie di spese “stupefacenti” che ne descrivono il modus operandi, e una certa allegria finanziaria nel gestire le risorse affidategli. La serie di episodi emblematici che segnano la sua gestione a Pompei è ragguardevole. Basta non fidarsi delle pubblicazioni ufficiali, anche queste costosissime e inutili: come il libro ricordo extra-lusso a 220 euro a copia per celebrare il lavoro del commissario. 10.929 euro dei contribuenti per 50 copie omaggio dove c’è scritto che l’83% degli 89 milioni di euro spesi nella sua gestione (lo certificò il ministro Sandro Bondi in Parlamento) sono andati al sito. Falso, ha sentenziato l’Osservatorio Beni Culturali, “massimo il 20%”. In passato, il Commissario autorizzò l’acquisto presso la Mastroberardino di 1000 bottiglie di ottimo “Villa dei Misteri”: ogni bottiglia costava 55 euro. Con la stessa cifra avrebbe potuto assicurare al sito di Pompei tre archeologi per un anno. Alla cura del patrimonio italiano, tuttavia, è stata preferita la spesa di rappresentanza, anche se solo un terzo delle bottiglie sono state spedite ai consolati italiani nel mondo, il resto sè rimasto in qualche magazzino adibito a cantina il nuovo soprintendente. C’è poi il discorso sui cani randagi, che ancora scorrazzano per il sito archeologico:

tra il novembre 2009 e il luglio 2010 la bellezza di 102.963 euro per il progetto «(C)Ave Canem». I risultati sono sul sito ufficiale http://www.icanidipompei.com : «55 i cani censiti che sono stati iscritti all’anagrafe canina, curati e vaccinati durante i nove mesi di durata del Progetto. 26 di loro sono stati adottati e oggi vivono felici nelle loro nuove famiglie». Per capirci: 1.872 euro per animale censito. «Nome?» «Bau!». Milleottocentosettantadue euro a «bau». In larga maggioranza sborsati sotto la voce «accudimento e tutela dei cani».  (Gian Antonio Stella, Corriere della Sera)

Blitz Quotidiano ricorda poi alcune delle spese “stupefacenti”, su ragione e finalità delle quali ragguagliano Corte dei Conti e inchiesta della magistratura. Tra queste, “81.275 euro (9600 dei quali al ristorante «Il Principe») per organizzare una degna accoglienza in occasione della visita, annunciata e mai avvenuta, del presidente del Consiglio Berlusconi. 12.000 per la rimozione di 19 pali della luce. 1776 euro per le «divise degli autisti a disposizione del Commissario».  5.755.256 euro alla Wind per il «contratto quadro per la fornitura servizi Spc», cioè l’allaccio delle linee telefoniche. 3.164.282 euro alla stessa società per il progetto «Pompei viva»”:

sul sito, lo spot di un ragazzino che entra nella Villa dei Misteri, scatta una foto col telefonino alla «mulier» di un affresco e quella gentile signora latina si mette a dimenarsi e a cantare in inglese con tutti gli altri personaggi affrescati una cover di «I Will Survive» di Gloria Gaynor. Rock pompeiano. Gajardi ‘sti antichi romani! (Gian Antonio Stella, Corriere dBeni Culturaliella Sera)

Ma non si può scordare neanche la vicenda del restauro del Teatro Grande, che dimostra come spesso l’attrazione per le spese faraoniche non rovina solo i bilanci, ma procura danni alle istituzioni che si dovrebbero tutelare. Per duemila anni è rimasto intatto, tranne che per una struttura leggera semovibile studiata dal grande architetto Amedeo Maiuri: c’è uno spettacolo, si mettono le tavole, finito lo spettacolo si tolgono. Marcello Fiori  ha pensato bene di distribuire una colata di cemento armato.

Pompei vittima (anche) del maltempo

pompei-tuttacronacaArrivano da tutto il mondo per visitarla, a Londra fa incassi da capogiro e sul grande schermo registra il sold out. Si tratta della stessa Pompei archeologica che, inesorabilmente, continua a sgretolarsi, vittima dell’incuria e della rabbia della natura. Gli addetti alla vigilanza hanno ora segnalato un nuovo crollo in via Stabiana che ha interessato un muro della domus al civico 29 dell’Insula 9 della Regio VII.  Le cause sono da ricercarsi nella vegetazione, che s’insinua tra le insenature delle costruzioni antiche di duemila anni, e l’incuria. Fatali, inoltre, la pioggia e il forte vento. La zona è chiusa al pubblico ed è inserita nei lavori del “Grande Progetto Pompei” con un finanziamento di quattro milioni di euro.

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Anna, abito da sposa per il suo funerale

funerali-anna-tuttacronacaEra il 21 novembre quando Anna Ruggirello e sua madre, Nunzia Cascone, a seguito di un incidente vennero inghiottite dal fiume Sarno mentre si trovavano a bordo della loro Panda. E mentre continuano senza sosta le ricerche lungo il fiume della madre, “Ci immergeremo fino a quando il magistrato riterrà opportuno” spiegano dalla sala operativa dei vigili del fuoco di Napoli, oggi si sono svolti a Messigno, frazione di Pompei, i funerali della giovane. E’ stato suo padre a chiedere che, nel giorno dell’addio, la figlia indossasse un abito da sposa. Il suo sogno era sempre stato accompagnare la figlia all’altare in abito bianco, un sogno che non potrà più realizzare. “oggi sarà un giorno doppiamente triste per la famiglia Ruggirello – spiega l’avvocato Andrea Mario Aprea – dover dare l’addio ad Anna senza che il corpo di mamma Nunzia sia stato ritrovato”. Spiega Il Mattino che “sul fronte dell’inchiesta si attendono i risultati dell’autopsia, eseguita giovedì sera, che saranno noti solo tra 60 giorni, quando il medico legale Antonio Lombardi depositerà in procura la perizia autoptica. In via ufficiosa è trapelata l’indiscrezione che sembrerebbe che nei polmoni della giovane non ci fosse la presenza di acqua. Anna Ruggirello, così come ipotizzato dagli inquirenti al momento del ritrovamento dell’auto con a bordo il corpo della giovane, potrebbe, dunque, essere morta prima di precipitare nel fiume, in seguito a un forte colpo ricevuto alla testa.” Bisognerà comunque attendere il responso finale del medico legale prima che il magistrato tracci una valutazione finale.

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Mamma e figlia intrappolate in un’auto precipitata nel Sarno

vigili-del-fuoco-tuttacronacaA Pompei, lungo il fiume Sarno, un uomo attende notizie della moglie e della figlia, entrambe a bordo della Panda Gialla precipitata dopo aver tamponato una Grande Punto. A bordo del secondo mezzo si trovava il finanziere Carmine Cordone, che ha parlato di “una mamma e sua figlia di circa sette anni”. L’uomo si sarebbe subito lanciato nel corso d’acqua, ma la Panda è stata risucchiata dalla piena. Mentre i vigili del fuoco sono al lavoro, un testimone racconta l’incidente: “Erano circa le sette quando la Panda prima dell’incrocio, all’altezza della rotonda, ha preso una sorta di rincorsa e ha tamponato violentemente una Grande Punto che stava davanti. La Panda ha continuato la corsa fino a precipitare nel crepaccio”. E ancora:”Ho visto tutto con i miei occhi a bordo della Grande Punto c’era un finanziere che voleva anche buttarsi nel fiume per cercare di aiutare la donna e la bambina. Ma il fiume era in piena e l’auto in pochissimi istanti è scomparsa”.

Appese ai rami dopo un incidente stradale, lieto fine per tre ragazze

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Tragedia sfiorata, ma alla dine c’è stato il lieto fine e le tre ragazze sono state recuperate dai carabinieri. Le tre giovani di  24, 22 e 21 anni hanno vissuto un’esperienza davvero difficile da dimenticare. la loro auto è uscita fuori strada, lungo via Ripuaria, a Pompei ed è finita nel fiume. Le tre ragazze hanno iniziato a gridare e hanno attirato l’attenzione di un passante che ha chiamato il 112. I militari sono giunti sul posto e hanno trovato le tre ragazze fuori dall’abitacolo, aggrappate alla vegetazione, mentre la Citroen C1 affondava nell’acqua. Per le prime due il recupero è stato abbastanza semplice, per la terza invece si è dovuta comporre una catena umana di quattro carabinieri che alla fine sono riusciti a strappare alle acque la ragazza. Sottoposta ad analisi la guidatrice è risultata positiva all’alcol test e per questo denunciata.  La vettura è stata recuperata grazie ai vigili del fuoco di Torre del Greco e poi sequestrata dai carabinieri. Un brigadiere, che ha preso parte all’operazione di salvataggio, si è procurato una distorsione al ginocchio sinistro giudicata guaribile in 10 giorni.

Le ferite di Pompei: crolla una parete

crollo-pompei-tuttacronacaE’ stato il custode in servizio a segnalare il nuovo crollo che ha inflitto una nuova ferita a Pompei. Come spiega il Mattino, si tratta di circa 80 cm di una parete interna alla domus numero 21, dell’Insula V, della Regione VIII che affaccia su via dell’Abbondanza. Le cause del cedimento della parete, antica ma non affrescata, sono con tutta probabilità da rinvenirsi nelle erbacce che si sono insediate tra le insenature delle pietre, spingendole fino a farle cedere. Al nuovo crollo, però, è coincisa oggi una scoperta. Spiega ancora il quotidiano che “nella domus dell’Ancora interessata da lavori di restauro con fondi ordinari della soprintendenza, è stata rinvenuta una cisterna utilizzata dagli antichi pompeiani per raccogliere le acque piovane.”

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Donna cade nella tomba del marito… sarà vero?

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Il Mattino racconta una storia che sembrerebbe quasi incredibile eppure la notizia è stata ripresa da molti altri quotidiani. Una signora anziana si sarebbe recata a pulire la tomba del marito nel cimitero di Pompei, ma improvvisamente la lastra di marmo tombale avrebbe ceduto e la signora sarebbe precipitata sulla bara del marito. Un volo di 6 metri, che le avrebbe anche causato una frattura. Per molti minuti gli addetti al cimitero hanno udito le urla della donna ma non riuscivano a localizzarla. Alcune signore hanno anche pensato che si trattasse di un fantasma e si sono velocemente allontanate. Solo dopo circa 10 minuti un uomo si è affacciato nella tomba e ha scoperto l’anziana che chiedeva disperatamente aiuto. Per tirare la donna fuori dalla tomba sono occorsi i vigili del fuoco e la polizia. La donna poi è stata. Ci sarebbe anche chi racconta che molti poi sono corsi a giocare i numeri al lotto: una quaderna formata da 6 (la profondità della caduta), 73 (l’ospedale), 89 (il cimitero) e 90 (la paura).

Aggiornamento 22.00: Nelle ultime ore, le condizioni dell’anziana signora si sono aggravate: è stata di nuovo portata in Pronto soccorso dove è stato diagnosticato uno stato di shock determinato probabilmente dalla copiosa perdita di sangue. Mentre i rianimatori tentavano di salvarla è arrivato l’arresto cardiaco fatale.

Venezia come Pompei?

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L’epidemia di cui soffre Pompei è contagiosa… il grido di dolore oggi si alza da una città che tutto il mondo ci invidia, ma che l’Italia, da qualche anno, tratta con indifferenza come il resto della cultura. L’allarme lo ha lanciato il responsabile dei Beni culturali ecclesiastici di Venezia, monsignor Antonio Meneguolo, dopo che si è assistito all’ultimo  drammatico caso di incuria che rischia di andare in pezzi, cancellato dalla storia artistica del nostro paese.

L’opera d’arte in questione è  il grande “dipinto di luce” attribuito all’artista Bartolomeo Vivarini che si trova nella chiesa dei Santissimi Giovanni e Paolo, a Venezia. Una magnifica e grandiosa vetrata quattrocentesca che il Lorenzetti, nella sua guida storico-artistica della città lagunare, definisce come “una delle opere più insigni uscite dalle fornaci muranesi”.

L’ultimo restauro di quest’opera risale agli anni ’80. Un mese fa si è staccato un tassello dal collo del drago di San Giorgio… contro chi combatterà il Santo? Forse contro la crisi e contro quei 300mila euro che servono per il restauro e non si trovano. La Curia e la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia conoscono da tempo la situazione e il pericolo, tanto che circa quattro anni fa alcune delle parti più rovinate dell’imponente vetrata sono state trasferite nel deposito della Soprintendenza stessa.

Con lo Stato in crisi perché il Vaticano non stanzia almeno parte della somma per mettere in sicurezza le opere d’arte che spesso si trovano in luoghi di culto che in tal modo sarebbero anche più accoglienti non solo per i turisti ma anche per i fedeli?

Ma la risposta sembra risiedere nelle parole di monsignor Meneguolo che afferma:
«Basta pensare con quanta difficoltà abbiamo, da poco, ricevuto i finanziamenti dell’Arcus (la società per lo sviluppo dell’arte del Ministro per i Beni le Attività Culturali) per iniziare finalmente i lavori al campanile di Torcello, che si trovava “imbragato” e in attesa di sistemazione da almeno tre anni».

Per cercare di salvare l’opera si sono tentati convegni e campagne di informazione, ma le parole come sempre sono volate, così come continuano a cadere i pezzi dell’enormi vetrate. Si è tentata anche la strada di un intervento “pilota”, una sorta di sperimentazione che poi doveva avere un seguito che non c’è mai stato:

«Nell’intervento abbiamo corretto – spiega la Soprintendente Renata Codello – alcuni errori tecnici compiuti dal precedente restauro negli anni ’80, che aveva provocato irrigidimenti e curvature dei vetri colorati, a causa delle vecchie tecnologie dell’epoca, non adeguate, come quelle di oggi, alla sistemazione dell’opera». Progetto che però necessita appunto di oltre 300 mila euro per essere eseguito interamente sull’opera del Quattrocento.

In tempi recenti finalmente si sta tentando l’ardua strada degli sponsor, ma per il momento si è riusciti a trovare l’intero finanziamento solo per il ponte di Rialto che sarà sponsorizzato dal patron della Diesel, l’imprenditore vicentino Renzo Rosso.

Ma è ancora il monsignore ad avere dubbi sui tempi e sulla possibilità di arrivare in tempo prima che le vetrate si sbriciolino ulteriormente:
«Ma se lo Stato Italiano non ci aiuta – aggiunge Meneguolo – e non capisce la particolarità e l’unicità di una città speciale come Venezia, aspettiamoci di visitarla tra non molto come Pompei, perché quella sarà la sua fine».

E la Chiesa non aiuta, visto che è stata anche esonerata dal pagamento dell’Imu?

Pompei, corpo carbonizzato in auto.

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Il corpo di un uomo carbonizzato è stato trovato questa mattina a Pompei, in provincia di Napoli, all’interno di una vettura data alle fiamme. L’auto era in un’area privata di via Mariconda, utilizzata come parcheggio. Il cadavere non è stato ancora identificato. L’allarme è stato dato da un passante il quale si è accorto che una delle vetture parcheggiate, una Renault Scenic, era avvolta dalle fiamme. Quando i vigili del fuoco sono giunti sul posto per spegnere il rogo, si sono accorti che nell’auto c’era una persona, ormai carbonizzata. Sull’accaduto sta indagando la Polizia di Pompei.

Pompei restaurata dalla Germania.

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Pompei si salverà… grazie a 10 milioni di euro e un team  superspecializzato di professori e ricercatori della Technische Universität di Monaco di Baviera e dell’istituto Fraunhofer di Stoccarda. Così la Germania investe nel patrimonio culturale italiano con un programma di restauri e ricerca decennale che si occuperà anche della scelta di materiali antichi da utilizzare per la conservazione del sito vesuviano.

“Conservare Pompei per l’eternità”, “Sottrarre Pompei al secondo seppellimento” gli slogan usati dai ricercatori bavaresi per sintetizzare il senso di un progetto internazionale, che vede scendere in campo il top della scienza tedesca: da un lato il Fraunhofer, il più grande centro di ricerca tecnica d’Europa, una corazzata di tecnologia e innovazione, 22 mila dipendenti, finanziata dall’industria tedesca, oltre che dal governo federale e dai land, con l’Istituto per la fisica delle costruzioni, l’Ibp che ha sede a Stoccarda; dall’altro la Tum, Technische Universität München, l’università numero 1 in Germania secondo la classifica annuale stilata a Shanghai. Progetto definito, saranno inizialmente oltre una cinquantina gli esperti impegnati a Pompei.

Il “Pompei Sustainable Preservation Project”, il Progetto Pompei per la conservazione sostenibile, sarà sviluppato in dieci anni, partenza estate 2014. Terzo promotore del progetto è l’Iccrom, il centro studi per il restauro affiliato all’Unesco, che ha sede a Roma. Partner italiano è il Cnr che partecipa con l’Ibam, l’istituto per i beni archeologici e monumentali di Catania

“L’idea di fare qualcosa per Pompei  –  racconta Ralf Kilian, capo del settore restauro del Fraunhofer  –  venne dieci anni fa a me e all’archeologo Albrecht Matthaei mentre lavoravamo nella città romana e vedevamo le rovine disgregarsi sempre più. La cattedra di restauro della Tum di Monaco e il professor Emmerling potranno introdurre nuovi concetti per la conservazione di Pompei”.

Gli istituti coinvolti collaboreranno con la Soprintendenza per i beni archeologici di Pompei e l’Istituto superiore per la conservazione e il restauro, per far divenire Pompei un centro di ricerca sulla conservazione dell’architettura antica. Il programma coinvolge anche la School of geography and environment dell’Università di Oxford, il Dipartimento di storia antica dell’Historicum della LudwigMaximiliansUniversität Munchen (Lmu Munchen), il Deutsches Archäologisches Institut (Dai) di Roma e l’Università di Pisa.

“Dobbiamo curare questa eredità  –  ha spiegato Klaus Sedlbauer, direttore del Fraunhofer  –  non soltanto per conservare l’antico, ma anche per sviluppare il nuovo”. Il programma dei lavori prevede di intervenire in maniera completa su un’intera insula di Pompei. Si opererà in maniera esemplare, con un restauro radicale, dai giardini fino alle coperture, affrontando il problema delle acque piovane e sperimentando l’utilizzo di malte antiche, adatte a resistere e a garantire condizioni di conservazioni ottimali nel tempo.

“Oltre al restauro a regola d’arte e alla messa in sicurezza duratura degli edifici antichi  –  spiega il professor Erwin Emmerling della Tum di Monaco  –  il team vuole sviluppare strategie e metodi innovativi per prevenire un ulteriore decadimento. Questo significa anche creare nuovi sistemi per edifici di protezione, e costruirli tutelando sia le rovine, sia i visitatori, nonché allestire aree verdi compatibili con il valore storico degli giardini antichi”.

Oltre al team di archeologi e restauratori che sarà impegnato tutto l’anno, dal 2015 è prevista la nascita di una summer school per formare sul campo 510 persone all’anno. I partner del “Pompei Sustainable Preservation Project” sono alla ricerca di una società di raccolta sponsor o di un mecenate che garantisca la prosecuzione negli anni del programma di restauri.

“Con questo intervento  –  racconta il referente italiano del progetto, Daniele Malfitana, direttore dell’Ibam Cnr  –  una nuova generazione di ricercatori e restauratori provenienti da diversi paesi si confronterà con gli esperti del settore e le best practices messe in campo per Pompei potranno così essere impiegate in altri siti nel mondo”.

Speriamo solo che gli archeologi tedeschi non facciano interventi di restauro invasivi come quelli che furono poi oggetto di critiche per il Partenone.

Scandalo a Pompei, annullato lo show-caos di Siani. Troppi biglietti gratis.

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E’ scandalo a Pompei dopo l’annullamento dello show di Alessandro Siani. Il caos è stato generato dai “troppi biglietti gratis” che avevano notevolmente ridotto la disponibilità dei posti. Lo spettacolo, in programma per ieri sera avrebbe dovuto contribuire a rilanciare il sito archeologico campano, invece è scoppiato un caso che di ora in ora sta facendo scalpore. Nonostante il comico avesse deciso di rinunciare al proprio compenso per donare il suo contributo alle opere di ristrutturazione dell’area archeologica, non sono mancati i biglietti omaggio indirizzati a politici e vip. Una parte del pubblico pagante quindi è rimasto in piedi nonostante avesse sborsato 71 euro per il primo settore e 55 euro per un posto a sedere nel secondo settore.

Centinaia di spettatori in piedi e proteste che hanno immediatamente degenerato, al punto che si è deciso di annullare lo show. Anche se Siani non ha certo risparmiato nessuno e dal palco ha fatto piovere non solo battute, ma anche commenti:

“Ci tenevo tanto a venire a Pompei – ha detto il comico alla folla in piedi – Quando vado in giro per il mondo parlano sempre male del Sud. A volte hanno ragione: guardate stasera che è successo. Ma tra di voi in tanti hanno fatto sacrifici per acquistare il biglietto. Vi giuro che io avevo non avrei percepito cachet”. All’indomani dell’incidente, polemiche sulla Sovrintendenza, le altre istituzioni pubbliche e la società a cui è stata affidata la gestione dello spettacolo.

Solo nella tarda mattinata di oggi si sono avute le prime dichiarazioni ufficiali:  “Comportamenti incivili hanno rovinato lo spettacolo di Alessandro Siani in programma agli scavi. La Sovrintendenza è dispiaciuta per l’accaduto ma non ha colpe: la gestione dei biglietti è stata curata dagli organizzatori”.

Ancora una volta, in Italia, si “gioca” a scaricare le responsabilità da un ente a un’organizzazione, senza che mai i responsabili siano individuabili.

Mariateresa Cinquantaquattro, sovrintendente dell’area archeologica di Pompei, ha commentato così lo show-caos:

“La Sovrintendenza  ha stabilito prima della vendita dei biglietti il numero di posti a disposizione per lo spettacolo. Non sappiamo niente di biglietti omaggio o a pagamento: l’organizzazione si è occupata della gestione dell’evento, noi ci siamo limitati a mettere a disposizione il sito”. Dispiace solo che “comportamenti incivili abbiano rovinato qualcosa di bello” conclude la Cinquantaquattro.

Il sindaco di Pompei, Claudio D’Alessio, ha dichiarato di “non sapere” chi ha elargito i biglietti a personaggi famosi e a politici. Forse ancora una volta è accaduto tutto a “insaputa” delle istituzioni? Di chiunque fosse la competenza a vendere i biglietti anche se la vendita materiale fosse stata affidata a un’organizzazione terza rimane in capo all’organo/i delegante/i l’obbligo del controllo. Il mancato controllo assume la fattispecie della “culpa in vigilando” e pertanto l’organo/i titolare/i sono in ogni caso corresponsabili degli incidenti che si sono verificati, in particolare per quanto riguarda l’elargizione di biglietti gratuiti in contemporaneità della vendita degli stessi posti, secondo quanto riportato dalle fonti.

“Mi sono recato allo spettacolo con i miei due figli – spiega il sindaco di Pompei – Ma all’ingresso sono stato informato che non c’era posto. Dopo un quarto d’ora circa sono andato via per evitare brutte figure. E’ vergognoso quanto accaduto: circa 400 persone sono rimaste senza posto nonostante il biglietto acquistato”.  Ma perché poi, il sindaco è andato via invece di intervenire per ripianare un “errore” di tale gravità?

Siani? Nonostante l’annullamento dello show ha voluto ugualmente devolvere i 20.000 euro promessi sia alla Sovrintendenza che ai lavoratori del sito archeologico.

Chi vorrà ottenere i rimborsi dei biglietti – prosegue la nota – potrà contattare la “GO 2” (tel.081-8038382 oppure il box informazioni di Pompei al 3889225040).

La produzione, comunque, annuncia che coloro che hanno acquistato il biglietto e non intendono farselo rimborsare potranno comunque assistere allo spettacolo di Alessandro Siani che si terrà il prossimo 29 dicembre al Teatro Augusteo di Napoli, alle 18 e alle 21.

Pompei non perde il titolo di patrimonio dell’Unesco

Pompei-unesco-tuttacronacaGiovanni Puglisi, presidente della commissione nazionale per l’Unesco, ha assicurato che “Il titolo di Patrimonio mondiale per gli Scavi di Pompei non è affatto a rischio”. Il presidente ha spiegato che: “La presenza oggi dei due ministri Bray e Trigilia e della Commissione parlamentare mi ha dato la certezza che il livello di attenzione e di monitoraggio è al massimo”. Ha quindi concluso: “L’Unesco questo aveva bisogno di sapere e questo oggi registra”.

La strada per la risalita dell’economia italiana… passa da Pompei?

pompei-pil-tuttacronacaMartedì il ministro per la Coesione Territoriale Carlo Trigilia visiterà, accompagnato dal ministro Bray, gli scavi di Pompei. E al riguardo dichiara: “Pompei in un Paese civile sarebbe motore del Pil”. Nel frattempo, da Napoli, il ministro ha sottolineato che il patrimonio “è un esempio delle grandi potenzialità del Sud che non sono ancora adeguatamente sfruttate e che dobbiamo sfruttare con una strategia adeguata”.

Crollo a Pompei sulla strada del Teatro Piccolo.

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Un distacco dal muretto della via Stabiana, è avvenuto questa mattina, quando alcune pietre sono cadute all’interno dell’area archeologica degli Scavi di Pompei. Il luogo del crollo è la strada che dà accesso al teatro Piccolo. L’Odeion rimane comunque accessibile ai visitatori, secondo quanto ha comunicato la soprintendenza archeologica. La via Stabiana è compresa nei lavori di manutenzione e restauro del “Grande progetto Pompei” finanziato dall’Unione Europea. Si arriverà in tempo? Sarà cancellata Pompei dalla lista dell’Unesco? Tra annunci, promesse e rallentamenti continua la vergogna italiana dell’abbandono e del degrado nei luoghi archeologici e culturali che tutto il mondo ci invidia e che la politica negli ultimi anni non ha tutelato.

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Lavezzi dopo la presunta evasione fiscale arriva la ricettazione

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Ezequiel Lavezzi, ex calciatore del Napoli, aveva già i suoi problemi giudiziari. I suoi procuratori infatti erano stati accusati di presunta evasione fiscale internazionale, ora arriva l’altra accusa che lo indaga per ricettazione e il suo nome è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica del capoluogo campano.

I fatti contestati risalgono a un anno fa quando ci fu l’addio del Pocho alla squadra alla squadra partenopea che lo portò a trasferirsi in Francia. E proprio mentre si trovava in aeroporto quello che doveva essere un controllo di routine,  da parte degli uomini dell’Agenzia delle Dogane, si rivelò invece una incredibile scoperta. Dentro a uno degli imballaggi di Lavezzi fu ritrovato un reperto archeologico di inestimabile valore: il busto marmoreo riproducente la testa di un filosofo, risalente all’epoca romana. Un pezzo rarissimo risalente al primo secolo dopo Cristo. Con ogni probabilità il reperto proveniva dalla zona di Pompei.
Il giocatore si giustificò dicendo:  «Mi è stata regalata», e poi aggiunse:   «Vi ripeto, io non conosco la provenienza di quest’opera d’arte. Si tratta di un omaggio che mi ha fatto un napoletano che vive a Posillipo. Altro non sono in grado di dirvi».
Adesso le indagini sono in corso per capire se il giocatore possa aver avuto delle responsabilità e per accertare la posizione di colui che omaggiò Lavezzi con un’opera d’arte probabilmente saccheggiata da Pompei. Si immagina un traffico ben più vasto, date le condizioni in cui versa il sito archeologico, è facile che ci sia un trafugamento di opere provenienti proprio da quel patrimonio dell’Unesco che sta agonizzando. I governi si susseguono, ma resta un “malato senza cure”.

Giornata mondiale del bacio: il mistero dell’amore!

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Che il bacio sia un ottimo anti stress è indiscutibile. Lo stesso Freud, affermava che attraverso il bacio, si recupera il soddisfacimento dell’oralità dell’ infanzia. La bocca infatti è l’organo privilegiato con cui il bambino conosce il mondo. Ma se la psicoanalisi ha costruito sul bacio molte teorie, anche l’arte ha voluto spesso imprimere questo momento in opere indimenticabili.

Il bacio più celebre è quello di Giuda, immortalato anche da Giotto nella cappella degli Scrovegni. Famosi i baci che si trovano affrescati all’interno dei Lupanari di Pompei. Audaci quelli di Rubens e romantico quello ottocentesco di Francesco Hayez,  nella pinacoteca di Brera. Celebre e sensuale quello di Klimt.

Ma anche la scultura ci ha regalato opere uniche da Rodin a Canova, il bacio nell’arte plastica ha sempre avuto un ruolo di primo piano.

Pagine e inchiostro si è gettato cercando di imprimere in letteratura questo attimo fugace che racchiude forse, il mistero dell’amore. Da Catullo a Saffo da Shakespeare a Dante, da Boccaccio a Giambattista Marino e ancora Ugo Foscolo, Gabriele D’Annunzio a D.H.Laurence, dalla prosa alla poesia c’è sempre stato un diluvio infinito di descrizioni nel tentativo di fissare  l’emozione, la passione e la felicità del momento.

Oggi, nella giornata mondiale del bacio, il mistero di quella potenza che si sprigiona in questo gesto si  rinnova. Buon bacio a tutti!

La lunga agonia degli scavi di Pompei

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Nella mattinata di oggi 500 turisti sono rimasti bloccati all’esterno degli scavi di Pompei poiché i cancelli sono rimasti chiusi a causa di un’assemblea sindacale indetta da Cgil, Cisl e Uil e che interessa anche i siti archeologici di Ercolano, Oplontis, Stabia e Boscoreale.

L’agonia di un sito archeologico unico al mondo continua… colpa della spending review o di una politica che negli ultimi anni è stata indifferente alla cultura e ha ignorato l’archeologia?

Il ministro Bray… “beccato e bloccato” sul treno!

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Massimo Bray, neo ministro dei Beni culturali e del turismo, aveva intenzione di trascorrere il 1 maggio visitando gli scavi archeologici di Pompei ma è incappato nel peggior incubo dei pendolari: l’arresto del treno prima dell’arrivo. Bray ha comunicato subito l’accaduto via twitter: “La circumvesuviana purtroppo si è fermato all’altezza di Torre del Greco. Arriveremo a Pompei grazie a un passaggio”. Ma un ministro che viaggia sui mezzi pubblici è davvero uno scoop, tanto che una passeggera gli ha scattato una foto con il suo telefonino e non era neanche certa potesse essere lui. A sua volta ha postato la foto e Bray ha tenuto a rassicurare la sua “compagna di sventura” comfermandole la sua presenza sul treno e aggiornandola sulla musica che stava ascoltando, Asaf Avidan. Considerata l’illustre presenza, la direzione della Circumvesuviana ha subito inciato un messaggio: “Ci scusiamo con il ministro e con i viaggiatori – afferma la direzione – ma il danneggiamento di alcuni treni ad opera di teppisti, unito all’afflusso straordinario di viaggiatori per la giornata festiva ed il bel tempo – ha avuto ripercussioni sulla rete”. Bray è comunque riuscito a raggiungere Pompei ed è stato accompagnato dal direttore degli Scavi archeologici Grete Stefani in una visita alla Casa dei Vettii, Domus romana del primo secolo avanti Cristo, è attualmente chiusa per restauri.

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Allarme Pompei

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Pompei sta morendo e a lanciare l’allarme è il New York Times che punta contro la burocrazia italiana per cercare di salvare uno dei patrimoni mondiali della storia. ‘Gli scavi di Pompei sono sopravvissuti a partire dal diciottesimo secolo, sopportando stoicamente l’usura di milioni di turisti, ma ora la minaccia è la burocrazia italiana’, denuncia il New York Times che teme anche infiltrazioni camorristiche che possano accedere agli aiuti stanziati dall’Unione europea. Negli ultimi anni, diversi crolli nel sito hanno allarmato gli esperti, i quali hanno puntato il dito contro la mancanza di pianificazione strategica e personale troppo limitato. Il problema degli appalti truccati e delle successive indagini ha poi bloccato diverse ristrutturazioni e altre iniziative, come la trasformazione di una villa in un museo e di un altro edificio in un ristorante.

Ma naturalmente Pompei che può offrire lavoro e portare il turismo e quindi risollevare l’indotto di ristoranti e alberghi che ruotano intorno all’area non è tra le priorità del nuovo governo… che se ne occupino gli altri… tipo il New York Times!

Pompei ed Ercolano attraversano la manica!

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La storia di Pompei ed Ercolano rivive al British Museum di Londra. La prima mostra britannica di largo respiro dedicata alle due citta’ distrutte dal Vesuvio in epoca romana, dal titolo ‘Life and Death: Pompeii and Herculaneum’, e’ in programma dal 28 marzo al 29 settembre.
Esposti 450 reperti in arrivo dai musei gestiti dalla Soprintendenza di Napoli: sono oggetti di uso quotidiano, interi affreschi, statue, mosaici, e perfino i calchi di alcune delle vittime.

Partono i restauri per Pompei!

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“Gli ultimi giorni di Pompei?” Forse il 6 febbraio iniziano i lavori

Quale generazione di italiani vedrà il termine?

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Abusivismo vicino scavi archeologici di Pompei!

3 villette da 200 mq: un operaio, un’impiegata e una cartomante!

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Pompei si salverà! Cantieri a gennaio e messa in sicurezza dell’area archeologica

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Easyjet non è originale: nella classifica Top50 mette Pompei e la pizza

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Monti pompeiano! La città campana gli dà la cittadinanza onoraria.

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